L’Autore delinea il quadro complessivo dei temi della logica, evidenziando i principali nessi teoretici che avvicinano questa materia ad altri ambiti di studio. Dopo una ricostruzione essenziale dell’intero percorso storico (dalle origini aristoteliche e stoiche alle grandi sintesi medievali, fino agli sviluppi più recenti), il testo allarga l’attenzione alle questioni relative al linguaggio e all’argomentazione che appaiono strettamente legate alle tematiche più propriamente logiche. Avviato così allo studio di questa fondamentale disciplina, lo studente, potrà inoltre avvalersi di diversi supporti presenti nel manuale, quali:
• sintesi dei contenuti di ciascuna sezione
Il pregio e l’attualità di questo manuale universitario si colgono nella proposta “forte” di una scienza filosofica della natura.
In un panorama variegato di approcci epistemologici, spesso tra loro contraddittori, l’Autrice privilegia, come via interpretativa ultima, la centralità dell¹uomo-natura nella natura, sulle cui parti e ordinamenti ella concentra, con cura didattica, l¹attenzione del lettore.
Viene tradotto per la prima volta in lingua italiana Il vero significato del Signore del Cielo (Tian shi zhi yi), composto nel 1607 in lingua cinese dal missionario gesuita Matteo Ricci (1552-1610).
L’opera è costruita come un dialogo tra un letterato occidentale e un letterato cinese. Negli otto capitoli del libro, corrispondenti ad altrettante conversazioni tra i due letterati, vengono affrontati, nei termini di una “rivelazione naturale”, i temi più importanti del messaggio cristiano; tra questi, la corretta definizione della figura di Dio Creatore e Ordinatore dell’Universo.
In virtù di questo suo metodo innovativo, Matteo Ricci riuscì nell’opera di inculturazione in un contesto in cui molti avevano fallito. Nel “farsi cinese tra i cinesi”, padroneggiando la difficile lingua, si conquistò l’ammirazione dei letterati locali per la sua profonda erudizione.
L’Introduzione della curatrice fornisce strumenti storici, filosofici e culturali (di ambito cinese ed europeo), atti a favorire un’attenta analisi e un’utile fruibilità del testo.
Il volume propone lo studio esegetico di Mt 5,48 ('Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste') e Mt 19,21 ('Se vuoi essere perfetto... seguimi'). La comunità di Matteo si confrontava con due tendenze tradizionali divergenti: una che tendeva ad essere critica nei confronti della Legge (cf. Marco) l'altra che presentava Gesù come un interprete radicale della legge esistente (cf. Q). Da una parte, rifacendosi alla posizione della corrente critica, Matteo ritiene ancora necessaria la legge ma si emancipa da influenze farisaiche. Dall'altra, accetta il principio dell'universalità della Legge, ma ne riconosce l'origine giudaica. Con genialità, Matteo riesce a costruire un ponte tra le due rive della Legge. Questa tecnica risale alla fonte, in cui nessun affluente è ancora confluito nella corrente della Legge: il 'Padre perfetto' (Mt 5,48). Il verbo 'compiere', che per la prima volta il Gesù di Matteo coniuga alla prima persona singolare (Mt 5,17), sembra distribuire equamente l'amore del Padre a tutti i Suoi figli (buoni o cattivi, giusti o ingiusti). Il Gesù di Matteo invita i suoi veri figli a fare altrettanto (Mt 5,48a) seguendo quell'Unico che rivela il Padre (Mt 11,27) e dichiara 'Se vuoi essere perfetto... seguimi'. Tale pratica rappresenta la chiave per comprendere dal punto di vista esegetico l'insolito uso dell'aggettivo 'perfetto', trasposto dal livello umano a quello divino.
Guido Mazzotta, professore ordinario di Metafisica e di Teologia filosofica alla Pontificia Università Urbaniana e Decano della Facoltà di Filosofia. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Stupore della ragione (1986), La modernità compiuta (1988), Forza e debolezza del pensiero (1996), Teologia aristotelica e metafisica dell’essere (2000), Audacia della ragione e inculturazione della fede (2003), Per solo amore (2008).
