Il sacrificio nel linguaggio corrente è sinonimo di rinuncia. Originariamente, invece, era il momento in cui Dio incontrava il fedele per benedirlo (Es 20,24). Questo è il significato originario che aiuta a porre nella giusta luce il sacrificio per eccellenza della tradizione cristiana, ossia la morte di Cristo in croce. Cristo con la sua morte non placa l'ira di Dio provocata dai peccati dell'umanità, ma invece, associando l'umanità alla sua croce, insegna a trasformare la parte più disprezzata dell'esistenza, la sofferenza, in un sacrum. Sacrificio infatti deriva da sacrum facere, rendere sacro, divino. Ogni uomo può trasformare la sofferenza più incomprensibile, quella provocata dall'egoismo e dalla malvagità umana, in un'offerta sacrificale, che, quando vissuta in Cristo, porta alla resurrezione. Questa seconda edizione, oltre ad avere aggiornato la bibliografia, approfondisce sul piano critico il chiarimento del tema fondamentale del sacrificio, tenendo conto delle osservazioni pervenute da parte dei lettori e degli studenti dei corsi di teologia, nell'ambito dei quali l'opera è stata largamente utilizzata
La mappa delle religioni si presenta oggi quanto mai ampia e variegata. A fine secolo XX, l'85% della popolazione mondiale dichiara di aderire a una confessione religiosa e i profondi cambiamenti sociali e culturali del nostro tempo ripropongono l'importanza del fenomeno religioso, come causa di un potenziale scontro delle civiltà o, all'opposto, come fattore di crescita e di dialogo. Il libro fornisce, con il corredo di tavole, grafici e mappe, una rielaborazione di informazioni quantitative sull'evoluzione sociale, religiosa ed ecclesiale nel XX secolo. L'indagine si sofferma principalmente sullo sviluppo demografico mondiale, sulla mobilità, sulla crescita e distribuzione della ricchezza, sulla diffusione delle grandi religioni e della non credenza, prendendo in esame lo sviluppo del cristianesimo, i suoi cambiamenti, l'articolazione nelle sue principali denominazioni. Si guarda alla diffusione e distribuzione dei cattolici, all'andamento dei battesimi e dei matrimoni, allo sviluppo delle istituzioni ecclesiastiche, ai problemi degli operatori: il calo delle vocazioni, la ripartizione del clero tra le Chiese del Nord e del Sud del mondo, la formazione dei catechisti, l'arretramento dei cattolici in alcuni continenti, nonostante in termini assoluti si registri una crescita dei cristiani e un tasso di incremento nell'ultimo secolo sostanzialmente stabile.
Quasi a ogni pagina dell'Antico e del Nuovo Testamento si possono rintracciare temi connessi alla mobilità umana, che si presenta come fenomeno ampio e articolato, comprendente realtà come la patria, la terra, l'estraneità, l'ospitalità, l'esilio, la diversità, la comunione. Proprio per la sua vastità, questo argomento offre un complessivo quadro di riferimento sociale, culturale e teologico, o un interessante orizzonte per una comprensione globale della rivelazione biblica. Questo studio propone una sintesi del pensiero biblico su alcuni contenuti che fondano la pastorale della mobilità umana, con particolare riferimento al tema della terra, come cifra della vocazione di ogni creatura umana a vivere un giusto rapporto con il Creatore e con il creato, con un approccio diretto ad alcuni passi scelti dell'Antico Testamento. Segue un confronto con i temi dell'ospitalità e dell'accoglienza, come proposta di un fondamento biblico-teologico alla visione cristiana dell'incontro con l'altro, concludendo con la lettura di passi scelti del Nuovo Testamento.
Forestieri, girovaghi, migranti, esuli, profughi, nomadi, naviganti rappresentano dal punto di vista pastorale categorie specifiche di fedeli. Per la particolare situazione di mobilità, essi vengono a perdere il riferimento stabile alle strutture territoriali della Chiesa, rendendo così necessaria una diversa cura pastorale impostata su base personale e regolata da una particolare normativa sia nel Codice di diritto canonico per la Chiesa latina sia nel Codice dei canoni delle Chiese orientali. Il volume precisa i diversi aspetti della personalità giuridica del fedele migrante ed esamina i caratteri che, in ragione della mobilità umana, possono mutare la condizione canonica delle persone nella Chiesa: il luogo di origine, il domicilio, il quasi-domicilio, il rito. Si considera, inoltre, la peculiare situazione dei cattolici orientali che hanno domicilio in territori dove il parroco è assente oppure dove non è costituita una gerarchia orientale propria. Si esaminano, infine, altre situazioni peculiari che riguardano i girovaghi e che la legislazione canonica regola con normativa specifica. Le migrazioni, che in genere sono concepite come un fattore di sradicamento culturale e di perdita dell'identità individuale, sociale e religiosa, possono costituire anche un fattore di crescita, con risvolti positivi tanto da un punto di vista antropologico e culturale quanto teologico e pastorale.
