Le reliquie sono tra gli oggetti più venerati al mondo: la Sindone, la Vera Croce, la Lancia di Longino, la Casa della Madonna o la testa di Giovanni Battista. Nel Medioevo, le reliquie determinavano guerre e compivano miracoli strabilianti. Tra i fedeli ispiravano paura e speranza. In questa ricerca, Antonio Lombatti affronta le numerose questioni storiche del culto da un punto di vista filologico: analizza i resoconti dei cronisti, le testimonianze dei credenti fino ad arrivare alle ammissioni dei falsari. Viene illustrato un fenomeno che può contare, ancora oggi, su astuti trafficanti che vendono reliquie false su Internet come le piume dello Spirito Santo, le ossa dei Re Magi o i canini di santi inesistenti. È un viaggio tra storia e leggenda, tra devozione popolare e superstizione che passa in rassegna oggetti incredibili: dalle pantofole di San Giuseppe ai raggi della Stella Cometa, dal latte della Madonna all’abbecedario di Gesù Bambino, dalle impronte delle sue natiche fino ad arrivare alle gambe di Sant’Amadour, il domestico della Sacra Famiglia a Nazareth.
Al termine del Concilio Vaticano II il grande papa Paolo VI aveva solennemente proclamato la Madonna “Madre della Chiesa”, ponendo così il suggello a una lunga tradizione che affonda le sue radici nel Vangelo. È però necessario che questa verità di fede venga incarnata nella vita di ogni giorno. Molti cristiani si accontentano di una vaga devozione alla Madonna, senza però cogliere il grande dono di Gesù Cristo in croce, quando ci ha affidati come figli a sua Madre. Da quel momento la Madre di Gesù è diventata anche la Madre di ogni credente, anzi di ogni uomo, perché tutti sono stati redenti dal sacrificio del Redentore. Scoprire il volto materno di Maria è una grazia straordinaria, che accende un fervore nuovo nella vita della fede. Nel medesimo tempo la percezione della sua presenza, piena di sollecitudine, infonde serenità e coraggio al cammino quotidiano. Gesù ci ha donato una Madre piena di bellezza, di amore e di grazia e sarebbe una grande perdita non rendersene conto.
Alla nuova, ampia introduzione su Maria “Madre di Dio” e “Madre della Chiesa”– che arricchisce sostanzialmente la precedente edizione di Come sei bella Maria – seguono 28 omelie di argomento mariano pronunciate nella parrocchia di San Giuseppe Calasanzio dei Padri Scolopi. I testi sono ordinati seguendo, per quanto possibile, diversi momenti della vita di Maria e diversi aspetti del suo mistero, alla cui contemplazione la Chiesa ci invita, a partire dall'Avvento sino all'Assunzione e alla festa di Maria Regina. Per ogni omelia è riportato il testo evangelico previsto dalla liturgia del giorno. Infine sarà opportuno ricordare che quasi tutte le indicazioni liturgiche sono riferite al calendario ambrosiano, che presenta qualche differenza rispetto a quello romano.
Questo libro nasce dalla catechesi giovanile che si tiene settimanalmente a Radio Maria, con la partecipazione diretta del pubblico. Alla fine di ogni incontro alcuni dei temi esposti vengono sintetizzati in forma originale, che possa far riflettere divertendo. Si è immaginata l'esistenza di una parrocchia nei sottofondi marini, naturalmente popolata da pesci. Fra essi spiccano il Pesce palla, figura del parroco medio, paziente e prudente, e quella del Pescecane, simbolo del cristiano che non riesce mai a convertirsi. Per quanto audace, l'idea di una parrocchia sottomarina ha solide basi evangeliche, dove i pesci sono di casa e dove il regno di Dio è paragonato da Gesù "a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci" (Matteo 13, 47). L’importante è essere annoverati fra i pesci buoni, che verranno raccolti nei canestri, visto che quelli cattivi saranno gettati via nella fornace ardente.
La vita è un cammino dal tempo all’eternità lungo il quale però è facile perdere l’orientamento e smarrirsi. Dalla nascita alla morte gli uomini si affannano nella ricerca della felicità. È l’inseguimento di una chimera o qualcosa di reale?
Per la maggior parte degli esseri umani la prima tappa della vita è caratterizzata dalla fame di mondo. Mangiano avidamente tutto ciò che il mondo offre: beni materiali, piaceri, successo, potere. Arrivano alla fine della vita più affamati di prima. Ci sono però alcuni che entrano in crisi. Le cose finite non appagano la loro fame di Assoluto. Incomincia perciò una fase di evoluzione e di cambiamento di prospettive che prepara l’evento della conversione. Una volta che il cuore si è aperto a Dio affrontano la tappa più affascinante della vita, che è faticosa e gioiosa nel medesimo tempo, dove è già possibile assaporare un anticipo di quella felicità che non avrà fine.
"Pensare la storia" (1992), "La sfida della fede" (1993), "Le cose della vita" (1995): sono i titoli dei tre volumi che hanno raccolto quanto Vittorio Messori pubblicò in "Vivaio". Questa rubrica, ospitata dal quotidiano Avvenire e divenuta presto popolare, ha destato entusiasmo tra i cattolici e indignazione in certo mondo sia laico che, talvolta, clericale. In effetti, Messori era "politicamente scorretto" riflettendo sulla realtà di ieri e di oggi alla ricerca della verità, al di là dei miti, e riproponendo una prospettiva cattolica fedele all'ortodossia. Una prospettiva distante da quella della cultura egemone, con le sue ipocrisie, manipolazioni, superficialità; ma lontana pure da quella di un cattolicesimo "modernista".