1928. Max Costa, ballerino professionista su un transatlantico, invita a danzare Mecha Inzunza, bellissima dama spagnola in viaggio alla volta del Sudamerica col marito Armando de Troeye, musicista deciso a scrivere per scommessa un tango che sfidi il Bolero del collega Ravel. Max e Mecha sono presi da una danza dei sensi che va molto oltre l'erotismo stilizzato del ballo: è l'inizio di un legame torbido, equivoco, che si protrae una volta finito il viaggio, esplorando i bassifondi di Buenos Aires alla ricerca del tango com'era prima di diventare di moda. Nove anni dopo, a Nizza, Mecha e Max s'incontrano di nuovo. Lei indossa sempre la sua bellezza elegante e altera, lui gli abiti e i modi impeccabili che fanno di una vita di espedienti una forma d'arte: arte che dovrà mettere a servizio di un atto di alto spionaggio. E ancora una volta i due si separano, per rivedersi nel 1966 a Sorrento: ammaccato da un'esistenza difficile, Max è l'autista di un ricco svizzero. Mecha è al seguito del figlio, giovane genio degli scacchi che sta per sfidare il campione del mondo in carica, il russo Sokolov. Di nuovo musica, servizi segreti, furti e mezze verità per incorniciare il terzo atto di un amore che ignora lo spazio e il tempo e brilla inestinguibile riallacciando in un ultimo ballo due vite fatte per attrarsi e respingersi.
È la storia di un incontro, questo libro intimo e provocatorio: tra una grande scrittrice che ha fatto della parola il proprio strumento per raccontare la realtà e una donna intelligente e volitiva a cui la parola è stata negata. Non potrebbero essere più diverse, Dacia Maraini e Chiara di Assisi, la santa che nella grande Storia scritta dagli uomini ha sempre vissuto all'ombra di Francesco. Eppure sono indissolubilmente legate dal bisogno di esprimere sempre la propria voce. Chiara ha dodici anni appena quando vede "il matto" di Assisi spogliarsi davanti al vescovo e alla città. È bella, nobile e destinata a un ottimo matrimonio, ma quel giorno la sua vita si accende del fuoco della chiamata: seguirà lo scandaloso trentenne dalle orecchie a sventola e si ritirerà dal mondo per abbracciare, nella solitudine di un'esistenza quasi carceraria, la povertà e la libertà di non possedere. Sta tutta qui la disobbedienza di Chiara, in questo strappo creativo alle convenzioni di un'epoca declinata al maschile. Perché, ieri come oggi, avere coraggio significa per una donna pensare e scegliere con la propria testa, anche attraverso un silenzio nutrito di idee. In questo racconto, che a volte si fa scontro appassionato, segnato da sogni e continue domande, Dacia Maraini traccia per noi il ritratto vivido di una Chiara che prima è donna, poi santa dal corpo tormentato ma felice: una creatura che ha saputo dare vita a un linguaggio rivoluzionario e superare le regole del suo tempo...
Nel 1997 nascono i Sun Eats Hours, la prima band di Francesco Lorenzi. Sono quattro giovanissimi vicentini, alle prese con un grande sogno: fare della musica la propria professione. Dopo qualche anno, hanno già all'attivo quattro dischi in inglese, più di trecento concerti tra Europa e Giappone, migliaia di fan del loro punk melodico e il premio come Miglior punk rock band italiana nel mondo. Enormi sono le soddisfazioni sul palco, ma la loro vita si smarrisce dietro a vari eccessi tra cui droga, alcol e sesso. Come racconta in questo libro, Francesco entra allora in una profonda crisi: sente che così non può più andare avanti, che il legame tra i componenti della band si sta perdendo, che manca una vera ispirazione. Eppure, proprio quello è il momento della svolta: attraverso una serie di "Dioincidenze" Francesco incontra Gesù e rinasce, come uomo e come artista. Grazie a questa imprevedibile scintilla, comincia a scrivere canzoni in italiano e, dopo un percorso sofferto, riesce a recuperare alla Vita i suoi amici allontanandoli dalle loro dipendenze, riportando al centro il valore dell'amicizia. È così che poi, insieme, decidono di cambiare il nome della band in The Sun, perché ora si sentono guidati da un Sole che illumina il cuore. Le note musicali "ci permettono di ascendere al cielo, verso l'eterno e l'infinito, o almeno" scrive il cardinal Ravasi nella Prefazione, "di sentire una voce di speranza. Così è accaduto a Francesco Lorenzi e la sua autobiografia lo conferma".
