Durante i primi due anni di vita il bambino è sempre un vero tesoro. Poi diviene un enigma. Spesso si adira e, se qualcosa non si realizza secondo i suoi desideri, si butta per terra, urla, va fuori di sé. Eppure questo comportamento è un segnale positivo. Ostinarsi è parte integrante della prima infanzia, come imparare a camminare e a parlare. Mostra che il bambino sta scoprendo il proprio io. Gli attacchi d'ira lo aiutano a superare la frustrazione. In questi casi provare a convincerlo con le buone non serve, né si ottengono migliori risultati sgridandolo. Allora che si può fare? Molte cose possibili, come dimostra questo volume, nel quale sono contenuti molti preziosi suggerimenti per superare con serenità i momenti più difficili.
A partire dai tre anni circa i bambini non giocano più soli ma insieme. Così scoprono il valore delle regole. All'inizio non è facile e questo spesso mette a dura prova i nervi dei genitori. Specie per i bambini più piccoli non è facile distinguere i comportamenti accettabili da quelli inaccettabili, imparare a negoziare le regole ma anche riconoscere quelle che non ammettono assolutamente repliche. Le regole sono indispensabili per sviluppare fiducia e sicurezza, per maturare un positivo senso della convivenza e per strutturare parametri educativi attendibili. Dunque, apprendere le regole non è affatto sinonimo di educazione severa, benché non sia affatto semplice per gli adulti costruire regole "giuste".
Il pregiudizio è contagioso. Ogni giorno incontriamo razze, religioni, culture, tendenze sessuali e capacità diverse. Le differenze possono sembrare strane e opprimenti, fare persino paura. È possibile imparare a rispettare le differenze, vederle come sorgente di forza per la nostra vita e per la nostra società, addirittura esaltarle. Per affrontare tale sfida sono necessarie però preparazione ed esperienza. Questo testo offre ai genitori ed educatori suggerimenti fondamentali, abilità e strategie, oltre che prospettive tratte dalla vita reale, per insegnare a trasformare nei bambini e nei ragazzi la paura e il pregiudizio in coraggio e collaborazione, ossia nei risultati di una relazione di comprensione e di rispetto.
Don Tonino ha tratto dall'intima confidenza con Dio lo slancio per sprigionare la parola e l'azione. È il silenzio della preghiera a fargli preferire le vette non la normalità, gli acuti non i toni piani, i paradossi evangelici non il ribasso degli sconti. Uomo di profonda fede ma radicalmente incarnato dentro la storia, accorto interprete della Bibbia ma attento lettore del giornale, contemplativo e mistico ma anche lungimirante e concreto. "Vescovo secondo il Concilio" è la prospettiva lungo la quale si può cogliere meglio la testimonianza di don Tonino. Le appassionate riflessioni contenute in queste pagine, maturate nell'ambito del convegno tenutosi a Molfetta dal 24 al 26 aprile 2003, a dieci anni dalla sua scomparsa, rilanciano con vitalità la sfida di una chiesa che, con il grembiule ai fianchi, si curva ai piedi del mondo per servirlo e non per giudicarlo. Interventi di Bettazzi, Bregantini, Caselli, Cassano, Ciotti, Pansini, Ragaini, Scoppola, Zanotelli, Zizola.