Il Credo è la professione di fede dei cristiani, ciò che li unisce nella fede e nella vita.
Il Credo o Simbolo di fede viene espresso in due formule: - il Simbolo Apostolico, così chiamato perché è ritenuto il riassunto fedele della fede degli apostoli, è l’antico simbolo battesimale della Chiesa di Roma; - il Simbolo Niceno–Costantinopolitano (quello che di solito si professa nella celebrazione eucaristica) è frutto dei due primi Concili Ecumenici (325-381), e quindi di grande autorità.
Il paginone centrale del poster illustra il Simbolo Apostolico, più adatto alla presentazione catechetica. Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma: «Recitare con fede il Credo significa entrare in comunione con Dio, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, ed anche con tutta la Chiesa».
Il Credo, che abbiamo professato per la prima volta nel nostro Battesimo, è quindi il sigillo della nostra comunione con Dio e con i fratelli. Va recitato, di conseguenza, in spirito di comunione, con attenzione alle parole che pronunciamo ma soprattutto alle Persone a cui ci rivolgiamo.
Questi venticinque sermoni, insieme con i tre frammenti, completano l'opera del primo volume. Come dice il sottotitolo, abbiamo qui sermoni per le feste dei santi - dove in un commento alle Beatitudini Isacco traccia le linee guida del cammino ascetico -, della Vergine e per il tempo ordinario. Con uno stile dove teologia speculativa e lectio sapienziale collaborano a muovere mente e cuore del lettore, temi come il Corpo mistico, la Chiesa come "Cristo totale" che illumina, guarisce e accompagna l'umanità fragile nel suo cammino verso Dio, mitezza d'animo, misericordia e rigore ascetico, affascinano chi si accosta a questo speculativo di genio e pedagogo amorevole che è l'abate della Stella.
Ai punti opposti della Terra, il Nord e il Sud, ci sono due bambini che pur nella diversità delle abitudini e del clima, vivono esperienze analoghe: hanno una mamma e un papà, credono in un mitico super-eroe, e sognano un giorno di partire alla scoperta del mondo e diventare amici di tutti. E quando sono grandi partono davvero, per poi trovarsi in uno strano posto, un paese con una sola casa divisa in due da una strada. E lì si imbattono l'uno nell'altro, ma invece di corrersi incontro ansiosi di conoscersi, cominciano a litigare e si chiudono ognuno nel suo pezzo di casa, soffrendo la fame, il caldo, il freddo. Fino a quando, scoraggiati, decidono di ripartire. Ma ecco che sopra le loro teste, sfrecciano i super-eroi tanto sognati, ognuno diretto dalla parte opposta del mondo. E anche i due omini, l'uomo del Nord e l'uomo del Sud, capiscono come era stupido farsi la guerra, che in fondo sono una persona sola e che l'altro siamo noi. Temi affrontati: il viaggio come conoscenza; il confronto fra le culture: Nord e Sud del mondo; la banalità dei pregiudizi; tutti gli uomini sono uguali. Un racconto surreale, molto divertente, opera prima di un'autrice dalla spiccata sensibilità narrativa e poetica.
Come si sta bene con un amico! A volte però basta poco e l'amicizia vacilla. Ma dopo un litigio è bello fare pace! Lo gnomo Saturnino ha raccolto lo scoiattolo Cirillo quando era piccolo e sperduto: da allora i due vivono insieme nell'accogliente casetta dello gnomo e sono grandi amici ma durante una passeggiata nel bosco lo scoiattolo diventa geloso del corvo Castillo e indispettito si allontana.
I "libri storici", che rappresentano la prima sezione della Bibbia cristiana, contengono la rielaborazione in chiave narrativa della memoria storica di un popolo che, dopo la dura prova dell'esilio babilonese, ricercava una sua identità etnica e religiosa nel rapporto con JHWH, il Dio alleato. Storiografia e racconto sono due modi di rapportarsi al reale, diversi e non omologabili: mentre la storia "ricostruisce" dei fatti nella loro vera o presunta oggettività, il racconto li "rielabora" simbolicamente, rilevandone così la perenne attualità nel tempo. La verità delle Scritture deve essere quindi intesa in senso dinamico, cioè come capacità di creare. I libri storici, densi di significati simbolici, non ci aiutano quindi a ricostruire in modo esatto un periodo storico, ma piuttosto a "guardare dietro ai fatti" per scoprire il senso che essi avevano per gli esuli rimpatriati e hanno per noi, nella nostra vita di oggi.
