Ogni fede religiosa trova la sua espressione in un insieme di azioni e di comportamenti non solo liturgici e spirituali, ma anche di altra matrice culturale. Questa unione di gesti, azioni e parole costituisce nell'insieme ciò che i cultori di teologia chiamano Rito. Il testo affronta in forma analitica la presenza di più riti esistenti e coagenti nell'unica fede cristiana, da Oriente a Occidente, che nel corso di ormai duemila anni, ha permeato di sé uomini e cose dalle diverse ambientazioni e culture. Nel libro si parla, oltre che di uomini, anche di cose, per non sottacere le varie forme artistiche legate alla spiritualità: musica, pittura, canto e altre espressioni culturali, che oggi, disseminate nei quattro continenti, rimandano alle radici cristiane. Nelle sue pagine, dopo una puntuale descrizione delle differenti forme rituali, il lettore viene condotto in un affascinante viaggio all'interno della cristianità d'Oriente.
Delineando un quadro preciso ed obiettivo per soppesare la 'verità mistica' e la 'verità storica' della genesi del Martinismo come Ordine Iniziatico e come insegnamento di Louis Claude de Saint Martin, l'autore ha attinto a fonti spesso inedite, nonché da archivi segreti, e si è avvalso di contatti personali con i protagonisti della storia massonica e martinista o con i loro diretti allievi. Il libro è, dunque, una sintesi storica e attendibile di questa fondamentale linea iniziatica occidentale che conserva in sé gli insegnamenti più significativi della plurisecolare tradizione ermetica.
Molti indizi lasciano intravedere delle significative affinità tra il pensiero platonico e il pensiero indiano, che, se approfondite, rivelano l'unità della Tradizione sapienziale, al di là di confini spazio-temporali. Tuttavia questo tema rimane poco esplorato dalla ricerca accademica, costituendo una lacuna che lascia nell'ombra alcuni aspetti del complesso pensiero platonico. Il volume "Platone e il Vedanta" si propone di colmare, almeno in parte, questa lacuna, presentando ai lettori italiani due interessanti articoli sull'argomento apparsi in lingua inglese, il primo su Platone e lo Yoga e l'altro su Platone e le Upanishad, con un saggio introduttivo, Discriminazione tra sé e non sé in Platone, che traccia un parallelismo tra il Drig-Drishya-Viveka attribuito a Shankaracharya e l'Alcibiade I di Platone. I due articoli sono: Platone nella luce dello Yoga di Jeffrey Gold, docente di filosofia antica presso il Philosophy Department della East Tennessee State University, e Platone e le Upanishad dell'indologo Nicholas Kazanas, già Direttore dell'Omilos Meleton Cultural Institute di Atene.
Il saggio, frutto di rigorosa sintesi storica sui Riti Egizi, nasce dall'esigenza di sfatare la tendenza a definire come misteriose e incerte le origini di un'aurea Tradizione italico-mediterranea. Fino ad ora sono stati pubblicati sull'argomento solo testi frammentari e partigiani, spesso apologetici di lignaggi zoppi o privi di regolarità iniziatica. Diversi sono coloro che hanno ritenuto lecito trattare dei Riti Egizi guardandoli esclusivamente dall'esterno. In queste pagine sono state raccolte e illustrate in modo chiaro e completo, con la riproduzione di documenti inediti e la cronologia delle successioni, più di duemila anni di vicende iniziatiche, dalle origini Egizio-elleniche, fino al recente ritorno sul suolo italico dell'autentico deposito conosciuto come "Arcana Arcanorum - Regime di Napoli".
Con questo libro l’Autore, colto studioso di cose bizantine, riesce a colmare un’evidente lacuna del panorama culturale soprattutto occidentale, affrontando il tema dell’edificio sacro bizantino. Il lettore è condotto per mano nella visita della chiesa bizantina, alla scoperta di sorprendenti significati simbolici e cultuali.
L'Alchimia di Partenope presenta una struttura innovativa che unisce narrativa, poesia e saggistica, utilizzando un linguaggio semplice e diretto. È un testo voluto e pensato per le esigenze di chi si accosta per la prima volta ai temi dell'ermetismo, dell'alchimia spirituale e dell'insegnamento esoterico.
Raccontare l'universo simbolico della Tradizione, approfondendo il pensiero di uno dei suoi principali esponenti italiani degli ultimi anni. Con questo intento, nelle pagine del libro si tenta di fornire un contributo alla conoscenza delle idee di Bent Parodi, giornalista, scrittore, filosofo, studioso del mondo delle religioni e profondo conoscitore dell'esoterismo e della via iniziatica. Attraverso la comprensione dell'universo tradizionale, si tracciano le coordinate di una visione totale della vita, che affonda le proprie radici nel mito, nel rito e nel simbolo, elementi essenziali di tutta la sua ricerca, e si delineano i contorni dell'ideale da egli sempre perseguito di un'aristocrazia dello spirito, non legata all'appartenenza ad una specifica classe sociale, ma composta da uomini e donne accomunati invisibilmente dal senso del Sacro e della trascendenza di sé e del mondo. In questo libro, Samonà ricostruire, inoltre, l'idea parodiana di esoterismo sociale, inteso quale possibilità di esprimere una tensione spirituale verso l'Alto, mantenendo, al contempo, i piedi ben saldi nella realtà e nella vita quotidiana: un percorso verso la conoscenza e l'evoluzione di sé.
Il Mistero è un'esperienza conoscitiva, esso comporta l'invito alla realizzazione metafisica, cioè al conoscere come processo di essenziale identificazione tra soggetto e oggetto. Tre cose, nel prosieguo dell'evoluzione dell'uomo, sembrano aver costituito motivi di preoccupazione centrale nella psiche umana: l'ossessione della morte, il mistero della generazione e la speranza dell'immortalizzazione. Il terreno privilegiato d'uno sguardo retrospettivo non può che essere il Mediterraneo antico, vuoi perché in quest'area è nata la Storia, vuoi perché qui più ampio si dimostra il materiale di studio sugli antichi culti misterici. La religiosità più diffusa e prevalente è quella della Grande Madre, espressione teologica dell'archetipo dell'eterno femminino, protagonista dell'evento unico della generazione e della cultura agraria, delle coltivazioni.
È universalmente riconosciuto che l'istituzione dei mysteria si identifica con il famoso Inno a Demetra attribuito ad Omero. I culti misterici in Sicilia sono sicuramente influenzati da quelli eleusini, tuttavia presentano peculiarità autonome che derivano da diverse situazioni storico-religiose. Enna, posta all'interno dell'isola, nell'antichità, era il centro del culto di Demetra-Cerere e della figlia Kore-Persefone, divinità della terra legate alla fertilità e all'agricoltura. Le fonti classiche da Diodoro Siculo a Cicerone, da Ovidio a Claudiano, per citare solo le più famose, decantano Enna come il luogo mitico dove avvenne il ratto di Kore, da parte del dio Plutone, signore degli Inferi. Essendo considerato il sito più antico e famoso per il culto delle due divinità, non è escluso, anzi è fortemente probabile, che anche qui fossero praticati i misteri. Come si svolgevano le cerimonie? Cosa succedeva? Questo libro cerca di scoprirlo, sondando le fonti classiche e archeologiche, per farne rivivere gli aspetti più avvincenti.