
L'islam ci fa paura. Per i fanatici che in suo nome seminano morte nel mondo, e perché è la religione dominante nell'ondata migratoria da cui l'Europa teme di venire sommersa. Di questa paura e dei nostri pregiudizi siamo prigionieri, così come lo sono gli stessi musulmani, spesso ostaggio di un'interpretazione retrograda del Corano. È possibile aprire un discorso comune sulle regole e sui valori? E cosa ci aspetta in un futuro in cui l'islam avrà un ruolo sempre più importante, anche in Italia? Sono domande che mettono in gioco la nostra identità, a partire dalle conquiste fondamentali e più minacciate: i diritti e la libertà delle donne, su cui si misura il progresso di una società. In questo libro battagliero, Lilli Gruber ci conduce in un'Italia che cambia sotto i nostri occhi: dal porto di Augusta, presidio permanente dove approdano i migranti in fuga da fame e guerre, fino all'amara sorpresa della propaganda estremista nelle periferie di Roma, incontriamo giovani pasionarie che rivendicano il diritto al velo e imam prudenti che temono la radicalizzazione, agenti segreti e italiane convertite. Mentre sullo sfondo scorre la storia dei decenni che hanno insanguinato il Medioriente, un racconto ci porta dai tormenti del Siraq, luogo di nascita dell'Isis, all'Iran riconciliato.
Attraverso più di 450 prime pagine del più popolare tra i quotidiani italiani questo volume ripercorre oltre 100 anni di storia dello sport e fornisce una testimonianza dell'evoluzione sociale e culturale del nostro Paese. Gli avvenimenti più importanti che hanno accompagnato la nostra vita, le coppe, le sfide, le sconfitte, le volate, le medaglie, i calci d'angolo, le squadre e gli atleti si scolpiscono nella memoria attraverso un'ampia scelta di pagine "storiche". Un repertorio che offre a tutti il racconto dello spettacolo sportivo attraverso un elemento che è nella natura stessa della Gazzetta e dei suoi lettori: l'emozione, il senso forte della partecipazione. Introduzione di Andrea Monti.
Ivan Sciarrino è un killer molto particolare. Forse il piu spietato. Perché alle sue vittime non toglie la vita, toglie l'amore. I suoi committenti sono uomini d'affari disposti, pur di rovinare i nemici, a ricorrere alle armi non convenzionali dell'innamoratore, colpendo le loro mogli e distruggendo i loro matrimoni. Un gigolò? No. Un truffatore? Neanche. Solo qualcuno dotato di un'innata, diabolica capacità di ascoltare le donne, scoprendo cosa desiderano davvero. Eppure per Ivan non si tratta solo di lavoro: è quello che prova a spiegare ai due carabinieri che lo stanno interrogando in ospedale, dove si trova dopo che qualcuno gli ha fatto esplodere l'auto. Già, perché l'ultimo incarico è finito male, con la sua macchina che saltava in aria e Soraya, splendida italo marocchina dagli occhi chiari e una timidezza quasi infantile, che pare scomparsa nel nulla. Lei che doveva essere la preda... e invece Ivan se ne è innamorato. Perché questa è la sua regola, l'unico metodo: per catturare il cuore di una donna, deve prima aprire il suo e donarglielo senza mezze misure. Ma a quale prezzo? E dove sta il confine tra vittima e carnefice?
È la primavera di un anno terribile, il 1917, quando Maria Rosa Radice a poco più di vent'anni lascia gli agi della sua casa a Napoli. Scappa da sua madre, dal salotto aristocratico che fino ad allora è stato il suo unico, soffocante orizzonte. La destinazione è la sola possibile per una donna non sposata e in fuga: il fronte. L'impatto della guerra è brutale. In un piccolo ospedale sul Carso cura centinaia di feriti, li vede soffrire e morire. Ma c'è una luce nelle sue giornate, una scintilla di cui si accorge poco a poco. È la sua silenziosa compagna di stanza Eugenia Alferro, una provinciale del Nord che sogna di diventare medico. Giorno dopo giorno, le insegna a sopravvivere in corsia e a superare la paura. La guerra regala alle due ragazze una libertà altrimenti impossibile. Così, nel tempo, avvertono una passione inattesa crescere tra loro e a mezza voce, la notte, si dichiarano l'amore. Non sanno se il futuro permetterà loro di rimanere vicine, entrambe però sentono di essere cambiate. Ora sono pronte a lottare per restare se stesse. In un romanzo vibrante, Elisabetta Rasy racconta la guerra dalla prospettiva misconosciuta delle donne al fronte. Ritraendo un'intimità limpida ma circondata dalle tenebre, ci mostra come l'amore non abbia mai avuto confini, perché i sentimenti esplodono sempre senza chiederci il permesso.
