Il rapporto tra politica e territorio è letto in relazione al passaggio referendario del 2-3 giugno 1946, che vide la vittoria della Repubblica sulla Monarchia. Come risposero i diversi quadri territoriali a questa decisiva scadenza istituzionale? L'affermazione della Repubblica a Nord e della Monarchia a Sud coglie solo a grandi linee l'articolazione politico-territoriale della nazione. L'intreccio tra vecchie culture politiche, consolidate reti notabilari e nuove appartenenze ai partiti di massa, come pure il permanere di pulsioni autonomiste e secessioniste, e ancora i diversi climi sociali che segnarono nel brevissimo tempo i mesi della campagna elettorale, furono fattori determinanti che orientarono le scelte di voto.
Il biennio 1944-1946 rappresenta un momento di elaborazione e di realizzazione di passaggi significativi verso la democrazia in Italia e in Europa. I contributi raccolti in questo volume analizzano il contesto europeo (e oltre, tra le comunità di emigrati italiani in Argentina e negli Stati Uniti), privilegiando le interazioni tra Italia e paesi limitrofi o legati per storia passata e recente. Si indaga quanto e come fu discusso il processo costituente in Italia da parte di Stati coinvolti direttamente nella politica italiana (Francia, Germania, Austria, Gran Bretagna, Jugoslavia) che si trovarono a vivere simili fasi di rinnovamento. Ci si interroga inoltre sul contributo che la nuova Repubblica italiana ha fornito alla rinascita democratica europea.
Nel volume ci si interroga su come la fondazione, le memorie e il "vissuto" della Repubblica siano entrati nelle narrazioni e nei linguaggi pubblici dell'Italia democratica, e si ripropone il tema dello sviluppo incompiuto del processo di nazionalizzazione e di acquisizione di un senso di cittadinanza. Nel "farsi" della nazione repubblicana e di una possibile imagerie, vengono analizzate le narrazioni discorsiva e iconografica, audio-visiva e canora, mediatica e digitale, simbolica e rituale (in una reciprocità di sguardi tra Italia e Germania), confrontando le declinazioni di idee diverse di Repubblica. In un Paese attanagliato da "memorie divise" si indagano alcune tra le principali manifestazioni del "sentimento repubblicano" dal 1946 ad oggi.
Si ricostruisce il contesto storico-politico e giuridico-normativo in cui, tra 1943 e 1946, emerse l'opzione di una consultazione popolare per sciogliere il dilemma istituzionale. Si muove dai "numeri", ovvero da una rielaborazione statistica e da un'inedita rappresentazione dei risultati del 2-3 giugno 1946. Con l'ausilio delle nuove tecnologie e della cartografia dinamica si delineano i contorni di una nuova geografia delle preferenze per la Repubblica e la Monarchia. Emergono la presenza di un "Nord monarchico" e di un "Sud repubblicano", le correlazioni col voto costituente e il rapporto tra centri e periferie. Arricchito da un ampio corredo di tabelle, grafici e cartogrammi - macro-aree, regioni, province, comuni -, il volume prefigura ulteriori analisi delle consultazioni popolari all'origine dell'Italia repubblicana.
Negli ultimi anni si è assistito in Italia e in Europa a un crescendo di atti di antisemitismo, xenofobia e razzismo contro gli immigrati, spesso accompagnati dall'ostentazione di gesti e simboli del fascismo. Un forte legame sembra tenere assieme le numerose forme ed espressioni di un risorgente antisemitismo con la diffusione di pregiudizi razzisti e manifestazioni di ostilità verso gli stranieri. I contributi di questo volume analizzano le culture, le legislazioni e le politiche antisemite sviluppate in Italia e in Europa fra le due guerre mondiali e offrono una riflessione di lungo periodo sul loro retaggio fino ai razzismi che attraversano oggi le nostre società.
Con questo volume si conclude la ricerca "Le culture del Socialismo italiano", promossa dalla Fondazione Giacomo Brodolini. Gli scritti in esso contenuti sono specificatamente dedicati al periodo di preparazione e di realizzazione dei governi organici di centro-sinistra e riguardano una fase cruciale nella vita del Psi, che vede il suo passaggio da "partito di classe" a partito di una "terza via", presto abbandonata, sotto l'incalzare di eventi che i socialisti non furono in grado di fronteggiare, presi nella morsa tra Dc e Pci. Una Dc arroccata a difesa dei privilegi consentiti dall'ampiezza della sua rappresentanza e dalla collocazione italiana nello schieramento internazionale; un Pci, maggioritario all'interno del mondo operaio e nel sindacato, non interessato a concedere aperture di credito ad una esperienza politica che lo escludeva. Del travaglio di quegli anni, la ricerca mette in evidenza alcuni momenti cruciali e in particolare lo svilupparsi, in risposta alle situazioni che verranno a determinarsi negli anni di svolgimento di quella esperienza politica, di orientamenti riformistici diversi dei quali Nenni, De Martino e Lombardi saranno i maggiori esponenti.
Il presente volume raccoglie i contributi presentati in occasione di sei seminari tematici organizzati dall'Anpi con l'intento, annunciato già all'indomani del referendum costituzionale del 2016, di promuovere una riflessione pubblica sui profili attinenti alla mancata attuazione della Costituzione, a settant'anni dalla sua entrata in vigore. Nella seconda parte, un commento redatto collegialmente da un gruppo di lavoro coordinato da Carlo Smuraglia propone un bilancio della discussione e traccia alcune possibili linee di indirizzo per l'attuazione del dettato costituzionale. Completa il volume la lectio magistralis tenuta il 10 dicembre 2018 a Bologna da Gaetano Silvestri in occasione del settantesimo anniversario dell'adozione della Dichiarazione universale dei diritti umani.
Il volume è il primo di una trilogia sull'Italia repubblicana dal 1946 a oggi, che ha l'obiettivo di riflettere su alcuni dei principali nodi della sua storia. Gli approcci interdisciplinari e lo stile narrativo di scrittura sono pensati anche per i cittadini che abbiano interesse verso la storia, il presente e il futuro della democrazia italiana. Questo primo volume abbraccia i cruciali vent'anni d'avvio dell'esperienza storica della Repubblica, dal 1946 al 1966. Si indagano i nodi della transizione, i passaggi istituzionali, gli scenari internazionali, le relazioni di genere, le rivoluzioni nei costumi e nei consumi e il ruolo della musica nella dimensione di massa. Furono tutti elementi originari capaci di caratterizzare, indirizzare e anche condizionare l'intero percorso repubblicano.
Già da qualche anno i due conflitti mondiali, da tempo non più oggetto di interesse dei soli storici politici e militari, sono stati esaminati considerando anche gli aspetti socio-economici e, soprattutto, il grado di coinvolgimento delle popolazioni civili. Si tratta adesso di "dare voce" anche a chi non la possiede: gli animali, la natura, il paesaggio. Questo volume intende offrire alcuni contributi originali o, per usare le parole di Emilio Sereni, l'autore della Storia del paesaggio agrario italiano, dei «limitati sondaggi», per suggerire nuove ricerche, ispirate anche dalle nuove sensibilità del nostro tempo.