
Le cronache italiane sono piene di storie di corruzione, ma non siamo i soli a soffrirne: nei ricchi Paesi dell'Occidente è un fenomeno molto diffuso, che assume dimensioni devastanti nelle zone più povere del pianeta, dove è una delle prime cause di povertà e sottosviluppo. Proprio per questa sua capacità di avvelenare la convivenza civile, la Chiesa sta conducendo da tempo una battaglia contro la corruzione, e Papa Francesco le ha riservato spesso parole di severa condanna. Peter Kodwo Appiah Turkson, cardinale e arcivescovo emerito del Ghana - chiamato da Papa Francesco alla guida del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale, che si occupa di coloro che si trovano in stato di sofferenza per motivi economici, politici e sociali - affronta il problema della corruzione inquadrandolo nell'ottica della Chiesa, molto più ampia e universale di quella limitata al malaffare politico ed economico. Secondo tale visione, infatti, la corruzione è prima di tutto un modo di essere e di pensare della persona, che le impedisce di progredire spiritualmente, e riversa i suoi effetti sulla società, rendendola ingiusta e iniqua. Ecco perché la lotta alla corruzione non può limitarsi alle leggi, ma deve puntare allo sviluppo di una cultura che contenga in sé gli anticorpi contro una malattia alla quale siamo tutti esposti, soprattutto quando ci troviamo in condizione di esercitare una qualsiasi forma di potere. Perché la corruzione si insinua ovunque, e nessuno ne è immune, neanche la Chiesa.
Alcune storie richiedono anni per compiersi, altre bruciano in un breve arco di tempo e in uno spazio che più è ristretto più le rende intense. Mentendo ai loro coniugi e forse anche a se stessi, i due protagonisti di questa storia rubano un fine settimana alla vita ordinaria, per consumare una passione nata da poco. A fine estate, s'imbarcano su un aliscafo che li porterà su un'isola dove il tempo è fermo e aspetta solo che gli amanti tocchino terra per animarsi. È un gesto rischioso, il loro, una febbre violenta, una prova da superare: ma la felicità sembra così vicina che basta allungare una mano per toccarla. Di Erri e Clementina, in fuga da tutto e al tempo stesso prigionieri dell'isola, Albinati non racconta la storia per intero ma si limita a mostrarci alcune foto, scattate nei vari momenti della loro avventura, da riguardare di nascosto e cancellare in fretta. È un racconto vibrante, sensuale, semplice e crudelmente sincero, anche se costruito su bugie, e le sue pagine si rivolgono a tutti noi: quelli a cui è capitato di vivere una relazione clandestina, quelli che serenamente la escludono o la rifuggono, quelli che in segreto la desiderano. Cosa ci attrae in una persona appena conosciuta? Perché quello che già abbiamo non ci basta? Che succede all'amore quando va tenuto nascosto?
Elinor era affettuosa. E i suoi sentimenti erano saldi: ma sapeva come controllarli. Marianne era sensibile e brillante però entusiasta in tutto; le sue pene e le sue gioie non conoscevano misura. Era tutto tranne che prudente. Età di lettura: da 13 anni.
Questa è una raccolta di testimonianze. A firmarla, alcuni dei più apprezzati scrittori internazionali, che hanno raggiunto il centro caldo del conflitto israelo-palestinese, Gaza e la Cisgiordania, per raccontare le esistenze di chi da cinquant'anni, all'ombra del muro, affronta l'occupazione. Mario Vargas Uosa e Dave Eggers, Colum McCann e Colm Tóibín, Jacqueline Woodson e Geraldine Brooks, tra gli altri, restituiscono al lettore le storie e le esperienze di chi vive oggi tra Israele e Palestina; le code interminabili ai checkpoint, le strade bloccate o aperte solo ai coloni, gli arresti e i fermi ingiustificati e senza garanzie, le barriere culturali che segnano la quotidianità dei rapporti tra israeliani e palestinesi. Contributi che nascono dalle giornate che ciascun autore ha trascorso nei territori occupati; un viaggio collettivo, mosso dall'esigenza di sposare letteratura e impegno civile, di dare forma alla materia più urgente e difficile da raccontare: la guerra di ogni giorno. Un impegno promosso dall'associazione Breaking the Silence, formata da ex soldati israeliani che dal marzo 2004 hanno scelto di combattere, da civili, in difesa dei diritti del popolo palestinese. A Michael Chabon e Ayelet Waldman, tra le penne più brillanti della letteratura contemporanea, il compito di realizzare il progetto, contattare i colleghi scrittori, invitarli a prestare ascolto e prendere posizione. Perché per capire davvero un conflitto che dura ormai da oltre mezzo secolo, la cronaca della violenza e della distruzione non può bastare: occorre entrare nelle case delle persone e calcare le strade riarse della terra degli ulivi, parlare e farsi raccontare. E poi, raccontare ancora.