"Non mi abituerò mai a pronunciare la prima battuta. Cerco di modulare, ritmare, impostare. Ma ogni volta è morire." Dopo oltre sessant'anni di carriera, Ilaria Occhini esibisce la fragilità di un'esordiente. La esibisce perché la sua è una vita fatta di sentimenti da custodire. Fin dall'amore di bambina per il nonno Giovanni Papini, un amore fortissimo e privato, che non potrà non intrecciarsi con la storia d'Italia, con le sue pagine più buie e con i voltafaccia più offensivi del costume nostrano. E poi gli esordi della carriera, che sarà sempre segnata dalla sua bellezza folgorante. Ma per una bambina cresciuta nell'ambiente letterario fiorentino e con un padre raffinato collezionista che le ha insegnato ad amare l'arte, la bellezza va trattata con riguardo e disinvoltura: "La mia bellezza è come se fosse una cosa, una borsetta, un foulard che porto con me, non ne parlo con nessun vanto". Nel suo lavoro è passata con altrettanta disinvoltura dagli sceneggiati televisivi (Jane Eyre, Graziella), che le hanno dato la notorietà presso il grande pubblico, all'impegno teatrale più coraggioso, con registi come Luchino Visconti e Luca Ronconi. Donna bellissima, amata, fotografata e desiderata, Ilaria Occhini rivela invece le gioie e le pieghe dell'amore coniugale, che vive da oltre cinquant'anni con Raffaele La Capria, e racconta qui ciò che è lecito raccontare di una vita vissuta in un continuo corpo a corpo con la bellezza.
Miles Halter, sedici anni, colto e introverso, comincia a frequentare un'esclusiva prep school dell'Alabama. Qui lega subito con Chip, povero e brillantissimo, ammesso alla scuola grazie a una borsa di studio, e con Alaska Young, divertente, sexy, attraente, avventurosa studentessa di cui tutti sono innamorati. Insieme bevono, fumano, stanno svegli la notte e inventano scherzi brillanti e complicati. Ma Miles non ci mette molto a capire che Alaska è infelice, e quando lei muore schiantandosi in auto vuole sapere perché. È stato davvero un incidente? O Alaska ha cercato la morte?
I "dàimon" per i filosofi greci erano gli esseri superiori, a metà strada fra il divino e l'umano; per Bloom sono gli scrittori dotati di un'intensità tale da elevarli verso il sovrasensibile: Whitman, Melville, Emerson, Dickinson, Hawthorne, James, Twain, Frost, Stevens, Eliot, Faulkner e Crane. Ritroviamo un'idea di letteratura esigente, idiosincratica, che è sempre anche una "guerra del gusto". Ma quando Bloom spiega perché l'amore per un poeta non si può spiegare, o perché Whitman gli ha letteralmente salvato la pelle, è chiaro che il merito principale di questo libro è di regalare ancora una volta il racconto di un'esperienza di lettura unica, non tanto diversa dalla vita, che fa corpo con la vita.
"Buone notizie per chi ama le cattive notizie: tutti i voli sono stati soppressi" annuncia il Cane, addetto alla sicurezza dell'aeroporto, a un improbabile gruppetto di viaggiatori in sala d'attesa. Sono tre giorni che la vanitosa Tigre, il pigro Panda, l'isterica Oca, l'ipocondriaca Scimmia e le bisbetiche gemelle Pecora aspettano invano la partenza dei loro aerei. Quel che è troppo, è troppo, e complici degli spari in lontananza, si scatena il panico. A sparigliare le carte ci pensa la Volpe, ospite inatteso dalla gran parlantina: sarà proprio a causa sua se gli scheletri nascosti della combriccola decideranno di farsi un giro fuori dagli armadi in cui i nostri eroi li avevano rinchiusi. Età di lettura: da 8 anni.
Sono imponenti come cattedrali, le bianche pareti delle cave sulle Alpi Apuane. La polvere di marmo ricopre le braccia abbronzate dei cavatori, attenuando i contrasti sotto il sole che batte senza pietà. In mezzo a loro sta un uomo e osserva lo scorcio di mare che, ai piedi delle montagne, si confonde con il cielo. Ha appena compiuto cinquantacinque anni e sente che è arrivato il momento di guardarsi indietro. Così, la sera, tira fuori da un cassetto una vecchia scatola di latta colma di fotografie, e il diario scritto tanto tempo prima da suo padre. Sfiorando quelle immagini e quei racconti, insegue i ricordi dell'infanzia a ritroso in un'epoca magica in cui realtà, sogno e leggenda si mescolano. Dalla memoria riaffiorano rumori, oggetti, volti e storie: come quella del colonnello che lassù costruì una grande casa per accogliere la sua amata, una nobildonna veneziana; o della vedova che al tramonto ballava con la sua mucca. Per l 'uomo, rivivere quelle emozioni genera stupore e domande sul mistero della vita, sul tempo che tutto travolge eppure mantiene inalterato il senso di appartenenza a una comunità orgogliosa e felice.
Si chiama Pensicchio, è un criceto e corre notte e giorno su una ruota. Dentro la nostra testa. La sua principale occupazione è renderci la vita impossibile. Lo fa in tanti modi diversi, come uno zelante, cattivissimo consigliere: ci istiga, gioca con l'insicurezza e l'insoddisfazione che covano dentro di noi. Genera ansia, nervosismo, stress e ci paralizza in un loop di inutili pensieri negativi. Il Dottor Marquis, medico con oltre trent'anni di esperienza in ambito di riduzione dello stress, conosce bene il diabolico roditore e ha scritto questo libro per smascherarlo una volta per tutte: "Mi piacerebbe presentarti questo famigerato criceto che vive alle tue spalle e insegnarti a placarne gli ardori. Perché, diciamolo chiaro e tondo, niente ti obbliga a subirne la presenza". Come un kit di pronto soccorso antistress il suo metodo ci accompagna, tappa dopo tappa, alla riconquista di uno stile di vita soddisfacente e soprattutto sereno, insegnandoci a strappare la nostra mente alla terribile ruota del criceto e a riprenderne il controllo. Per raggiungere così la pace interiore, o almeno indire una tregua!