L'opera. Dopo i Salmi, l’Umanità di Cristo e il Genesi (riuniti nel primo tomo di questo stesso volume, di prossima pubblicazione), le Vite di Maria Vergine, di santa Caterina d’Alessandria e di san Tommaso d’Aquino costituiscono, oltre che l’estremo e illusorio assalto alla porpora cardinalizia, anche lo strumento, talora sottilmente ricattatorio, per sollecitare la corresponsione delle rate della pensione che Aretino vanta sulle casse milanesi. Composte e date alle stampe in successione nello stretto giro di anni che va dal 1539 al 1543, le Vite rappresentano uno snodo fondamentale nel percorso di ricerca stilistica ed espressiva su cui Aretino ha orientato la riscrittura della materia sacra sin dalle prime parafrasi bibliche.
L'autore. Il curatore. Paolo Marini è attualmente ricercatore di Letteratura italiana presso l’Università della Tuscia.
Personalità esuberante e poliedrica, l'imperatore Adriano (76-138 d.C.) ha sempre intimidito gli storici al punto che pochi hanno avuto il coraggio di cimentarsi con la sua vicenda biografica. Yves Roman, storico francese, si confronta con questa sfida, ambiziosa e impegnativa, e offre alla nostra lettura un Adriano che è il contraltare storico delle "Memorie", brillantemente inventate da Marguerite Yourcenar.
Il Cardinale Lambertini, Papa dal 1740 al 1758, fu promotore di un immenso quanto controverso "canone" ecclesiastico che introdusse nella vita della Chiesa cattolica una serie di innovazioni significative, come il riconoscimento delle congregazioni religiose femminili o del matrimonio fra cattolici e acattolici. Gaetano Greco presenta un nuovo ritratto intellettuale di Benedetto XIV per restituirci tutta la complessità di un personaggio la cui opera fu giudicata un perfetto esempio di "riformismo conservatore".
Il personaggio di Alessandro Magno è una delle grandi figure storiche che abbandonano presto il palcoscenico della storia per raggiungere la sfera del mito. E tuttavia, questa mitizzazione del conquistatore macedone sembra essere un elemento non esclusivo dell’ellenismo, che pure individua in lui il proprio ineguagliabile campione: dall’Egitto all’Himalaya, dalla Britannia all’Uzbekistan, la leggenda di Alessandro si è in realtà propagata in tutto il mondo, trasformando il personaggio storico nell’ultimo degli eroi greci, una delle piú sfavillanti icone mitiche elaborate dal pensiero umano.
L'autore. Marco Di Branco insegna Storia bizantina presso l’Università “Sapienza” di Roma. Per la Salerno Editrice ha già curato l’edizione dell’Elogio di Nerone di Gerolamo Cardano (2008).
I rapporti tra potere e società all'avvento dell'era cristiana. I divieti e le repressioni. Le persecuzioni e la libertà di culto. La cristianizzazione concepita come sistema fondato sui valori dell'amore e della libertà; il paganesimo inteso come libera convivenza tra i differenti culti: i ruoli del perseguitato e del persecutore chiaramente distinti. Franco Cardini indaga su questi e altri "equivoci" per restituirci un quadro storico limpido e chiaro, perché la luce del passato illumini un presente quanto mai oscurato da pretestuosi appelli a nuove crociate e pericolose guerre sante.
Questo saggio inaugura l'anno di celebrazioni dell'Unità d'Italia prendendo in esame le opere letterarie di due protagonisti del Risorgimento: Giuseppe Garibaldi e il gesuita Antonio Bresciani, meno noto del primo, ma non inferiore a lui per vis polemica. Giuseppe Garibaldi, autore dei quattro romanzi - Clelia, il governo dei preti; Cantoni il volontario; I mille; Manlio - trova nell’invenzione letteraria un’arma in più, e non meno affilata, per battersi contro la Chiesa e l’apparentamento tra potere spirituale e potere temporale del papato. Di contro, Antonio Bresciani, suo acerrimo avversario politico, è autore di una feroce Trilogia scritta su commissione di papa Pio IX, in cui lancia il suo anatema contro i rivoluzionari francesi, giacobini, massoni, socialisti ritenuti degenerati cospiratori e diffamatori dell’autorità del papa.
Eugenio Di Rienzo indaga, anche attraverso una ricca rassegna di documenti mai pubblicati in edizioni italiane, la delicata e ancora molto dibattuta questione dei rapporti tra Napoleone III e l'Italia. Napoleone III esercitò una formidabile influenza in tutta Europa: la sua azione diplomatica in politica estera condizionò e favorì un nuovo equilibrio tra le varie potenze nazionali, che si sarebbe mantenuto sostanzialmente immutato fino al primo conflitto mondiale.
Un libro per atei e credenti che, avvalendosi di numerosi esempi e soffermandosi sugli aspetti storici e folcloristici, analizza e mette a confronto i concetti teologici, i linguaggi, le immagini e i rituali legati alla morte nelle religioni e credenze popolari più diffuse al mondo. Hans-Peter Hasenfratz, rinomato teologo tedesco (mai tradotto in Italia), descrive scrupolosamente e con uno stile semplice e chiaro i modi in cui le religioni di tutto il mondo hanno trattato la questione fon-damentale della vita dopo la morte. Il volume è completato da una esauriente bibliografia di riferimento.
L'autore
Hans-Peter Hasenfratz è stato Professore di Teologia e Storia delle religioni alla Ruhr-Universität di Bochum dal 1985 al 2003.
La Discipilina clericalis, irreperibile in Italia fino a questo momento, finalmente tradotta e commentata. Un “sottotitolo” illuminante il contenuto è quello esposto sulla sovraccoperta: “Sapienza orientale e scuola delle novelle”. È la prima raccolta di sentenze e racconti di origine orientale scritta in latino e destinata agli occidentali. Composta nel XII secolo da Pietro Alfonsi, medico ebreo convertito al cristianesimo, è stata tràdita in ben ottantacinque codici e tradotta, in età medievale, in francese, castigliano, italiano, islandese, ebraico, tedesco e inglese: per 150 anni la raccolta narrativa più diffusa in Europa. L’introduzione e il commento, a cura di Cristiano Leone, mettono in evidenza l’importanza della ricezione dell’opera nelle letterature romanze medievali e sono una compiuta sintesi degli studi di orientalisti, mediolatinisti e romanisti svolti fin qui.
Protagonista di una stagione di eccezionale rilievo nella storia d'Europa, Federico II è stato e continua ad essere oggetto di interpretazioni antitetiche: sovrano illuminato, capace di destreggiarsi e imporsi nella complicata realtà politico-sociale dell'Europa del '200, per alcuni; è stato, secondo altri, un "imperatore medievale", intollerante e poco lungimirante. Stürner riallaccia i fili della memoria dell'intera vicenda federiciana: dalle origini - l'eredità normanna e quella sveva e l'intricata vicenda familiare ai complicati, e spesso aspri, rapporti tra il papato e l'impero, rimuovendo le stratificazioni mitologiche e ideologiche che nei secoli hanno avvolto la figura di Federico II, alterandone la fisionomia. Quella di Wolfgang Stürner è l'opera più completa e aggiornata sull'imperatore svevo, svincolata dalle secche delle strumentalizzazioni ideologiche, unanimemente apprezzata per il rigore storico e filologico, il puntuale utilizzo del vastissimo deposito di fonti e letteratura, l'antidoto migliore contro ogni forzatura interpretativa. Completa l'edizione italiana una importante introduzione di Ortensio Zecchino.