Ho creato io questo mondo e lo posso cambiare
e migliorare ogni volta che lo desidero.
Dopo aver accumulato dodicimila ore di volo e pilotato ogni tipo di aereo, Jamie Forbes sente di avere abbastanza esperienza e umiltà per diventare istruttore. Un mattino di settembre, durante un volo, intercetta il disperato SOS di una donna: Maria è a bordo di un piccolo velivolo ma il pilota, suo marito, ha avuto un malore. Con voce dolce e decisa, Jamie la convince via radio a comportarsi come il comandante di un volo di linea, riuscendo a guidarla in un insperato atterraggio di fortuna. Maria si convince di essere stata ipnotizzata dalle parole del pilota, proprio come trent’anni prima l’illusionista Blacksmyth aveva ipnotizzato Jamie… Con la limpida semplicità di sempre, Richard Bach racconta una storia illuminante, di sogni e illusioni, speranza e voglia di libertà. Come il gabbiano Jonathan Livingston, tutti, se lo desiderano, possono imparare a volare.
Richard Bach (1936), scrittore e pilota d’aereo, ha conquistato un’immensa popolarità con Il gabbiano Jonathan Livingston, uno dei più grandi successi editoriali di tutti i tempi. È autore di molti altri romanzi e racconti, tra cui ricordiamo Illusioni, Uno, Le ali del tempo e La magia del volo, tutti disponibili in BUR.
“Io praticamente
fui fatto in casa e si sa,
le cose fatte in casa
magari non sono perfette,
ma sicuramente
sono più genuine.”
Dici Brignano, dici Roma. Ogni suo monologo affonda le radici nell’atmosfera della Capitale, ritraendo vizi e virtù di quel tipo unico di italiano che è il Romano de Roma. Perciò in questo libro Brignano ha deciso di misurarsi con una titanica impresa: aiutare i lettori a capire e conoscere davvero la Città Eterna e chi ci vive... o almeno provarci. In parte autobiografia ironica e un po’ nostalgica, in parte passeggiata tutta da ridere nelle glorie e nel ventre di Roma, Sono romano ma non è colpa mia è un esplosivo distillato di romanità e buonumore. Se ne consiglia un’assunzione regolare, meglio se innaffiata dal buon vino dei Castelli…
Da sempre l’uomo sogna di vincere il tempo e su questo sogno ha elaborato infinite leggende, cercando nel mito, nella religione o nella magia le risposte al suo insopprimibile desiderio di eternità. Oggi però è la scienza a far sembrare possibile tutto ciò. Grazie agli enormi progressi della biologia e della medicina, per i bambini che nascono ora sarà normale vivere fino a 100 anni. Merito della lotta alla mortalità infantile, ma anche del costante progresso delle nostre conoscenze. Potremo ringiovanire parti del corpo, migliorarne l’efficienza e la longevità, guarire da malattie finora letali; alcune innovazioni tecnologiche suggeriscono addirittura un modo nuovo di sopravvivere alla morte. Ma l’immortalità è davvero possibile? Dagli ultimi sensazionali esperimenti sulla vita artificiale alle più recenti scoperte della genetica, dalla medicina rigenerativa alle sue applicazioni nella lotta alle malattie, dalla diagnostica precoce alla ricerca sui geni che regolano la durata della vita, Boncinelli ci offre tutte le informazioni necessarie per capire le implicazioni (non solo fisiche ma anche etiche, psicologiche e filosofiche) degli scenari, talvolta fantascientifici, che ci troveremo a vivere. E ci fornisce gli strumenti per orientare in modo consapevole le indispensabili scelte che saremo chiamati ad affrontare.
“Mussolini volle fingere
di aver preso il potere
con la forza, di averlo
conquistato sul campo di
battaglia. Ma la sua ascesa
al potere, tecnicamente
parlando, avvenne
all’interno della legge.”
