La natura selvaggia e incontaminata del Polo Nord: la fotografa Mireille de la Lez ha saputo sorprendere con le sue immagini l'orso polare che porta i cuccioli alla loro prima battuta di caccia, l'imponenza dei grandi ghiacciai, la magia dell'aurora boreale. Questo libro intende sottolineare i rischi che incombono sulla Terra e sull'Artico in particolare, minacciato dal riscaldamento globale.
Il teologo e vescovo ausiliare di Roma, Rino Fisichella illustra alcuni aspetti cruciali del dibattito che ruota attorno alla presenza dei cattolici nella vita pubblica italiana. Gli interrogativi complessi e ancora irrisolti sono quelli che attengono alla coscienza etica di ciascuno (libertà della ricerca scientifica, rispetto della vita e dello stato di natura, laicità dello stato, pace nel mondo). In che modo e con quali strumenti i credenti possono far sentire la loro voce? Ancora troppo spesso - denuncia l'autore - i cattolici sono accusati di distorcere il normale dibattito perché sorretti, a differenza dei laici, dall'elemento "trascendente" della fede. È una condizione di impasse che va superata, secondo Fisichella, ma spetta anche alla chiesa cercare di difendere con la forza della ragione le proprie posizioni anziché imporle ex cathedra. Alla base delle riflessioni di Fisichella si ravvede la convinzione profonda che ragione e fede possano potenziarsi e non escludersi a vicenda. Solo la fede innestata su una ragione libera da pregiudizi e ambizioni di potere è in grado di giungere a conquiste di senso poggiate su fondamenta più solide di quelle riscontrabili oggi.
Racchiudere la storia della Russia in un unico volume significa raccontare, in poche centinaia di pagine, il passato e il presente di una zona vasta un sesto della superficie terrestre; un territorio multietnico in cui si parlano oltre cento lingue; una civiltà che ha prodotto una cultura sfaccettata, di straordinaria ricchezza e di grande influenza; una struttura militare e politica di primo piano sullo scacchiere mondiale. È quello che Roger Bartlett riesce a fare in quest'opera che dalle lontane origini perse nell'Alto Medioevo giunge fino a oggi, offrendo un'ampia prospettiva sullo sviluppo storico della Russia, e concentrandosi sulle origini della cultura politica della nazione e sul ruolo della grandissima maggioranza contadina nell'impero prima russo e poi sovietico.
Parlato da più di quattrocento milioni di persone nel mondo occidentale, lo spagnolo è ormai la seconda lingua straniera studiata in Italia, dove la comunità ispanofona conta 500.000 persone di origine prevalentemente centro e sudamericana. Oltre allo spagnolo di Spagna dunque, il dizionario dà largo spazio a quello dei loro paesi d'origine, presentandone moltissime varianti sia nel lemmario sia nei traducenti, distinguendo tra forme dello spagnolo centroamericano e dell'America meridionale, riportando le varianti specifiche utilizzate nei singoli paesi, dal Messico all'Argentina, dal Cile al Perù e Cuba. Il dizionario raccoglie dunque più di 66.000 voci e 84.000 traducenti; la lingua d'uso, le accezioni attuali e le forme idiomatiche; i "falsi amici"; la trascrizione fonetica internazionale e le regole di pronuncia; le coniugazioni verbali; le tavole numeriche; indicazioni per stendere curriculuum lettere, e-mail; la tavola cronologica degli eventi storici. È completato da 200 finestre informative (grammatica, semantica, conversazione, storia e cultura, pronuncia, tranelli); dalla tavola cronologica degli eventi storici e dalle indicazioni su ortografia e punteggiatura.
La Baghdad dei califfi, celebre per le scintillanti storie delle Mille e una notte, nell'anno 922 fu teatro di una sanguinosa tragedia: il processo e la messa a morte di al-Husayn ibn Mansùr Al-Hallàj. Personaggio straordinario e complesso, Al-Hallàj può essere considerato non solo uno dei massimi mistici dell'Islam, ma anche uno dei suoi pensatori più sublimi. Ammirato per la sua eloquenza, per l'infaticabile ascesi, per i miracoli sbalorditivi, fu odiato da tutti coloro che vedevano nella sua predicazione una minaccia all'ordine costituito. Fu per questo che funzionari di corte e dottori della legge, si adoperarono affinché il califfo ne sentenziasse la morte. Al-Hallàj fu crocifisso al termine di un supplizio particolarmente crudele. Anche nella morte, quindi, continuò a incarnare il modello di Gesù, che aveva segnato tutta la sua esperienza spirituale. Il Cristo di cui seguì le tracce è quello del Corano e della tradizione islamica, per molti aspetti diverso da quello che i cristiani hanno imparato a conoscere, ma per i musulmani la somiglianza tra le due figure è tanto intensa da portarli a considerare al-Hallàj un vero e proprio "Cristo dell'Islam". Questo volume riunisce tutti gli scritti sicuramente attribuibili ad al-Hallàj: un Canzoniere, che raccoglie le sue poesie mistiche; il Libro dei Tawàsin, opera sfavillante di intuizioni sul mistero dell'identità fra l'uomo e Dio, e infine i Detti ispirati, sentenze in cui Dio parla agli uomini per indicare loro la via dello spirito.
