Nella direzione di una rivalutazione critica delle testimonianze degli eresiologi cristiani sullo Gnosticismo, l'autore ricostruisce la dottrina gnostica di Valentino e di alcuni suoi continuatori, offrendo un'ampia ed articolata analisi storico-religiosa di una delle più importanti e problematiche fonti indirette valentiniane, la "Grande Notizia", cioè i primi otto capitoli dell' "Adversus Haereses" di Ireneo di Lione. Di essa restituisce per la prima volta il testo originale greco, trasmesso da Epifanio e finora filologicamente subordinato all'antica traduzione latina. A supporto, in forma sinottica, è posta la versione fornita per lunghi tratti dall'"Adversus Valentinianos" di Tertulliano. Lo studio delle modalità di composizione ha permesso di individuare il ricorso ad una sorta di tecnica "ad intarsio", che rende difficile una netta distinzione tra le fonti. Alcune di esse, risalenti al periodo romano di Ireneo (153-170 circa), sono costituite dalla più antica interpretazione del "Prologo" del Vangelo di Giovanni e da un testo utilizzato anche da Clemente di Alessandria per gli "Excerpta ex Theodoto". La nascita e la diffusione della dottrina di Valentino sono collocate all'interno di una fase particolarmente complessa dello sviluppo del primo Cristianesimo: attorno alla metà del II secolo, infatti, a Roma nell'ambito della Grande Chiesa si andava articolando la distinzione fra eresia e ortodossia. Prefazione di Giulia Sfameni Gasparro
I saggi raccolti in questo volume sono il frutto di un workshop internazionale organizzato nel quadro del progetto PRIN 2007: "Gerusalemme, Oriente latino e Levante: aspetti e problemi dei rapporti tra Italia e il 'continente-Mediterraneo'" (coordinatore nazionale, Franco Cardini). Grazie al contributo offerto non solo dai membri dell'unità di ricerca attiva presso l'Università Cattolica, ma anche da alcuni studiosi di altre università europee (Svizzera, Francia, Germania, Regno Unito) è qui offerta una messa a punto dell'attività dei rappresentanti del papa in sede locale: i legati e i delegati. La ricostruzione delle loro carriere e dei loro interventi consente di gettare nuova luce anche sulla vita politica e religiosa dei secoli centrali del medioevo. Sulla base di ampia documentazione - molta inedita e qui pubblicata per la prima volta - emergono così risultati originali circa i compiti della rappresentanza papale e i suoi limiti. Scritto con la collaborazione di Renato Mambretti e Pietro Silanos
Che oggi la scuola sia in grave difficoltà è un'evidenza sotto gli occhi di tutti. Eppure mai come adesso ci si è preoccupati tanto dell'istruzione e si sono spese tante risorse e riposte tante aspettative in essa. Si è insomma di fronte a quello che Frank Furedi chiama "il paradosso dell'istruzione": mentre investiamo sempre di più nell'insegnamento, e sempre di più vorremmo ricavarne, le nostre scuole chiedono sempre meno agli studenti. Basse aspettative nei confronti dei ragazzi, la tendenza a infantilizzarli attraverso una forte psicologizzazione del rapporto educativo e un infinito maternage, la ricerca ossessiva delle loro motivazioni, il declinare dell'autorità degli adulti producono l'esatto contrario di ciò a cui l'istruzione dovrebbe mirare, cioè la formazione di persone autonome, critiche, capaci di una propria visione del mondo. La tesi controcorrente di Furedi è che l'istruzione è importante per se stessa, per i contenuti che veicola. Apprendere le conoscenze e le scoperte frutto di esperienze fatte da altri, in luoghi anche remoti e in situazioni storiche diverse da quelle cui sono abituati, permette ai giovani di sviluppare le imprescindibili capacità di pensare, conoscere, immaginare, osservare, giudicare, interrogare.
C'è qualcosa di effettivamente tragico nella vicenda della sovranità di cui ci hanno parlato, sia pure in modi opposti, Kelsen e Schmitt, se è vera l'interpretazione che non c'è e non è possibile nessun soggetto della sovranità. Del resto, Kelsen ha sempre negato la sovranità con la stessa forza con cui Schmitt l'ha invece rivendicata e affermata. Ma che significato ha il loro percorso giuridico-politico sul piano etico e antropologico? E in che termini si può parlare di un'etica della sovranità, nella misura in cui una tale espressione allude a qualcosa di positivo e, dunque, di radicalmente incompatibile con quella mancanza che la riflessione di Kelsen e Schmitt avrebbe voluto testimoniare? L'idea di un'etica della sovranità è, in effetti, a portata di mano se si riflette adeguatamente sull'immagine classica dell'etica che ne rinviene l'oggetto nell'onere in quanto tale. E però si impone di forza l'interrogativo su come possa essere possibile la sovranità nell'esperienza degli uomini, data la sua dimensione relazionale e l'impossibilità di governare in senso assoluto il corso dell'azione umana.