Un’Italiadevastata e in crisi; unParlamento fragile e passatista; la debolezza sul piano internazionale e la crisi economica; il malcontento della classe operaia e dei braccianti; il timore di una rivoluzione rossa; un Paese ancora incapace di concepirsi unito. È questa la singolare congiuntura di eventi che creò le condizioni di una dittatura destinata a essere abbattuta solo dopo la più distruttiva delle guerre. Questo libro racconta l’ascesa di un politico avveduto e calcolatore che seppe usare la retorica futurista – a partire dal suo giornale – per cavalcare un desiderio di rinnovamento diffuso e insieme tranquillizzare le élite sociali assumendo i toni di un governo liberale. Sottovalutato dagli oppositori e dai suoi stessi alleati, si presentò come il leader carismatico di un partito che, dapprima ininfluente, conquistò rapidamente il gradimento degli elettori. Sfruttò le debolezze di un sistema parlamentare corrotto e trasformista e le spaccature interne all’opposizione per affermarsi come unico portavoce di un progetto forte e riconoscibile. Investito dal consenso popolare, il 29 ottobre 1922 l’homo novus attraversò un’Italia fantasma sul treno notturno Milano-Roma per ricevere dal re l’incarico di formare il nuovo governo, guidando da Presidente del consiglio la simbolica marcia su Roma in testa al corteo delle camicie nere. Ebbe così inizio il Ventennio. In un disegno sintetico e puntuale, Sassoon mette a fuoco le ragioni storico-politiche e le dinamiche sociali e culturali che hanno portato all’ascesa trionfale del Duce. In condizioni particolari, ma non certo irripetibili.
Donald Sassoon è nato al Cairo e ha studiato a Parigi, Milano, Londra e negli Stati Uniti. Allievo dello storico Eric Hobsbawm, è ordinario di Storia europea comparata presso il Queen Mary College di Londra. È autore di diversi volumi sulla storia d’Italia, fra cui Togliatti e la via italiana al socialismo (Einaudi 1980) e Cento anni di socialismo (Editori Riuniti 1997). Con Rizzoli ha pubblicato Il mistero della Gioconda (2006) e La cultura degli europei (2008).
Nel 1994 ,Tony Blair sale alla ribalta come leader del Labour inglese: è l'inizio di un vero e proprio terremoto politico. Nel giro di pochi anni, trasforma radicalmente il partito e raduna attorno a sé un vasto consenso nel Paese, ottenendo la più grande vittoria laburista di tutti i tempi alle elezioni del 1997 dopo 18 anni di governo conservatore. Un viaggio è il racconto in prima persona della vita politica, durante e oltre gli anni vissuti da Primo ministro inglese, di uno dei leader centrali degli ultimi decenni, rieletto al governo con tre successivi mandati in anni turbolenti. Per la prima volta, Blair parla del suo ruolo nei grandi eventi della storia recente, dalla morte della principessa Diana alla guerra contro il terrorismo. Spiega le decisioni strategiche necessarie a reinventare un partito e ad affrontare le battaglie sull'istruzione e la salute, avviando la maggior riforma dei servizi pubblici dal secondo dopoguerra. Descrive le relazioni con colleghi come Gordon Brown e con altri leader mondiali come Mandela, Clinton, Putin, Bush, Berlusconi. E analizza l'aspetto etico di decisioni difficili come l'intervento in guerra: in Kosovo, Sierra Leone, Afghanistan e la più controversa di tutte, l'Iraq. "Un viaggio" è anche il libro sulla natura e sugli usi del potere politico. Tony Blair ripercorre gli alti e bassi della sua carriera con uno stile franco, coraggioso e non privo di ironia, offrendo una riflessione sull'uomo che sta dietro al politico e allo statista.
“Un giorno padre Rick ha detto: ‘Signore, dammi gli strumenti
per fare ciò che comandi, e comanda ciò che vuoi’. Poi ha abbassato
lo sguardo, ha trovato gli strumenti e si è messo al lavoro.”
— Andrea Bocelli
“Haiti ti avvicina a rapporti talmente stretti tra la vita e la morte, tra
Dio e il diavolo, che ti rimangono nella testa e nel cuore per sempre.”
— Raoul Bova
“Un angelo custode, protettore delle anime, un principe azzurro,
il padre che ognuno di noi vorrebbe avere, il supereroe sognato
dai nostri figli, il condottiero di un esercito di bisognosi, un santo.”
— Martina Colombari
“In questo libro ci sono storie di umorismo, calore umano, coraggio
e speranza.”
— Paul Haggis, regista e sceneggiatore Premio Oscar
“Padre Rick è un prete cowboy che lotta per Haiti.”
