Nella logica del dono gratuito, il Dio amore si è fatto uomo in Gesù Cristo per manifestare quanto la relazione d'amore superi la logica del donare e del ricevere.
La portata della crisi ambientale è giunta a sfidare la teologia in termini ignoti alla tradizione: in tutte le grandi famiglie ecclesiali è presente tale consapevolezza. Per questo il volume sceglie di presentare tre brevi monografie, nelle quali l'aspetto dialogico costituisce il presupposto dell'argomentazione. Il teologo cattolico Simone Morandini tratteggia la fede nel Creatore come qualificante l'esperienza credente del mondo, lo "sguardo- con cui essa lo coglie. Per Panaghiotis Ar. Yfantis, che ci introduce all'orizzonte della riflessione ortodossa, l'esistenza contemplativa costituisce lo spazio esistenziale entro il quale elaborare una teologia della trasparenza della creazione. Il saggio del teologo valdese Fulvio Ferrario delinea una teologia che si confronta con l'areligiosità occidentale, precisando la critica al cosiddetto "antropocentrismo". Letti insieme, i tre saggi assumono l'aspetto di una conversazione, di un dialogo aperto, non convenzionale, ma vero.
La raccolta scelta degli scritti di Mons. Agostino Superbo riguarda alcuni momenti salienti del suo ministero episcopale, vissuto in sintonia con i cambiamenti epocali del Concilio Vaticano II nei processi emergenti della Chiesa in Italia. La teologia del popolo di Dio che viene tratteggiata è profondamente centrata sul cuore dell'annuncio cristiano, "vissuto in modo fortemente sinodale", camminando con quel popolo affidato nel tempo, arrivando ai modelli di vita dominanti nella società globalizzata fino alla «nuova situazione culturale e religiosa, in cui vivono oggi le chiese di antica fondazione». I «nuovi areopaghi» sono il luogo dove oggi la Chiesa è inviata per annunciare il Cristo. I suoi pensieri anticipano alcune prospettive salienti ed attuali delineate da Papa Francesco, il quale parla di «cambiamento di epoca» che richiede una «trasformazione missionaria della Chiesa» in dialogo con l'umano per coltivare e custodire un'ecologia delle relazioni.
Diversamente dalla "cartografia coloniale" con cui ancora si guarda a sud, le chiese di Africa, Asia e America Latina reclamano prima di tutto il diritto ad essere "chiese fonte" e non "chiese calco". Oltre al motivo demografico (due terzi dei cattolici vivono in queste comunità), esiste però un diritto epistemico: quello di pensare diverso. Le voci dei teologi e delle teologhe del sud chiedono di superare gli epistemicidi culturali e religiosi perpetrati dal pensiero e pratica coloniale. Per superare la prospettiva coloniale, però, serve non un pensiero post-moderno (che indaga la modernità a partire da essa), ma un pensiero e una pratica decoloniale (che indaga il potere moderno a partire dalle cosiddette "ferite coloniali" per poterle superare). Si tratta di porre fine alla triplice ingiustizia che il sud ha subito: oltre a quella sociale ed ecologica, anche quella cognitiva.
I profeti di ogni tempo non guardano solo al futuro, ma raccontano ciò che deve essere ricordato, sostenuto e fatto in un dato momento. Così, i profeti forniscono un orientamento soprattutto per il presente. In questo senso, la teologia di Jürgen Moltmann è sempre stata una teologia profetica. Un discorso su Dio radicato nel presente e orientato all'azione per un fu-turo migliore: una teologia politica della speranza. La catastrofe causata dalla pandemia somiglia un po' alla valle oscura del Salmo 23. Dio non ci evita la valle della morte, ma ci accompagna nelle nostre paure, cammina con noi nell'oscurità, senza risparmiarci l'attraversamento di questa valle oscura. Dio soffre assieme a noi per le nostre paure, e tuttavia conosce la strada giusta per noi. Per questa ragione non temo alcuna sventura, perché la sua lealtà, nella mia sventura, mi accompagna. «È vicino e difficile da comprendere Dio», scrisse Hölderlin: Dio è più vicino a noi di quanto ci sia dato comprendere, e proprio per questo è così difficile da definire. Eppure, possiamo confidare nella sua vicinanza. La fiducia in Dio porta fiducia in se stessi, quando è sincera. Tutte le previsioni scientifiche sono diventate incerte, la certezza del futuro del mondo moderno è stata infranta, ora è tempo di sperare.