Il volume raccoglie una serie di saggi sull'Athenaion politeia dello Pseudo-Senofonte, con l'intento di rendere conto della complessità di un dibattito scientifico ormai di lunghissima data e di offrire alla comunità scientifica una sorta di 'punto fermo' sugli studi su questa controversa operetta, da cui partire per ulteriori indagini con la consapevolezza del peso quantitativo e del valore qualitativo delle acquisizioni passate. I saggi discutono i temi della paternità dell'opera, della sua datazione, della terminologia, dei riferimenti storici interni, dei rapporti con altri generi letterari come la commedia e toccano quindi gli aspetti fondamentali del dibattito scientifico sull'opera di Pseudo-Senofonte.
Le organizzazioni di volontariato sono espressione del principio costituzionale della 'pari dignità sociale' proclamato nell'art. 3 Cost., e per questa via si collocano al cuore di un sistema ai valori fondato insieme sulla libertà e sulla solidarietà. I diversi modelli organizzativi che si sono affermati nel tempo (dalle organizzazioni di volontariato alle cooperative sociali, fino alle imprese non lucrative di utilità sociale) hanno beneficiato di una serie di interventi legislativi di sostegno al 'terzo settore'. L'indagine muove dalla persona del volontario per individuare i nessi normativi che giustificano la sua attività nei confronti dell'organizzazione e delle persone destinatarie dei beni e servizi offerti, anche considerando la compatibilità della gestione organizzata con il diritto antitrust.
La riflessione pedagogica solo recentemente ha posto l'attenzione sulla consulenza educativa concepita come modalità di sostegno alla persona, alla coppia e alla famiglia in difficoltà. Il presente lavoro intende mettere in luce i presupposti e le caratteristiche fondamentali del processo di consulenza rivolto a quanti vivono conflitti, ambivalenze, incertezze che ne limitano le prerogative esistenziali. La consulenza educativa si configura, pertanto, come strumento utile per rafforzare la capacità d'iniziativa del soggetto, aiutandolo a superare i problemi che gli si presentano e ad aumentare la propria consapevolezza circa i compiti educativi da assolvere. Ne consegue che l'educatore potrà essere di aiuto se saprà far leva sulle risorse di chi è in una situazione di bisogno e, lungi dal privilegiare le difficoltà, sarà capace di dare speranza a chi si sente impotente e senza prospettive per il futuro. La consulenza educativa poggia sulla comunicazione interpersonale sostenuta dall'intenzionalità a concretare un originale progetto esistenziale. Questo volume invita a riscoprirne gli aspetti pedagogico-educativi, sia nella ricerca di nuove competenze nelle professioni d'aiuto, sia nella definizione di nuovi assetti epistemologici.
Questo volume raccoglie gli Atti del Convegno nazionale "Filosofia e mistica", promosso dall'Università Cattolica del Sacro Cuore, Dipartimento di Filosofia, e dal Servizio Nazionale per il Progetto Culturale della CEI e svoltosi il 24-25 novembre 2010 presso la sede di Milano dell'Università Cattolica. Collocato all'interno di una serie di iniziative promosse dall'Ateneo sul tema della mistica, il Convegno è stato l'occasione per dare vita al più ampio progetto "Filosofia ed esperienza religiosa", con il quale si intende indagare filosoficamente i contenuti dell'esperienza religiosa nel loro valore teoretico e storico in ambito moderno e contemporaneo. In questa prospettiva, il volume, oltre a rendere conto dell'articolazione di un convegno che ha avuto una vasta eco e buona accoglienza nel mondo accademico italiano, risponde al risvegliato interesse per la mistica che, già da diversi anni, caratterizza il mondo occidentale e che, troppo spesso, si traduce in un sincretismo religioso dai contorni vaghi. Le relazioni qui contenute intendono chiarire molte delle ambiguità presenti in questo rinnovato interesse, individuando lo specifico statuto concettuale della mistica, tentandone una fondazione rigorosa e ponendo in chiaro la sua relazione fondamentale con l'esperienza cristiana.
La crescente integrazione in atto tra i messaggi commerciali proposti dalle imprese e i contenuti di intrattenimento offerti dai mass media - dal cinema alla televisione, dalla musica ai videogiochi, fino ai contenuti web-based e alle recenti applicazioni mobili - ha condotto all'affermazione del cosiddetto branded entertainment, che implica una progressiva convergenza intersettoriale tra il mondo dell'advertising e quello dell'entertainment, resa ancor più intensa dall'affermazione della tecnologia digitale nella produzione e diffusione di contenuti audiovisivi. La rilevanza economica del branded entertainment è testimoniata dall'entità a livello mondiale degli investimenti complessivi nelle due forme di comunicazione che lo compongono (consumer event e brand integration), che possono essere stimati in 65 miliardi di dollari nel 2011 per raggiungere gli 85 miliardi nel 2014 (il 17% degli investimenti totali in advertising previsti per lo stesso anno), con un tasso medio annuo di crescita del 9,1%. Il volume esamina i presupposti teorici e le condizioni operative che consentono all'impresa di suscitare l'interesse dell'individuo-consumatore, di conquistarne l'attenzione e di stimolarne il coinvolgimento, attraverso la proposta di prodotti, esperienze, storie e spettacoli sui quali possano essere fondati sia l'apprendimento dei valori dell'impresa e della marca, sia lo sviluppo di una relazione di medio-lungo periodo.