"Signore, il sacramento del perdono è ancora per noi una terra sconosciuta. Aiutaci a credere! E correremo fra le braccia della tua misericordia come il figliol prodigo, come Pietro pentito, come il buon ladrone che sulla croce trovò la libertà e la vita, la grazia e la pace". (Cardinale Angelo Comastri)
"In larga parte è l'uomo che prende a schiaffi la natura, continuamente. Noi ci siamo un po' impadroniti della natura, della sorella terra, della madre terra. Un vecchio contadino una volta mi ha detto: 'Dio perdona sempre, noi gli uomini - perdoniamo alcune volte, la natura non perdona mai', se tu la prendi a schiaffi lei lo fa a sua volta. Credo che noi abbiamo sfruttato troppo la natura". (Papa Francesco) Con coraggio e lungimiranza, papa Francesco affronta in questa nuova, attesa enciclica, la seconda del suo pontificato, un tema di tipo sociale ed ecologico, oltre che di fede: la tutela dell'ambiente e del Creato. Su questi temi di grande attualità, la Chiesa viene giustamente considerata la voce più forte ed eloquente in materia, punto di riferimento anche dei trattati internazionali e delle conseguenti fonti normative, comunitarie e nazionali. Un argomento caro a Bergoglio che più volte si è espresso in materia con grande forza: "Vorrei chiedere, per favore, a tutti coloro che occupano ruoli di responsabilità in ambito economico, politico o sociale, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà: siamo 'custodi' della creazione, del disegno di Dio iscritto nella natura, custodi dell'altro, dell'ambiente; non lasciamo che segni di distruzione e di morte accompagnino il cammino di questo nostro mondo!". La seconda enciclica di papa Francesco, dedicata al tema dell'ambiente e del Creato è qui presentata con l'introduzione di Carlo Petrini.
"In larga parte è l'uomo che prende a schiaffi la natura, continuamente. Noi ci siamo un po' impadroniti della natura, della sorella terra, della madre terra. Un vecchio contadino una volta mi ha detto: 'Dio perdona sempre, noi gli uomini perdoniamo alcune volte, la natura non perdona mai, se tu la prendi a schiaffi lei lo fa a sua volta. Credo che noi abbiamo sfruttato troppo la natura". (Papa Francesco) Con coraggio e lungimiranza, papa Francesco affronta in questa nuova, attesa enciclica, la seconda del suo pontificato, un tema di tipo sociale ed ecologico, oltre che di fede: la tutela dell'ambiente e del Creato. Su questi temi di grande attualità, la Chiesa viene giustamente considerata la voce più forte ed eloquente in materia, punto di riferimento anche dei trattati internazionali e delle conseguenti fonti normative, comunitarie e nazionali. Un argomento caro a Bergoglio che più volte si è espresso in materia con grande forza: "Vorrei chiedere, per favore, a tutti coloro che occupano ruoli di responsabilità in ambito economico, politico o sociale, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà: siamo "custodi" della creazione, del disegno di Dio iscritto nella natura, custodi dell'altro, dell'ambiente; non lasciamo che segni di distruzione e di morte accompagnino il cammino di questo nostro mondo!". La seconda enciclica di papa Francesco, dedicata al tema dell'ambiente e del Creato è qui presentata con l'introduzione di Carlo Petrini.
Stampata per la prima volta a Napoli nel 1768, la Pratica di amar Gesù Cristo entrò presto a far parte di quelle opere che, nella trattazione dell'amore di Dio, si sono acquistata una fama classica nella letteratura cristiana. Accanto agli scritti di Bernardo, Alberto Magno, Bonaventura e Francesco di Sales, quest'opera gode di una popolarità pressoché ecumenica. Tradotta nelle principali lingue, è stata ristampata più di cinquecento volte nel giro di duecento anni, a testimoniare l'ininterrotto interesse da parte dei lettori di tutto il mondo.
"Se l'anima contemplativa continua ad avanzare per le oscure vie del mistero di Dio, forze sconosciute sciolte dall'amore spingeranno l'anima verso il Dio vivente, lungo un tragitto nel quale Dio diventa sempre più il tutto, l'unico, l'assoluto." Sempre più nella Chiesa si avverte l'esigenza di tornare all'orazione, di riscoprire l'enorme ricchezza di questa pratica spirituale. Anche tra i giovani. Che cosa significa che migliaia di giovani di tutto il mondo si ritrovino periodicamente a Taizé per pregare? O le scuole di preghiera nelle diocesi? O ancora i numerosi movimenti? Tutti cercano di sperimentare il mistero di Dio. Li attira il "fascino" di Dio. In questo volume, ora presentato in una nuova edizione, si propone un cammino alla scoperta dell'orazione, delle sue strade e potenzialità, delle difficoltà che l'accompagnano e di come superarle.
Passero Alberto vorrebbe sapere come lo vedono gli altri. Nella sua domanda ("Ma io come sono?") c'è tutto il suo desiderio di piacere agli amici. Gli animaletti del giardino, però, lo vedono e lo giudicano secondo i propri criteri, e in Passero Alberto trovano sempre qualcosa che non va: ha le piume, saltella, è marrone... Ma un uccellino bianco insegnerà loro che ci sono diversi criteri per definire la bellezza. Il valore della differenza, poi, non è nello stare vicini senza offendersi ma nel vivere in armonia, come i colori che fusi insieme formano lo splendore del bianco. Una storia in versi e in rima per leggere, giocare, crescere e imparare insieme. Età di lettura: da 3 anni.
Una storia che parla di cibo e di corretta alimentazione. Una riflessione divertente sulle esigenze individuali e sulle ragioni per rispettarle. Orzo è un puledro che non ama i cibi da cavallo: il fieno, l'avena e l'erbetta. Vorrebbe nutrirsi solamente di gelato, té, fragole e panna. Con la complicità di quattro topolini, riesce a farne una scorpacciata, ma i risultati per la sua pancia sono disastrosi! Saranno la mamma, prontamente accorsa con lo sciroppo, e il saggio gatto a spiegare al puledrino e ai suoi amici che per ognuno c'è un cibo adatto. Orzo guarisce e può riprendere a correre e giocare con i topolini. Età di lettura: da 3 anni.