— Viviana Mazza, “Corriere della Sera”
Da ventidue anni padre Frechette ha scelto di fare di Haiti la sua casa e di portare consolazione e aiuti a una delle popolazioni più sfortunate della Terra: una discesa agli inferi del dolore ma, attraverso la carità cristiana, una rinascita nella condivisione. Alla guida dell’organizzazione umanitaria N.P.H., nel suo lavoro di prete e di medico, padre Richard Frechette ha conosciuto il corpo, il cuore e l’anima della gente di Haiti, già oppressa dalla povertà e dalla precarietà, nelle più terribili circostanze: violenze, sconvolgimenti sociali, disastri naturali e, recentemente, i lutti e il dolore provocati dal terremoto del gennaio 2010. Questo libro è una raccolta di aneddoti e racconti nell’inferno di Haiti, finalizzati a dare messaggi universali con l’ironia, la leggerezza e al tempo stesso la profondità che caratterizzano padre Rick, dedito a salvare la vita a bambini e moribondi, ma anche a curare le ferite invisibili dell’anima. Un libro bello per chi lo ha conosciuto, per chi ha visto Haiti con i propri occhi, ma anche per chi non c’è mai stato, spaccati di vita che catturano l’attenzione senza alcuna retorica, per illuminare i lettori anche su eventi apparentemente molto distanti da Port-au-Prince. Perché quando la dignità della persona è offesa, lo spirito si trova sotto minaccia e deve lottare tenacemente per conservare la sua umanità, trovando la luce nelle tenebre della sventura, con l’aiuto della grazia di Dio. Padre Rick ci mostra come un popolo, con l’aiuto della fede, possa risollevare il capo dalla più grande delle tragedie. Un incredibile lavoro che attraversa le barriere convenzionali tra il personale e il politico, la degradazione inflitta dagli altri e l’elevazione di se stessi.
Padre Richard Frechette, americano, sacerdote cattolico passionista e medico in prima linea, dirige in Haiti N.P.H. - Nuestros Pequeños Hermanos, organizzazione presente in 9 paesi dell’America Latina con Case orfanotrofi o ed ospedali, rappresentata in Italia dalla Fondazione Francesca Rava. Padre Rick è alla guida di numerose attività tra le quali orfanotrofi , scuole di strada, un ospedale pediatrico e cliniche mobili nella zona di Port-au-Prince. Prima di trasferirsi ad Haiti ha svolto lo stesso lavoro in Messico e in Honduras. Parla cinque lingue, compreso l’italiano e il creolo, ha corso più volte la maratona di New York e scalato le Ande per raccogliere fondi per i “suoi” bambini.
Lui e la sua musica
appartengono agli spazi aperti,
dove il battito d’ali dei piccioni
assomiglia a una platea che applaude.
Un genio dimenticato
dal mondo incontra
un giornalista distratto.
E cambia la sua vita.
Lopez descrive magnificamente l’effetto della
musica su un’anima che lotta per sovrastare il caos della follia.
— The Washington Post
Non si separa mai dal suo carrello, indossa quello che gli capita e dorme per strada a Skid Row, il quartiere più degradato di Los Angeles, dove bazzicano solo prostitute, tossici e diseredati dimenticati da Dio. Però quando suona il violino di fronte alla statua di Beethoven, Nathaniel Ayers diventa un altro: non più il farneticante senzatetto di colore, ma un virtuoso capace di esprimere con quello strumento scordato tutta l’armonia e il sentimento della musica. Il giornalista Steve Lopez lo sente e ne resta affascinato. Che vicenda si nasconde dietro un uomo che non ha di che vivere ma conosce intere sinfonie, che dorme in mezzo ai topi ma è in grado di accordare gli strumenti? Giorno per giorno, ne raccoglie le parole sconnesse, i ricordi, le sfuriate e i deliri, fino a ricostruire la storia di una promessa della musica che, nero in un mondo di bianchi, era riuscito a entrare nella più celebre accademia musicale americana, la Juilliard School. Dove, la competitività esasperata e l’ansia di raggiungere un’inarrivabile perfezione avevano scatenato la sua schizofrenia e l’avevano confinato in un mondo di paranoie e ossessioni, estraniandolo gradualmente dalla scuola e dalla famiglia. Non dalla musica, però, unico legame rimasto fra lui e il mondo. E proprio grazie al potere consolatorio delle note, Steve Lopez tenta di liberare Nathaniel dagli antichi fantasmi e di restituirlo alla realtà, attraverso graduali progressi, improvvisi trionfi e violente ricadute. Questa è la storia vera di un’amicizia inattesa, complessa e a tratti straziante tra un giornalista affermato e un barbone, che insegna a entrambi il senso più profondo di se stessi, ma è anche una riflessione sui limiti e sulle potenzialità del genio, sospeso in precario equilibrio tra i vertici dell’eccellenza e le brusche discese nei meandri della follia.
