L'ingresso nella "selva oscura", l'incontro con Virgilio, Caronte "con occhi di bragia", l'amore tragico di Paolo e Francesca, il monito di Ulisse a "seguir virtute e canoscenza": a settecentocinquant'anni dalla nascita del Poeta, l'"Inferno" dantesco, mantiene intatta tutta la sua visionarietà dirompente. Scandita dal ritmo serrato delle terzine, la vertiginosa discesa agli Inferi di Dante rappresenta un'ineguagliabile metafora in versi della condizione dell'uomo, destinato a smarrirsi tra errori e angosce prima di poter tornare "a riveder le stelle". In queste pagine i versi del Sommo poeta trovano una trasposizione di grande impatto nelle figure inquiete e allucinate di Lorenzo Mattotti, grande "romanziere per immagini" del nostro tempo. Introduzione di Bianca Garavelli.
Dopo essere emerso dall'oscurità e dalle sofferenze dell'Inferno, Dante è pronto a proseguire il proprio incredibile cammino da vivo nell'Aldilà, entrando "in quel secondo regno / dove l'umano spirito si purga / e di salire al ciel diventa degno". Regno dell'espiazione e dell'avvicinamento a Dio, il Purgatorio dantesco è un luogo di pentimento e di speranza, in cui il Poeta dà voce al coro delle anime impegnate nel lungo percorso di purificazione, straordinaria incarnazione poetica e teologica della contraddittoria tensione tra ricordo della vita terrena e desiderio di salvezza. Tappa centrale del capolavoro dantesco, il Purgatorio è qui arricchito dalle illustrazioni del celebre artista statunitense Milton Glaser: le sue tavole, vibranti di malinconica dolcezza, cristallizzano l'atmosfera di attesa e sospensione che attraversa la seconda cantica. Introduzione di Bianca Garavelli.
C'è un'Italia vista da dentro e un'Italia vista da fuori: c'è l'Italia scoperta lentamente da chi la abita e quella scoperta da chi la conosce da viaggiatore straniero. E forse è proprio quel viaggiatore a portare nei secoli il contributo maggiore alla formazione della nostra immagine del Paese. Perché l'Italia costruisce la propria identità come riflessa in uno specchio: quello dei tourists che dal Cinquecento alla fine del Settecento viaggiano, e poi raccontano, dipingono, e soprattutto fanno circolare la cultura. Nasce così la "Bella Italia" prima ancora che nasca la nostra nazione e, intanto, cominciano a tessersi i primi fili di quell'identità europea che ancora ci manca e che nei racconti colti e appassionati di questi viaggiatori d'eccezione è possibile ritrovare.
"Cosa c'è in me di così spaventoso da volerlo coprire? Che cos'ho che non va?" È il 1983, e Abnousse ha sei anni quando per la prima volta si ribella ai guardiani della Rivoluzione spogliandosi e correndo nuda per il cortile della sua scuola a Teheran. Per suo padre, un intellettuale liberale che ha scelto di crescerla incoraggiando la sua ostinazione, l'esilio è l'unica via d'uscita: "Non si può fare granché quando si è prigionieri. Bisogna liberarsi. E impossibile negoziare la propria libertà. La si sceglie e la si prende". A Parigi, però, Abnousse scopre che la libertà è profondamente diversa da come se l'era sognata, e questa volta è con la letteratura che sceglie di combattere i "signori della morale": è nei libri infatti che scopre un mondo unico, dove uomini e donne sono uguali, dove a forza di letture, dibattiti, dubbi ed esperienze, le eroine possono vivere la vita quale dev'essere, liberata da pregiudizi, paure e convenzioni. Può la semplice lettura di un romanzo diventare un atto politico? Sì. se come ha scritto Nabokov "la curiosità è insubordinazione allo stato puro". Dalle parole trasformate in carne degli scrittori libertini ai "Versi Satanici", da Colette a Victor Hugo, da Simone De Beauvoir a Madonna, questo è uno straordinario libro sui libri, una storia di resistenza contro l'oppressione, un'appassionata rivendicazione del diritto alla libertà.
Un'avventura ininterrotta, la vita di Walter Bonatti, spesa tra prodezze uniche rimaste nella storia: la sua drammatica partecipazione alla conquista del K2, la scalata in solitaria del Petit Dru, nel gruppo del Monte Bianco, la tragica impresa sul Pilone Centrale del Frèney, la vittoriosa salita sul Gasherbrum IV nel Karakorum, i numerosi viaggi che lo hanno condotto dalla Siberia all'Alaska, dalla Tanzania al Kenya, dal Perù, al Messico, alla Nuova Zelanda. Impossibile dare conto di tutte le vie aperte da Bonatti, di tutte le avventure estreme di un alpinista ed esploratore romantico che si nutriva della stessa curiosità di Ulisse, in un perpetuo ricercarsi nella Natura. In questo libro, rivisto di pugno dall'autore poco prima della sua scomparsa, il "re delle Alpi" ha raccolto interviste e ritagli di giornali, pensieri e dialoghi, commenti e discorsi che compongono il panorama dì una vita eccezionale e il ritratto, anche intimo e personale, di un protagonista indimenticabile.
