
Non basta che la verità sia proposta dall’argomentazione logica e il bene comandato dall’imperativo etico. Occorre che entrambi si mostrino nel loro volto attraente e amabile, perché solo l’amore muove e convince: e l’amore è suscitato e nutrito unicamente dalla bellezza. Ciò di cui allora c’è urgente bisogno, al compimento della parabola dell’epoca moderna e fra le brume inquiete della cosiddetta postmodernità, è un cristianesimo che recuperi vigorosamente la centralità e la rilevanza del bello. Possa questo piccolo testo – che combina la mia riflessione di teologo alla mia attuale responsabilità pastorale – accendere in chi lo leggerà il desiderio della bellezza che salva, quella che agli occhi della fede cristiana ci è stata rivelata e offerta nel Dio Crocifisso sul Golgota, messaggio e dono di infinito amore. (dall’Introduzione)
Una guida al mistero cristiano atraverso i suoi Segni: la liturgia, i simboli, la preghiera. Il Bello come via a Dio.
Espressioni come "tomismo analitico" e "tomismo wittgensteiniano" hanno un'origine recente, gli anni Novanta del XX secolo. Tuttavia, le tendenze che vi sono sottese hanno radici più remote, intrecciandosi con alcuni degli sviluppi fondamentali della filosofia analitica. Scopo del libro è rendere conto anzitutto dell'origine di quelle espressioni e di fornire poi una rassegna storica del tomismo analitico, mostrando le principali vie che la rilettura analitica di Tommaso d'Aquino e l'utilizzazione analitica delle risorse offerte dal tomismo hanno seguito negli scorsi decenni e indicando una bibliografia essenziale che consenta di orientarsi in tale ambito di studi. In Appendice, il saggio La rinascita della teologia naturale nella filosofia analitica offre la possibilità di individuare in modo più preciso gli orientamenti di tipo tomistico entro la recente teologia filosofica analitica, sia di inserire il tomismo analitico in una prospettiva più ampia, talvolta anche lontana dal tomismo stesso, ma segnata tuttavia dalla ripresa di tematiche metafisiche e di interessi teologici specifici nel contesto della filosofia analitica della religione.
Graziano Ripanti, Il corpo umano: enigma o mistero?
FILOSOFIA
Virgilio Melchiorre, Determinismo e indeterminismo. Sulle condizioni della libertà
Laura Boella, Quando i corpi parlano e le persone si incontrano
Carmelo Vigna, Il corpo della mente
Adriano Fabris, Il corpo e la carne. Un percorso da Michel Henry a Tertulliano
Paolo Sterlicchi, Corpo e carne: una sfida fenomenologica
Antonio Allegra, Costituzione ed essenza. Note sul rapporto di corpo e persona nella metafisica analitica
Sergio Moravia, Un mondo negato. L’assolutizzazione del corpo nella psico-umanologia contemporanea
SCIENZE
Mario Micheletti, Obiezioni filosofiche al naturalismo
F. Tito Arecchi - Vincenzo Fano, Neuropsicologia della creatività scientifica
Eugenio Fizzotti, Corpo e persona, psicologia e psicoterapia
TEOLOGIA
Romano Penna, Corpo e storia. Luoghi della rivelazione biblica
Franco Gori, L’antropologia nel cristianesimo antico
Giampiero Bof, Corpo, persona, Cristo
Giannino Piana, Il corpo fondamento di un’etica "situata"
Massimo Giuliani, Corpo e carnalità nel pensiero ebraico
Aldo Natale Terrin, Corpo e persona nel Såmkhya-yoga
DOCUMENTI
Paul Ricoeur, Merleau-Ponty: al di là di Husserl e Heidegger
˛ˇ 1 . C o n t r i b u t i
1 . 1 . 1 . S e z i o n e m o n o g r a f i c a :
L i n t e r p r e t a z i o n e d e i P r o f e t i t r a l a L X X e G e r o l a m o
I . I s a Ô e 8 - 9 : L e t e x t e b i b l i q u e , s a v e r s i o n g r e c q u e e t s a r È c e p t i o n , a c u r a d i O . M U N N I C H
L X X - I s a i a h 8 - 9 a n d t h e I s s u e o f F u l f i l m e n t - I n t e r p r e t a t i o n ( A . V A N D E R K O O I J )
L e t r a d u c t e u r d I s a Ô e c o n n a i s s a i t - i l l e t e x t e g r e c d u D o d e k a p r o p h e t o n ? ( C . D O G N I E Z )
L i d e n t i f i c a t i o n d e s l o c u t e u r s e t d e s a c t e u r s d a n s l e s c o m m e n t a i r e s a n c i e n s d u c h a p i t r e 8 d I s a Ô e s e l o n l a S e p t a n t e ( A . L E B O U L L U E C )
L a r È c e p t i o n d I s a Ô e 8 - 9 d a n s l a l i t t È r a t u r e p a t r i s t i q u e d e s I I e - I I I e s i Ë c l e s ( M . F … D O U )
