
Questo libro nasce da un'immagine. Quella di Toya, madre nera che va a tirar via suo figlio, a suon di schiaffi, da un corteo pericoloso. E prosegue con degli incontri con madri famose e sconosciute, ignote e dimenticate, eroiche e ordinarie. A cominciare da Sandra, che a vent'anni, innamorata e incinta, sceglie di prendersi cura di un neonato non suo, un bambino imperfetto, perché possa morire tra le braccia di una madre. Poi Giuseppina, due volte mamma insieme alla sua compagna Raphaelle. Cecilia e la sua battaglia per scoprire la verità sulla misteriosa morte del figlio avvenuta in Messico. Gabriella e l'amore smisurato per un figlio ingombrante come Fabrizio Corona. La maternità negata di Martina Levato oppure quella diventata bandiera politica come per Dorothy, la madre di Hillary Clinton. La fuga verso la salvezza di Stephanie e la lucidità di Micaela, madre e preside nel liceo coinvolto nello scandalo delle baby squillo. E infine l'incontro con Emma, leader radicale, e Veritas, suora di accoglienza. Perché le donne trovano sempre un modo di essere madri. Anche quando non lo sono.
Com’è possibile che domande cruciali come “Dove sono finiti i miei calzini” o “Perché il frigo è vuoto” siano rivolte sempre alle donne? Non era stata raggiunta la parità? Eppure le donne continuano a fare quello che facevano cinquant’anni fa. Magari con il cellulare in mano, telefonando dal balcone per non far capire all’interlocutore che sono ancora a casa, dove il bambino piange perché si rifiuta di bere il latte. Ma rimane il fatto che è la donna a dover fare quadrare, da sola, lavoro, casa e famiglia. Capita anche nelle famiglie più evolute, quelle dove gli uomini, accompagnando i figli a scuola, credono di aver assolto a tutti i loro doveri, lasciando poi le altre incombenze alle mogli. Con il risultato che, per essere brave sul lavoro, si finisce per essere sempre in ritardo sul resto: le bollette da pagare, le riunioni di condominio, le relazioni con gli amici o con i familiari. In questo viaggio tra norme inadeguate e pregiudizi – degli uomini ma non solo –, esperienze personali e storie di altre donne, Giulia Bongiorno ricorda a tutte l’urgenza di agire per passare dalla libertà virtuale a quella reale: battendosi quotidianamente per la distribuzione dei doveri familiari nonché per l’approvazione di leggi sacrosante per una parità concreta (dalla previsione dei meccanismi di quote di genere in ogni ambito alla trasmissibilità del cognome materno sino all’introduzione del compenso per il lavoro domestico), con l’ambizione di ottenere anche più degli uomini. Perché soltanto con la disparità a nostro favore è possibile uscire dalla discriminazione. Sono storie di donne che si trovano ancora a combattere contro ingiustizie e abitudini che le relegano in vecchi ruoli e a dover “correre da sole”, scegliendo tra i diversi aspetti di una vita piena, maternità o carriera, indipendenza o affetti familiari.
Tre amici di lunga data, George, Harris e Jerome, un cane, Montmorency, e il desiderio di una pausa dai faticosi ritmi londinesi. Cosa c'è di meglio che una bella gita in barca sul Tamigi per rilassarsi nel verde della meravigliosa campagna inglese? L'organizzazione, però, fa acqua da tutte le parti, e solo il cane sembra godersi questa incredibile avventura, ricca di imprevisti, tuffi a sorpresa, incidenti di percorso, buffi incontri e tanto, tanto divertimento. Età di lettura: da 12 anni.
Una mappa nascosta in un baule, un misterioso uomo sfregiato, un ragazzino senza paura, un marinaio con una gamba di legno e soprattutto un tesoro nascosto. Jim Hawkins sta per affrontare la più grande avventura della sua vita, accompagnato solo dall'enigmatico Long John Silver. Ma fidarsi di un vecchio corsaro può rivelarsi un errore molto, molto grosso... La più straordinaria storia di pirati di tutti i tempi. Età di lettura: da 8 anni.
