La storia della filosofia, nel presentare modelli tra loro diversi, esaurisce le possibilità del filosofare? La tradizione, pur essenziale per conservare una identità alla disciplina, può interdire la possibilità del nuovo, o è sua condizione? Sono le domande che guidano l'autore in una ricerca sulle forme logiche e retoriche della storiografia filosofica. Analizzando i paradigmi di Platone, Aristotele, Hegel - e di un acuto filosofo italiano, Luigi Scaravelli -, queste pagine mostrano la fecondità di una riflessione sulla pratica storiografica, imprescindibile per orientare la stessa attività del pensiero.
La cultura del "fine settimana" affonda le proprie radici nelle Scritture, dai valori delle quali è andata però progressivamente allontanandosi. Di più, oggi lo stesso weekend, secolarizzazione del tempo biblico, rischia di essere a propria volta secolarizzato, disciolto nel tempo frammentato e continuo che caratterizza il presente. Sorge allora l'esigenza di far luce, con i saggi qui raccolti, su questa eredità dimenticata, di origine giudaico-cristiana, da cui deriva la scansione settimanale di un tempo coronato dal sabato. Proprio in quanto settimo, il sabato - o la domenica pensata come sabato cristiano -, pur essendo diverso da tutti gli altri giorni, ha bisogno dei precedenti sei per essere tale. Sono la cessazione, la quiete e il riposo a delimitare e completare l'opera che li ha preceduti. La separazione che introducono, oltre a dare pienezza al compiersi della creazione, porta a misurarsi con il senso del limite, tra umano e divino. Ecco perché parlare del sabato, a partire dalla Bibbia ebraica e cristiana, significa riflettere sul tempo, di Dio e degli uomini, interiore e collettivo.
Credere è un'esperienza quotidiana, almeno nella sua declinazione di semplice "fiducia", ma appare sempre più difficile avere "fede": mentre la prima ne è l'accezione secolarizzata, quest'ultima implica un affidamento totale alla trascendenza. Se poi ci si riferisce al Dio cristiano, il salto della fede è vertiginoso: un uomo di Nazareth è il Dio incarnato nella storia per salvarci. La problematicità della corrispondenza fra questa credenza e il vero si avverte specialmente di fronte alla crescente complessità culturale e religiosa del contesto in cui viviamo, che rende difficile l'elaborazione di argomenti in giustificazione della fede. Il libro riporta i colloqui epistolari tra una persona che non riesce a decidersi di credere, perché non trova ragioni plausibili, e un teologo. Un dialogo dove lo schema domanda/risposta si dissolve nel comune interrogarsi circa il senso ultimo del vivere, sporgendosi oltre la frontiera che apparentemente divide pensare e credere.
Giuseppe Toniolo. Società e cultura tra Ottocento e Novecento a cura di Daniele Menozzi. Sezione monografica: D. Menozzi, I nodi di un percorso; J. De Maeyer - H. Moeys, Toniolo e il movimento cattolico internazionale; G. Formigoni, Toniolo nelle reti transnazionali del cattolicesimo sociale. Spunti di discussione; G. Vian, Toniolo e il modernismo; M. Gronchi, Toniolo e il modernismo. Tra persone e idee, con obbedienza e libertà; P. Nello, Toniolo e la questione della democrazia nel suo tempo; S. Cassese, Giuseppe Toniolo e la democrazia; L. Cerasi, Il corporativismo "normale". Giuseppe Toniolo, tra medievalismo, laburismo cattolico e riforma dello Stato; A. Cardini, Giuseppe Toniolo, la questione sociale e l'"organizzazione corporativa" della scuola italiana in economia; S. Zamagni, Giuseppe Toniolo. Un economista in anticipo sul suo tempo e perciò misconosciuto; A. Nuvolari, Giuseppe Toniolo economista; R. Bichi, Toniolo e gli studi di Sociologia; M. Colasanto, L'attualità di Giuseppe Toniolo, o dell'esigenza di un recupero di storicità; E. Rossi, A mo' di conclusione. Toniolo, il pensiero per l'azione.
Editoriale: Giuseppe Nicolaci, Sull'immemoriale; Osservatorio: Richard Kearney, Writing trauma. Narrative Catharsis in Homer, Shakespeare and Joyce; Metafisica in questione: Alberto Giovanni Biuso, Ontologie del tempo e nichilismi a temporali; Michele Paolini Paoletti, Ci sono più cose di quelle che esistono? Essere, esistenza, identità a partire da van Inwagen; Marco Rincione, Esiste un "principio di contraddizione" in Aristotele?; Ricerche critiche: Jacinto Choza, Un modelo genetico de la religión paleolítica; Christophe Perrin, D'une passion primitive à une position décisive. R. Descartes, J.-L. Marion et l'amour; Sylvana Tomaselli, "Fra diseguali non ci si può associare". Riflessioni sulla diseguaglianza nelle opere politiche di Mary Wollstonecraft. Rassegna e note: Daria Trafeli, Olgiati contro lo spiritualismo.
