Il volume affronta i temi relativi alla formazione dei futuri ministri sacri o chierici, allo statuto giuridico e all’esercizio del ministero a partire dalle acquisizioni teologiche essenziali sulla natura del sacramento dell’Ordine. La normativa canonica globale, che nel Codice è distribuita in diversi libri, è qui presentata in forma sistematica, con approfondimenti di alcune tematiche specifiche che sono tuttora oggetto di discussione e di indagine storica, biblica e teologica. Lo studio – aggiornato alla luce dei più recenti interventi normativi – offre criteri per orientamenti pratici e stimoli utili ad un ripensamento di modalità formative e condizioni di vita del ministro ordinato.
L’analisi di 130 casi realmente sottoposti al giudizio della Congregazione per la Dottrina della Fede ha lo scopo di fornire, sia agli studenti, sia agli operatori del diritto, un orientamento giurisprudenziale di massima in materia, sinora mancante. I delicta reservata presi in considerazione appartengono a cinque tipologie: il delictum contra sextum cum minore; il delitto di acquisizione, detenzione o divulgazione di immagini pornografiche di minori; i delitti contro la fede; i delitti contro il sacramento dell’Eucaristia; i delitti contro il sacramento della Penitenza. L’esame di ogni singolo caso avviene quasi esclusivamente sul piano procedurale: innanzitutto viene descritta la “Fattispecie”, in cui per sommi capi vengono descritti i fatti; successivamente viene riportata la “Soluzione” adottata dalla Congregazione nel caso specifico; quindi, in ultimo, un “Commento” descrive le motivazioni relative alla decisione di volta in volta emessa in casu. Il tutto è preceduto da uno schematico riassunto del singolo caso e dall’indicazione della normativa di riferimento.
Il primo numero della Rivista, presenta una duplice novità.In primo luogo, il cambiamento del nome: "Urbaniana University Journal. Euntes Docete". Pur nella continuità, la scelta segnala l'esigenza di internazionalizzare sempre più il servizio della Rivista che rappresenta anche l'attività di ricerca e insegnamento dell'Università. La titolatura in lingua inglese consentirà una migliore visibilità e fruibilità in rete, a motivo, non ultimo, del bacino dei lettori sempre più rappresentativo delle differenti realtà socio-culturali. In secondo luogo, il cambio del Direttore. Nel ringraziare Giovanni Ancona per il lavoro con cui ha rilanciato la Rivista universitaria in questi ultimi anni, auguro a Carmelo Dotolo un lavoro proficuo. La sua competenza teologica e l'acutezza dell'analisi della realtà contemporanea, ne fanno un autorevole interprete del rapporto tra fede e storia di cui oggi, a 50 anni dal concilio Vaticano II, si sente bisogno. Sono certo che le sfide culturali e spirituali che la Rivista si pone nell'accompagnare e guidare la riflessione sul mondo della missione, rappresentano il terreno migliore sul quale Carmelo Dotolo darà il meglio di sé. Alberto Trevisiol Rettore Magnifico della Pontificia Università Urbaniana Autori: Kanakappally Benedict; Santoro Raffaele; Ndreca Ardian; Longhitano Tiziana; Kleden Ignas; Kodithuwakku Janaka Indunil; Hongtao Zhao; Meruzzi Mauro; Monachese Angela.
L'eterna unione di Parvati e Siva, la discesa di Krsna tra le gopi, l'inno all'amore del Cantico dei Cantici, il buon Pastore che ama le sue pecorelle fino alla fine (Gv 10, 11-18), quel Dio il cui cuore "si commuove dentro e il cui intimo freme di compassione" (Os 11, 8): tutte queste manifestazioni dell'amore di Dio, nonostante la lontananza temporale, culturale e linguistica, appartengono a un immaginario collettivo inesauribile e condiviso. Sembra esserci, nell'amore, una dimensione universale che trascende tutte le sue forme e le sue espressioni particolari: l'amore vive in ogni espressione culturale umana, genera empatia ed energia creativa, comunica attraverso le differenze di tempo, luogo e spazio. L'autore, in un vero e proprio esercizio di teologia comparata, si pone in ascolto di un classico hindu dell'amore di Dio per coglierne le risonanze cristiane in vista di un ripensamento dell'autocomprensione cristiana in chiave interreligiosa.
