Questo volume, frutto della collaborazione tra la L.E.V. e la Fondazione Ambrosiana Paolo VI, prende in esame la storia religiosa dell'area mediterranea, considerando le sue sedimentazioni storiche, ma anche le sue molteplici evoluzioni nel corso dei secoli. In particolare la ricerca è stata condotta partendo dagli ambiti territoriali facenti capo ai grandi patriarcati quali Costantinopoli, Antiochia, Gerusalemme, Alessandria, analizzando poi l'irradiazione della tradizione costantinopolitana in Anatolia, terra di grande significato per la storia cristiana, nonché in Caucaso e in Georgia, zone in cui ha preso vita una realtà religiosa e culturale specifica che si è conservata nel corso dei secoli. Il lavoro si conclude con una ricognizione della situazione contemporanea che permette di contestualizzare i dati precedentemente esposti nella concretezza del vissuto quotidiano. Un volume sia per gli studiosi di storia della Chiesa ma anche per i tutti i cristiani che vogliono allargare i loro orizzonti e comprendere in modo più diretto e documentato la difficile situazione di coloro che, in determinate zone, rischiano la loro vita in nome della loro fede.
"Le cento pianure dello Spirito" è un trattato, un'opera del mistico persiano Ansãri di Herat (XI sec.). Una guida al lessico della mistica islamica medievale che illumina su teorie e pratiche circolanti negli ambienti del sufismo.
Al-Husayn b. Mansur al-Hallaj, nato in Persia nell’858 della nostra era, morto crocifisso nel 922 a Baghdad, allora capitale del califfato abbaside, è una delle figure centrali del sufismo, la mistica islamica. Le sue parole sono state tramandate oralmente dai suoi discepoli e messe per iscritto nei secoli successivi. Il testo qui presentato è ricomposto da Louis Massignon che ha consacrato tutta la vita alla persona e all’opera di al-Hallaj, da cui ha tratto ispirazione per un profondo rinnovamento nella concezione e nella prassi del dialogo islamo-cristiano: coinvolgere tutti coloro che osano, come Abramo, accogliere «gli altri» come «ospiti di Dio», a loro volta messaggeri del solo «Straniero» che ogni credente attende di accogliere.
Si offre al lettore un classico di mistica sufi: come in una sorta di “Vangelo”, sono raccolte le sentenze, i gesti e le preghiere di al-Hallaj che i contemporanei videro attuarsi nei vari momenti della sua esistenza e soprattutto nel corso della sua Passione.
COMMENTO: È un classico di spiritualità islamica: la raccolta completa dei detti e dei fatti del grande mistico sufi al-Hallaj per la prima volta tradotti con brani poetici di grande intensità. Una brillante traduzione di quella che si potrebbe definire una silloge dei suoi insegnamenti spirituali.
LOUIS MASSIGNON (1883-1962) è stato un grande orientalista francese. Tra le sue opere, monumentale e più volte ristampata è La Passion de Husayn ibn Mansur Hallaj, 4 voll. (Gallimard, 1975). Tradotte in italiano: Parola data (Adelphi, 1995); L’ospitalità di Abramo. All’origine di ebraismo, cristianesimo e islam (Medusa, 2002); Il soffio dell’islam. La mistica araba e la letteratura occidentale (Medusa, 2008).
LUISA ORELLI, arabista formatasi a Parigi (Paris III) e Roma (PISAI), ha vissuto a lungo al Cairo ed è traduttrice di letteratura araba.
La battaglia tra Islam e capitalismo è un pamphlet pubblicato in Egitto nel 1952, a pochi mesi dal colpo di Stato che avrebbe visto salire al potere il colonnello Nasser. La prima parte dell'opera rappresenta un esplicito j'accuse contro le forze politiche responsabili, secondo l'autore, della crisi economica e delle sperequazioni sociali imperanti nel paese durante il secondo dopoguerra. Nella seconda parte, Qutb delinea i tratti essenziali di un sistema sociale, economico e politico che dipinge come alternativo e migliore rispetto al capitalismo e al comunismo: "la "terza via" dell'Islam".
