A cinquant’anni dall’apertura del Vaticano II, il volume illustra l’operato del Concilio a partire da alcuni dei documenti prodotti dal Concilio stesso.
Prendendo in considerazione,tra gli altri,Sacrosanctum Concilium,Lumen gentium, Dei Verbum, Gaudium et spes, Ad gentes, l’autore espone le principali istanze del Vaticano II, sottolineandone la portata rivoluzionaria e la necessità che l’eredità di quella «stagione» della Chiesa non vada perduta, ma anzi raccolta e rilanciata.
Mons. Ghidelli riporta anche alcuni episodi che testimoniano come l’iter di preparazione e approvazione di alcuni documenti sia stato lungo e travagliato; nonché alcune «curiosità»,come,per esempio,il fatto che la costituzione pastorale Gaudium et spes, diventata poi simbolo dell’ottimismo e della speranza cristiana, era inizialmente intitolata con un binomio di segno opposto, cioè Angor et luctus.
Chiude il volume un capitolo sulle analogie tra il primo Concilio della storia, quello di Gerusalemme (a cui partecipò, tra gli altri, san Paolo), e il Concilio Vaticano II.
Nei rapporti interpersonali oggi c’è molta sopraffazione, addirittura molta violenza, verbale e no. La tentazione, se provocati, è di rispondere nello stesso modo. Ma specialmente chi ha un compito educativo si interroga: da cristiani, ci si può rassegnare a questo stato di cose? Come calare nella realtà il messaggio evangelico?
Partendo da ciò che in proposito si legge nel Vangelo secondo Matteo (in cui Gesù si definisce «mite e umile di cuore»), l’autore prende in considerazione tre episodi biblici incentrati sulla mitezza come fonte della vera forza interiore: la risurrezione di Lazzaro, le Beatitudini, la lavanda dei piedi durante l’ultima cena.
In Appendice sono raccolte alcune preghiere – destinate ai docenti – che scandiscono, giorno dopo giorno, l’intera settimana.
Marco D’agostino (1970), prete della diocesi di Cremona dal 1995, responsabile del Centro Vocazioni, insegna Sacra Scrittura al seminario diocesano, di cui è vicerettore, e lettere classiche al liceo classico e scientifico Vida di Cremona. È autore di diverse pubblicazioni in campo biblico e pedagogico.
Nella prima parte del testo viene riportata una breve biografia di san Giuseppe, basata sulla Sacra Scrittura.
Vi sono poi testimonianze di persone che hanno ottenuto grazie da questo santo, patrono della Chiesa universale e protettore della famiglia. È colui che sostiene i morenti ed è ritenuto il santo della divina provvidenza. San Giuseppe infatti si è preso cura di Gesù e di Maria e allo stesso modo si prende cura di quanti si affidano a lui in ogni necessità.
Nella seconda parte, il testo è corredato da molte preghiere a san Giuseppe, sia quelle tradizionali, sia quelle più recenti, comprendendo anche alcuni esempi di liturgia della Parola, litanie e novene.
Kathryn James Hermes, è una religiosa paolina che ha conseguito un master in teologia e Sacra Scrittura presso il Weston Jesuit School of Theology. Attualmente opera nell’ambito dell’editoria digitale di Pauline Books & Media degli Stati Uniti. È autrice di molte pubblicazioni in lingua inglese. In italiano ha pubblicato: Uscire dalla depressione. Un approccio cattolico (2008).
L'autore vuole fare scendere, come fasci di luce, alcune pagine di Vangelo e di Sacra Scrittura proprio dove la violenza dell'ingiustizia sembra zittire ogni possibilità di cambiamento. Ogni stazione è scandita dal brano evangelico a cui segue uno spazio meditativo dell'autore che, di volta in volta è sottolineato da nomi diversi di persone che hanno capito come "porgere l'altra guancia" non è né debolezza e vigliaccheria, ma resistenza di fronte al male, rifiuto della spirale della vendetta e delle logiche disumane annidate in ogni proposta criminale (P. Borsellino, P. Impastato, B. Diana...).
