
Siamo davvero così individualisti come la società ci spinge a credere? Davvero pensiamo solo a noi stessi e ai nostri interessi infischiandocene degli altri? La psicologia sociale non è affatto d'accordo. E, nel corso del tempo, ha indagato ciò che è alla base dei nostri comportamenti di sostegno verso le persone che versano in uno stato di disagio e di difficoltà: l'empatia, l'altruismo e la pro-socialità. Su queste dimensioni si concentra il volume, introducendo il lettore nelle diverse definizioni chiave e illustrando le componenti imprescindibili (emotiva e cognitiva) perché si possa parlare veramente di empatia e di assunzione della prospettiva altrui e non di altri costrutti sovrapponibili (come il contagio emotivo, la simpatia e la compassione). Parecchio stimolante anche l'approfondimento svolto dalle autrici circa il legame esistente tra altruismo e pro-socialità, da un lato, e sfera dei valori e delle norme sociali, dall'altro. Non manca, infine, l'attenzione all'applicazione concreta di queste dimensioni: il volontariato e i benefici che procura in chi lo attua e in chi lo riceve. ?
La mafia è cosa complicata. Endemica e omertosa, radicata e violenta. La mafia è Cosa nostra. Ma è anche la storia di chi la mafia l'ha voluta stanare e combattere, nelle piccole realtà di provincia come nei traffici internazionali di droga, armi e di immensi capitali. La storia di uomini giusti come fu Paolo Borsellino. Non solo il percorso di vita fino all'attentato nel quale rimase vittima il 19 luglio 1992, ma il coro di voci inedite - Diego Cavaliero, Giovanni Paparcuri, il cardiologo Pietro Di Pasquale, Cosimo Scordato, Matteo Frasca e Francesco Ficarrotta, solo per citarne alcune - stretto intorno a una personalità sorprendente nella sua normalità che ci riconsegna un uomo eroico e fragile, ma sempre giusto. "Ho sempre accettato, più che il rischio, quali sono le conseguenze del lavoro che faccio, del luogo dove lo faccio e, vorrei dire, anche di come lo faccio. Lo accetto perché ho scelto, ad un certo punto della mia vita, di farlo e potrei dire che sapevo fin dall'inizio che dovevo correre questi pericoli. La sensazione di essere un sopravvissuto e di trovarmi, come viene ritenuto, in estremo pericolo, è una sensazione che non si disgiunge dal fatto che io credo ancora profondamente nel lavoro che faccio, so che è necessario che lo faccia, so che è necessario che lo facciano tanti altri assieme a me. E so anche che tutti noi abbiamo il dovere morale di continuarlo a fare senza lasciarci condizionare dalla sensazione o financo, vorrei dire, dalla certezza che tutto questo può costarci caro". Paolo Borsellino, luglio 1992
«In Cristo Oriente e Occidente non sono due mondi divisi; rappresentano piuttosto due civiltà, due mentalità distinte, destinate a completarsi nella Chiesa una. Ma se noi togliamo Cristo a questi due mondi non ci potrà essere alcuna possibilità di unione o d'intesa: Oriente e Occidente rappresentano allora due mondi divisi e destinati a scontrarsi in un urto che elida o l'uno o l'altro e sia, forse, la fine dell'uno o dell'altro». Dalla Prefazione di don Divo Barsotti, 1948)
«In occasione dell'anno sacerdotale del 2010, ho deciso di raccogliere le riflessioni e le esperienze della mia quasi trentennale esperienza di superiore e formatore dei seminaristi e sacerdoti della Fraternità san Carlo. È nato così il libro Padre che ho desiderato offrire umilmente ai miei fratelli nel sacerdozio e a tutta la Chiesa. Oggi nasce una nuova edizione, proprio mentre papa Francesco pone il tema della vocazione al centro della considerazione della Chiesa universale, che culminerà nel Sinodo ordinario dei vescovi convocato per l'ottobre 2018 e che avrà come titolo: I giovani, la fede e il discernimento vocazionale. Mi auguro che questa mia opera possa contribuire positivamente alla riflessione a cui il Santo Padre ci invita e sia per tutti noi, e in particolare per coloro che sono impegnati nell'affascinante campo dell'educazione dei giovani, un utile strumento di accompagnamento verso la fioritura delle vocazioni e, soprattutto, delle vocazioni sacerdotali».
Da dove provengono la Bibbia e il Corano? Qual è il contenuto di questi libri considerati sacri da ebrei, cristiani e musulmani? Chi li ha scritti? Con quale finalità? Lungo quali tradizioni ci sono pervenuti? Quale ruolo svolgono questi 'libri santi' all'interno delle tre religioni monoteiste? Che cosa hanno in comune? Quali sono le loro differenze? È a questioni del genere, interessanti sia per i credenti sia per gli scettici, che risponde Serge Lafitte, noto specialista del monoteismo. Egli presenta i testi fondatori e racconta la storia dell'ebraismo, del cristianesimo e dell'isl?m.