"Dormivo - scrive Maometto - quando Gabriele mi portò un panno di seta coperto di lettere e mi disse: 'Leggi'. Così io lo lessi e Gabriele mi lasciò. Mi svegliai ed era come se quelle parole mi si fossero impresse nel cuore". Nacque così, secondo la tradizione islamica, al-Qu'ran, il Corano, il Libro sacro, che non è altro che "copia" dell'originale celeste trascritto da Maometto. Parola di Dio trasmessa all'uomo e che l'uomo deve ripetere sempre uguale e immutabile nei secoli. E per evitare pericolosi errori, infatti, la liturgia prevede anche precise regole per la modulazione e la pronuncia della Parola, che non può e non deve cambiare. Introduzione di Khaled Fouad Allam.
L'Islam è un universo complesso e articolato. Spesso si cerca di ridurlo a un'unità che non corrisponde alla sua realtà plurale. Il mondo degli sciiti ne costituisce una parte consistente e importante, spesso poco nota. Entrare in dialogo vuol dire iniziare un itinerario di conoscenza profonda dell'altro. Questo libro offre una bussola per muoversi in un terreno poco noto.
E' il contributo di un confronto inedito tra il pensiero e la tradizione della fede cattolica e quelli del mondo sciita. Non è solo argomento da specialisti, ma è tema di stringente attualità. In una stagione segnata dal dramma dei conflitti in Siria e in Iraq, della violenza esercitata dall'Isis, dai conflitti interni al mondo mussulmano, c'è bisogno di conoscere e comprendere senza superficialità e semplificazioni.
Personalità religiose sciite di primo piano provenienti dall'Iraq, Iran, Libano, Arabia Saudita, Bahrein, Kuwait, si confrontano con figure autorevoli del modo cattolico, su temi di grande rilievo e attualità, come il rapporto tra Stato e religione, il ruolo dei credenti nella società contemporanea, le prospettive della pace.
E' un volume che indica una via di dialogo praticabile, in grado di aprire orizzonti nuovi per il futuro.
Un'edizione, a cura di Alessandro Bausani, di quello che per tutti i musulmani è il Libro, lo scrigno delle rivelazioni che Maometto ha ricevuto da Dio attraverso l'arcangelo Gabriele. Un testo che oggi è sempre più indispensabile anche ai lettori laici, per una comprensione della profondità assoluta della religione islamica e quindi del nostro presente.
Il Corano (in arabo "lettura") si è riproposto all'attenzione del mondo di oggi in tutta la sua straordinaria e spesso drammatica attualità. Letto e meditato in ogni continente del pianeta, questo libro rappresenta per più di un miliardo di fedeli dell'Islam la parola di Dio, il riferimento ideale dell'agire quotidiano, l'unico canone di comportamento etico e sociale. La sua conoscenza si impone a chiunque voglia cercare di capire i valori fondanti e gli odierni, evidenti disagi della seconda religione del mondo. Ma il Corano non è solo un codice di leggi, un'arida summa di obblighi e divieti, come vuole un'immagine tanto distorta quanto sin troppo diffusa. Il lettore potrà scoprire con sorpresa che il suo contenuto strettamente giuridico è modesto se confrontato con gli argomenti predominanti, che sono di natura teologico-religiosa. Il Corano è soprattutto un testo ispirato, un libro di rivelazioni nel quale prevalgono nettamente gli ammonimenti spirituali, le visioni apocalittiche, le storie dei profeti del passato, le prospettive dell'aldilà. Questa nuova traduzione, che ha l'obiettivo di presentare il Corano al grande pubblico con la maggior chiarezza possibile, rende la lingua araba originale in un italiano semplice e moderno, mentre il poderoso commento - fra i più ampi mai realizzati in una lingua occidentale e opera di un gruppo internazionale di specialisti - fornisce tutte le chiavi per penetrare nel ricco e complesso mondo dell'Islam.
Nella lunga e complessa trama storica delle tradizioni costituzionali è determinante l'incontro con le tradizioni religiose. Se è noto il percorso che, durante duemila anni, si è sviluppato fra cristianesimo, nelle sue varie denominazioni, e costituzionalismo occidentale, sicuramente meno conosciuta, se non attraverso stereotipi che contribuiscono a renderla oscura, è la storia che si impone da quasi 1400 anni nel contesto culturale islamico. Il volume, che apre la Serie "Religioni e Costituzioni", mette in luce come in realtà i due itinerari si siano intrecciati in modo complesso, con accelerazioni e ritorni, contrasti ma anche reciproche influenze: essi si sono affermati attraverso una storia reale, primariamente ed eminentemente relazionale. Ripercorrerli, nella prospettiva di creare ponti, può portare a scoperte e a sorprendenti analogie che, superando antichi e duraturi stereotipi, possono favorire il dialogo fra queste due grandi aree geopolitiche.