Pensato per accompagnare i credenti in un tempo particolarmente significativo dell’anno liturgico, il lettore troverà in questo Sussidio due compagni di viaggio essenziali:
1) la Parola di Dio, con indicazioni delle Letture bibliche in Rito romano e in Rito ambrosiano, con commento e attualizzazioni, delle domeniche di Quaresima, della Settimana Santa e del tempo di Pasqua;
2) la Via Crucis, con essenziali e profonde meditazioni delle singole Stazioni, per contemplare il mistero della croce di Cristo.
Il commento alle letture è di mons. vincenzo paglia, recentemente nominato da Benedetto XVI Presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia, i testi delle meditazioni della Via Crucis sono di don Vito Morelli, sacerdote paolino e direttore del periodico Parola e Preghiera.
Partendo dal tema fondamentale dell’Anno della fede, il testo, frutto dell’ormai consolidata esperienza di p. Stefano Gorla, direttore de Il Giornalino, con illustrazioni di Carla Manea, accompagna i ragazzi per le cinque settimane di Quaresima. Per ogni domenica viene proposto un tema, il vangelo e gli impegni nella preghiera, nella carità e nel digiuno. Il Sussidio propone, inoltre, una celebrazione da fare in famiglia e una celebrazione con la Consegna del Credo come segno della speciale testimonianza che anche i ragazzi possono offrire alla comunità. Insieme al Sussidio, viene offerta una Guida per gli educatori e i catechisti.
Mentre stanno per compiersi i vent’anni della sua morte ed è in corso il processo di beatificazione, esce aggiornata una nuova edizione della più completa biografia di don Tonino Bello, il vescovo più popolare e amato che la Chiesa italiana abbia avuto dopo il Concilio. Nato ad Alessano (Lecce) il 18 marzo 1935, fu allievo, insegnante e rettore del seminario di Ugento, poi parroco di Tricase e infine (1982) vescovo della diocesi di Molfetta, Giovinazzo, Terlizzi e Ruvo, in provincia di Bari. Venne eletto presidente di Pax Christi nel 1985, fu testimone in prima persona di memorabili campagne in favore della non violenza e della pace. Già gravemente ammalato partecipò nel dicembre del 1992 alla marcia della pace a Sarajevo assediata dalla guerra. Morì a Molfetta (Bari) il 20 aprile 1993.
Il libro ripercorre sulla base di documenti e testimonianze dirette, il cammino umano e spirituale di un pastore autentico, di un profeta della non violenza, che ha rifiutato onori e gloria per servire gli ultimi, identificandosi in quella «Chiesa del grembiule» che lui stesso aveva teorizzato. Coinvolgente e formativo insieme, il volume permette di far «scoprire» don Tonino Bello a chi non l’ha conosciuto ma di ricordarne la vita e l’insegnamento a chi invece lo ha avuto il privilegio di incontrarlo in vita, come valido testimone della non violenza attiva.
Punti Forti
Nell’aprile 2013 ricorre 20° anniversario della morte. Riveduta e aggiornata, è la più completa delle biografie di Tonino Bello.
Si avvale di documenti e testimonianze.
Autore
Claudio Ragaini, giornalista professionista, è stato vicedirettore di Famiglia cristiana. Si è occupato a lungo delle realtà emergenti dei Paesi in via di sviluppo, ivi realizzando numerosi servizi, alcuni dei quali raccolti in volume. Studioso della storia del pacifismo, ha pubblicato: Giù le armi! Ernesto Teodoro Moneta e il progetto di pace internazionale (1999), sul pensiero politico dell’unico premio Nobel italiano per la Pace, E.T. Moneta. È stato docente di giornalismo alla Scuola Superiore delle Comunicazioni sociali dell’Università cattolica.
