Il Leviathan, sgangherato carrozzone dal pittoresco equipaggio, si aggira per un’Europa fuori dal tempo, devastata da guerre e carestie, spettacolari miracoli e allucinazioni collettive. Alla guida c’è Wulferio, teatrante istrione che vaga mettendo in scena il suo spettacolare “teatro delle crudeltà”. Wulferio ha una meta precisa, un lontano convento dove lo attende una monaca che si dice abbia scritto i drammi piùallucinati mai messi in scena. Attraverso avventure tragiche e irriverenti, pericoli e colpi di scena, Wulferio riuscirà a raggiungere la monaca ormai in punto di morte e giurerà di mettere in scena l’intera sua opera. Senza sapere che quel giuramento lo consegna a un pericolo più grande: quelle estreme rappresentazioni chiedono infatti un tributo di sangue sempre nuovo e Wulferio si troverà ad attraversare territori selvaggi alla ricerca di giovani vittime per il suo crudele teatro, braccato dalle milizie mercenarie dello spietato Doppio Sombrero, fi no a una conclusione grandiosa e visionaria quanto le sue rappresentazioni... La storia, raccontata dal giovane monaco Brendano, fedele testimone del delirio di Wulferio, ha la forza di un romanzo d’avventura e il fascino di una meditazione pericolosa sul Male e la sofferenza umana.
«Qui si fa l’Italia o si muore!» disse Garibaldi a Bixio, secondo i manuali di storia. In realtà, quella frase non fu mai pronunciata, così come molte altre, magari attribuite a personaggi o circostanze sbagliate... In queste pagine Antonello Capurso ripercorre le vicende d'Italia degli ultimi centocinquant'anni attraverso le frasi e i motti celebri che hanno scandito i momenti chiave della storia nazionale, sgombrando il campo da falsi miti ed errori, e offrendo invece una curiosa panoramica sul nostro passato e presente.
L’opera di Martin, la prima biografi a “ufficiale” del Nobel colombiano, si distingue per imparzialità e veridicità: «troppi sono gli aneddoti, le storie circolanti su Márquez, tutti aventi un barlume di verità» ammette l’autore. E di qui la decisione di scartare gli elementi inverosimili e di dare invece testimonianza di quelli contraddittori. La biografi a racconta l’affascinante ascesa di Márquez alla fama e alla ricchezza, ma anche il conflitto in lui tra celebrità e valore letterario, tra politica e scrittura, tra potere, solitudine e amore; il contrasto tra la sua origine caraibica e il mondo internazionale. Grazie a quindici anni di incontri e colloqui con Gabo, a oltre trecento interviste (tra cui quelle con Fidel Castro, Carlos Fuentes e Mario Vargas Llosa) e allo studio di un numero sterminato di documenti, Martin ricostruisce la vita del maestro del “realismo magico” e la storia della sua famiglia, vera, grande fonte di ispirazione. Molte pagine sono dedicate alla genesi e alla stesura delle opere. Martin non tace le due accuse lanciate a Márquez: la sua amicizia con Castro e il suo silenzio sugli abusi del regime cubano.
Giovanni Maria Mastai Ferretti, salito al soglio di Pietro nel 1846 con il nome di Pio IX, ha regnato sulla cristianità per oltre trent’anni, fino al 1878. Durante il suo pontificato ha assistito e vissuto da protagonista eventi epocali: i moti del ’48 e l’instaurazione della Repubblica romana, l’Unità d’Italia, la breccia di Porta Pia. Papa discusso e celebrato, è centrale per comprendere la storia dell’Italia unita e in questa accurata biografia un noto vaticanista aiuta il pubblico a comprenderne appieno la figura e il significato storico.
Pubblicato nel 1927, Essere e tempo è una delle opere più importanti per la filosofia non solo di Heidegger ma di tutto il novecento. in queste pagine il filosofo tedesco analizza il problema metafisico per eccellenza, il “problema dell’essere”, la questione che, da Platone in poi, ha occupato il posto d’onore nelle riflessioni dei maggiori pensatori occidentali. Questa traduzione offre al vasto pubblico dell’editoria paperback, soprattutto agli studenti, la possibilità di leggere direttamente un testo così importante, nel pieno rispetto della letteralità del testo e dell’originalità della sua sostanza linguistica.