Gesù Cristo e il cristianesimo - qui per la prima volta in edizione critica, condotta su manoscritti in parte riprodotti nel testo - è un'opera della maturità in cui, rifacendosi alle tradizioni della scuola storica tedesca, Martinetti cerca di rispondere all'interrogativo "possiamo ancora dirci cristiani?", ripreso poi da Croce. Ai suoi occhi, il cristianesimo ha un profondo significato filosofico e un valore universale, fondati sul messaggio di Gesù e incarnati storicamente nelle "eresie". La prospettiva di un futuro rinnovamento del cristianesimo è per lui affidata più all'iniziativa delle piccole comunità di credenti (i "cristiani senza chiesa") che non alle istituzioni ecclesiastiche, a cominciare dalla Chiesa cattolica, storicamente prigioniera di una mondana volontà di potenza che la lega diabolicamente al potere (all'epoca, il regime fascista). "Un messaggio e una lettura inattuali, ma che non hanno perso nulla della loro potenza drammatica." (Giovanni Filoramo)
Papa Francesco con la canonizzazione di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II ha riconosciuto la grande rilevanza per la Chiesa di due pontefici che lo hanno preceduto: Angelo Giuseppe Roncalli, il papa del Concilio Vaticano II, e Karol Wojtyla, il papa protagonista della scena mondiale. La santità dei papi ha segnato il percorso bimillenario della Chiesa. Se la tradizione liturgica ha considerato martiri e santi tutti i romani pontefici dei primi quattro secoli del cristianesimo, al contrario soltanto Celestino V e Pio V sono ascesi alla gloria degli altari rispettivamente nel medioevo e nell'età moderna. Negli ultimi due secoli, dopo la caduta del potere temporale della Chiesa, la santità dei papi è tornata a essere un tratto caratteristico della storia ecclesiastica: da Pio IX, beatificato nel 2000, a Pio X, santificato nel 1954, ai due nuovi papi santi del 2014, a cui si aggiungono le cause di beatificazione in corso di Pio XII - ostacolata dalle polemiche sul suo "silenzio" nei confronti della Shoah -, di Paolo VI e di Giovanni Paolo I. Il riconoscimento della santità dei suoi predecessori costituisce un ulteriore banco di prova per gli orientamenti del papato di Francesco: l'occasione per riflettere sul ruolo del romano pontefice nel futuro della Chiesa.
Mohr: Milioni di persone, ogni giorno della loro vita, fanno finta di essere d'accordo per poter sopravvivere. Tu pensi che siano tutti delle bestie? Sophie: Oh, ci sono pochissime "bestie". Il danno reale è fatto da quei "milioni" che vogliono "sopravvivere". Quegli uomini onesti che vogliono solo "sopravvivere". Quegli uomini onesti che vogliono solo essere lasciati in pace; che non vogliono che le loro piccole vite siano disturbate da niente più grande di loro.
Spazi e luoghi sacri, a cura di Maria Chiara Giorda e Sara Hejazi.Sezione monografica: M.C. Giorda - S. Hejazi, Spazi e luoghi sacri. Prospettive e metodologie di studio; C. Genova, Processi di costruzione sociale dei luoghi sacri. Spunti di analisi; C. GIORDA, Monasteri, paesaggio e territorio. Le relazioni geografiche dello spazio sacro; M. Leone, Semiotica dello spazio ascetico; A. Longhi, Spazio sacro e architettura liturgica; D. Campobenedetto - M. Robiglio - I. Toussaint, Costruzione ed esperienza contemporanea del sacro. Personalizzazione, comunità elettive e comunità territoriali; M. Cassani, "Sacred Spaces in Profane Buildings". Il caso Barcellona; M.C. Giorda - S. Hejazi, Luoghi monastici come spazi sacri. Il monastero Dominus Tecum di Prà d'Mill e il tempio zen Shobozan Fudenji di Salsomaggiore.
Che cosa si intende per "ebraistica" o "giudaistica", in tedesco Judaistik? Se la disciplina va sempre più diffondendosi, questo testo è uno dei pochi strumenti in grado di offrire una sintesi complessiva: se ne illustrano le linee essenziali, così da orientare il lettore fra la poliedrica storia e i molti temi, presentando i testi fondativi del giudaismo - Bibbia ebraica, Talmud, midraim, senza dimenticare i rotoli di Qumran - e il contesto storico nel quale sono stati redatti. Si propone qui una moderna introduzione che mette a disposizione, dei più e meno esperti, i presupposti fondamentali per accostare la multiforme identità del giudaismo, attraverso gli eventi e le svolte delle diverse epoche della storia ebraica, le sue principali tendenze spirituali e gli sviluppi letterari. Un manuale di riferimento.