"Mentre percorrevo l'Italia, e scrivevo dopo ogni tappa quello che avevo appena visto, la situazione mi cambiava in parte alle spalle. Si risolvevano questioni lasciate in sospeso, e questioni diverse spuntavano al loro posto." Così scriveva Guido Piovene nel 1957, nel più grande reportage sull'Italia mai realizzato. Era l'Italia del boom economico, che portava le cicatrici della guerra ma cambiava ogni giorno. Oltre cinquant'anni dopo il viaggio di Piovene, Roberto Napoletano attraversa la penisola da Trento a Pantelleria, restituendoci i luoghi e le emozioni, le voci e il coraggio di un Paese che soffre ma non si arrende. La dignitosa tristezza di Torino, la "sofferenza" della gaudente Parma, la milanesità ferita da scandali vecchi e nuovi, il sogno svanito di una Roma diversa, un Sud "di dentro" dove case e terreni "non formano più una frase". Ma anche i ragazzi di Merate e di Saluzzo pronti a "sporcarsi le mani" con la politica e l'impegno civile, la speranza di Reggio Calabria che non può essere commissariata, l'orgoglio di un'imprenditoria manifatturiera che sopporta il peso dei fardelli italiani, non rinuncia a fare innovazione e conquista mercati nel mondo, i ragazzi di Ragusa che "salgono" a Milano per studiare al Politecnico e costruire un pezzo di futuro. Un viaggio tra le nuove macerie e le speranze di ricostruzione, che non si concede ottimismi di maniera, perché solo il coraggio della verità ci può far cambiare e ripartire.
Quali sono le grandi catene che tengono la sinistra immobilizzata e quasi paralizzata? Quali sono i poteri e le lobby da cui si deve emancipare per conquistare il Paese? Perché la sinistra continua a regalare autostrade a Beppe Grillo e a offrire praterie a Silvio Berlusconi? Come può la sinistra trasformare le esperienze di grande coalizione, in Italia e nel resto d'Europa, in uno strumento utile a riscrivere le proprie coordinate e a trovare un collante diverso dalla semplice parola "anti"? Questo libro nasce per descrivere la vera sfida dell'era di Matteo Renzi. Nasce per raccontare quali sono i poteri (e le lobby) da cui la sinistra deve affrancarsi. Nasce per spiegare quali sono le caste degli intoccabili che l'hanno trasformata in un salotto simile al Consiglio di sicurezza dell'Onu: laddove cioè è sufficiente che uno degli invitati dica un "no" per bloccare tutto e lasciare impantanata l'Italia. "La sinistra non sarà mai adatta a guidare il Paese fino a che non prenderà le cesoie e spezzerà le catene che la rendono prigioniera e che l'hanno trasformata in una forza a difesa della conservazione". Ma per farlo deve affrontare i suoi fantasmi, riconoscerli, combatterli, e rompere quei vincoli che non le permettono di essere maggioranza del Paese...
La giornata del Papa comincia prima delle cinque del mattino e le Letture della Messa del giorno la nutrono: è questo tempo di preghiera che il Santo Padre desidera condividere con i fedeli. Non attraverso una solenne celebrazione in San Pietro, ma con una Messa di fronte a poche persone nella cappella della Residenza di Santa Marta. Le omelie di Papa Francesco nascono qui e sono il cuore della sua pastorale, messaggi che fanno appello al cuore del Vangelo. Non bisogna però leggerle solo come un panorama di dolcezza: contengono parole forti, spesso accuse e anche precise "messe in guardia". Soprattutto, ci guidano nelle lotte di ogni giorno: contro il "principe di questo mondo", nello scontro dell'anima con Dio e nel difficile rapporto con il potere. Il loro valore simbolico è tanto maggiore quanto più ci dicono il senso dell'annuncio evangelico in una forma inedita: attraverso immagini pregnanti e un linguaggio immediato, che vanta una chiarezza e una freschezza maturate in una vita a costante contatto con la gente. Papa Francesco parla di tenerezza, di fede e di ideologia, di spirito e di organizzazione, e di molto altro. Per un anno ha aperto la mappa della sua vita spirituale e del suo impegno sacerdotale in uno sforzo che trascende la semplice "comunicazione di una verità": queste pagine sono molto di più. Sono la felicità di parlare per il bene, che consiste nell'avvicinarsi delle persone le une alle altre. Prefazione di Antonio Spadaro.
