Con questa confezione il bambino avrà la possibilità di operare in diversi modi: nella pagina che si solleva potrà allenarsi a scrivere le lettere all'infinito grazie al pennarello cancellabile, mentre nella parte bassa scriverà a matita la parola che inizia con quella lettera. Poi avrà modo di ricostruire la parola stessa con le lettere magnetiche sull'apposita base, magnetica anch'essa. Età di lettura: da 4 anni.
Il volume affronta il tema della Didattica personalizzata secondo una duplice prospettiva, teorica e applicativa. Partendo da una riflessione sui precedenti storici dell'educazione personalizzata, l'Autrice analizza le modalità e gli esiti di una didattica per la e presenta anche un itinerario formativo per gli insegnanti interessati a realizzare un'autentica educazione personalizzata nella scuola... Il volume contiene anche la descrizione della metodologia usata nell'analisi delle pratiche di didattica personalizzata e gli strumenti costruiti per la loro raccolta.
Due ragazzi benestanti, colti, imbevuti di letture - soprattutto lui - di nobili cavalieri e amori cortesi. Ma quando un giorno questi due giovani, destinati a ereditare gli onori del loro stato sociale, volsero lo sguardo sulle cose degli uomini, videro un mondo che tradiva il messaggio del Vangelo e lo rifiutarono. Decisero, in momenti diversi, di spogliarsi delle loro ricchezze e, nudi, di abbracciare una nuova vita per gli ultimi. Quelle di Chiara e Francesco furono due esistenze che si intrecciarono strettamente pur percorrendo, ciascuno dei due santi, cammini differenti. Lo scopriamo direttamente dalle loro voci, dai loro scritti, a cui Chiara Frugoni dedica in questo libro uno spazio del tutto nuovo. Facendo parlare direttamente i protagonisti, la Frugoni fa del lettore un compagno di strada di Chiara e Francesco, permettendogli di accostarsi al loro generoso progetto e alle resistenze, ai tradimenti, ai compromessi con cui i due dovettero fare i conti per rendere reale la loro utopia. Del resto è una storia, quella di Chiara e Francesco, che col passare dei secoli nulla ha perso della sua travolgente novità. Al contrario, è come se il tempo trascorso non smettesse di sottolinearne la radicale modernità: il rapporto con i poveri, e quindi col denaro e il potere; il ruolo non subalterno della donna; la funzione dei laici nell'istituzione religiosa; l'importanza del lavoro manuale in servizio del prossimo e come garanzia di libertà; la relazione con fedi diverse.
Questo libro contiene uno speciale approccio al senso delle cose, al senso della vita, con gli avvenimenti che ci toccano, le persone che incontriamo, le storie che ascoltiamo, i "segni" e i "sogni" che ci vengono inviati e soprattutto con la "parola" che il Signore ci ha donato. Tutto questo "parla" al nostro cuore, ci da delle intuizioni, ci apre la mente, soprattutto ci mostra il sentiero da seguire per realizzarci in pienezza, per giungere finalmente alla "terra del latte e del miele", la dimora che il Signore ha preparato per noi fin dall'eternità. "Ciò che propongo è molto semplice ed è qualcosa che l'uomo pratica da quando è iniziata la sua avventura sulla terra, anche se spesso non ne è pienamente consapevole. Nel libro lo chiamo discernimento. Spero che sarà uno strumento utile a molti lettori".
Questo libro parla di libertà. Libertà violata, vilipesa, offesa. Libertà inseguita e raggiunta a costo della privazione della libertà. Questo libro parla di coscienza. E di obiezione di coscienza. Dei pacifisti che dicono no alla divisa e che sono finiti in carcere. Dei medici che dicono no a una donna che decide consapevolmente di interrompere la gravidanza. Dei farmacisti che dicono no a una ragazza che chiede la pillola del giorno dopo. Questo libro parla di italiani. Storie di italiani come Agostino Manni, punito per non aver voluto servire la patria imbracciando le armi. Storie di italiane che hanno subito un aborto tardivo, costrette al dolore perché l'anestesista è obiettore di coscienza. Storie di italiani che hanno fatto della propria libertà di coscienza un inno e storie di italiani che, in nome dell'obiezione di coscienza, privano gli altri della loro libertà. Dalla leva militare all'aborto, dalla sperimentazione animale fino al rifiuto del parto cesareo, Chiara Lalli, in un intreccio di storie di vita e riferimenti pop - dal dottor House a Simone Cristicchi -, ci racconta come cambia l'obiezione di coscienza. E come diventa irriconoscibile.