In questo saggio Philip Ball racconta la storia dei colori, dai pigmenti minerali ai coloranti organici all'artificio dei prodotti della chimica. Grazie alla sua interpretazione del linguaggio cromatico, scopriamo che un particolare pigmento "parla" di sangue e clorofilla, mentre un altro rievoca lo zolfo e il mercurio degli alchimisti; impariamo le ragioni fisico-chimiche per cui il tempo ridipinge le tele; ci rendiamo conto di come spesso sia stata la quantità dei colori sulla tavolozza a limitare la creatività dei pittori, tanto che è possibile collegare la rivoluzione del Rinascimento veneziano alla disponibilità di nuovi pigmenti, e la comparsa dei prodotti chimici applicati all'industria alla nascita dell'Impressionismo.
"Sette anni e mezzo con una figlia inchiodata a una croce sono tanti da impazzire." Antonio Socci temeva che, dopo un'ora e mezzo di arresto cardiaco, il cervello di sua figlia fosse irrimediabilmente compromesso, con disastrose conseguenze motorie, cognitive e sensoriali (come dice il luogo comune). Ma oggi è certo che non è vero. Non lo dicono solo gli studi sulla neuroplasticità del cervello. Lo dimostra concretamente l'eccellente lavoro che fanno a Filadelfia - e in tutto il mondo - gli Institutes for the Achiévement of Human Potential (Istituti per lo sviluppo del potenziale umano) fondati da Glenn Doman. Per Socci questa nuova avventura comincia proprio con la scoperta del metodo di riabilitazione elaborato da Doman che dà risultati formidabili per le diverse forme di cerebrolesione. Peraltro Doman ha scoperto - fra le tante altre cose - che la lesione cerebrale in sé non compromette l'intelligenza, ma solo la capacità di esprimerla. Il metodo si basa sul coinvolgimento e addestramento delle famiglie. Caterina, dopo un anno e mezzo, ha già fatto progressi e questo libro racconta, in modo commovente e anche umoristico, la storia di una famiglia alle prese con questo straordinario percorso che punta alla rinascita. Ma racconta anche l'eroismo di tanti bambini, padri e madri che sono stati feriti dalla vita e ce la mettono tutta per riconquistare quella libertà negata da un corpo che li imprigiona. Queste pagine sono il diario personale, familiare e spirituale di una grande avventura nutrita quotidianamente da tante altre storie di fede, di speranza, di carità e di coraggio a cui Caterina e la sua famiglia guardano come a grandi esempi di vita e grandi testimonianze di fede. La scelta di ogni giorno è quella di vivere tutto con speranza e non arrendersi mai.
"Bellissima, ma tremendamente sbagliata." Questo pensa Mattia, quando vede Emi per la prima volta. Sorriso malizioso, una cascata di riccioli rosso fuoco, sembra una contraddizione vivente: di giorno fa volontariato e lavora come cameriera, la notte si trasforma in una provocante artista del burlesque. Ma guai ad avvicinarsi: il suo corpo è un'arma che Emi usa per sedurre e abbandonare tutti gli uomini che provano a conquistarla, il solo modo per dimenticare il passato, le violenze e i tradimenti subiti quando era ancora una bambina. Di innamorarsi non è capace, o almeno cosi crede, perché quando il caso le fa incontrare Mattia, il suo cuore indurito all'improvviso si scioglie. Spesso, però, l'amore da solo non basta: ci vogliono impegno e coraggio per far funzionare una storia, e Mattia non è sicuro di averne. Emi per lui è semplicemente troppo - troppo bella, troppo impulsiva, troppo complicata. Non riesce a lasciarla andare, ma neppure a sceglierla davvero. E lei, che potrebbe avere qualsiasi uomo, si ritrova a sfidare il destino, i pregiudizi e il peso dei ricordi per dimostrargli di non essere un errore. Ma l'unico errore da non commettere mai è provare a cambiare chi si ama, ed è solo quando sta per perderla che Mattia si accorge di quanto Emi sia importante per lui: ora lo sa, ora la vede. E per riaverla è pronto a mettere in gioco lutto se stesso.
