
Madrid, anni Cinquanta. "Mi manca la vita quando era nostra...". Lola lo ripete spesso al marito Matías, ripensando ai giorni pieni di libri, progetti e idee, prima che la guerra civile cambiasse la faccia e le strade della città, e distruggesse in un colpo solo le loro vite, la loro casa editrice, e i loro sogni. Ora Lola e Matías hanno una piccola libreria, incastonata in un vicolo seminascosto della città. Una libreria di libri già letti: libri usati, passati di mano in mano e di vita in vita, che Matías raccoglie e rivende andando in giro per le case madrilene. Ed è proprio mentre, carico di una pila di volumi, si inerpica come ogni giorno su per il vicoletto, che una donna lo vede. Si chiede chi sia quest'uomo che gira la città con le braccia piene di libri, e comincia a seguirlo. Da quel giorno la vita di Alice, inglese arrivata a Madrid prima della guerra, cambia per sempre. Grazie alla piccola libreria di Matías, e grazie a un libro: quello sistemato su un leggio in vetrina, che Lola e Alice leggeranno insieme, pagina dopo pagina. Piano piano, un'amicizia eccezionale, intensa e tessuta capitolo dopo capitolo, prende forma. Un'amicizia tra due donne che portano entrambe il peso del passato, due segreti e due amori nascosti nelle pieghe degli anni di guerra, e che entrambe troveranno, infine, il coraggio di rivelare. Solo così la vita com'era prima, prima della guerra, prima della dittatura, forse potrà tornare.
L'aula magna della Suprema Corte di Cassazione a Roma è il luogo simbolico scelto da Pietro Grasso per le sue "Lezioni di mafia", un progetto televisivo voluto per svelare i delitti e i traffici di una delle più potenti e sanguinarie organizzazioni criminali. Il suo racconto, che il libro riprende e approfondisce, si addentra nel mondo di Cosa nostra spiegando la struttura della Cupola, la creazione del consenso, gli affari, i rapporti con la politica e la Chiesa, il ruolo delle donne, le stragi, le indagini dell'antimafia. Ciascuna delle dodici lezioni affronta un tema, offrendo un'informazione di base sul fenomeno mafioso e mostrando quanto sia pericoloso, per la sopravvivenza delle istituzioni e della stessa democrazia, quel sistema sociale e culturale, così diffuso nel nostro Paese, dove si intrecciano l'intimidazione, il clientelismo e la rassegnazione a vivere nell'illegalità.
Combattente per la libertà e uomo di Stato: Nelson Mandela è stato, da sempre, entrambi, senza che mai una dimensione prevalesse sull'altra. "Madiba" ha calcato da protagonista il grande palcoscenico del mondo negli ultimi trent'anni, lasciando un'eredità umana e politica che lo proietta nel pantheon dei più grandi leader della storia. John Carlin ha avuto la possibilità unica di incontrarlo più volte nel Sudafrica post-apartheid, negli anni cruciali in cui Mandela da una parte ha dovuto fronteggiare ostacoli terribili ma dall'altra ha raccolto i suoi più grandi successi. Come corrispondente dal Paese africano, Carlin è stato testimone diretto della liberazione di Mandela dopo ventisette anni di prigionia e dell'ascesa alla presidenza in un Sudafrica ancora totalmente diviso. Ha seguito l'evoluzione politica del neopresidente, ne ha visto all'opera il carisma e la leadership, è stato testimone delle imprese che hanno cambiato la nazione. Basandosi su conversazioni esclusive e innumerevoli interviste con le persone più vicine a Mandela, Carlin racconta un uomo che non è mai stato né un santo né un supereroe, e che ha conquistato risultati epocali al prezzo di infelicità e delusioni personali. Un uomo, tuttavia, che non ha mai abbandonato il proprio sogno.