Un libro per i lettori "in cerca", chiunque essi siano, credenti o meno: per coloro che non hanno smesso di interrogarsi sul senso della propria esistenza; e per coloro che la vita ha obbligato a riflettere sul destino dei propri cari perduti, magari drammaticamente. L'autore, partendo proprio da una personale esperienza di dolore e di perdita, con un linguaggio semplice ma mai banale, e con ricchi esempi tratti dalla propria vita, dai testi di pensatori anche laici e dalla testimonianza dei grandi mistici, ci conduce nel complesso cammino della riflessione su ciò che attende l'uomo alla fine della sua vita, senza evitare le domande più estreme e non rinunciando alla presentazione della dottrina cristiana tradizionale. Un percorso in cui, partendo dall'inesauribile attesa del bene che ciascuno di noi vuole per sé e per i propri cari, conduce il lettore alla comprensione del mistero della vita eterna, così come è pensata da Dio per noi: vita in Cristo, da risorti. Un libro che regala speranza e ci invita a non aver paura del morire, poiché la morte è, per l'uomo "che cerca", non fine di ogni cosa, ma atrio alla vita eterna.
Dio riveste Adamo ed Eva dopo il peccato con tuniche di pelli. Gesù viene spogliato sulla croce dalla sua tunica di lino. Una "vestizione" e una "spogliazione" aprono e chiudono il percorso della storia della salvezza biblica. Anne Lécu, che con la vergogna, la spogliazione e le ferite di corpi e spiriti ha a che fare quotidianamente con il suo lavoro di medico e consacrata nelle carceri, ci invita a compiere con lei un cammino straordinario, alla ricerca del "senso dell'abito" lungo la storia biblica. Ne viene, come lei stessa dice, una «ricerca in forma di inchiesta... a un tempo seria e allegra, perché è come un vagabondaggio nel paese delle tuniche, quelle di pelle e quelle di lino, dunque una ricerca molto tattile, dove si incontrano dei tessuti ma anche dei pudori, la nudità, la vergogna, la pelle dell'uomo e i vestiti che la ricoprono. Lettore, non essere sorpreso per il vagabondaggio di queste pagine. Lasciando in ogni posto un sassolino bianco, alla fine ritroveremo il cammino fatto». Un cammino, che è quello di Dio stesso, «tanto appassionato di noi che... davanti a lui siamo tutti innocenti».
Un libro da leggere e da scrivere; da tenere nello zaino o sul comodino; da prendere in mano quando si voglie pregare in famiglia prima dei pasti, al mattino, alla sera; ma anche da tenere a portata di mano per quei minuti delle nostre vacanze che vorremmo trattenere per la nostra intimità con Dio e con noi stessi. Un libro da cui trarre spunti per una chiacchierata serale tra amici, non dimenticando che nello stare insieme possono esserci anche occasioni per parlare della nostra ricerca interiore (di cui parliamo così poco). Un libro piccolo ma ricco della secolare tradizione spirituale della Chiesa e non solo. Un libro di esercizi e di preghiera. Un piccolo libro per lo spirito (che non va mai) in vacanza.
In dialogo con l'enciclica Laudato si' di papa Francesco e con importanti pensatori contemporanei, Vincenzo Rosito ripercorre e ricostruisce il dibattito intorno all'ecologia sociale, anche analizzando movimenti e modelli di conversione ecologica. Come scriveva Alexander Langer, «conversione non è solo un termine spirituale (lo è sicuramente in modo molto forte) ma è anche un termine produttivo, un termine economico». Cosa richiede, allora, la vera conversione ecologica? Quanto è profondo questo cambiamento che investe la nostra spiritualità, le nostre pratiche di tutti i giorni e le scelte più importanti della nostra civiltà? «L'ecologia profonda non è il semplice aggiustamento di alcune abitudini o stili di vita. Essa ha infatti il volto di una trasformazione radicale che invita all'autocritica dei modelli e degli orientamenti culturali di fondo presenti in un determinato contesto sociale. In tal senso l'ecologia profonda non può essere riformista, ma solo rivoluzionaria. È questo un passaggio fondamentale nella ricostruzione dei paradigmi ecologici contemporanei poiché per la prima volta la sensibilità ecologica è molto più di un vago senso di colpa. Per la prima volta la coscienza ecologica va ben oltre la percezione di una "cattiva coscienza ambientale", essa è tutt'uno con la critica dell'attuale modello economico-produttivo».
Un miliardo di persone ogni giorno si collega con i loro canali: questo offre la misura del "fenomeno" youtubers. Giovani che si affermano attraverso lo schermo, che dialogano con milioni di persone, che orientano scelte e consumi, che stabiliscono nuove forme di relazione. «Tutto il mondo adulto ha la responsabilità di leggere e capire questa nuova realtà abitata dai ragazzi», avvertono Palazzini e Gialli, curatrici di un libro unico, che è anche mappa per orientarsi - tra virtuale e reale - attraverso la voce degli esperti e quella degli youtubers italiani più amati.