«La sua missione è l'Italia», dice Benedetto XV nel 1918 ad Armida Barelli nell'affidarle il mandato di fondare la Gioventù Femminile Cattolica. Inizia un lungo viaggio lungo la Penisola per coinvolgere le giovani che dovranno costruire l'Associazione nelle diocesi. La "Sorella Maggiore" stabilisce un fitto dialogo epistolare con le giovani donne che devono superare i condizionamenti ambientali e culturali, dovuti anche a una mentalità ecclesiastica arretrata. In queste lettere inedite le giovani, insieme alle difficoltà organizzative del primo radicamento, parlano della propria vita, aprono il loro cuore, confidando la propria ricerca spirituale, tracciando il difficile cammino di autonomia delle donne in un dopoguerra carico di novità e di fermenti sociali. Le giovani vedono nella "Sorella Maggiore" un punto di riferimento per la loro crescita umana e spirituale e per un'inedita e coraggiosa emancipazione. Le lettere documentano così il contributo di Armida Barelli al processo di integrazione dei cattolici nella vicenda nazionale e alla nascita di un originale protagonismo femminile.
"Il trattamento basato sulla mentalizzazione per gli adolescenti" (MBT-A) è una guida pratica per professionisti della salute mentale di bambini e adolescenti e ha l'obiettivo di aiutarli a migliorare le proprie conoscenze, le proprie abilità e la propria pratica. Con capitoli scritti da esperti internazionali, il libro delinea come operare con gli adolescenti all'interno di un framework basato sulla mentalizzazione in contesti individuali, familiari e di gruppo. Dopo aver fornito un quadro teorico iniziale in relazione allo sviluppo dell'adolescente, la seconda parte del volume illustra la posizione e le tecniche del modello MBT nel lavoro con i giovani, nonché i sistemi di supervisione a sostegno dello psicoterapeuta MBT-A. La terza parte descrive le applicazioni delle terapie MBT-A a supporto di adolescenti con diverse manifestazioni cliniche. Prefazione di Peter Fonagy. Introduzione all'edizione italiana di Laura Parolin e Alberto Milesi.
Fin da giovane, addirittura dal 1911, Benito Mussolini aveva cominciato a scrivere pagine in cui raccontava la propria vita. Aveva proseguito durante la prima guerra mondiale con un diario in cui raccontava le sue avventure di cronista militare dal retrofronte. Nel 1932 aveva a lungo dialogato con il giornalista tedesco Emil Ludwig per descrivere la vita di un dittatore sotto le luci della ribalta e dietro le quinte. A raccontarci il crollo dall'altare alla polvere e il trauma provocato dalla perdita del potere, ci sono poi le numerosissime lettere e confessioni a Claretta Petacci e le riflessioni sulla prigionia dell'agosto 1943. Insomma, una documentazione straordinaria, qui raccolta per la prima volta, che mostra quanto Mussolini desse peculiare rilievo alla sua immagine, come imponesse una determinata visione di se stesso, consapevole del fatto che, dinanzi alla folla, spesso è l'abito a fare il monaco. Un libro utile per riconsiderare una delle figure fondamentali del Novecento italiano, mostrandocene la psicopatologia, dalla rincorsa al potere alla gestione dittatoriale dello Stato, sino al sanguinoso tramonto di Salò.
Conoscere da vicino - o ritrovarsi accanto, più viva che mai - una figura monumentale eppure accessibile come quella di Carlo Casini dà corpo alla parte migliore di noi, quella che tante volte abbiamo solo scorto da lontano, talora frequentato e visto all'opera, di certo desiderato come un invincibile anelito della volontà, del cuore, dell'anima. In queste pagine Carlo ci parla attraverso decine di testimoni diretti della sua ricchissima vita come se potessimo ancora ascoltarne la limpida voce, sentire posarsi su di noi i suoi occhi trasparenti e benevoli, lasciarci interrogare dalle parole semplici, profonde, dirette che ha sparso a piene mani. È tutto qui, dentro un libro corposo nella voluminosità ma più ancora nella sostanza di ciò che il loro vero protagonista ci dice ancora, ridestando quel che ognuno è chiamato a essere. Sono pagine che non fanno sconti, né lasciano le cose come prima di aprirle. Tra le mani abbiamo infatti uno di quei rari libri capaci di cambiarci, di incidere in profondità, di tracciare una linea, prodigo com'è di idee, spunti, analisi, inviti a cambiare la nostra vita e, a cerchi concentrici, gli altri, e la società intera.
