"Bellissima, ma tremendamente sbagliata." Questo pensa Mattia, quando vede Emi per la prima volta. Sorriso malizioso, una cascata di riccioli rosso fuoco, sembra una contraddizione vivente: di giorno fa volontariato e lavora come cameriera, la notte si trasforma in una provocante artista del burlesque. Ma guai ad avvicinarsi: il suo corpo è un'arma che Emi usa per sedurre e abbandonare tutti gli uomini che provano a conquistarla, il solo modo per dimenticare il passato, le violenze e i tradimenti subiti quando era ancora una bambina. Di innamorarsi non è capace, o almeno cosi crede, perché quando il caso le fa incontrare Mattia, il suo cuore indurito all'improvviso si scioglie. Spesso, però, l'amore da solo non basta: ci vogliono impegno e coraggio per far funzionare una storia, e Mattia non è sicuro di averne. Emi per lui è semplicemente troppo - troppo bella, troppo impulsiva, troppo complicata. Non riesce a lasciarla andare, ma neppure a sceglierla davvero. E lei, che potrebbe avere qualsiasi uomo, si ritrova a sfidare il destino, i pregiudizi e il peso dei ricordi per dimostrargli di non essere un errore. Ma l'unico errore da non commettere mai è provare a cambiare chi si ama, ed è solo quando sta per perderla che Mattia si accorge di quanto Emi sia importante per lui: ora lo sa, ora la vede. E per riaverla è pronto a mettere in gioco lutto se stesso.
Tess arriva a New York nella soffocante estate del 2006. Ha ventidue anni, è sola e negli occhi ha tutta la sua piccola provincia; trova una stanza in affitto a Williamsburg, Brooklyn, e un lavoro da aiuto cameriera in un prestigioso ristorante di Manhattan. Comincia qui l'anno che la conduce ad annusare e poi aggredire l'affascinante, caotica, massacrante e privilegiata vita che si è scelta nella più sfolgorante e impietosa delle città. Sarà un anno di continue lezioni: sulla mineralità e cremosità delle ostriche, sulle contraddizioni dello champagne, sull'amicizia, la cocaina, il desiderio e i bar di infimo ordine dove tirar tardi la notte. E mentre in lei sì risveglia l'appetito per il vino e il cibo, insieme a un bisogno profondo di sperimentare, appartenere finalmente a qualcosa, la vediamo scivolare senza resistenze in un irresistibile triangolo magnetico: da una parte Simone, cameriera storica del ristorante, che incarna tutto ciò che Tess ha sempre voluto dalla vita, dall'altra la bellezza sfacciata ed evasiva di un barista di nome Jake. Sono loro, e l'enigmatico rapporto che li lega, la lezione più esaltante e amara che la ragazza dovrà imparare. Stephanie Danler dà forma al mondo ossessivo e adrenalinico chiuso tra le pareti di un ristorante, fatto di conversazioni interrotte, frasi ascoltate per caso, suggestioni che ribollono negli angoli. E la storia di Tess, racconto dell'orizzonte infinito che si stende ai piedi di chi a vent'anni scommette il proprio futuro su New York, rivela la forza che resta dentro dopo aver assaggiato il sapore del disincanto.
A Palermo c'è una piazzetta abitata dalla magia, dove ogni notte sette fate, una chiù bedda di n'autra, rapiscono i passanti per condurli verso luoghi lontani e poi riportarli a casa, storditi dalla meraviglia, alle prime luci dell'alba. E in questo cortile che vive Mario Mancuso, nel cuore dell'Albergheria, tra le abbanniate dei mercanti di Ballarò e i rintocchi del campanile di Santa Chiara. Orfano, ha conosciuto solo l'affetto di zia Ninetta, che però lo abbandona al primo giro di vento, inseguendo i propri sogni. L'incontro con Melina è la sua occasione per ritrovare in una nuova famiglia il calore che il destino gli ha negato. Per lei, bella e infelice, quel ragazzo rappresenta la libertà da due genitori che l'hanno educata più alle privazioni che all'amore. Lo sposo però deve partire per Roma, dov'è stato assegnato come carabiniere semplice, così le nozze sono celebrate in fretta e furia, e con la stessa voracità vengono consumate. Forse soltanto un figlio può colmare la distanza tra marito e moglie, sempre in bilico tra tenerezza e passione; ed è così che nasce Maruzza. A legarli sarà una sottile nostalgia, la stessa che gli abitanti della piazzetta, di Paesi e colori diversi, curano ogni sera con i piatti cucinati dalla donna che tutti chiamano Mamma Africa e che sembra avere lo stesso dono delle sette fate. Con un romanzo corale e pieno di vita, Giuseppina Torregrossa racconta la necessità innata di essere accolti in un abbraccio: quello di una madre, un marito, un amico, o una città che sappia tenere aperte le porte anche nella notte.