Diana Blanco, brillante poliziotta venticinquenne, è la miglior “esca” della polizia di Madrid: agisce in modo che i criminali la scelgano come preda, per poterli poi “agganciare” e mettere in atto le sofisticate tecniche che ha studiato per incastrarli. Il lavoro di esca si basa sulla teoria dello Psinoma, secondo cui che la personalità di un individuo è determinata dal suo desiderio e dal modo di soddisfarlo, teoria risalente addirittura ai tempi di Shakespeare e presente in tutte le sue opere. Le esche, infatti, vengono addestrate in veri e propri teatri, dove si esercitano a mettere in scena le “maschere” che serviranno a manipolare il desiderio e controllare gli animi umani. Diana sta indagando al complicatissimo caso dell’omicida seriale chiamato Spettatore, le cui vittime sono giovani donne, in prevalenza prostitute e straniere, brutalmente uccise e fatte a pezzi. Quando scopre che sua sorella Vera è il prossimo obiettivo dello Spettatore, Diana inizia una lotta contro il tempo per catturare il mostro, in un emozionante gioco di sospetti e di colpi di scena. Niente è come sembra e lei non può fidarsi di nessuno, neanche di chi le è più vicino.
Nato in una famiglia di umili origini nella Cina del VI secolo a.C., Confucio raggiunse una posizione elevata come funzionario pubblico prima di essere costretto all’esilio. Visse in un periodo che vide il disgregarsi della vecchia società cinese e del suo codice etico, e proprio per questo colse come pochi altri il valore irrinunciabile della tradizione, di una solida struttura sociale basata sulla famiglia e soprattutto di virtù come la rettitudine e la benevolenza. Questo saggio di un noto studioso ci aiuta a comprenderne il pensiero e la figura storica, inserita nel contesto del suo tempo.
L'equipe che cura per i Meridiani le opere di Dante tradizionalmente definite "minori" è diretta da Marco Santagata. L'edizione si articola in tre volumi in cui le opere per la prima volta sono disposte in ordine cronologico, superando la consueta divisione fra il Dante latino e quello volgare. Significativa è l'attenzione riservata al pensiero politico di Dante, alla sua speculazione filosofica, alle sue riflessioni sulla lingua, che vengono studiati da esperti dei singoli ambiti. In questo primo volume viene presentata la poesia di Dante e la sua riflessione sulla poesia. Punti di forza sono il ricchissimo e innovativo commento di Claudio Giunta alle Rime; e quello di Mirko Tavoni al De vulgari eloquentia, le cui ricerche modificano in profondità il quadro del pensiero linguistico dantesco. Per la Vita Nova si ripropone, appositamente rivista e aggiornata, l'edizione pubblicata da Einaudi nel 1996 a cura di Guglielmo Gorni. La collocazione cronologica delle Rime prima della Vita Nova consente di seguire lo sperimentalismo di Dante giovane, impegnato su ogni accordo della tastiera lirica contemporanea e capace poi di operare una consapevole scelta critica e interpretativa. Di grande respiro l'Introduzione generale, firmata dallo stesso Santagata, che delinea un panorama originale della poetica e del pensiero di Dante, seguendone l'evoluzione e rintracciandone i motivi ricorrenti all'interno delle opere. Introduzione di Marco Santagata.
Il volume, che comprende quattro imprescindibili Romanzi di Alba de Céspedes, “Nessuno torna indietro” (1938), “Dalla parte di lei” (1949), “Quaderno proibito” (1952) e “Nel buio della notte” (1976), offre anche un importante inedito, “Con grande amore”: un romanzo incompiuto su Cuba cui l'autrice lavorò a lungo e che contiene splendide pagine di ricordi familiari e di storia cubana. Troppo spesso aggiogata al carro della "letteratura rosa", la de Céspedes con giusto risentimento rivendicava invece il riconoscimento critico del valore letterario e innovativo della sua scrittura, e il lettore moderno non faticherà a individuarlo in questa scelta di testi, operata da Marina Zancan, docente di Letteratura italiana moderna e contemporanea all'università romana della Sapienza. Zancan guida il lettore alla scoperta di un'autrice oggi un po' dimenticata ma che fu fra le prime e più convinte sostenitrici dell'impegno e dell'importanza del ruolo della donna anche al di fuori dell'ambito familiare. Un'analisi psicologica attenta, una scrittura tesa a rispecchiare il parlato, la forzatura - quando non la dissoluzione - della forma-romanzo tradizionale fanno di questi testi una lettura interessante e avvincente.
Risalente alI'VIII secolo, "Il libro tibetano dei morti" riporta l'insegnamento sulla vita e la morte del maestro Padmasambhava, fondatore del buddhismo tibetano e onorato dai tibetani come un secondo Buddha. Proposto per la prima volta in edizione integrale, contiene una delle descrizioni più dettagliate e intense della morte, destinate ad aiutare i morenti e chi li accompagna in questo difficile momento di passaggio. Il volume viene qui accompagnato da un commento del Dalai Lama, oltre che da un ricco apparato di note, introduzioni ai singoli capitoli e glossario, che lo rendono comprensibile e fruibile anche da un ampio pubblico di non esperti.