L e c o m m e n t a i r e d E u s Ë b e d e C È s a r È e s u r I s 8 , 4 d a n s l a D È m o n s t r a t i o n È v a n g È l i q u e ( V I I , 1 , 9 5 - 1 1 3 ) : s e s s o u r c e s e t s o n o r i g i n a l i t È ( S . M O R L E T )
I I . G e r o l a m o e s e g e t a d e i p r o f e t i , a c u r a d i F . P I E R I
L e l i v r e I I I d e l I n Z a c h a r i a m d e S a i n t J È r Ù m e e t l a t r a d i t i o n a l e x a n d r i n e ( A . C A N E L L I S )
S e g n i d i a c r i t i c i e d e r e d i t ‡ f i l o l o g i c a o r i g e n i a n a i n G e r o l a m o ( V . C A P E L L I )
L a t r a d u z i o n e d i G e r o l a m o d e i p r o f e t i m i n o r i ( C . M O R O )
L a r g o m e n t o d e i t e s t i m o n i a p r o f e t i c i n e l l a c r i t i c a g e r o n i m i a n a a l l a S e t t a n t a ( F . P I E R I )
A k t u e l l e T e n d e n z e n d e r H i e r o n y m u s - F o r s c h u n g : I m p r e s s i o n e n v o n e i n e r T a g u n g ¸ b e r H i e r o n y m u s i n C a r d i f f ( A . F ‹ R S T )
1 . 1 . 2 . A r t i c o l i
G i o b b e n e i P a d r i d e l l a C h i e s a : f o r t u n a d i u n i m m a g i n e ( P . R O S A )
O r i g e n e s u n d d i e Q u a d r a g e s i m a i n J e r u s a l e m . E i n D i s k u s s i o n s b e i t r a g ( H . B U C H I N G E R )
W h y D o e s O r i g e n A c c u s e t h e J e w s o f " L i t e r a l i s m " ? : A C a s e S t u d y o f C h r i s t i a n I d e n t i t y a n d B i b l i c a l E x e g e s i s i n A n t i q u i t y ( P . M A R T E N S )
ø A q u i È n d i r i g e G r e g o r i o d e N a z i a n z o s u c r Ì t i c a d e l a r e i n c a r n a c i Û n ( D e a n i m a 2 2 - 5 2 ) ? ( M . H E R R E R O D E J ¡ U R E G U I )
C h r i s t i a n D i v e r s i t y i n A m a s e i a : A B i s h o p s V i e w ( J . L E E M A N S )
1 . 2 . N o t e e R a s s e g n e
C h r o n i q u e A l e x a n d r i n e I V ( A . J A K A B )
I l p r i m o c o n v e g n o i t a l i a n o s u F i l o n e d i A l e s s a n d r i a ( J . P . M A R T Õ N )
L … v a n g i l e d e J u d a s : q u e l q u e s r È f l e x i o n s ‡ l a s u i t e d u c o l l o q u e d e P a r i s ( J . - D . K A E S T L I )
D u b o n u s a g e d u n e È d i t i o n d O r i g Ë n e : ¿ p r o p o s d u C o m m e n t a r i o a l C a n t i c o d e i C a n t i c i d e M . A . B a r b ‡ r a ( J . - M . A U W E R S )
T h e O r i g e n C o n f e r e n c e s 1 9 7 3 - 2 0 0 5 . A T h e m a t i c L i s t o f t h e P a p e r s ( G . B O S T O C K ) B i b l i o g r a f i a p a t r i s t i c a r e c e n t e d i a r e a c e c a ( J . P L ¡ T O V A V . H U ` E K )
" A o l i j i n " o r O r i g e n i n C h i n e s e : A R e p o r t o n O r i g e n i a n a n d P a t r i s t i c S t u d i e s i n C o n t e m p o r a r y C h i n a ( M . N I C O L I N I Z A N I )
U n a r a s s e g n a d i f o n t i d o c u m e n t a r i e p e r l o s t u d i o d e l m o n a c h e s i m o e g i z i a n o ( M . G I O R D A )
N o t i z i a r i o
R e p e r t o r i o b i b l i o g r a f i c o
DESCRIZIONE: La responsabilità per la vita che nasce e per la vita che muore è allo stesso tempo radicale e difficile. Quando e perché riconosciamo che nella provetta di un laboratorio o nel corpo di una donna c’è qualcuno e non più solo qualcosa? Siamo autorizzati a manipolare i geni per far sì che vengano al mondo persone "migliori" e con la prospettiva di una maggiore felicità? Abbreviare la sofferenza di chi non ce la fa più e chiede il nostro aiuto può essere l’ultimo gesto della compassione e della solidarietà? Ci sono risposte diverse a queste domande. Non per questo, tuttavia, è inevitabile concludere che nell’epoca del pluralismo l’unica verità che rimane è la voce della propria coscienza e tutto si risolve lasciando che ciascuno faccia a modo suo. La bioetica, andando appunto alle radici dell’umano, incalza il pensiero a ridefinire l’ambito di quel che può valere per me e insieme per tutti, assumendo i risultati del progresso scientifico, ma sapendo che non è solo dalla scienza che l’uomo può ricavare l’indicazione di quel che deve fare. Questa resta la sfida della filosofia e della politica, chiamate entrambe a riconoscere che sulla vita, in ogni caso, non si hanno solo diritti.