Un nuovo serial killer, il Compositore. Uno scenario inedito, Napoli.L’ultimo emozionante caso di Lincoln Rhyme e Amelia Sachs.Un uomo viene prelevato con la forza a pochi isolati da Central Park e caricato su un’automobile. Unica testimone una bambina, unico indizio un cappio abbandonato sul marciapiede, realizzato con una corda per strumenti musicali.Lincoln Rhyme e Amelia Sachs avrebbero altro a cui pensare, visto che stanno per sposarsi e partire per la luna di miele, ma c’è una vita da salvare. La squadra si mette subito al lavoro e in poche ore lo sconosciuto sequestratore ha un profilo: per il Compositore, così lo ha battezzato Rhyme, la tortura delle vittime è lo spartito di una macabra melodia.La caccia all’uomo ha inizio, una ricerca serrata che da un vecchio capannone di New York conduce il criminologo e la detective fin nei vicoli di Napoli, nei cunicoli che solcano il sottosuolo della città, a stretto contatto con gli investigatori italiani, tra scontri di competenze, collaborazioni clandestine e indagini scientifiche sempre più sofisticate. Il tempo stringe, e lo stesso cappio che Rhyme e Sachs hanno trovato sulla scena del crimine ora deve fermare la mano di un killer spietato e inafferrabile.Ci sono tutti gli ingredienti del miglior Jeffery Deaver: ritmo, azione, paesaggi inusuali. Il valzer dell’impiccato mostra tutto l’affetto che il suo autore nutre per i lettori italiani e per il nostro Paese e consegna al pubblico degli appassionati un nuovo capitolo sorprendente e imperdibile della saga di Lincoln Rhyme, il criminologo più famoso del thriller internazionale.
Dal Medioriente all’Europa fino all’America un nuovo fenomeno si impone portando alla ribalta nuovi leader che sono il riflesso di un meccanismo antico. Il tribalismo si esprime nel mondo arabo-musulmano con la decomposizione degli Stati nazionali per effetto di rivolte di matrice etnico-religiosa. In Occidente invece ha una genesi economica, frutto dello scontento dilagante per impoverimento e diseguaglianze che ha prodotto Brexit e consentito a Donald Trump di arrivare alla Casa Bianca.A generare questa fase di disgregazione che minaccia gli Stati nazionali sono problemi a cui le leadership politiche tardano a dare risposte efficaci: in Medioriente e Maghreb la sfida è trovare un nuovo equilibrio fra politica e fede così come in Occidente si tratta di sanare le ferite socio-economiche causate da una globalizzazione a ritmi forzati.L’importante è non farsi cogliere impreparati di fronte a questa fase di accelerazione della Storia, perché investe anche il nostro Paese, come dimostrano le cronache dell’ultimo anno. La frammentazione dei partiti politici tradizionali, l’affermazione di leader portatori di identità locali, i movimenti di protesta scaturiti dalle diseguaglianze economiche e dalla complicata gestione dell’accoglienza: sono tutti segnali di un cambiamento dello scenario sociale tradizionale dagli effetti imprevedibili. Maurizio Molinari, dopo averci aiutato a comprendere la guerra all’Occidente mossa dalla Jihad, delinea in questo libro un nuovo conflitto che ruota attorno a tribù differenti. Da Londra a Erbil, da Washington a Roma, dal Cairo a Gerusalemme, da Dubai a Bratislava, descrive una mutazione verso il tribalismo, “un vento della disgregazione che non solo travolge il mondo arabo ma spazza l’Europa spingendosi oltre la Manica e l’Atlantico, mettendo in crisi anche la stabilità del sistema liberale”.
C'è un mondo popolato da "creature fantastiche, fate buone, streghe invidiose e vendicative, orchi malvagi, mostri famelici, ombre minacciose; un mondo fatto di apparizioni e sparizioni, di amici invisibili dove tutto è possibile, purché possa essere pensato, e dove le spiegazioni, quelle precise, aderenti alla realtà dei fatti e apparentemente inconfutabili non scacciano le paure". È il mondo in cui i bambini vivono ogni giorno, e dove non sempre è chiaro il confine tra ciò che si immagina e quel che poi davvero accade. Non sempre è facile comprenderlo, e spesso le domande dirette portano a risposte per noi adulti incomprensibili. Il segreto è non dimenticare che in quel mondo viviamo anche noi, e che è pieno dell'incanto dei primi momenti, lo stesso che un tempo abbiamo provato. Ma come ritrovare la magia adesso? Come capire cosa coglie l'interesse improvviso di un bambino, cosa risveglia la timidezza nei suoi primi, veri, sorrisi, o perché piange? Elisabetta Rossini ed Elena Urso ci insegnano come ricominciare a guardare le cose dagli occhi di un bambino, e a vivere con loro la percezione magica del reale, sospendendo per un attimo il nostro sguardo adulto. Questo libro traccia per noi un percorso, fatto di esempi e di storie reali, per orientarci nell'immaginario dell'infanzia, e ci accompagna nel trovare soluzioni alle esigenze dei nostri figli, perché per aiutarli a crescere dobbiamo saper entrare, con delicatezza, nel loro mondo fantastico.