Una traduzione letterale del testo arabo. Un commento originale che apre il Corano oltre i confini dell’Islàm. Un saggio che indaga le radici degli stereotipi occidentali sul Profeta Maometto e sul mondo islamico.
Questa edizione antologica del libro sacro dell’Islàm propone una chiave di lettura lontana dagli schemi dogmatici e dottrinali, tesa piuttosto a mettere in risalto gli aspetti profondi e la vitalità universale del suo messaggio. Racchiude una selezione di oltre duecento brani suddivisi in nove capitoli tematici e poi riproposti nella successione tradizionale delle “sure” coraniche.
La traduzione, spogliata il più possibile dalle “infrastrutture” interpretative culturali e religiose, è caratterizzata da una rigorosa adesione alla lettera del testo arabo; rinuncia così sia alla fascinazione di una versione “poetica”, sia alla tentazione di una versione “interpretativa”, pur cercando sempre di evitare l’aridità letteraria.
Le note a commento, oltre alle informazioni necessarie per collocare temporalmente e culturalmente il testo, allargano il discorso in una direzione innovativa, che mira a cogliere le contaminazioni e i reciproci arricchimenti intercorsi tra Islàm e Occidente. Offre così gli spunti per una riflessione “ecumenica” o interculturale, che abbraccia molteplici ambiti storici e spirituali del mondo orientale e occidentale: dal pensiero cristiano alla filosofia moderna, dalla mistica sufi alle idee della scienza contemporanea, con riferimenti a Sant’Agostino, Kierkegaard o Albert Einstein.
Chiude il volume un saggio illuminante che ricostruisce le origini storiche e culturali delle false convinzioni maturate in Occidente sull’Islàm e il Profeta Maometto, ancora oggi alla base di tensioni e conflitti di stretta attualità.
Massimo Jevolella studia da oltre trent’anni la cultura islamica medievale. Ha tradotto dall’arabo e curato Il libro dei cerchi di Ibn as-Sid (1984) e l’Alchimia della felicità di Ibn ‘Arabı (1996). È autore di numerosi saggi, tra i quali ricordiamo Non nominare il nome di Allah invano (2004), Le radici islamiche dell’Europa (2005), Saladino, eroe dell’Islàm (2006), e Rawa (2008). Per Urra ha tradotto dall’arabo e curato Il collare della colomba di Ibn H.azm (2010).
L’immagine che l’Occidente ha della cultura musulmana è quella, tra l’altro, di una cultura omofobica e avversa alle sfumature di genere. C’è chi ritiene che l’omosessualità, intesa come rapporto paritario, non sarebbe esistita nel mondo musulmano fino all’incontro con la modernità occidentale; chi predica invece che l’omosessualità sia sempre stata diffusa nelle società musulmane a causa della segregazione tra i sessi, rivelando il proprio insito razzismo perché la riduce al mero atto sessuale e a una forzata necessità. C’è chi considera «tutto ciò che altera l’ordine del mondo» un grave «disordine, fonte di male e, fondamentalmente, anarchia». Meglio allora la transessualità intesa come cambiamento di sesso che il travestitismo; meglio maschie barbe che il volto sbarbato; meglio imputare l’omosessualità alla «decadente» cultura occidentale, e rinnegare in tal modo la sua matrice autoctona. In realtà, la storia dell’omosessualità nelle società musulmane è complessa e articolata, e presenta sostanziali variazioni nel tempo e nelle realtà socio-geografiche e una vasta gamma di atteggiamenti tra i musulmani stessi.
Il presente libro offre una panoramica ampia ed esaustiva, spesso dissacrante e provocatoria, del rapporto omosessualità-islam. Partendo dall’analisi dei testi sacri musulmani (Corano e hadith), il volume affronta l’argomento con un’analisi condotta in prospettiva teorica, storico-sociale e letterario-artistica, con grande rigore linguistico nell’uso o nella traduzione di termini arabi e persiani. Ampio spazio è dato alla situazione attuale, soprattutto al dibattito che coinvolge milioni di musulmani che vogliono conciliare l’essere «diversi» con la propria fede.