COMMENTO: Una guida alle principali questioni della bioetica, con riferimento ai più controversi dibattiti attuali (fecondazione assistita, cellule staminali, trapianti...)
STEFANO SEMPLICI insegna Etica sociale all’Università di Roma "Tor Vergata". È direttore della rivista "Archivio di Filosofia" e del Collegio universitario "Lamaro-Pozzani". Fra le sue pubblicazioni più recenti: Il soggetto dell’ironia (Cedam, Padova 2002); come curatore, Il diritto di morire bene (il Mulino, Bologna 2002) e Il mercato giusto e l’etica della società civile (Vita e Pensiero, Milano 2005).
Carlo Carretto è nato nel 1910 in Piemonte. Dopo aver compiuto gli studi laureandosi in filosofia, dal 1936 al 1952 militò nell'Azione Cattolica divenendo Presidente Nazionale dei Giovani. Nel 1954 entrò nella Congregazione dei Piccoli Fratelli del Padre Carlo di Foucauld. Dopo un decennio di permanenza nel deserto del Sahara rientrò in Italia fondando a Spello sulle pendici del Subasio un centro di preghiera. Se gli si chiede: "Conta ancora il deserto? Conta di più l'impegno nella città?", risponde: "Conta la comunicazione vitale appassionata continua con Dio".Nella Babele del mondo di oggi, nella diaspora della Chiesa militante è questo il modo di vivere la preghiera. I suoi libri e le sue parole hanno la capacità di infondere speranza ai giovani e non solo ai giovani. Questo ultimo libro sul mistero del dolore non mancherà di aiutare i più provati e chi cerca di penetrare nel profondo il significato dell'esistenza dell'uomo sulla terra.
DESCRIZIONE: Dopo la proclamazione dell'infallibilità papale nel Concilio Vaticano I, prima e durante il Vaticano II si è sviluppata più intensamente la riflessione teologica sul ministero episcopale nella Chiesa e sul rapporto tra Vescovo e Papa, tra episcopato e primato.
Nel primo contributo, Episcopato e primato, K. Rahner illumina il problema partendo dall'essenza della Chiesa e dal rapporto in essa vigente tra Chiesa totale e Chiesa locale, che è fondata sulla comunità eucaristica e non è una pura circoscrizione amministrativa. Il secondo contributo, di Joseph Ratzinger (Primato, episcopato e «successio apostolica»), amplia e completa tale visione cercando di intendere la correlazione tra primato ed episcopato in funzione della predicazione della Parola, presente e viva nella successione apostolica. Nella terza parte (Sullo «ius divinum» dell'episcopato), Karl Rahner affronta ancora il problema del rapporto tra il singolo vescovo e l'episcopato universale, fondandosi sulla relazione di quest'ultimo col collegio apostolico; ne trae poi importanti conseguenze per l'attuazione concreta della collegialità. Infine Joseph Ratzinger (La collegialità episcopale dal punto di vista teologico) esamina e commenta con precisione di pensiero e ricca erudizione storica la posizione del Concilio Ecumenico Vaticano II sulla collegialità, quale risulta dalla Lumen gentium e dalla Nota praevia.
COMMENTO: Le riflessioni di Rahner e del teologo Ratzinger su un tema oggi quanto mai attuale.
KARL RAHNER (1904-1984) è stato uno dei teologi più significativi e letterariamente fecondi. Presso la Morcelliana ricordiamo: Chiesa e Sacramenti; Il problema dell'ominizzazione; L'elemento dinamico della Chiesa; Sulla teologia della morte; Sull'ispirazione della Sacra Scrittura, e con J. Ratzinger, Rivelazione e Tradizione.
JOSEPH RATZINGER - ora papa Benedetto XVI - presso la Morcelliana ha pubblicato: Rivelazione e Tradizione (con K. Rahner, 20062); L'unità delle nazioni. Una visione dei Padri della Chiesa (1973); Elementi di teologia fondamentale (20052); Etica, religione e Stato liberale (con J. Habermas, 2005).