Roma, anni Settanta: un quartiere residenziale, una scuola privata. Sembra che nulla di significativo possa accadere, eppure, per ragioni misteriose, in poco tempo quel rifugio di persone rispettabili viene attraversato da una ventata di follia senza precedenti; appena lasciato il liceo, alcuni ex alunni si scoprono autori di uno dei più clamorosi crimini dell'epoca, il Delitto del Circeo. Edoardo Albinati era un loro compagno di scuola e per quarant'anni ha custodito i segreti di quella "mala educacion". Ora li racconta guardandoli come si guarda in fondo a un pozzo dove oscilla, misteriosa e deforme, la propria immagine. Da questo spunto prende vita un romanzo, che sbalordisce per l'ampiezza dei temi e la varietà di avventure grandi o minuscole: dalle canzoncine goliardiche ai pensieri più vertiginosi, dalla ricostruzione puntuale di pezzi della storia e della società italiana, alle confessioni che ognuno di noi potrebbe fare qualora gli si chiedesse: "Cosa desideravi davvero, quando eri ragazzo?". Adolescenza, sesso, religione e violenza; il denaro, l'amicizia, la vendetta; professori mitici, preti, teppisti, piccoli geni e psicopatici, fanciulle enigmatiche e terroristi. Mescolando personaggi veri con figure romanzesche, Albinati costruisce una narrazione che ha il coraggio di affrontare a viso aperto i grandi quesiti della vita e del tempo, e di mostrare il rovescio delle cose.
«Raccogliere conchiglie - ciascuna uno stupore - conoscerne i nomi, lasciarle cadere nel secchiello: di questo era piena la sua vita, di questo traboccava. Certe mattine, muovendosi per la laguna, provava l'impulso quasi irresistibile di inchinarsi.» Queste sono otto storie fuori dagli schemi, permeate da un velo di magia e tuttavia profondamente ancorate all'umanità, molto reale, dei personaggi che le abitano. Otto storie che danno forma a una mappatura precisa e avvincente dei diversi paesaggi del mondo e dell'anima, all'interno dei quali le emozioni più intense - il lutto, la perdita, la metamorfosi, l'amore - trovano un'eco nella natura. In queste pagine si allargano fulgide barriere coralline abitate da molluschi velenosi, remote distese africane di erica gigante, selvagge brughiere argentee silenziose, foreste innevate in immobile attesa del disgelo. E lì, adagiate su un implacabile fondale, si dispiegano alcune memorabili vicende umane. Come quella di un cacciatore del Montana costretto a confrontarsi con la «sensibilità acuta e forestiera» della moglie nei confronti degli animali, o quella, luminosa, di Joseph Saleeby, ladruncolo e perdigiorno, in fuga dalle violenze inaudite della guerra civile liberiana, che in terra d'Oregon vorrebbe trovare redenzione e un luogo da poter chiamare casa.
"Una strana compagnia" (1982-1984) è il primo volume della nuova serie BUR Cristianesimo alla prova, in cui si riproducono le lezioni e i dialoghi di don Luigi Giussani durante gli Esercizi spirituali della Fraternità di Comunione e Liberazione, a partire dal 1982, anno del riconoscimento pontificio. È possibile vivere da cristiani in quello che papa Francesco chiama "un cambiamento di epoca", dominato dalla insicurezza, dalla paura e dallo smarrimento? Come scoprire la pertinenza della fede alle esigenze della vita? Si può vivere senza essere sopraffatti dalle circostanze? La risposta a queste domande attraversa come un sottofondo tutto il volume. Senza la fede in Cristo, sottolinea appassionatamente l'autore, anche le cose più belle e interessanti della vita diventano opache. In queste pagine, la proposta di una fede che si rende attrattiva e sperimentabile attraverso la "strana compagnia" di coloro la cui vita è stata raggiunta e cambiata dall'incontro cristiano.
L'amore, quello vero, quando arriva te ne accorgi. Ti prende dritto al cuore e alla testa, e a quel punto è già troppo tardi: il tempo, la distanza, le tempeste piccole e grandi, non c'è più niente che possa fermarlo. Ed è impossibile da dimenticare. Lo sa bene Leonardo, che l'ha sentito bruciare sulla pelle e ancora non riesce a liberarsi dai ricordi. Da quando Angela se n'è andata ha avuto tante donne, ma nessuna può sperare di prendere il suo posto. L'amore, adesso, Leonardo lo cerca nelle cose semplici: nei sorrisi soddisfatti dei clienti quando ripara le loro auto; nella musica che ascolta sulla sua Duetto d'epoca o nelle serate con gli amici di una vita. E poi c'è Laura, la figlia di diciassette anni, sempre più bella, ma anche terribilmente distante. Lei l'amore lo impara su internet, nelle parole di blogger che sanno sfiorarle il cuore come quel padre così silenzioso non potrebbe mai fare. Se sua mamma è fuggita, si dice, un motivo ci sarà pure. Già, ma quale? E come scoprirlo? La risposta gliela porterà il destino, al termine di un viaggio sorprendente, che per lei significherà trovare il coraggio di amare, per Leonardo la forza di ricominciare a farlo. Perché anche il più piccolo gesto d'amore è un miracolo, ma quel miracolo bisogna desiderarlo insieme.