Dal 21 al 24 settembre 2021 si è svolto a Roma, presso la Pontificia Università Lateranense il IV Congresso Teologico Internazionale dei Passionisti sul tema: La Sapienza della Croce in un Mondo Plurale". Esso si situa nel contesto delle Celebrazioni Giubilari per il Terzo Centenario di Fondazione della Congregazione passionista e si propone di approfondire l'attualità della Croce nel contesto dei molteplici areopaghi contemporanei. Si sono avvicendati durante i quattro giorni oltre 100 relatori, studiosi e specialisti provenienti da molteplici ambienti accademici e culturali a raggio internazionale, dalle università romane come da numerose nazioni dei vari continenti. La ricca esperienza scientifica, culturale e spirituale del Congresso è raccolta in tre volumi (per oltre 1.100 pagine), il primo dei quali tradotto dall'italiano anche in quattro lingue (inglese, francese, spagnolo e portoghese).
Politica è configurare il mondo gestendo il potere pubblico. Religione è realizzare il sacro. Eppure, anche religioni come il cristianesimo e l'islam possiedono in sé una dimensione politica: rivendicano la pretesa di plasmare le società. Come influenzano il vivere insieme e le relazioni di potere? E come ne vengono esse stesse influenzate? Partendo da racconti di esperienze, analisi della società, studi di testi e riflessioni di stampo teorico, Felix Körner, gesuita ed esperto islamologo, sviluppa una teologia politica che mostra cristianesimo e islam come forze di configurazione. Egli analizza i modi specifici in cui queste due religioni hanno modellato comunità, stati e culture, influenzando la politica mondiale nel corso dei secoli, anche ricorrendo ripetutamente a potere e violenza come mezzi di legittimazione. La nuova varietà religiosa che stiamo conoscendo in Europa esige una nuova teologia politica. Solo una religione che, rigettando il ricorso alla forza, si ponga in dialogo critico con coloro che la disprezzano o ne abusano, diventa "politica" in un senso fecondo.
Tommaso Moro è stato, nel XVI secolo, uno degli uomini più potenti dell’Inghilterra. Apparentemente lontano dalla 'perfezione evangelica' che veniva identificata comunemente con la condizione del monaco celibe, povero e obbediente ai superiori: era infatti sposato, padre di figli, proprietario di terre e secondo in autorità soltanto al re. Eppure... Eppure, quando Enrico VIII gli chiede di rinunziare ai dettami della coscienza per la ragion di Stato, Tommaso non ci sta: accetta di perdere il potere, le proprietà, la famiglia e persino la vita pur di non tradire ciò che riteneva essere il progetto divino sull’umanità. Con ciò diventa non solo un santo canonizzato dalla Chiesa cattolica, ma un esempio universale di 'libertà nel mondo'. La vicenda – e le sue implicazioni teologiche – sono magistralmente evocate in questo aureo libretto di Hans Küng, certamente uno dei massimi teologi 'ecumenici' contemporanei: le condanne da parte del Vaticano non hanno impedito che i suoi numerosi libri (tra cui la trilogia Ebraismo, Cristianesimo, Islamismo) siano stati tradotti in decine di lingue.
Dal 21 al 24 settembre 2021 si è svolto a Roma, presso la Pontificia Università Lateranense il IV Congresso Teologico Internazionale dei Passionisti sul tema: La Sapienza della Croce in un Mondo Plurale". Esso si situa nel contesto delle Celebrazioni Giubilari per il Terzo Centenario di Fondazione della Congregazione passionista e si propone di approfondire l'attualità della Croce nel contesto dei molteplici areopaghi contemporanei. Si sono avvicendati durante i quattro giorni oltre 100 relatori, studiosi e specialisti provenienti da molteplici ambienti accademici e culturali a raggio internazionale, dalle università romane come da numerose nazioni dei vari continenti. La ricca esperienza scientifica, culturale e spirituale del Congresso è raccolta in tre volumi (per oltre 1.100 pagine), il primo dei quali tradotto dall'italiano anche in quattro lingue (inglese, francese, spagnolo e portoghese).
