
Questo "intenso" vademecum si propone come uno strumento utile per capire e vivere il Giubileo straordinario della Misericordia, voluto da Papa Francesco. All'inizio - e come necessario fondamento spirituale - del cammino personale e comunitario di quest'Anno, accogliamo con entusiasmo e serietà l'invito del Santo Padre: "Lasciamoci sorprendere da Dio!", da questo Dio che si rivela a ciascuno di noi e all'umanità intera come "Misericordia", "Amore", "Tenerezza", "Pace".
Considerando con attenzione il percorso di vita del Beato Tommaso Reggio ci si accorge subito che il suo mondo è stato il mondo di Dio. Con la sua fede, egli ha accolto il Signore in tutta la sua vita; nella sua fede, Dio si è reso presente nelle vicende umane a lui contemporanee. Il Beato Tommaso Reggio ha tenuto viva la presenza di Dio, del Dio di Gesù Cristo. Quando al termine del suo pellegrinaggio terreno, il nostro Beato affermava, a chi gli chiedeva se avesse bisogno di qualche cosa, "Dio solo, Dio solo mi basta", dava un'ultima splendida testimonianza di ciò che è davvero necessario e insostituibile: la fede. E in tal modo si congedava, dal suo tempo, come "un profeta dei tempi nuovi".
Silvio Dissegna, morto dodicenne dopo acute sofferenze fisiche, aveva come grande ricchezza l'amicizia con Gesù che rendeva forte il suo spirito e colmava quei tragici "perché" dettati dalla sua giovane età e dalla sua naturale voglia di vivere. La nostra venerazione verso questo meraviglioso ragazzo vuole rendere onore a questo piccolo-grande cristiano facendolo conoscere a quanti, giovani e adulti, desiderano dare un senso alla loro vita, che incontrano difficoltà fisiche o morali nel loro cammino di crescita, che cercano risposte dalla fede e hanno bisogno di esempi autentici e credibili. Grazie Silvio per la limpidezza della tua giovane vita!
La vita della Beata Vergine Maria, da sempre adombrata dalla potenza dello Spirito Santo, è modello di virtù per ogni credente. Con la sua fede eroica, la sua profonda umiltà, la sua piena disponibilità a compiere la volontà del Signore, Ella ci insegna a diventare veri discepoli di Cristo. Il mistero dell'assunzione della Madonna è, dunque, strettamente legato alla sua vita terrena: Maria è pienamente beata nell'assunzione per la sua adesione perfetta alla Parola di Dio e per la sua totale collaborazione alla missione del Figlio, al progetto del Padre e all'opera dello Spirito Santo.
Libero adattamento in linguaggio corrente a cura di Massimiliano Taroni. Nell'anno 1911, il reverendo sacerdote Salvatore Gaeta di Napoli, apprezzato scrittore e predicatore, dava alle stampe la prima biografia storica di Santa Maria Cristina Brando. Questo sacerdote aveva conosciuto molto bene la fondatrice delle Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato e quindi la sua opera ci ha regalato di lei un ritratto straordinario, a pochi anni dalla sua morte. Era però necessaria una revisione del testo di Salvatore Gaeta per l'italiano usato, per renderlo di più facile comprensione in un linguaggio corrente, e una rielaborazione delle espressioni spirituali, restando assolutamente fedele a quanto riguarda la vita di questa grande Santa di Casoria.
Nato da famiglia poverissima, si trasferisce a Barcellona in giovane età, dopo la morte prematura dei genitori. Qui sente forte la chiamata alla vita consacrata e a vent'anni entra tra i frati francescani. Durante il noviziato cominciano a manifestarsi in lui i primi segnali dei doni straordinari di Dio: la taumaturgia. A causa del clamore delle folle che si recano sempre più numerose da lui, e dell'incomprensione dei confratelli, in contrasto con l'entusiasmo della gente per i suoi miracoli, il povero frate è trasferito di continuo, fino ad arrivare al convento Santa Maria di Gesù di Cagliari, dove i frati lo accolgono con gioia, e dove morirà dopo poco più di un anno.
La storia di Nunzio Sulprizio sembra tratta da un romanzo di Dickens: un'esistenza tragica e commovente, umile, pura, straordinaria. In soli 19 anni egli, passando attraverso tremende sofferenze fisiche e morali, riesce a realizzare e a santificare la sua vita, diventando un modello da imitare per conservare l'amore anche nelle avversità della vita e per desiderare la santità.
"Laudato si', mi' Signore", cantava san Francesco d'Assisi. In questo bel cantico ci ricordava che la nostra casa comune è anche come una sorella, con la quale condividiamo l'esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia: "Laudato si', mi' Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba". Questa sorella protesta per il male che le provochiamo, a causa dell'uso irresponsabile e dell'abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla. La violenza che c'è nel cuore umano ferito dal peccato si manifesta anche nei sintomi di malattia che avvertiamo nel suolo, nell'acqua, nell'aria e negli esseri viventi. Per questo, fra i poveri più abbandonati e maltrattati, c'è la nostra oppressa e devastata terra, che "geme e soffre le doglie del parto" (Rm 8,22). Dimentichiamo che noi stessi siamo terra (cfr Gen 2,7). Il nostro stesso corpo è costituito dagli elementi del pianeta, la sua aria è quella che ci dà il respiro e la sua acqua ci vivifica e ristora.
Dalla vita e dalle opere di Mamma Luisa continuano ad emergere testimonianze, situazioni e comportamenti sempre in linea con l'insegnamento cristiano, che la definiscono come la figlia spirituale di San Pio da Pietrelcina, fondatrice ed animatrice del suo Gruppo di Preghiera a Napoli e, a sua volta, Mamma spirituale di numerosi figli.