
La Storia è come un film: un emozionante succedersi di fotogrammi. Nel raccontarla, però, c'è spesso la tendenza a concentrarsi sui grandi avvenimenti e sui singoli protagonisti, trascurando così le realtà sociali ed economiche che sono all'origine degli eventi. Ma l'evolversi della vita quotidiana nel tempo è anch'esso un racconto appassionante e, soprattutto, capire come sia cambiato nei secoli il modo in cui la gente si nutre, si sposta, riscalda gli ambienti, fa l'amore, amministra la giustizia... è una chiave fondamentale per leggere correttamente il cammino dell'umanità attraverso le epoche, dall'Antichità a oggi. In un dialogo stimolante Piero Angela, il padre della divulgazione in Italia - qui nelle vesti di interlocutore curioso -, e lo storico Alessandro Barbero ci accompagnano in un viaggio che ci immerge nelle esistenze di tanti uomini comuni di diversi periodi e di differenti aree geografiche, svelandone gli usi, i costumi e la mentalità. In questo percorso, raccontato con rigore storico ma anche punteggiato di tanti aneddoti e curiosità, è affascinante accorgersi come l'uomo abbia sempre affrontato difficoltà e condizioni avverse con fantasia, intelligenza e spirito di adattamento. Inoltre, risulta chiaro il ruolo rivoluzionario della tecnologia, dell'energia e della conoscenza, fattori che da sempre dominano lo sviluppo economico e consentono a un Paese o a un popolo di essere all'altezza delle grandi sfide in corso.
"Il capitalismo va verso il tramonto non per le contraddizioni che il marxismo ha creduto di trovarvi, ma perché l'economia tecnologica va emarginando l'economia capitalistica." In questo nuovo libro, alla luce della crisi economico-finanziaria che ha travolto l'Europa e l'Occidente negli ultimi anni, Emanuele Severino analizza il declino dell'intera tradizione occidentale - colto in primo luogo come declino della politica, del cristianesimo e di tutte le religioni monoteiste, come ieri del socialismo reale -, svelandone la trasformazione più radicale: il passaggio da una globalizzazione economica a una globalizzazione tecnica. Ed è questa la ragione per cui, secondo il filosofo, è da escludere che la crisi attuale, per lo più considerata nell'ambito del libero gioco del mercato, possa essere risolta semplicemente attraverso un risanamento di tipo economico, morale, religioso o politico. In forte polemica con un'esclusiva soluzione di rigore e austerità, l'autore riflette sulla situazione dell'Unione Europea e sulle ambizioni dei suoi leader, offrendo una lettura inedita della crisi del vecchio continente e delle sue falle economiche.
I giovani italiani non sono da record? Falso, un primato ce l'hanno: quasi venti su cento non fanno assolutamente nulla, e nemmeno ci provano, dato che ufficialmente non lavorano, non studiano, non stanno apprendendo un mestiere. Colpa loro? In parte sì. Ma soprattutto colpa dei padri, o meglio dei teneri papà. Alle elementari facevano i compiti al posto dei figli, una volta cresciuti cercano loro un impiego tramite amici e parenti. Per loro difendono a spada tratta il valore legale della laurea, che rende equivalenti i titoli di studio sudati in atenei severi e prestigiosi a quelli ottenuti a poco prezzo, in Italia o all'estero. E persino l'inevitabile dipartita del genitore serve da deterrente al lavoro, dato che tra i molti motivi per cui i rampolli italiani ammuffiscono sul divano del salotto c'è anche "l'eredità attesa": più puoi contare su quello che ti lascerà la famiglia, meno ti darai da fare. Con questa mentalità stanno crescendo i desiderati, coccolati, viziati cuccioli dei baby-boomers, convinti a suon di giustificazioni e "diritti" che il successo e il benessere non si conquistano, ma sono dovuti. Purtroppo non è così. In questo lucido attacco agli errori educativi di un'intera generazione, la sua, Antonio Polito suona la sveglia per tutti i cosiddetti "papà-orsetto". Descrive la difficoltà di crescere i propri figli in un Paese dove la società è divisa in caste, la scuola pubblica è allo sbando, e tanto i media quanto la politica non abbondano di modelli positivi.