«Il male dal quale vogliamo liberarci non proviene dal cosmo che, come creato da Dio, è buono, ma dal cuore dell'uomo inquinato dal peccato. Peccando l'uomo si è allontanato dalla sorgente dell'amore, Dio, e si perde in forme spurie dell'amore che non lo aprono all'altro ma che lo chiudono in sé. Questa separazione da Dio porta alla separazione degli uomini fra di loro e con il mondo, introducendo il principio della disgregazione o della morte. Al contrario, la salvezza che la fede ci annuncia prende in considerazione tutta la persona, il nostro essere integrale, perché tutta la persona, corpo e anima, è stata creata a immagine e somiglianza di Dio ed è chiamata a vivere in comunione con Lui.» (Card. Luis F. Ladaria, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede)
La Pontificia Accademia di San Tommaso d'Aquino propone un percorso selettivo nel tomismo novecentesco a partire da alcune opere maggiori che ne hanno segnato la storia. In conformità con lo spirito dell'Accademia, la cui missione è di unire gli sforzi degli studiosi per promuovere la conoscenza di san Tommaso e della tradizione tomista, diversi membri dell'Accademia presentano ciascuno un'opera che ha segnato la storia del tomismo e che conserva un autentico valore per la filosofia o la teologia contemporanee. Attraverso ventidue note, che si succedono secondo l'ordine cronologico della pubblicazione delle opere, questa raccolta permette di farsi una giusta idea dei temi e delle tesi caratteristiche del tomismo contemporaneo, di identificare le "scuole" dentro la Scuola e di riscoprire opere che non hanno perso nulla della loro attualità.
Il confronto tra le normative contenute nel CIC/1917, nel CIC/1983 e nel m.p. Mitis Iudex Dominus Iesus del 2015 relativamente all’istruzione della causa di nullità matrimoniale consente di precisare i concetti base che sono a capo dell’istruttoria. Il testo offre una dettagliata disamina dei mezzi di prova, approfondendo inoltre le problematiche connesse all’uso dei cosiddetti mezzi atipici della prova, cioè l’interrogatorio tramite videochiamata, telefono o questionario e l’uso dell’affidavit.
Pensato originariamente come sussidio al corso accademico di Diritto processuale canonico, il volume si offre anche quale valido aiuto pratico agli operatori del diritto nei tribunali ecclesiastici. Il riferimento a numerose decisioni rotali non serve soltanto a sostegno dell’argomentazione ma anche per orientare l’ulteriore ricerca degli studenti. In appendice, alcuni moduli e questionari utilizzati nella fase istruttoria quali schemi base da adattare alle singole situazioni.
Le opere dei Padri rappresentano un patrimonio spirituale singolare e di perenne validità, fonte d'ispirazione fondamentale per intere generazioni di santi e pastori. Consapevole di ciò, la Chiesa si è sempre lasciata interpellare e guidare da questi giganti della vita cristiana: indagare gli scritti dei Padri vuol dire allora cogliere e ravvivare la perenne fecondità del loro insegnamento sapienziale la cui pienezza si riverbera, inesauribile, in ogni ambito e in ogni tempo della vita della Chiesa. Non solo per la riflessione teologica ma anche per la prassi e la riflessione catechetica il riferimento alla comunicazione della fede e all'insegnamento dei Padri resta un valore irrinunciabile. Questo studio si propone di riscoprire la passione per l'annuncio e, riproponendo antiche pagine di sapienza cristiana, può essere d'aiuto e sostegno all'attuale rinnovamento del processo catechetico.
«Nello scenario attuale emerge un duplice e ambivalente indicatore: da un lato, si afferma sempre più la religione come spazio di ricerca e di spiritualità; dall'altro, l'esperienza religiosa si costruisce su di una esigenza individuale di un ben-essere esistenziale che prescinde dal riferimento a Dio. In tale quadro interpretativo si assiste a una rinascita della mistica, anche sulla base del fascino della proposta di ispirazione orientale, in particolare quella buddhista. Tale figura di mistica, però, non si iscrive necessariamente nell'esperienza religiosa, anche se indica un bisogno di ritrovamento del soggetto e la richiesta di nuove pratiche di vita. Alla riflessione teologica e alla prassi pastorale spetta il compito di saper intercettare il senso di tale richiesta che è, di fatto, legata ad una nuova immagine di sé e della realtà.» (C. Dotolo)