"Dove sono tutti quanti?" si chiedeva il grande fisico Enrico Fermi. Considerando i dati osservativi, dovremmo concludere che siamo soli nell'universo, eppure è difficile crederci. Infatti gli scienziati lanciano nello spazio sonde capaci di inviare e raccogliere segnali e tanti studiosi hanno cercato, dagli inizi del Novecento, le tracce di un possibile passaggio di extraterrestri. Sono nati così i misteri dei cerchi nel grano, degli Ufo, delle figure - simili a navicelle o astronauti - scolpite da Sumeri, Egizi e Maya. La pluralità dei mondi è solo un'ipotesi fantascientifica? Il libro scioglie gli enigmi e fa il punto su ciò che sappiamo sulla vita fuori dalla Terra.
"I segreti di Inferno" ci accompagna in un viaggio alla scoperta delle verità nascoste tra le pagine del romanzo di Dan Brown. Dan Burstein e Arne de Keijzer, i massimi conoscitori dell'universo storico-esoterico creato da Brown, hanno riunito ancora una volta la loro squadra di "cacciatori di segreti" per svelare i retroscena dell'ultima avventura di Robert Langdon. Grazie al contributo di esperti nei vari campi toccati dalla narrazione dalla critica dantesca alla demografia, dalla medicina alle tecnologie, dalla storia dell'arte alla simbologia -, ci aiutano a capire meglio i riferimenti letterari, i simboli, i fatti storici, i concetti filosofici e le opere d'arte che Brown ha inserito nel suo libro. Offrono, inoltre, originali spunti di riflessione e di approfondimento sulle questioni più provocatorie sollevate da Inferno: quanto sono fondate le idee del transumanesimo? L'umanità è davvero destinata a soccombere a causa della sovrappopolazione? E dov'è il limite tra realtà e fantasia nella storia raccontata dall'autore? "I segreti di Inferno" presenta anche spiegazioni chiare sulla Divina Commedia, sulle idee che circolavano a Firenze alle soglie del Rinascimento e sul modo in cui possono aiutarci a leggere il presente.
Quando Robert Peroni, trent'anni fa, arriva in Groenlandia per battere l'ennesimo record, si sente sperduto: una famiglia in Italia, e una professione, quella di esploratore, di cui non capisce più il senso. A ridare una direzione alla sua vita sono gli inuit, vero nome degli "eschimesi": nonostante i bianchi da anni impongano divieti che impediscono loro di vivere dignitosamente, lo accolgono come un amico, perché ogni uomo è solo se stesso e la solidarietà è un dovere. Affascinato da questa cultura, Robert si trasferisce nel centro più grosso della costa orientale, un paese di duemila abitanti, isolato nove mesi l'anno, e ne abbraccia la lingua, gli usi, le regole non scritte. Come il rifiuto di lamentarsi: la fame, il freddo, le privazioni sono accettate con il sorriso sulle labbra, perché soffrire è parte dell'esistenza. Da loro impara ad ascoltare le storie che porta il vento, la bellezza di vivere nel presente e la poesia nascosta nello sciamanesimo. "Dove il vento grida più forte" racconta l'incontro con un popolo straordinario, che ha come unica arma la dolcezza, e con una terra ostile e meravigliosa, in cui la natura è madre e matrigna, dispensatrice di vita e di morte.
Immorale, assassino, folle. Geniale, profetico, rivoluzionario. Chi era davvero Caravaggio? Sono ancora molti i misteri che circondano la figura sfuggente e controversa di Michelangelo Merisi. Lo storico dell'arte Costantino D'Orazio fa luce sulle ombre che circondano l'artista rileggendone i capolavori con stile immediato e accattivante. Un viaggio nel tempo per rivivere le atmosfere dell'epoca e scoprire i seducenti e ingannevoli giochi di prestigio che il pittore usa per nascondere significati più profondi all'interno delle sue opere. Caravaggio non dipinge per soldi, passione o necessità: l'obiettivo che indirizza ogni sua scelta è la conquista dell'immortalità. E per diventare immortali non basta saper dipingere bene. Per capire veramente Caravaggio occorre abbandonare la via dell'interpretazione canonica e guardare i suoi capolavori con occhi nuovi, per non lasciarsi sfuggire i molti indizi e misteri che ha disseminato nelle sue tele. Aggiornato alle scoperte più recenti sull'artista, "Caravaggio segreto" è un saggio alla scoperta del più irriverente pittore italiano. Chi ama il Merisi e vuole saperne di più potrà entrare in contatto ravvicinato con il suo mondo. Chi, invece, pensa già di conoscerlo bene sarà coinvolto in un percorso iniziatico per apprezzare in modo nuovo le sue opere: come se le vedesse per la prima volta.