Qual è il momento più adatto per mangiare le fragole? Che differenze d'impiego ci sono fra i carciofi inermi e quelli spinosi? Perché il radicchio di Treviso ha quel bel colore rosso? A queste e a tante altre domande rispondono Gualtiero Marchesi e Fabiano Guatteri mettendosi nei panni del consumatore di oggi che, disorientato davanti all'offerta costante di ogni tipo di frutta e verdura, ha perso la bussola del tempo e delle stagioni. Insieme ci spiegano che se aspettiamo il periodo di maturazione naturale, ne beneficeremo in molti modi: nel gusto, negli apporti nutrizionali, nel risparmio sulla spesa quotidiana. E stando al passo con la natura, avremo anche aiutato i nostri agricoltori a fare bene il loro lavoro.
Dal Meeting di Rimini 2012, riflessioni e progetti per vincere una crisi che sacrifica la dignità delle persone alle pretese di un'economia cieca e arrogante. Contributi di Benedetto XVI, Mario Monti, Giorgio Vittadini, Javier Prades, Mary Ann Glendon.
“Non è forse strutturalmente impossibile all’uomo vivere all’altezza della propria natura? E non è forse una condanna questo anelito verso l’infinito che egli avverte senza mai poterlo soddisfare totalmente? L’Infinito, per farsi risposta che l’uomo possa sperimentare, ha assunto una forma finita.” – Benedetto XVI
Scontrosi o docili, bastardi o purosangue, volubili, bizzarri o fedelissimi, sono stati i cani il grande amore di James Herriot, il leggendario veterinario scozzese autore di best seller sugli animali che continuano ad appassionare milioni di lettori in tutto il mondo. Questo volume raccoglie alcune tra le sue storie più indimenticabili: quella del tenace pastore tedesco Jock, del buffo labrador Brandy, di Roy, dolcissimo golden retriever, o Tricki Woo, capriccioso come solo un pechinese viziato sa essere. Piccoli racconti da un mondo ormai perduto, dominato dall'amore per la natura e le sue creature.
Due pastori attraversano la Sicilia insieme ai loro figli. Il viaggio è in realtà una fuga, la spinta inquieta verso un orizzonte temuto e inseguito, diverso per ciascuno. Durante il cammino - che sfiora e a tratti si immerge nelle città brulicanti di tentazioni - le loro storie si intrecciano a quelle di altri personaggi, tutti alla ricerca di qualcosa. Scritto tra il '52 e il '55 e mai completato, "Le città del mondo" fu pubblicato postumo nel '69 e ricevette subito una calda accoglienza dai critici. Prefazione e nota al testo di Giuseppe Lupo.
Alzi la mano chi non ha mai visto, a casa di nonni o zii, un almanacco. Erano altri tempi, quelli in cui a scandire il ritmo dell'anno ci pensavano queste pubblicazioni piene di tavole astronomiche e di previsioni astrologiche, aneddoti satirici e ricorrenze annuali, persone ed eventi notevoli salvati dall'oblio della dimenticanza. Ma non tutto ciò che è passato merita di finire in soffitta. Perché, a dispetto della moderna sicumera tecnologica, cicli e stagioni, feste e anniversari continuano imperturbabili a influenzare la nostra vita. Per poter capire il presente, e tentare di prevedere il futuro, non c'è niente di meglio che sbirciare tra ciò che è già stato. Le pagine del Barbarossa ci restituiscono proprio questa occasione, insieme a qualche coordinata temporale perduta. Accompagnano le incognite e le sorprese di un nuovo anno con uno spirito leggero e spiazzante. Una tradizione popolare rinnovata che zigzaga - come il marinaio giramondo che dà il titolo al libro tra storie spassose, personaggi visionari e illustrazioni fulminanti, in un turbinio di cultura alta e pop. Un almanacco da leggere e guardare, che rivela i suoi tesori giorno dopo giorno.
