Rivista internazionale di teologia, n. 5/2010.
Vale la pena di ascoltare la voce interiore della coscienza. La frase «Posso!» per tanto tempo è stata considerata la strada più sicura verso il successo. Una marcia che ha portato alla crisi. Non è logico che sia considerato un modello chi nuoce agli altri, tronfiamente conscio della propria importanza: consumi, mondo del lavoro, educazione, relazioni di coppia, politica, mezzi di comunicazione, scienza – le tentazioni sono grandi, per tutti. La propria coscienza è la migliore consigliera e la protezione più sicura contro le catastrofi.
Un articolato dialogo tra uno dei più noti teologi della morale in Germania e una giornalista e docente universitaria con vasta esperienza e conoscenza della cultura contemporanea.
L’arte della vita consiste nell’abbandonarsi al processo di trasformazione interiore dell’esistenza. In quest’arte ogni giorno possiamo esercitarci. Sono importanti il corpo e l’anima, i rapporti interpersonali, ma anche le domande sul senso della vita. Lo sguardo alla terza età si limita ad acuire gli interrogativi che, in realtà, valgono per l’intera esistenza.
La vita è adesso. E, in fondo, non viviamo per restare giovani, ma per diventare vecchi.
«Nell’espressione “diventare vecchi” è descritto qualcosa di importante, qualcosa di positivo: l’invecchiare è un movimento. C’è ancora qualcosa in divenire nell’essere umano. C’è qualcosa che cresce. Ogni persona ha bisogno di una sensibilità per ciò che può essere realizzato specificamente nella fase dell’esistenza che sta attraversando» (Anselm Grün).
«Il vangelo di Matteo è il vangelo del discorso della montagna. Il “discorso dei discorsi”, come lo ha definito lo scrittore svizzero Friedrich Dürrenmatt, è il più citato tra quelli tenuti da un uomo. Ma è anche il discorso che è stato più frequentemente tradito e del quale si è maggiormente abusato.
Finché dura il tempo, c’è bisogno del vangelo di Matteo per conoscere che cosa Gesù ha insegnato. Nessuno ha più bisogno di leggere un vangelo per sapere che è arrivato il regno di Dio. Vale sempre ciò che si legge in Matteo: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”» (Thomas Söding).
- Il messaggio del vangelo di Matteo in quaranta capitoli di facile comprensione
- Impulsi biblici per la vita di oggi
- Per la lettura personale e per il confronto sulla Bibbia
Riflessioni semplici e intense per uno dei periodi “forti” dell’anno liturgico: il tempo di Avvento, quello di Natale, l’inizio dell’anno nuovo. Parole che hanno il sapore della immediatezza, del paradosso e a volte della provocazione. Pensieri diretti all’intelligenza, ma ancor più al cuore.
Descrizione
«La chiesa non esiste per soddisfare dei bisogni, ma per celebrare i misteri». Questa affermazione del card. Carlo Maria Martini si presta a introdurre questo piccolo libro che nasce dall’esperienza e dal cuore di un pastore d’anime, che vuole in questo modo trasmettere a un popolo più ampio pensieri e sentimenti maturati nel corso della sua vita in parrocchia.
Sono riflessioni semplici e al tempo stesso intense che riguardano in particolare uno dei tempi “forti” dell’anno liturgico: Avvento, Natale, inizio del nuovo anno.
Rivista internazionale di teologia, n. 4/2010. Atei: di quale Dio?
Che cosa caratterizza la concezione che i Padri della chiesa avevano della teologia? Quest’opera sviluppa in prospettiva sistematica i fondamenti e i metodi della riflessione cristiana antica sulla fede. Abbiamo qui per la prima volta un’esposizione complessiva che abbraccia tutta l’epoca patristica e che permette di riconoscere la molteplicità e, nello stesso tempo, l’intrinseca unità della riflessione della chiesa antica sulla fede.
La nuova opera fondamentale sulla patristica.
«L’opera dello storico e patrologo Michael Fiedrowicz si distingue obiettivamente per due ragioni di rilievo: colma, in primo luogo, una vistosa lacuna tra i non pochi manuali di patrologia e le presentazioni pur accurate della storia dei dogmi e della storia della teologia; inoltre guida all’intelligenza delle fonti in merito ai fondamenti dell’antica riflessione sulla fede. Sono alcuni aspetti che accreditano il volume di Fiedrowicz come importante strumento per l’insegnamento della teologia patristica nei seminari e nelle facoltà teologiche». (Antonio Zani, docente di patrologia alla Facoltà teologica di Milano)