
Qual è l'essenza dell'umanesimo di cui si parla con rinnovato interesse? Una piena considerazione della persona umana nelle sue possibilità di autorealizzazione che ha avuto singolare espressione alle origini dell'età moderna, in quel prodigioso fermento culturale noto con il nome di Rinascimento. L'autore, da storico, fa luce su quel movimento di fioritura che affonda nell'Italia del Quattrocento propagandosi per tutta l'Europa nel secolo successivo, e ne riprende alcune delle figure più decisive (Ficino, Pico della Mirandola, Leon Battista Alberti...) e delle idee grandiose, perlopiù appartenenti alla tradizione classico-cristiana, che queste hanno veicolato: dignità dell'uomo e divinità dell'anima, eccellenza e armonia... Ad emergere attraverso l'analisi storica di quel felice contesto è una concezione dell'umano, tramandata nei secoli e ancora attuale: un paradigma antropologico che nel clima di pessimismo diffuso in un certo Medioevo ha saputo rovesciare la storia, valorizzando il soggetto nella sua libertà di elevarsi e realizzarsi.
"Rodolfo Rossi studia con cura un aspetto misconosciuto del pensiero e dell'azione di Baudrillart, nel periodo che va dalla separazione tra le chiese e lo stato (1905) alla ripresa delle relazioni diplomatiche tra la Terza repubblica e la Santa Sede (1921): il suo rapporto di storico cattolico e di responsabile ecclesiale con la nazione francese [...] Araldo riconosciuto della causa francese, diventa una delle figure più in vista del cattolicesimo nell'Esagono nella convinzione che la Francia è Francia solo nella convergenza tra sentimento nazionale e sentimento religioso." (Dalla Prefazione di E. Fouilloux)
La biografia di uno studioso, così come i suoi libri di riferimento, tracciano le linee del suo filone di ricerca e, perché questo si possa dire tale, ne aprono altri. È quanto si può dire dell'avventura intellettuale contenuta in queste pagine: un racconto personale che diviene espressione di un metodo più universale di lavoro, quello che Sacchi chiama "storico-filologico". Dove la filologia è l'inizio ma anche il compimento della ricerca storica, perché non si dà pensiero sulle origini del cristianesimo che non sia un continuo attingere ai testi. Questo spiega l'allargarsi degli studi biblici di Sacchi, dalla formazione con Giorgio Pasquali al Nuovo Testamento; dall'Antico Testamento agli apocrifi, ai rotoli di Qumran, alla letteratura apocalittica, rileggendo le origini cristiane - e la stessa figura di Gesù - alla luce del giudaismo dei primi secoli e delle sottese teologie (del Patto, della Promessa). Percorsi che si intrecciano e tornano su loro stessi, proprio perché osservati con quel distacco critico che deriva dalla oggettività del testo, e sono coronati dall'edizione, a cura di Sacchi, di grandi opere, come gli Apocrifi dell'Antico Testamento e la Bibbia dei Settanta. Prefazione di Luca Mazzinghi.
Il volume offre un quadro aggiornato delle più recenti ricerche scientifiche sul tema della morte cerebrale e del dibattito che hanno suscitato in ambito etico, con una ricostruzione critica delle norme previste nel nostro Paese per il suo accertamento. Se si è preteso di risolvere la questione delle persone in coma apneico irreversibile semplicemente ridefinendo la morte in termini cerebrali, i test standard oggi previsti non sono compatibili con questa definizione. È quindi improrogabile una modifica delle norme vigenti alimentata da una riflessione etica e giuridica sulle condizioni che rendono leciti la sospensione delle terapie intensive e l'eventuale prelievo degli organi.
Fede/fiducia:- Andrea Aguti, Introduzione- Massimo Cacciari, La radice del credere- Eugenio Mazzarella, Fede e sfiducia- Klaus Müller, Atene Gerusalemme, via Jena. Ragione e fede nella modernità- Stefano Zamagni, Fiducia, reciprocità, mercato- Pierpaolo Donati, Fede, fiducia. L'enigma di una relazione vitale- Massimo Giuliani, Emunà u-bitachòn. Concezioni della fede e della fiducia nelle teologie rabbiniche- Romano Penna, Fede-fiducia. Alle radici dell'identità cristiana- Carmelo Dotolo, La grammatica della fede e lo specifico cristiano- Ezio Prato, Fiducia esistenziale e fede cristianaMario Florio, Corporeità della fede- Antonio Pieretti, La fiducia come scommessa- Luca Alici, La fiducia nella società dell'esposizione- Giuliano Sansonetti, Fede: variazioni sul tema tra filosofia e religione- Silvano Zucal, Romano Guardini. Nascita e fiducia- Marco Cangiotti, Elementi della struttura antropologica della fede- Mario Micheletti, La razionalità della fede. Garanzia epistemica, teologia naturale, evidenzialismo- Paul Ricoeur, Fede e filosofia oggi (a cura di I. Bertoletti)