Le fotografie di Giulio Ielardi, in cammino sulla via Appia da Roma a Brindisi, documentano e interpretano con lo sguardo della fotografia autoriale i paesaggi attraversati. La sua ricerca del rapporto tra le tracce del passato e le forme del presente, è un invito a percorrere quei luoghi autentici e carichi di suggestioni. Il percorso artistico è preceduto da una ricca sezione di contributi multidisciplinari che sintetizza l'analisi del paesaggio della Regina Viarum e delinea le prospettive di sviluppo che il Parco Archeologico dell'Appia Antica intende perseguire nel suo ruolo istituzionale di coordinamento della valorizzazione della consolare da Roma a Brindisi. A supporto di queste linee di indirizzo, sono presentate alcune significative esperienze locali in corso. Completa il volume il diario di viaggio "social" del fotografo, introdotto da un saggio sul valore e sulle tendenze delle strategie di comunicazione per la promozione dei paesaggi e dei cammini.
Alta frequenza è uno strumento pensato dall’Azione cattolica per accompagnare quotidianamente la preghiera personale dei giovani (19-30 anni), attraverso la meditazione della Parola di Dio.
Il brano del Vangelo del giorno è accompagnato da un breve podcast e da uno spazio per la riflessione.
Rinnova la tua fiducia nel Signore e scegli di vivere ad alta frequenza, con gli occhi al cielo e i piedi a terra!
Tocca da vicino l’amore personale di Dio, attraverso un ritmo di preghiera che alimenta l’intimità con il Signore e dona nuovo slancio a ogni gesto.
Lamberto Borghi, noto come il «maestro dei maestri», è stato una figura centrale nella storia della pedagogia italiana del Novecento. Dopo aver insegnato all'estero, torna in Italia e insegna lungamente al Magistero di Firenze. Ma all'attività universitaria Borghi affianca anche la direzione, dal 1965 al 1972, della prestigiosa rivista «Scuola e città», da cui palesemente è tratto il titolo di questa antologia. Ed è appunto da quella rivista che Goffredo Fofi riprende alcuni dei testi più rappresentativi della trattazione borghiana, in particolare quelli che affrontano i problemi ancora attualissimi di una scuola diversa che non sacrifichi a nessun dogma la personalità del bambino. Affinché la scuola possa essere... quel che purtroppo ancora non è: il luogo d'incontro tra il processo educativo e la nuova città, la polis dei cittadini e dei bambini.
Il servizio dell'autorità e la risposta di obbedienza hanno la loro origine nella struttura stessa della vita consacrata ed ecclesiale che mette le proprie radici nello stile di vita che Gesù ha scelto per sé e per i suoi discepoli. La finalità del rapporto autorità-obbedienza è la "perseveranza nella gioia". Ciò implica che colui che esercita questo servizio ha come compito primario la cura della comunità affinché ciascuno, nessuno escluso, faccia esperienza teologale della comunione con Cristo e con i fratelli e le sorelle. Prima di essere un guardiano zelante della regola, è un promotore della fraternità, un aiuto nella perseveranza. Per approfondire nel rapporto autorità-obbedienza, e soprattutto per offrire dei sussidi ai superiori e alle superiore di comunità, l'Istituto Superiore di Scienze Religiose, Regina Apostolorum, di Roma, organizzò un corso estivo per la vita consacrata, dal 5 al 9 luglio 2021 con il titolo: "L'esercizio dell'autorità per la perseveranza nella gioia". Il presente volume è il risultato dei lavori svolti durante quei giorni.
7 aprile 1944. Militari tedeschi inquadrati nello Sturm-Bataillon OB Südwest, impiegati in azioni di rastrellamento alle falde del Monte Fumaiolo assieme a milizie della Repubblica sociale, uccidono 30 civili inermi a Fragheto, frazione del comune di Casteldelci (allora nella provincia di Pesaro e Urbino). È una delle prime stragi nazifasciste in Valmarecchia e nell'Italia centro-settentrionale. Per oltre settant'anni i responsabili dell'eccidio sono sfuggiti alla giustizia, poiché si ignorava a quale reparto appartenessero. A partire dagli anni Duemila, in seguito alla scoperta dei documenti occultati nel cosiddetto "armadio della vergogna", si sono potuti celebrare i processi a loro carico. Quello per la strage di Fragheto si è tenuto a Verona dal 2012 al 2013. Gli atti del dibattimento - fra i quali i verbali degli interrogatori a ex militari tedeschi coinvolti nella rappresaglia - sono la principale fonte presentata e analizzata nel volume.