Dell’opera capitale di Joseph Ratzinger, Gesù di Nazaret, sono usciti finora i due volumi dedicati alla vita pubblica del Salvatore, Dal Battesimo alla Trasfigurazione (Rizzoli 2007) e Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla Risurrezione (Libreria Editrice Vaticana 2011).
Oggi, finalmente, si ha tra le mani il nuovo e atteso testo sull’infanzia di Gesù.
In questo agile volume il Papa analizza i testi dei Vangeli nel tentativo – riuscito - di accompagnare il suo lettore a porsi una serie di domande cruciali: È vero ciò che è stato detto? Riguarda me? E se mi riguarda, in che modo lo fa? Joseph Ratzinger – Benedetto XVI in questo coinvolgente scritto fa cogliere al suo lettore il rischio, sempre presente in ogni cultura, di presentare il vangelo come un semplice fatto del passato.
Per questo andando, come nei precedenti volumi, oltre l’esegesi storica porta il Vangelo nel presente, nell’oggi di ogni donna e di ogni uomo.
Nell’imminenza del Natale, questo volume è certamente un aiuto per coloro che sono impegnati nel cammino verso e con Gesù ed è anche una guida per l’uomo in ricerca e inquieto che, davanti al mistero della Natività, si pone la domanda: “Gesù da dove viene?”
JOSEPH RATZINGER è nato a Marktl am Inn, in Germania, il 16 aprile 1927. Ordinato sacerdote nel 1951, arcivescovo di Monaco e Frisinga e cardinale nel 1977, prefetto della Congregazione per la dottrina della Fede, è stato eletto papa il 19 aprile 2005 con il nome di Benedetto XVI. I due volumi del Gesù di Nazaret sono presenti nel catalogo BUR.
PREMESSA. Da L’infanzia di Gesù, di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, Rizzoli – LEV, 2012
Finalmente posso consegnare nelle mani del lettore il piccolo libro da lungo tempo promesso sui racconti dell’infanzia di Gesù. Non si tratta di un terzo volume, ma di una specie di piccola “sala d’ingresso” ai due precedenti volumi sulla figura e sul messaggio di Gesù di Nazaret.
Qui ho ora cercato di interpretare, in dialogo con esegeti del passato e del presente, ciò che Matteo e Luca raccontano all’inizio dei loro Vangeli sull’infanzia di Gesù. Un’interpretazione giusta, secondo la mia convinzione, richiede due passi. Da una parte, bisogna domandarsi che cosa intendevano dire con il loro testo i rispettivi autori, nel loro momento storico – è la componente storica dell’esegesi. Ma non basta lasciare il testo nel passato, archiviandolo così tra le cose accadute tempo fa. La seconda domanda del giusto esegeta deve essere: È vero ciò che è stato detto? Riguarda me? E se mi riguarda, in che modo lo fa?
Di fronte a un testo come quello biblico, il cui ultimo e più profondo autore, secondo la nostra fede, è Dio stesso, la domanda circa il rapporto del passato col presente fa immancabilmente parte della nostra interpretazione. Con ciò la serietà della ricerca storica non viene diminuita, ma aumentata. Mi sono dato premura di entrare in questo senso in dialogo con i testi. Con ciò sono ben consapevole che questo colloquio nell’intreccio tra passato, presente e futuro non potrà mai essere compiuto e che ogni interpretazione resta indietro rispetto alla grandezza del testo biblico. Spero che il piccolo libro, nonostante i suoi limiti, possa aiutare molte persone nel loro cammino verso e con Gesù.