Tanto l'euro quanto l'unificazione europea sono stati celebrati - come già fu per l'unificazione italiana - come ideali romantici, che non lasciavano spazio per un'analisi economica dei costi e dei benefici. Oggi, però, il "meraviglioso esperimento" di cui parlava Robert Schuman, il sogno di una "pace perenne" dopo secoli di guerre, si è trasformato in un incubo: quella stessa Unione creata per favorire lo spirito europeo sta diventando una prigione, che istiga all'odio etnico e alimenta i peggiori stereotipi. Tenendosi a distanza dall'europeismo fanatico e dall'antieuropeismo irrazionale, Luigi Zingales analizza i fondamenti economici e le scelte politiche dell'attuale Unione Europea, vista non come fine ma come mezzo per garantire la libertà, la pace e la prosperità del nostro continente, e mette a fuoco alcune verità necessarie. Prima fra tutte che questa Europa è un patto faustiano tra Francia e Germania, che riserva al Sud del continente, e quindi all'Italia, un ruolo di comprimario e spesso di vittima. Dobbiamo ammettere che, così com'è, l'Europa non è sostenibile, ma il progetto europeo è ancora salvabile, a patto di riforme radicali in tempi brevi. Allo stesso modo dobbiamo ammettere che la crisi strutturale in cui l'Italia è precipitata negli ultimi vent'anni non è colpa dell'euro né può essere risolta con la nostra uscita dall'euro. Il vero problema è che abbiamo smesso di crescere, e in particolare ha smesso di crescere la nostra produttività.
L'Italia è il 65° paese del mondo per "facilità" di fare impresa e contemporaneamente il quarto per numero di prodotti leader nell'export mondiale, con quasi mille manufatti per i quali siamo ai primi tre posti per saldo commerciale attivo. Qual è la causa di questa palese contraddizione? E che cosa può insegnare alle nostre imprese e a chi ci governa? In un viaggio lungo la penisola alla ricerca delle ragioni e dei punti di forza replicabili delle eccellenze italiane, Giampiero Cito e Antonio Paolo propongono un'analisi del "corpo" del sistema produttivo italiano, in cui molte imprese, nonostante le difficoltà strutturali enormi e la pesante recessione, hanno saputo rispondere ai mutamenti e hanno fatto fronte alle difficoltà interne cercando nuovi mercati, con la forza della creatività, dell'innovazione, della ricerca costante della qualità. Attraverso la metaforica rassegna di questo "corpo" produttivo - testa, occhi, muscoli, ossa, pelle e cuore, fino ai piedi - vengono analizzati tutti i comparti in cui siamo i numeri 1 (dagli occhiali alle scarpe, dal velluto alla gomma, dalle piastrelle alle sedie, e molti altri) e individuati, dalla viva voce dei protagonisti, i valori imprenditoriali che li guidano e che permettono al Made in Italy di funzionare ancora, nonostante tutto. Il messaggio per tutti è questo: chiamatela testa, o "caput", se volete, ma non dimenticatevi mai di farla funzionare... Prefazione di Marco Fortis.
Il divorzio costituisce un momento complicato per qualunque famiglia, nel quale i genitori tendono a proporre ai figli una versione positiva di ciò che sta accadendo, oppure a tenerli all'oscuro dei cambiamenti, partendo dal presupposto che minimizzare o nascondere i problemi sia il modo migliore per non farli soffrire. Appoggiandosi a esempi concreti e alle storie quotidiane dei suoi pazienti, Simona Rivolta - psicologa che da molti anni si occupa delle famiglie che affrontano separazioni - mostra in questo saggio perché i tentativi di eliminare la sofferenza del divorzio siano in realtà più spesso rivolti ai genitori stessi che ai bambini, spiega perché i nostri figli, se seguiti con affetto, attenzione e rispetto delle loro risorse, sanno adattarsi alle separazioni molto meglio di quanto crediamo e, soprattutto, illustra come andare davvero incontro alle esigenze dei più piccoli, per aiutarli ad affrontare le fasi più delicate del divorzio e farli così abituare ai nuovi equilibri familiari con la massima serenità possibile.
Chi ha detto che una donna, per essere perfetta, deve avere un viso da copertina e un fisico da passerella? È sufficiente che sappia esaltare i propri punti di forza, evitando di sottolineare quelli più deboli. Questa è una delle regole fondamentali del "gioco della moda" che Cristina Parodi grande esperta e appassionata di fashion - ci insegna nelle pagine del suo libro: valorizzare i capi senza età indispensabili nel guardaroba di ogni donna, scegliere cosa acquistare in base alla propria fisicità, ispirarsi alle icone di stile, adattare l'outfit alle occasioni e abbinare sempre gli accessori giusti. Anche in un'epoca in cui la moda cambia in continuazione e inseguire le tendenze - a volte decisamente estreme - diventa complicato e persino rischioso, essere perfette con stile non è impossibile. E nemmeno difficile.