"Voglio una Chiesa povera per i poveri, ecco perché ho scelto di chiamarmi Francesco": con queste parole Jorge Bergoglio si è rivolto ai giornalisti nella sua prima udienza pubblica. "La Chiesa non ha natura politica, ma spirituale. È il santo popolo di Dio. Con le sue virtù e i suoi peccati. E al centro non c'è il papa. Cristo è il centro." La gioia e l'amore per i poveri, che hanno ispirato Francesco d'Assisi e che sono stati al centro della vita e dell'apostolato di Jorge Bergoglio in Argentina, sono i valori che dobbiamo comprendere e ricercare nella vita vissuta giorno per giorno, come relazione personale con Dio. In questi quattro esercizi spirituali, papa Francesco ci invita a meditare e riflettere sui valori fondamentali, nel silenzio della solitudine o in comunità, sull'essere felici "nel fare per gli altri", sulla ricerca delle tracce di Cristo nel mondo, per dare un nuovo senso alla nostra vita e alla nostra fede.
Beth Randall è una giovane cronista di nera in un giornale di provincia, a Caldwell NY. Abituata ad aggirarsi tra colleghi giornalisti, poliziotti e delinquenti che non le staccano gli occhi di dosso, ha imparato a tenerli a bada. Quando uno sconosciuto entra nel suo appartamento forzando con naturalezza la porta, Beth dovrebbe urlare e tentare la fuga. Invece è travolta e si abbandona a un desiderio che non ha mai provato prima. Il terrore viene dopo, quando Wrath le parla di Darius, il padre che Beth non ha mai conosciuto, e che gli ha affidato il compito di assisterla e proteggerla. Perché Darius e Wrath appartengono a una stirpe di vampiri da secoli in lotta per la sopravvivenza. E Beth sta per entrare in un mondo nero come la notte e rosso di sangue, sta per andare incontro alla trasformazione di tutto il suo essere.
Porta il nome di una principessa d'Oriente e di una principessa ha la bellezza e l'eleganza. La cicogna Nilou non ha mai conosciuto il suo papà ma ogni notte ha sentito risuonare il canto d'amore della mamma per il compagno volato via un giorno dal loro nido e mai più tornato. Ora tocca a lei spiccare il volo e conoscere il viaggio e la migrazione. Nilou è eccitatissima all'idea di partire verso quel Paese lontano, la terra dei grandi alberi, l'Africa immensa. Ma non immagina neanche quello che vivrà, con le ali come unica arma e salvezza: l'ebbrezza del volo, l'angoscia della solitudine, la paura del nemico. E ancora lo stupore degli incontri e la malinconia degli addii, la gioia trepidante dell'attesa e la dolcezza del ritorno. Una fiaba per adulti e bambini che, raccontandoci il ciclo della vita e la sua generosa potenza, ci conduce per mano lungo quella strada, punteggiata di fatiche ma anche di doni meravigliosi, che ognuno percorre per trovare la propria casa. Età di lettura: da 10 anni.
Verso la fine della Seconda guerra mondiale, in una piccola città del nord Italia, un intero quartiere viene distrutto da una bomba e quattro ragazzi rimasti orfani trovano rifugio fra le macerie di quello che era stato fino a poco tempo prima un postribolo. Comincia per loro una dura lotta per sopravvivere, in un mondo impazzito che ai bambini ruba l'infanzia, ai giovani l'adolescenza, agli adulti l'umanità. Il romanzo d'esordio di Giuseppe Berto, scritto mentre l'autore era prigioniero nel campo di concentramento di Hereford, in Texas, è un'opera che racconta gli orrori della guerra, ma riesce ad aprire anche alla fede e alla speranza.
Fame nel mondo, cambiamento climatico, infrastrutture che si sgretolano: nell'attuale era di ristrettezze finanziarie e difficoltà politiche non possiamo più rivolgerci ai soli governi per affrontare questi e altri grandissimi problemi sociali. Occorre - ed è già nato - un nuovo sistema economico, più collaborativo e produttivo, in cui amministrazioni pubbliche, aziende, imprese sociali, non profit e cittadini convergono per creare valore, pubblico e privato. È la "Solution Economy" che attraverso il crowdfunding, la condivisione delle risorse, lo sviluppo di app e investimenti mirati sta disegnando nuove soluzioni per problemi apparentemente non risolvibili: dalla congestione del traffico all'assistenza sanitaria low-cost, alla creazione di energie rinnovabili, alla prevenzione dell'obesità e molto altro. Ma che cosa guida questo nuovo approccio all'economia, che mette insieme bene sociale e profitto, chi sono i protagonisti del movimento e come si può farlo crescere e parteciparvi? William D. Eggers e Paul Macmillan di Deloitte rispondono a queste e altre domande, attraverso le storie delle persone e delle organizzazioni che stanno indicando la strada e l'analisi delle modalità innovative che adottano per affrontare la sfida. Una rivoluzione dei vecchi modelli operativi, un'opportunità a cui tutti possono partecipare per aumentare il benessere comune.