Tess arriva a New York nella soffocante estate del 2006. Ha ventidue anni, è sola e negli occhi ha tutta la sua piccola provincia; trova una stanza in affitto a Williamsburg, Brooklyn, e un lavoro da aiuto cameriera in un prestigioso ristorante di Manhattan. Comincia qui l'anno che la conduce ad annusare e poi aggredire l'affascinante, caotica, massacrante e privilegiata vita che si è scelta nella più sfolgorante e impietosa delle città. Sarà un anno di continue lezioni: sulla mineralità e cremosità delle ostriche, sulle contraddizioni dello champagne, sull'amicizia, la cocaina, il desiderio e i bar di infimo ordine dove tirar tardi la notte. E mentre in lei sì risveglia l'appetito per il vino e il cibo, insieme a un bisogno profondo di sperimentare, appartenere finalmente a qualcosa, la vediamo scivolare senza resistenze in un irresistibile triangolo magnetico: da una parte Simone, cameriera storica del ristorante, che incarna tutto ciò che Tess ha sempre voluto dalla vita, dall'altra la bellezza sfacciata ed evasiva di un barista di nome Jake. Sono loro, e l'enigmatico rapporto che li lega, la lezione più esaltante e amara che la ragazza dovrà imparare. Stephanie Danler dà forma al mondo ossessivo e adrenalinico chiuso tra le pareti di un ristorante, fatto di conversazioni interrotte, frasi ascoltate per caso, suggestioni che ribollono negli angoli. E la storia di Tess, racconto dell'orizzonte infinito che si stende ai piedi di chi a vent'anni scommette il proprio futuro su New York, rivela la forza che resta dentro dopo aver assaggiato il sapore del disincanto.
A Palermo c'è una piazzetta abitata dalla magia, dove ogni notte sette fate, una chiù bedda di n'autra, rapiscono i passanti per condurli verso luoghi lontani e poi riportarli a casa, storditi dalla meraviglia, alle prime luci dell'alba. E in questo cortile che vive Mario Mancuso, nel cuore dell'Albergheria, tra le abbanniate dei mercanti di Ballarò e i rintocchi del campanile di Santa Chiara. Orfano, ha conosciuto solo l'affetto di zia Ninetta, che però lo abbandona al primo giro di vento, inseguendo i propri sogni. L'incontro con Melina è la sua occasione per ritrovare in una nuova famiglia il calore che il destino gli ha negato. Per lei, bella e infelice, quel ragazzo rappresenta la libertà da due genitori che l'hanno educata più alle privazioni che all'amore. Lo sposo però deve partire per Roma, dov'è stato assegnato come carabiniere semplice, così le nozze sono celebrate in fretta e furia, e con la stessa voracità vengono consumate. Forse soltanto un figlio può colmare la distanza tra marito e moglie, sempre in bilico tra tenerezza e passione; ed è così che nasce Maruzza. A legarli sarà una sottile nostalgia, la stessa che gli abitanti della piazzetta, di Paesi e colori diversi, curano ogni sera con i piatti cucinati dalla donna che tutti chiamano Mamma Africa e che sembra avere lo stesso dono delle sette fate. Con un romanzo corale e pieno di vita, Giuseppina Torregrossa racconta la necessità innata di essere accolti in un abbraccio: quello di una madre, un marito, un amico, o una città che sappia tenere aperte le porte anche nella notte.
Un nuovo serial killer, il Compositore. Uno scenario inedito, Napoli.L’ultimo emozionante caso di Lincoln Rhyme e Amelia Sachs.Un uomo viene prelevato con la forza a pochi isolati da Central Park e caricato su un’automobile. Unica testimone una bambina, unico indizio un cappio abbandonato sul marciapiede, realizzato con una corda per strumenti musicali.Lincoln Rhyme e Amelia Sachs avrebbero altro a cui pensare, visto che stanno per sposarsi e partire per la luna di miele, ma c’è una vita da salvare. La squadra si mette subito al lavoro e in poche ore lo sconosciuto sequestratore ha un profilo: per il Compositore, così lo ha battezzato Rhyme, la tortura delle vittime è lo spartito di una macabra melodia.La caccia all’uomo ha inizio, una ricerca serrata che da un vecchio capannone di New York conduce il criminologo e la detective fin nei vicoli di Napoli, nei cunicoli che solcano il sottosuolo della città, a stretto contatto con gli investigatori italiani, tra scontri di competenze, collaborazioni clandestine e indagini scientifiche sempre più sofisticate. Il tempo stringe, e lo stesso cappio che Rhyme e Sachs hanno trovato sulla scena del crimine ora deve fermare la mano di un killer spietato e inafferrabile.Ci sono tutti gli ingredienti del miglior Jeffery Deaver: ritmo, azione, paesaggi inusuali. Il valzer dell’impiccato mostra tutto l’affetto che il suo autore nutre per i lettori italiani e per il nostro Paese e consegna al pubblico degli appassionati un nuovo capitolo sorprendente e imperdibile della saga di Lincoln Rhyme, il criminologo più famoso del thriller internazionale.