Descrizione
Parole sensate e forti dei grandi maestri dello spirito, da Origene a Teresa di Lisieux, invitano a riscoprire la fecondità della preghiera. Con scrittura piana e deliziosa viene così fatta rivivere la grande tradizione dell’umanesimo cristiano e della sapienza metafisica. I pensieri di questo libro vengono rivolti a quanti desiderano riappropriarsi della loro personale ‘storia sacra’ e amano segnare il tempo secondo i ritmi dell’anima.
Lettori
A tutti i fedeli laici e religiosi, e a quanti desiderano approfondire le ragioni della propria fede e della preghiera. Strumento per la predicazione di ritiri ed esercizi spirituali.
Gabriele Bentoglio (curatore) è biblista, Preside del SIMI, Procuratore e Segretario Generale della Congregazione dei Missionari Scalabriniani. È autore di diverse pubblicazioni, tra cui Strategie comunicative nella lettera ai Galati, Paoline, Milano 2005; Stranieri e pellegrini. Icone bibliche per una pedagogia dell’incontro, Paoline, Milano 2007, e «Mio padre era un Arameo errante…». Temi di teologia biblica sulla mobilità umana, 2006, di questa Collana, nella quale ha curato anche il volume Sulle orme di Paolo. Dall’annuncio tra le culture alla comunione tra i popoli, 2009.
Gianromano Gnesotto, Paolo Morozzo della Rocca, Alessandro C. Ruffinoni, Aldo Giordano Ferruccio Marzano, Francis-Vincent Anthony, Giovanni Terragni, Giovanni G. Tassello, Luigi Sabbarese, Bruno Mioli
Descrizione
La riflessione sulle attuali strutture di pastorale migratoria chiarifica meglio quel dinamismo che porta la Chiesa a rispondere alla domanda religiosa con un’azione pastorale adatta ai migranti delle diverse nazionalità e identità, perché risulti che l’emigrazione sia quella che è, cioè un cammino di popoli verso una società più fraterna, giusta, universale, interetnica e interculturale.
Sin dall’epoca apostolica la Chiesa ha messo in atto la potestà di dispensare in favore della fede, secondo le indicazioni di Paolo in 1 Cor 7, 12-15. Col passare del tempo, si è reso necessario ampliare e aggiornare il privilegio paolino alle diverse situazioni che creavano nuove esigenze spirituali, specie nei territori di missione. Le Costituzioni pontificie del sec. XVI rappresentano un significativo esempio di esercizio di potestà vicaria del Romano Pontefice, per situazioni legate allo specifico contesto missionario. Nel sec. XX i casi di scioglimento in favore della fede di matrimoni non sacramentali si sono moltiplicati al punto da richiedere l’introduzione di una normativa propria, emanata nel 1934, aggiornata nel 1973 e definitivamente approvata nel 2001.
Conoscenza e retta applicazione delle norme Potestas Ecclesiae investono una problematica di grande rilievo nella vita della Chiesa, non solo per i territori di missione, ma anche per le terre di nuova evangelizzazione o per quelle regioni ove una fortissima secolarizzazione ha rimesso a tema il problema del matrimonio dei non battezzati.
Partendo da alcune nozioni preliminari e storiche, si offre qui un commento delle norme vigenti. Particolare attenzione è rivolta alle procedure per istruire il processo di scioglimento di quei matrimoni in cui almeno una delle parti non è battezzata, o, se battezzate entrambe non abbiano consumato il matrimonio durante tutto il tempo della vita coniugale.
Al commento delle norme Potestas Ecclesiae segue una parte più pratica che presenta le diverse fattispecie e la procedura da seguire nell’istruttoria. Di grande utilità sono le appendici che offrono modelli e formulari adatte ai singoli casi.
Autore
Luigi Sabbarese, docente e decano della Facoltà di Diritto Canonico della PUU, giudice esterno del Tribunale di Prima Istanza del Vicariato di Roma, consultore presso le Congregazioni per l’Evangelizzazione dei Popoli e per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Autore di numerose pubblicazioni, di recente ha curato per la Urbaniana University Press La Chiesa è missionaria. La ricezione nel Codice di Diritto Canonico, 2009.
Elias Frank, docente presso la Facoltà di Diritto Canonico della PUU e giudice esterno del Tribunale di Prima Istanza del Vicariato di Roma, autore di diversi articoli su Ius Missionale.