Dopo un lungo lavoro vede finalmente la luce lo studio che ha impegnato l'autore nella ricerca e nella ricostruzione del patrimonio biblico documentato presso la Biblioteca della Pontifica Università Urbaniana e costituito da edizioni critiche della Bibbia, per l'AT (Ebraico, Greco, Latino), per il NT (Greco e Latino) e per parti distinte sia dell'AT come del NT; a questo genere di edizioni vanno aggiunte alcune della Bibbia Poliglotta e altre specifiche dei targumim aramaici, sia nei testi originali, come in traduzioni scientifiche. Numerose anche le varie edizioni delle Scritture nelle antiche versioni in Greco, Samaritano, Armeno, Siriaca, in Copto, Etiopico, Slavonico o Slavo antico, in Farsi, in Arabo. Dal quadro complessivo dell'opera, unica nella concezione anche se distinta in tre volumi, emerge un importante contributo filologico che implica la considerazione riservata alla storia linguistica, e nello stesso tempo teologica e culturale, delle versioni della Bibbia; in molti casi queste versioni emergono all'inizio della storia di molte Chiese e quindi ne giustificano una trattazione previa nelle rispettive aree geografiche di appartenenza.
Questo volume raccoglie i contributi presentati al Convegno dell'ADIF (Associazione Docenti Italiani di Filosofia), tenutosi a Cividale del Friuli nel 2003. Il tema generale riguarda la riflessione del rapporto tra estetica e arte. Una molteplicità di aspetti lo rendono ricco di interesse e rispondente a vari interrogativi ed esigenze che oggi si affacciano nel mondo culturale. All'estetica appartiene la dimensione ispiratrice e intuitiva del bello; all'arte appartengono il momento della formazione dell'opera e del suo godimento: lo svolgersi di questo rapporto dà vita a sempre nuove espressioni che sollecitano la riflessione filosofica a indagare il senso dell'esperienza artistica.
Vede la luce anche in Italia la traduzione del Lexikon der antiken christlichen Literatur a cura di S. Döpp e W. Geerlings, giunto in breve tempo in Germania alla III ediz. (Herder, 2002). L'opera si ricollega alla celebre Patrologia di B. Altaner, manuale più volte riveduto ed edito, sulle cui pagine si sono formate generazioni di teologi e di cultori della letteratura cristiana antica. Questa traduzione italiana corrisponde alla III ediz. tedesca, notevolmente ampliata rispetto alle due precedenti.
Che cosa è un testo sacro? Quali sono i criteri che definiscono un testo come "sacro"? Come si è formato il concetto di "canone" in riferimento ad un testo sacro e come viene interpretato nei diversi contesti religiosi? Che differenza esiste tra "demitizzazione" e "demitologizzazione? E quale ruolo assume il testo sacro nello sviluppo della vita religiosa e sociale dei credenti? Sono queste solo alcune delle questioni affrontate nel volume, con il contributo di specialisti delle varie discipline, in una prospettiva interdisciplinare volta all'esame non solo dell'ambiente giudaico-cristiano e islamico ma anche delle forme religiose arcaiche che paiono oggi scomparse. I temi legati all'origine del testo sacro, alla sua recezione, canonizzazione e interpretazione, nonché all'influsso che esercita tuttora sulla vita dei credenti sono quanto mai attuali e complessi. Ad essi è stato dedicato un importante convegno di studi, da cui il volume trae origine, che si è tenuto presso l'Università di Roma Tre (26-27 nov. 2004), promosso ed organizzato dai docenti di varie Università (Roma Tre, La Sapienza, Tor Vergata, Pontificia Università Urbaniana, Facoltà Valdese di Teologia, pontificio Istituto di Studi Arabi e di Islamistica)