Ci sono sogni capaci di metterci a nudo. Sono schegge impazzite, che ci svelano una realtà a cui è impossibile sottrarsi. Lo capisce appena apre gli occhi, il maestro Nani Sapienza: la bambina che lo ha visitato nel sonno non gli è apparsa per caso. Camminava nella nebbia con un’andatura da papera, come la sua Martina. Poi si è girata a mostrargli il viso ed è svanita, un cappottino rosso inghiottito da un vortice di uccelli bianchi. Ma non era, ne è certo, sua figlia, portata via anni prima da una malattia crudele e oggi ferita ancora viva sulla sua pelle di padre. E quando quella mattina la radio annuncia la scomparsa della piccola Lucia, uscita di casa con un cappotto rosso e mai più rientrata, Nani si convince di aver visto in sogno proprio lei. Le coincidenze non esistono, e in un attimo si fanno prova, indizio. È così che Nani contagia l’intera cittadina di S., immobile provincia italiana, con la sua ossessione per Lucia. E per primi i suoi alunni, una quarta elementare mai sazia dei racconti meravigliosi del maestro: è con la seduzione delle storie, motore del suo insegnamento, che accende la fantasia dei ragazzi e li porta a ragionare come e meglio dei grandi. Perché Nani sa essere insieme maestro e padre, e la ricerca di Lucia diventa presto una ricerca di sé, che lo costringerà a ridisegnare i confini di un passato incapace di lasciarsi dimenticare. Con questo romanzo potente, illuminato per la prima volta da un’intensa voce maschile, Dacia Maraini ci guida al cuore di una paternità negata, scoprendo i chiaroscuri di un sentimento che non ha mai smesso di essere una terra selvaggia e inesplorata.
Luogo dell’azione: Nuova Boemia, sud degli Stati Uniti. In una notte di pioggia battente e superluna, un pianista nero di nome Shep è testimone dell’assassinio di un anziano messicano; pochi minuti dopo, abbandonata nella ruota per bambini di un ospedale, trova una neonata bianca e, accanto a lei, una ventiquattrore. L’uomo solleva la bambina, “leggera come una stella”, e decide di tenerla con sé. Luogo dell’azione: oltreoceano, Londra. Leo Kaiser è un disinvolto uomo d’affari che con i soldi ci sa fare, molto meno con i sentimenti. Se, come crede, la sua amata moglie lo tradisce con il suo migliore amico, cosa diavolo dovrebbe farsene della bambina che lei ha appena dato alla luce? Diciassette anni dopo, questa bambina di nome Perdita chiederà conto del proprio passato, “ci vuole così poco tempo per cambiare una vita e ci vuole tutta una vita per comprendere il cambiamento”. La cover version di Jeanette Winterson del Racconto d’inverno di William Shakespeare è una brillante prova d’autore. Vibra dell’eco dell’opera originale, abilmente sospesa fra tragedia e commedia, ma è una storia tutta contemporanea di amicizia, paranoia e redenzione, che si muove fra parcheggi sotterranei, videogiochi di ultima generazione, musei dell’automobile, angeli caduti. Sulla scena si fronteggiano, nell’ampio spazio del tempo, la gelosia devastante di un marito e l’amore duraturo di una figlia. E come già nell’originale shakespeariano è proprio il tempo il protagonista del romanzo, la sua natura ellittica ed elastica; il tempo capace, a sipario ancora alzato, di ridare un posto a qualcosa che si credeva perduto.
“Ero ragazzino e facevo un campo estivo con la parrocchia. Un giorno, all’ora della merenda, ci portano l’anguria. Parentesi: per me l’anguria era la festa, uno di quei sapori di vera gioia; era il concentrato dell’estate, delle vacanze, della spensieratezza. Quindi arriva l’anguria e io, che ero molto goloso e anche piuttosto in carne, mi precipito a prenderla anche se – che strano! – a correre sono praticamente solo...” Alla fine della corsa, il giovane Carlo avrà una brutta sorpresa ma imparerà anche una bella lezione che, da adulto, metterà a frutto creando la sua famosa Insalata di anguria. Oggi, le lezioni le dà lui raccontandoci la cucina a modo suo, in un ”viaggio al centro del gusto” che affronta il ruolo dei 5 sensi, l’esperienza dell’assaggio, il percorso degli ingredienti dalla terra alla tavola, il significato di certe scelte alimentari, la genesi creativa di un piatto e una breve e affascinante storia gastronomica italiana. Il tutto arricchito da ricette semplici ma d’effetto e alcuni trucchi d’autore per creare menu sorprendenti. Dalla domanda delle domande (“Che cosa vuol dire mangiare?”) agli assaggi a occhi chiusi, dalla purezza del gusto amaro alla gratificazione del dolce, dal tragitto delle spezie a dorso di cammello ai vini pregiati di Napoleone, dai camerieri poeti ai cuochi architetti: Carlo Cracco ci accompagna in una passeggiata straordinaria, alla scoperta di tutti gli ingredienti che danno valore a un piatto, ricordandoci che “il più importante rimane l’emozione, quella che nasce nel momento in cui tu lo mangi e ti fa vedere le stelle”.