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DESCRIZIONE: Quando nel 1930 apparve questo breve e denso scritto, Hans Jonas era un brillante ma ancora sconosciuto allievo di Martin Heidegger e Rudolf Bultmann, da poco addottoratesi presso l'Università di Marburgo con una dissertazione su Il concetto di gnosi.
L'indagine riguarda Agostino e le differenti modalità con cui quest'ultimo interpreta un importante e dibattuto passo tratto dal settimo capitolo della Lettera ai Romani di Paolo (Rom. 7, 7-25): il rapporto tra legge e grazia che vi emerge è da attribuire all'homo sub lege, come Agostino intendeva nella prima fase del suo pensiero, oppure all'homo sub grafia, come invece egli sosterrà nella successiva disputa antipelagiana?
Jonas sorprende in Agostino la perdita di quella concezione autentica dell'esistenza, sottesa al testo paolino e presente in parte anche nella sua prima interpretazione: ciò avviene con la sottolineatura agostiniana della centralità della grazia per l'esercizio dell'agire buono, opposta alla possibilità pelagiana che l'uomo adempia da sé al comandamento divino. Secondo Jonas prendono qui forma le nozioni di volontà e libertà che saranno comuni a tutto il pensiero occidentale, e non a caso il sottotitolo della prima edizione di questo scritto era: «un contributo filosofico alla genesi dell'idea cristiano-occidentale della libertà».
COMMENTO: La prima grande opera di Jonas su Agostino, l'interpretazione di Paolo, i problemi della libertà e del male, il confronto con il pelagianesimo.
HANS JONAS (1903-1993), allievo di Heidegger e Bultmann all'Università di Marburgo, è stato uno dei massimi specialisti dello gnosticismo e tra i maggiori filosofi della seconda metà del Novecento. Tra le sue opere in italiano ricordiamo: Lo gnosticismo; Dalla fede antica all'uomo tecnologico; II principio responsabilità; II concetto di Dio dopo Auschwitz. Presso la Morcelliana: Scienza come esperienza personale. Autobiografia intellettuale (1992).
È stato Romano Guardini nei primi Anni Venti del secolo appena scorso ad uscire in quell'espressione, che può essere assunta come diagnostica di uno dei lineamenti della teologia cristiana della prima metà del XX secolo: "Un processo di incalcolabile portata è iniziato: il risveglio della Chiesa nelle anime". Un risveglio, che era connesso, nell'analisi del giovane teologo italo-tedesco, con il risveglio culturale ad un vero senso della realtà vissuta e al senso comunitario. Svaniva, sulle macerie della prima Guerra Mondiale, l'incanto per l'idealismo e per l'io astratto, e la coscienza cristiana iniziava a percepire la Chiesa come via verso la personalità, e insieme, come via verso la comunità. Le "Lezioni sulla Chiesa", tenute da Guardini all'università di Bonn nel 1921 e pubblicate nel 1922 con il titolo Il senso della Chiesa, avevano entusiasmato il suo uditorio e i suoi lettori, che le avvertivano "come un colpo d'ala, un soffio di cristianesimo originario, pentecostale", in quanto additavano "nuove vie verso un rapporto vivo tra Chiesa e personalità, verso una crescita umana autentica fondata sulla libertà interiore, che sfocia in una comunità di grazia".(Rosino Gibellini, La teologia del XX secolo)
Il libro nasce con l'idea di rileggere le complesse relazioni tra Stato e Chiesa nel Messico di inizio '900 attraverso lo specchio della questione indigena. Ne scaturisce un percorso che parte dall'epoca liberale del "porfiriato", attraversa gli eventi rivoluzionari e si concentra sulla fase "ricostruttiva" degli anni Venti, intrecciando storia politica, sociale, culturale e religiosa. In quella stagione di modernizzazione si sviluppò un'azione dirompente da parte dello Stato che arricchì di nuovi elementi, miti e speranze, i progetti di costruzione nazionale e il confronto-scontro tra centro e "periferie". Al contempo la Chiesa cattolica cercò di riorganizzarsi, sia sul fronte sociale che missionario, ridefinendo la propria complessità. Fu in questo periodo di tensioni esterne e rivoluzioni interne, scontri verbali, leggi radicali, esperimenti sociali, scioperi del culto e lotte armate, che si registrò il riemergere della questione indigena, cruciale per gli equilibri (ideali e concreti) della nazione. In questa luce s'è cercato di rileggere fenomeni quali il rilancio missionario, il cattolicesimo sociale, lo zapatismo, le rivolte armate, le "missioni culturali" e le politiche di "defanatizzazione". Chiesa e indigeni erano infatti presenti, nella loro profondissima complessità, su tutti gli scenari verso cui si muoveva l'azione dei governi "rivoluzionari".