Jewish-Christian/Christian-Jewish Polemics in the Middle Ages Polemiche giudaico-cristiane e cristiano-giudaiche in epoca medievale Piero Capelli - Ursula Ragacs (eds.) EDITORIAL / EDITORIALE (Ursula Ragacs) THEME SECTION / SEZIONE MONOGRAFICA Jewish-Christian/Christian-Jewish Polemics in the Middle Ages - ALEXANDRA CUFFEL, Jesus, the Misguided Magician. The (Re-)emergence of the Toledot Yeshu in Medieval Iberia and its Retelling in Ibn Sahula's Fables from the Distant Past - ALEXANDER FIDORA, The Latin Talmud and its Translators. Thibaud de Sézanne vs. Nicholas Donin? - GÖRGE K. HASSELHOFF, The Parisian Talmud Trials and the Translation of Rashi's Bible Commentaries - PIERO CAPELLI, Editing Thirteenth-Century Polemical Texts. Questions of Method and the Status Quaestionis in Three Polemical Works - URSULA RAGACS, Paris 1240: Christians and Jews Defining the Talmudic Aggadot ARTICLES / ARTICOLI - ALEXANDER ROFÉ, David Overcomes Goliath (1 Samuel 17). Genre, Text, Origin and Message of the Story - JOSHUA EZRA BURNS, The Synagogue of Severus. Commemorating the God of the Jews in Classical Rome - SHALOM SADIK, Les opinions du Rebelle dans le Mostrador de Justicia (Maître de justice) d'Abner de Burgos
Il concetto di "fedeltà" - alla base della vita dei singoli, delle comunità e delle fedi religiose - sembra perdere progressivamente rilevanza nella società contemporanea mentre i confini della libertà si espandono; ma al venir meno di ogni limite corrisponde una carenza di senso che per eterogenesi dei fini torna a interpellarci. Una dialettica fra libertà e bisogno di fondamento che si riflette nei vari ambiti dell'umano, e sulla quale il volume offre una ricca panoramica: dalla prospettiva antropologica, leggendo il tema della fedeltà come origine dell'agire umano in cerca di sicurezza, a quella etico-filosofica, riprendendo la fenomenologia della fedeltà di Paul Ricoeur come apertura all'alterità, a quella teologico-esistenziale di Romano Guardini, che riporta alla "fiducia". Parallelamente l'indagine è condotta sui testi della Bibbia più significativi per comprendere il tema della fedeltà di Dio, oltre che a Dio (per esempio nel Libro di Isaia) e approfondendo il significato teologico e cristologico di ciò che è "degno di fede". La rilettura di Ignazio di Antiochia aiuta poi a comprendere il nesso tra fedeltà e martirio. Un ponte fra teologia e filosofia, in dialogo con la letteratura psicanalitica (Lacan), lo si trova nel confronto tra la fede in quanto consegna a un fondamento e l'affidarsi nelle relazioni personali, entrambi atti costitutivi dell'umano. Si osserva poi come il tema si declina nella vita liturgica...
Di fronte alle molteplici religioni e filosofie del mondo contemporaneo, nessuno sfugge alla domanda: a che cosa è dato credere, per avere una regola stabile di condotta, e nello slesso tempo per poter convivere con chi creda diversamente? E se si diventa tolleranti di fronte alle altre ideologie e religioni, questa tolleranza non è tanto maggiore quanto più fiacca è la lede quanto più il liberalismo decade in agnosticismo, il dubbio in indifferenza, lo spirito critico in spinto scettico? Un dilemma che mette in scacco le certezze religiose e filosofiche, che precipitano in dogmatismi e autoritarismi, ma anche la scienza, chiamata a dire come ultimamente stanno le cose. Di qui l'elaborazione, compiuta da Calogero, di un "principio del dialogo", un perenne principio laico di discussione cooperante, su cui si fonda ogni coesistenza, ogni giustizia e ogni diritto. Il testo che, a partire dal noto saggio "Logo e dialogo", sullo spinto critico e sulla libertà di coscienza, è un classico della filosofia italiana del Novecento, nella misura in cui tocca alcuni dei più dibattuti problemi della cultura e della civiltà di allora e di oggi: impegno religioso e libertà del dubbio, laicismo e certezza, educazione liberale e formazione di una fede civica, libertà dello stato e libertà della chiesa, novità della storia e stabilità dei diritti, coesistenza e competizione...
"Ha qualcosa di sorprendente il pensiero di Christos Yannaras (1935), uno dei più noti teologi ortodossi contemporanei. Se la linea guida di buona parte della teologia (e filosofia) novecentesca è stata la 'deellenizzazione del Cristianesimo', Yannaras, rivendicando la continuità tra ellenismo e cristianesimo, mostra come la tradizione ortodossa, riletta alla luce del personalismo e di Heidegger, contenga in sé categorie in grado di sottrarsi alla deriva nichilista: 'persona', 'relazione', 'ineffabilità dell'esistenza'. Dette categorie pur costituendo un argine alla deriva ricordata non pretendono di esaurire il Mistero. Infatti l'apofatismo, testimoniando l'eccedenza del Dio incarnato e della Trinità, è il sigillo di una riflessione teologico-filosofica che non disdegna, in fedeltà alla metafisica classica, di rivendicare il valore dell'ontologia: la teologia è in verità teoria dell'essere come Mistero trinitario. Il pensatore greco propone una riflessione che, appunto perché apofatica, è anche riflessione critica sulla Chiesa e sulle sue forme storiche sempre inadeguate rispetto al soffio libero dello Spirito". (Giacomo Canobbio)