Manca ancora un mese a Natale, ma a Procolo Jovine, titolare del miglior ristorante di Bauci, piace fare le cose per bene e sta già preparando un menù coi fiocchi. Del resto, il suo pranzo del 25 è qualcosa di leggendario, un incantesimo di sapori e profumi capace di far tornare gli adulti bambini e riportarli nelle cucine delle loro nonne. I suoi segreti? Il rispetto rigoroso della tradizione e una ricerca maniacale degli ingredienti più genuini. Perciò, in questo meraviglioso paese della Costiera amalfitana, la sua autorità culinaria è indiscussa. Una mattina però, dall’altro lato della piazza, dove c’era una profumeria, Procolo nota una nuova insegna – “Experience” – che promette “percorsi emozionali in cucina”. Una fitta allo stomaco lo avvisa che qualcosa non va. E quel qualcosa prende presto il volto di Jacopo Taddei, il paladino della cucina molecolare, il principe della mondanità in tv, “colui il quale ha trasformato le ostriche in nuvole, scomposto i prodotti in particelle, e inventato il cappuccino di baccalà”. Un uomo bellissimo e, ça va sans dire, il sogno proibito di ogni donna. Per Procolo il suo arrivo è un oltraggio, un insulto, una sfida. Di più: un atto di guerra. Con la sapienza di uno chef stellato, Franco Di Mare mette in scena una brigata di personaggi irresistibili le cui bassezze e genialità sono quelle di tutti noi. Perché la cucina è vita, e la vita è fatta di gioie, grattacapi, rivalità e grandi amori.
Piero era sicuro di diventare un maestro di musica, Ignazio cantava con passione ma di certo non pensava al successo, Gianluca cantava solo per se stesso, perché lo faceva stare bene. Insomma, la musica era nel futuro di tutti ma nessuno dei tre avrebbe mai immaginato che il 25 aprile 2009 il destino avrebbe bussato alla porta facendo "nascere" Il Volo, che in pochissimi anni ha raggiunto fama internazionale e i primi posti in classifica in Italia e nel mondo. Dopo aver trionfato a Sanremo 2015 e conquistato l'America, Piero, Ignazio e Gianluca aprono il diario dei ricordi più personali e privati e ci portano nei loro luoghi del cuore intrecciando le voci, complici e divertite, per svelarci come è cominciato tutto. Chi erano e cosa facevano prima di arrivare in tv a "Ti lascio una canzone" e dare vita al Volo? Come hanno scoperto l'amore per la musica? Ma Piero, Ignazio e Gianluca ci raccontano anche della loro vita di oggi tra concerti in giro per il mondo, aneddoti di backstage e sale di registrazione, tra viaggi infiniti con l'Italia sempre nel cuore e i progetti di domani... e di quella volta in cui, a Miami, hanno rischiato di diventare un duo... "Un'avventura straordinaria" è il primo libro ufficiale del Volo, una storia di passione e impegno, il viaggio di tre ragazzi partiti dalla provincia e arrivati tutto d'un fiato sul tetto del mondo. Perché nessun luogo è lontano quando hai talento e la forza di inseguire i tuoi sogni.
"La pittura, come la musica, non richiede traduzioni ma conoscenza delle tradizioni. La musica esige però d'essere suonata e quindi interpretata. La pittura è. E alla percezione immanente l'infinita sua eredità serve in modo eccellente. Ha bisogno lei del percorso iniziatico ed esoterico che ogni persona che la guarda deve intraprendere da sola. Questi piccoli testi, ma soprattutto queste immagini, ambiscono solo a essere compagni di viaggio." Philippe Daverio non parla mai di "Storia dell'Arte" e anche quando affronta, come in questo caso, artisti fra i più grandi della pittura internazionale, racconta delle "storie": eccentriche, trasversali, leggere o impegnate, note o mai sentite. Il suo sguardo laterale ci fa vedere molto di più, ci concentra sui dettagli e ci rivela uno scenario più complesso e variegato di quello che tutti abbiamo imparato a scuola. Dettagli biografici, microstorie sociali, temi iconografici, curiosità legate a un capolavoro diventano cinquanta itinerari nella pittura, esercizi di stile e di curiosità, una narrazione vivace e appassionata che apre la mente a nuovi giochi e conduce su strade inesplorate. Se nell'arte, come l'autore spiega nell'introduzione, si riflette un pezzo della nostra anima individuale, guardando queste opere, leggendo le sue parole, apprendiamo anche qualcosa di più su noi stessi e sulla nostra storia: l'arte del passato "diventa un armadio della memoria nel quale trovare i diversi istrumenti che servono a stimolare la sensibilità attuale".