Testi scaturiti durante la meditazione silenziosa in cui, certe volte, è possibile percepire di attraversare delle soglie. Il silenzio apre uno spazio interiore, conduce verso la parte profonda dell'anima sempre radicata nella sorgente da cui fluisce la vita. Nello stato di resa e di annichilimento della volontà, in cui tutto tace, il nostro essere spirituale si svela a se stesso, ci apre alla vita delle creature spirituali. In aggiunta, passi del testo biblico, di opere apocrife del Vecchio Testamento e dei vangeli apocrifi, in cui si riscontrano occorrenze degli arcangeli Michele, Raffaele, Gabriele, Uriele. Riguardo a Me?a?ron, sono riportate occorrenze riscontrate in alcune opere della tradizione rabbinica. Gli arcangeli giungono quando si sentono chiamati. Si risvegliano nell'anima di chi li ama lasciando tracce della loro presenza. Facendo trovare le loro immagini in ambiti inconsueti. Rispondendo con segni quando si sentono invocati. Attirando verso i luoghi dove più sono pregati. Finché cominciano a parlare nel cuore durante i risvegli notturni e mattutini rivelando i misteri della vita degli spiriti. L'anima li riconosce attraverso l'angelo custode, che è la sua propria natura spirituale, e si pacifica ristorandosi nella luce da cui proviene e alla quale sempre e soltanto aspira. Quando gli arcangeli parlano risvegliano memorie antiche che riemergono dall'oblio come velami che si aprono su sfondi sempre più luminosi in cui la verità appare viva in se stessa e come familiare e sempre più nuda. Più si svela più si fa intensa d'amore libero di amare. Cosicché niente più si nasconde, ma è nel suo essere. Amen.
Maschi e femmine, donne e uomini... L'umanità è fatta di differenze. Quella tra i sessi dice come funzionano tutte le altre: parlare di sé, del proprio essere sessuati/e, chiama un altro o un'altra a notare la propria posizione. D'altronde il cristianesimo custodisce da sempre il principio di incarnazione, cioè la convinzione, fondata in Gesù Cristo, che solo il riconoscersi parziali rende possibile le relazioni. Quel «maschio e femmina li creò» (Gen 1,27) di Genesi già chiama l'essere umano a fare i conti con la propria parzialità, condizione pesante e insieme sollevante. Su come possano essere le due cose contemporaneamente, su come maschi e femmine esprimano «la differenza che tiene in sospeso il mondo», la teologia s'interroga da sempre e dentro l'esperienza delle chiese. Questo si propone di fare anche l'autrice, facendosi accompagnare dalla metafora della danza: studiare i primi passi della questione di genere, cogliere alcuni movimenti partendo dalla Scrittura, mostrare modelli di relazione maschi/femmine messi in pratica dalla chiesa.
Dal 21 al 24 settembre 2021 si è svolto a Roma, presso la Pontificia Università Lateranense il IV Congresso Teologico Internazionale dei Passionisti sul tema: La Sapienza della Croce in un Mondo Plurale". Esso si situa nel contesto delle Celebrazioni Giubilari per il Terzo Centenario di Fondazione della Congregazione passionista e si propone di approfondire l'attualità della Croce nel contesto dei molteplici areopaghi contemporanei. Si sono avvicendati durante i quattro giorni oltre 100 relatori, studiosi e specialisti provenienti da molteplici ambienti accademici e culturali a raggio internazionale, dalle università romane come da numerose nazioni dei vari continenti. La ricca esperienza scientifica, culturale e spirituale del Congresso è raccolta in tre volumi (per oltre 1.100 pagine), il primo dei quali tradotto dall'italiano anche in quattro lingue (inglese, francese, spagnolo e portoghese).