David Maria Turoldo (Coderno [Friuli] 22 novembre 1916 Milano, 6 febbraio 1992) fu predicatore, liturgista, poeta, iniziatore di attività editoriali, scrittore prolifico, polemista, religioso esemplare ma controverso, resistente e molto altro ancora. Provare a riassumerne la complessa personalità, i molteplici e talvolta contradditori interessi, le straordinarie aperture e le repentine chiusure in un unico volume appare un’impresa affascinante, ma complessa. Molti furono, infatti, le avventure umane, politiche e culturali cui il servita prese parte. Dalla giovanile adesione alla Resistenza al sodalizio con «L’Uomo», fino alla stagione del convento di San Carlo e della Corsia dei Servi, un’esperienza nella quale Turoldo si reinventò promotore di progetti editoriali e organizzatore culturale.Anche dopo l’esilio da Milano,Turoldo continuò instancabilmente la sua azione, attraverso la frequentazione della Firenze di La Pira, l’epopea di Sotto il Monte, l’assidua presenza su periodici e quotidiani nazionali, l’inesausta campagna per la pace e contro il ricorso alla guerra, portata avanti sino al 1991, nell’imminenza della morte, in occasione della prima crisi del Golfo.
Gli anni 1955-1964 della vita di Turoldo, tra l’allontanamento da Milano e l’approdo a Sotto il Monte non hanno, in generale, riscosso una grande attenzione da parte degli osservatori. In questo saggio essi, e soprattutto il soggiorno fiorentino, diventano invece particolarmente importanti nel determinare l’apertura diTuroldo alle tematiche internazionali.
Il testo comprende una serie di e-mail che si scambiano una nipote diciottenne e uno zio vescovo attraverso la posta elettronica.
Lo stile, è spiritoso quanto basta e crea un clima familiare, di complicità, capace di reggere questioni importanti che la giovane pone allo zio che, tra l’altro, considera dell’età dei dinosauri.
In qualche modo generazioni a confronto, ma soprattutto interrogativi del mondo giovanile sul mistero sempre attuale, e mai risolto, dell’esistenza di Dio, la fede dei credenti e non credenti, le leggi della Chiesa, eccetera.
Vi si nota la freschezza giovanile dell’una e il taglio esperienziale dell’altro.
Si tratta di una “finzione letteraria” e il nome dello stesso autore è uno pseudonimo che assolve al ruolo dei due interlocutori.
Ma il lettore è trascinato nello scorrere del tempo cadenzato dalle e-mail che vanno e vengono: uno spaccato di vita che ha tutti i crismi della realtà.
È il diario di Lara, madre di un figlio disabile grave. Lei e il marito, entrambi in pensione, gestiscono il figlio fra mille difficoltà, supportati dal Centro Diurno Disabili dal gruppo di auto-mutuo aiuto, dall’ANFFAS e dal sostegno saltuario del loro secondo figlio, sano.
Lara raccoglie i suoi pensieri in prima persona, intercalati da rime giocose e leggere, con uno stile particolare di dialogo tutto interiore, in cui lei è interlocutrice di se stessa e in cui i personaggi ruotano come attori di una sceneggiatura che è la sua vita quotidiana.
L’autrice racconta la propria esperienza di ex professoressa di Lettere, tra impegni di volontariato e momenti di svago, colloqui con la psicologa e visite dei suoi ex studenti. La sua è una vita a contatto, giorno dopo giorno, con il figlio malato e con le tensioni che ciò comporta, sempre in bilico fra la tenerezza per il figlio, il desiderio di essere ancora utile alla società e la necessità di trovare spazi di solitudine per ritemprarsi dalle fatiche.Alla situazione già precaria, si aggiunge l’età che avanza e che rende tutto più faticoso. Eppure il fil rouge del suo diario sono l’ottimismo, la speranza e l’ironia. Perché una risata ci salverà.