Se il buon nome e il successo della monarchia britannica dipendessero dalla gloria degli antenati, Elisabetta II rischierebbe di trovarsi a mal partito: nessuno infatti ha lavorato più alacremente di molti suoi predecessori per demolire l'immagine della dinastia. Seguendo a ritroso l'albero genealogico dell'attuale regina, ci si imbatte in una serie di veri campioni di dissipatezza e follia. Donnaioli incalliti ricattati dalle amanti come Edoardo VIII, che abdicò per sposare l'americana Wallis Simpson, o Edoardo VII, al quale la madre - la solida e severa regina Vittoria - indirizzava inutilmente accorati richiami al dovere. Genitori sadici come Giorgio I, il re arrivato all'inizio del 1700 dal principato di Hannover, che sfrattò il figlio e la nuora separandoli dai loro bambini. Scialacquatori di ricchezze come Giorgio IV, in gioventù bello e raffinato quanto il principe delle favole, che per ripianare i suoi debiti fu costretto alle nozze con una donna che gli ripugnava. Per fortuna, fra sordide guerre dinastiche e scandali di letto spuntarono anche matrimoni fortunati e figure capaci di garantire la stabilità e il successo della monarchia: come quella di Elizabeth Bowes-Lyon, l'indimenticabile Regina Madre - volontà di ferro dietro il sorriso soave che conquistò non solo il cuore del balbuziente e incerto Giorgio VI, ma anche l'affetto dell'intera nazione.
La cornice in cui si inserisce la ricostruzione dei tanti eventi ripercorsi nel volume vede Giampaolo Pansa confrontarsi con Livia, una brillante funzionaria della Biblioteca Nazionale di Firenze, che a suo tempo aveva svolto ricerche sui fatti sanguinosi dell'immediato dopoguerra. Assieme a lei, l'autore si avventura su un terreno minato, socchiudendo porte che ancora oggi molti vorrebbero tenere sbarrate: l'accusa di revisionismo è sempre in agguato per chi, pur condividendo le stesse posizioni dei vincitori, vuole scrivere tutta intera la storia. Pansa non se ne cura e indaga nelle pieghe di episodi e circostanze che videro migliaia di italiani vittime delle persecuzioni e delle vendette di partigiani e antifascisti.
In che cosa consiste esattamente il buddismo? Perché fa tanti adepti e suscita tanta curiosità anche da noi? È possibile metterlo a confronto con il pensiero occidentale? Nella quiete di un eremitaggio in Nepal, un padre e un figlio ne discutono appassionatamente, con la forza, l'incisività e la chiarezza che solo le grandi menti possono offrire. Perché il padre è Jean-Francois Revel, filosofo, saggista e personalità di spicco del panorama intellettuale francese; mentre il figlio è Matthieu Ricard, brillante neurobiologo che a ventisei anni, nel 1972, si è trasferito in Oriente per farsi monaco buddista, intraprendendo un cammino che l'ha reso uno dei più importanti esponenti di questa disciplina spirituale, nonché uno dei suoi più noti ambasciatori presso l'Occidente. Per il primo, l'unica fede è l'esercizio della ragione; per il secondo, l'unico sapere valido è quello che porta alla saggezza. Capitolo dopo capitolo, ciascuno articolato intorno a un tema specifico e di attualità, i due uomini si interrogano sul senso dell'agire, il potere della mente, i fondamenti della scienza, i meccanismi della felicità e del dolore, la funzione della religione, lo scopo ultimo della conoscenza di sé, fino alle conclusioni in cui, separatamente, esprimono il loro punto di vista sulla posizione dell'interlocutore alla luce della lunga e profonda disamina.