Il racconto della natività seguendo lo spirito e la lettera dei Vangeli di Matteo e Luca, ma con un punto di vista corale: quello degli angeli, che hanno avuto un ruolo determinante nelle varie fasi che hanno portato alla nascita di Gesù. Dopo quel primo Natale, gli angeli, i messaggeri del Cielo, si ritrovano ogni anno nella Notte Santa per rievocare quell’evento.
C’è l’arcangelo Gabriele, l’unico di cui ci è stato rivelato il nome, che annuncia alla giovane Maria che è stata lei la prescelta per dare alla luce il Salvatore del mondo. Poi c’è l’angelo che in sogno rassicura Giuseppe sulla natura divina del figlio che la sua promessa sposa porta in grembo. E l’angelo che segue il loro cammino verso Betlemme per essere pronto a dare l’annuncio ai pastori. E l’angelo custode di Gesù, che veglia il suo sonno nella mangiatoia. E l’angelo in veste di cometa che guida i Re Magi. E ancora, l’angelo che li avverte di non tornare da Erode e quello che suggerisce a Giuseppe di scappare in Egitto e infine di tornare in Palestina, dopo la morte del crudele re…
Un racconto semplice e poetico, reso prezioso e unico dalle illustrazione evocative di Silvia Colombo.
L'amicizia è il tema chiave di questo testo. Essa è parte costitutiva del cammino di Bernardo, Francesco, Teresa, là dove umanità e santità si saldano strettamente tra loro. Protagonisti determinanti della storia della Chiesa, essi ci aiutano a tracciare un'altra storia, meno ufficiale ma non meno reale ed importante: una storia che non si svolge nei palazzi del potere, ma è fatta di incontri, di affetti, di emozione reciproca. Senza paura della passione. La Chiesa avanza anche mostrando, nei suoi uomini e nelle sue donne migliori, una nuova architettura dei rapporti umani. Non si tratta di amicizia spirituale, o funzionale a una riforma o a un progetto ecclesiale, bensì di amicizia umana, emozionale, viva. Perché l'amore e l'amicizia compongono una parte decisiva di una "scienza pratica" del vivere, una spiritualità che non è sottrazione, ma addizione d'umano. Una riflessione sul tema della "salute spirituale" che l'amicizia protegge e custodisce, riserva di vita sana e gioiosa.
Una meditazione esegetica su due brani del Nuovo Testamento: il primo, tratto dal Vangelo, è quello del celebre incontro tra Tommaso e Gesù risorto (Giovanni 20,26-29: "Perché mi hai veduto hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!"); il secondo è un passo della Prima lettera agli Ebrei (1 Pietro 1,1-9: "Voi lo amate pur senza averlo visto; e ora senza vederlo credete in lui"). La domanda da cui il cardinal Martini parte è: Cosa vuol dire che c'è una beatitudine per coloro che non hanno visto e credono? Dopo aver brevemente scorso parole analoghe all'interno del Nuovo Testamento, Martini sottolinea come due siano essenzialmente le vie della felicità additate dal Vangelo: quello del verificare personalmente un dato e quella del fidarsi incondizionatamente. Gesù ha voluto che la sua manifestazione al mondo passasse sia attraverso segni da vedere e da toccare, sia attraverso gesti di fede da compiere. Credere senza vedere è il prezzo della libertà. Ed è anche un ponte verso l'eterno, quella vita in pienezza a cui tutti siamo destinati. È la pubblicazione della conferenza-meditazione tenuta dal cardinale all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Istituto di Scienze Religiose Massimiliano Kolbe, di Vallo della Lucania (Salerno).
Di solito, per Natale, sono i bambini a scrivere una lettera a Gesù. Questa, invece, è una lettera che - per finzione letteraria - Gesù Bambino scrive "all'uomo che Dio ama" dal grembo di sua Madre. E la fa trovare all'autore nella buca delle lettere, forse perché, essendo questi prete e giornalista, troverà il modo di farla conoscere. In 7 capitoli (Sono Dio!, Maria: l'accoglienza, Giuseppe: l'obbedienza, Elisabetta: il servizio, Giovanni: la rivelazione, Il regno di Dio: tra attesa e compimento, Il mio Natale buono!) Gesù Bambino parla di sé, della fedeltà di Dio, dei temi piccoli e grandi della fede, motivando gli uomini e le donne d'oggi a un'accoglienza profonda di un mistero che chiede di essere tradotto in testimonianza e vita.