Steve Lopez, giornalista, tiene dal 2001 una rubrica sul “Los Angeles Times”. Proprio sulle colonne del quotidiano ha pubblicato gli articoli sulla storia di Nathaniel Ayers da cui ha tratto Il solista.
Qual è il mistero che si cela dietro la morte di Caravaggio? E dov’è finito il suo corpo? Da chi scappava quando nel luglio 1610, dopo mesi di fughe avventurose, sbarcò sulla spiaggia toscana di Porto Ercole? Era davvero un assassino? Ricercato dalle autorità dello Stato pontificio, condannato alla pena capitale, provato dal lungo viaggio, nei suoi ultimi giorni di vita Caravaggio è un uomo solo, che sa di non potersi più fidare di nessuno, nemmeno dei suoi protettori di un tempo. Secondo alcuni sta tentando di sfuggire a un misterioso cavaliere deciso a vendicare con il sangue un’offesa subita, mentre il cardinale Borghese e il viceré di Napoli attendono nell’ombra la morte del pittore per impadronirsi delle sue opere. Nel corso dei secoli si sono susseguite ipotesi fantasiose e verità parziali, ed è in questa foresta di supposizioni che si nasconde Il mistero Caravaggio. Coniugando ricerca storica, scienze forensi e moderne tecniche di investigazione scientifica, questo appassionante viaggio nella memoria fa luce su uno dei gialli più affascinanti della storia dell’arte, nell’ambizioso tentativo di identificare le spoglie del maestro del chiaroscuro. Attraverso documenti originali, Il mistero Caravaggio ricostruisce la biografia dell’artista, ne delinea un nuovo profilo e offre una prospettiva inedita sui fatti di sangue che lo videro protagonista: la Roma delle feroci lotte politiche e delle gelosie artistiche, l’omicidio che portò alla messa al bando del pittore e gli oscuri eventi legati alla sua ultima, disperata fuga. Una scia di intrighi e falsi indizi che racchiude un enigma lungo quattrocento anni.
Attila aveva lo sguardo irrigidito. “Non ho mai visto una cosa simile. Che vuoi tu da me?” “Io? Niente: te l’ho già detto.” Ma la voce dolce di papa Leone si era rifatta dura e tagliente. “Dio ti ha detto ciò che vuole da te. Ora basta, la misura è piena. Torna indietro, Attila.”
Da Oriente avanza la minaccia di Attila, un pericolo che l’Occidente presume di conoscere, ma il cui radicalismo è invece culturalmente inconcepibile per una Cristianità governata da un potere fine a se stesso, preoccupato solo di mantenere i propri equilibri. A contrastare l’avanzata di quest’uomo grande e terribile, solo due figure si ergono: Ezio, l’ultimo vero romano, e papa Leone. Al centro della storia, proprio l’incontro tra Leone e Attila, attorno ai quali ruotano gli altri personaggi: dal kan Bleda, fratello di Attila, a Galla Placidia, vera imperatrice in nome del figlio Valentiniano, alla giovane Onoria. E, sullo sfondo di vicende umane distanti eppure collegate, il panorama triste e decadente di un im­pero in disfacimento, ridotto alle proprie fastose apparenze esteriori.
Louis de Wohl (1903-1961), tedesco di padre ungherese e madre austriaca, dopo essere fuggito dalla Germania hitleriana nel 1935, prestò servizio come capitano nell’esercito britannico durante la Seconda guerra mondiale. In BUR sono pubblicate le biografie di Giovanni d’Austria (L’ultimo crociato), di san Tommaso d’Aquino (La liberazione del gigante), di santa Caterina da Siena (La mia natura è il fuoco), di Elena madre dell’imperatore Costantino (L’albero della vita). I suoi romanzi sono tradotti in dodici lingue.
L'Autore presenta la vita di un santo quasi sconosciuto ma che ha saputo dimostrare come nessun altro quanto il dolore non significhi infelicità". "