Zelda Sayre nasce nell'aprile dell'anno 1900. Nel luglio del 1918, a una festa da ballo in cui è contesa da cavalieri come la più corteggiata fanciulla d'Alabama, conosce un giovane ufficiale: Francis Scott Fitzgerald. È un amore totale, geloso e tormentato fin da principio. I due si sposeranno nel 1924, pochi giorni dopo la pubblicazione del suo primo romanzo di successo. Ma la vita di questa coppia baciata dalla bellezza e dal successo è segnata dall'ombra lunga della follia di Zelda, e da quella della disperata insoddisfazione di Fitzgerald. Una coppia diventata parte integrante del mito dei "ruggenti anni Venti".
Dopo aver svelato nei suoi libri cosa succede nelle vite passate e future delle persone, la celebre sensitiva Sylvia Browne accompagna ora i lettori in un viaggio originale attraverso il mondo dei sogni, spiegando come essi, ben lungi dall'essere un'accozzaglia di immagini e sensazioni messe casualmente insieme dall'inconscio, siano invece dei potenti messaggi che possono influenzare ogni aspetto della vita, dalla carriera alla salute, dall'amore alla felicità.
Tra la spedizione dei Mille (1860) e la morte di Giuseppe Verdi (1901) si snodano quarant'anni di storia italiana raccontati da testimoni grandi e piccoli, celebri o poco noti sulle pagine della stampa quotidiana e periodica. Si tratterà ora di uomini politici (Giuseppe Mazzini, Cesare Correnti, Carlo Cattaneo, Aurelio Saffi), o di storici (Pasquale Villani), filosofi (Antonio Labriola) o scrittori (Ippolito Nievo, Cletto Arrighi, Giuseppe Rovani, Antonio Ghislanzoni, Emilio Praga, Igino Ugo Tarchetti, Giovanni Faldella, Vittorio Imbriani, Carlo Dossi, Renato Fucini), prestati al giornalismo per periodi più o meno lunghi, ora dei primi giornalisti "professionisti" che contribuiscono in misura decisiva alla fondazione di quell'inedito mestiere: da Vittorio Bersezio a Leone Fortis, da Filippo Filippi a Yorick, da Carlo Romussi a Francesco Giarelli. Rifulge, a far data dalle cronache di Roma capitale, l'astro giornalistico di Edmondo De Amicis; si impone, a partire dal 1882, per la straordinaria qualità della scrittura, Gabriele d'Annunzio "romano", destinato per qualche anno a condividere un ruolo centrale con Matilde Serao e Edoardo Scarfoglio. Emergono, intanto, nuove figure professionali: il giornalista di opposizione, a vario titolo legato a un orizzonte politico di segno radicale, repubblicano o socialista; il direttore-proprietario di una testata giornalistica amministrata secondo criteri di moderna managerialità; il "redattore viaggiante".
La storia del giornalismo italiano nei primi vent'anni del nuovo secolo è letteralmente inseparabile dal racconto delle guerre lontane e vicine. Il 1901 è, sì, l'anno in cui Alberto Bergamini, direttore del "Giornale d'Italia", vara la "terza pagina", ma il filo conduttore del ventennio è costituito dai conflitti internazionali presto destinati a coinvolgere anche l'Italia. Lascia un'impronta non effimera nel corso di un'intera stagione del giornalismo italiano, avanti e dopo la Prima guerra mondiale, Benito Mussolini. Ribadisce sul campo la propria competenza di corrispondente di guerra "en titre" Luigi Barzini: al quale si affiancano, tra Libia, Grande Guerra e Fiume, Giuseppe Bevione, Luigi Ambrosini, Achille Benedetti, Rino Alessi. Della crisi irreversibile dello Stato liberale sono testimoni non secondari Luigi Albertini e Mario Missiroli, Antonio Gramsci e Piero Gobetti, Luigi Salvatorelli e Pietro Menni. La fascistizzazione della stampa italiana cancella i giornalisti di opposizione: in un universo di discorso definitivamente "unificato" e omologato spiccano alcune figure di giornalisti politicamente conformisti e tecnicamente provetti. Una nuova generazione di inviati speciali compie il proprio apprendistato tra Etiopia e Spagna. Inaugura con "Omnibus" una nuova fase del giornalismo illustrato Leo Longanesi.
In un gruppo di persone, un uomo nota una donna sconosciuta che sembra volersi isolare dagli altri. Yair, commosso da quella che egli interpreta come un'impercettibile e ostinata difesa, le scrive una lettera, proponendole un rapporto profondo, aperto, libero da qualsiasi vincolo. Un mondo privato si crea così fra loro e in questo processo di reciproco avvicinamento Yair e Myriam scoprono l'importanza dell'immaginazione nei rapporti umani e la sensualità che si nasconde nelle parole. Finché Yair si rende conto che le lettere di quella donna stanno aprendo un varco dentro di lui, chiedendogli con imperiosa delicatezza una inaspettata svolta interiore...