Castel Gandolfo, nella solennità dell’Assunzione di Maria in Cielo
15 agosto 2012
Joseph Ratzinger – BENEDETTO XVI
ESTRATTI. Da L’infanzia di Gesù, di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, Rizzoli – LEV, 2012
(…) Gesù è nato in un’epoca determinabile con precisione. All’inizio dell’attività pubblica di Gesù, Luca offre ancora una volta una datazione dettagliata ed accurata di quel momento storico: è il quindicesimo anno dell’impero di Tiberio Cesare; vengono inoltre menzionati il governatore romano di quell’anno e i tetrarchi della Galilea, dell’Iturea e della Traconìtide, come anche dell’Abilene, e poi i capi dei sacerdoti (cfr. Lc 3,1 s).
Gesù non è nato e comparso in pubblico nell’imprecisato “una volta” del mito. Egli appartiene ad un tempo esattamente databile e ad un ambiente geografico esattamente indicato: l’universale e il concreto si toccano a vicenda. In Lui, il Logos, la Ragione creatrice di tutte le cose, è entrato nel mondo. Il Logos eterno si è fatto uomo, e di questo fa parte il contesto di luogo e tempo. La fede è legata a questa realtà concreta, anche se poi, in virtù della Risurrezione, lo spazio temporale e geografico viene superato e il “precedere in Galilea” (Mt 28,7) da parte del Signore introduce nella vastità aperta dell’intera umanità (cfr. Mt 28,16ss).
Da pagina 36 del manoscritto
* * * * *
(…) Maria avvolse il bimbo in fasce. Senza alcun sentimentalismo, possiamo immaginare con quale amore Maria sarà andata incontro alla sua ora, avrà preparato la nascita del suo Figlio. La tradizione delle icone, in base alla teologia dei Padri, ha interpretato mangiatoia e fasce anche teologicamente. Il bimbo strettamente avvolto nelle fasce appare come un rimando anticipato all’ora della sua morte: Egli è fin dall’inizio l’Immolato, come vedremo ancora più dettagliatamente riflettendo sulla parola circa il primogenito. Così la mangiatoia veniva raffigurata come una sorta di altare.
Agostino ha interpretato il significato della mangiatoia con un pensiero che, in un primo momento, appare quasi sconveniente, ma, esaminato più attentamente, contiene invece una profonda verità. La mangiatoia è il luogo in cui gli animali trovano il loro nutrimento. Ora, però, giace nella mangiatoia Colui che ha indicato se stesso come il vero pane disceso dal cielo – come il vero nutrimento di cui l’uomo ha bisogno per il suo essere persona umana. È il nutrimento che dona all’uomo la vita vera, quella eterna. In questo modo, la mangiatoia diventa un rimando alla mensa di Dio a cui l’uomo è invitato, per ricevere il pane di Dio. Nella povertà della nascita di Gesù si delinea la grande realtà, in cui si attua in modo misterioso la redenzione degli uomini.
Da pagina 38 del manoscritto
Apparso sin dagli esordi come un innovatore assoluto al pubblico abituato alla tradizione operistica italiana del direttore nascosto nel buio della fossa orchestrale, misuratosi tanto col melodramma che col repertorio sinfonico, Muti accompagna il lettore in un itinerario entusiasmante fra conservatori, sale di prove e teatri, sul palco e fra le quinte, offrendo episodi noti e inediti con protagonisti straordinari della musica degli ultimi cinquant'anni: da von Karajan a Sviatoslav Richter, da Carlos Kleiber a Placido Domingo. Al tempo stesso il maestro si sofferma sulla musica amata e vissuta, rivela le sue predilezioni e i dilemmi che ha dovuto affrontare, si interroga sul ruolo del direttore: semplice guida per i professori d'orchestra o vero regista del melodramma? Così questo libro non solo regala ai tanti fan la storia di uno dei più amati direttori d'orchestra del mondo, ma svela il segreto di uno stile interpretativo di inaudita espressività. Uno stile che ha mutato nel grande pubblico la percezione della musica. Arricchisce il volume un inserto di fotografie inedite tirate fuori dai cassetti di casa Muti.