È possibile interrogare un pensatore del XII secolo riguardo a istanze contemporanee di libertà di coscienza e pluralismo religioso e ricavarne modelli per comprendere il presente? Dagli anni Sessanta del secolo scorso fino a oggi, molti autori statunitensi di ambiente sia accademico sia rabbinico - quali Joseph Soloveitchik, Marvin Fox, Steven Schwarzschild, David Hartman, Menachem Kellner e Kenneth Seeskin - hanno proposto riletture impegnate, se non "militanti", di Mosè Maimonide (1138-1204). Superando le interpretazioni di Leo Strauss, hanno attualizzato la filosofia di Maimonide per affrontare questioni centrali oggi, come la dialettica tra universalismo etico e particolarismo nazionale o tra umanità, comunità e individuo. Al lettore del filosofo ebreo si propone un percorso ermeneutico di sintesi spirituale, un'integrazione tra ortodossia e laicità, Gerusalemme e Atene, in cui «il perplesso non può che stare nel mezzo».
La Parola di Dio: la tensione a meditare e vivere il Vangelo ha caratterizzato la spiritualità del Movimento dei Focolari fin dalla nascita, nella consapevolezza che la Parola è Dio stesso, e vissuta provoca la rivoluzione cristiana, perché essa non solo porta all'unione dell'anima con Dio, ma anche delle persone tra loro, fino alla realizzazione dell'unità tra tutti, testamento di Gesù, "Padre che tutti siano uno" (Gv 17, 21.23). Il volume raccoglie brani tratti da meditazioni, scritti, lettere e discorsi sul tema.
La cultura, con l'avvento del cinema e via via degli altri mass media, è divenuta, si suole dire con formule abusate persino nel parlare comune, una "cultura dello spettacolo" o una "cultura dell'immagine", come se l'una espressione fosse sinonimo dell'altra. L'intercambiabilità della parola "immagine" con la parola "spettacolo" trova un riscontro sintomatico anche e soprattutto nella riflessione sulla teoria e l'estetica dedicate al cinema e ai più diversi linguaggi massmediatici. Ed è riscontro sintomatico, perché indica un'indissociabilità ormai ontologica tra i concetti sottesi alle due parole e perché rende conto dell'instaurarsi di una inedita nozione e di una nuova entità: l'"immagine-spettacolo". È quanto ipotizza, in questo volume, l'autrice che, proseguendo la sua ricerca sui fondamenti teorici ed estetici dello spettacolo cinematografico, rintraccia nel pensiero di Jean Baudrillard sollecitazioni utili per indagare, attraverso numerosi esempi, origini, usi ed effetti dell'"immagine-spettacolo" e della sua pervasività fattasi, come noto, "globale".
Mamma, butta la pasta! Non una qualsiasi, però. La pasta biologica, equa, solidale, artigianale è assai più buona di quella industriale e fa anche bene: ai produttori resistenti di cui raccontiamo le storie, che difendono la terra e il grano che vi cresce, al commercio equo, al movimento antimafia, alle imprese sociali. Un "valore aggiunto dei rigatoni" che si impasta con il piacere del palato e le antiche tradizioni. I migliori pastifici bio e artigianali, i mulini a pietra, i cereali antichi. E l'invito a fare la pasta in casa, perché sia farina del vostro sacco. Mettete su l'acqua.
"L'abbraccio dell'ombra" è un romanzo costruito su un intreccio di vicende, con protagonisti alcuni giovani, per lo più studenti, e i loro rapporti sentimentali. Ambientato tra Busto Arsizio, Merate e Milano, con un breve excursus norvegese per uno dei protagonisti, il romanzo si snoda con una certa velocità, a partire dal rapporto tra Aura e Darco, che dovrà affrontare numerose prove nel corso della narrazione.
In questo libro vengono riportate storie vere (alcune già pubblicate sul La Vita del Popolo di Torino) di persone che si trovano in situazioni di oggettiva difficoltà e fatica, determinate a volte da un handicap, o da una malattia, dal disagio sociale o da sofferenze di altro genere.
Il «filo conduttore» che caratterizza queste testimonianze è quello della «speranza». Sono queste persone stesse che manifestano la «gioia di vivere» nonostante i gravi fardelli da portare. Sono gente normale, ma con qualcosa di speciale.
Il loro messaggio è soprattutto un invito a «guardare oltre» per sapere scorgere le piccole bellissime cose di cui la vita è costellata e delle quali non sempre ci rendiamo conto.
siamo circondati da persone speciali, che non si servono delle proprie qualità umane straordinarie per svettare su chi, come noi, fatica a districarsi tra i mille problemi del quotidiano: sono persone che ci trasmettono, con la semplicità del loro sorriso e del loro raccontarsi, una gioia sincera, profonda e contagiosa.
(L’autrice)
Punti forti
Storie vere e testimonianze di persone che vivono situazioni di difficoltà, disabilità e malattia, caratterizzate dal senso della speranza che va oltre la sofferenza.
Vengono spesso citate e descritte molto opportunamente le attività significative di associazioni e/o comunità come: Comunità di Sant’Egidio, R.a.Vi (Ricominciare a vivere), Scout, La Piccola Casa della Pivina Provvidenza del Cottolengo ecc.
Destinatari
Educatori/Studenti/Parrocchie
Sacerdoti/insegnanti/associazioni/gruppi
Per chi fa volontariato (Anno delVolontariato)
Autrice
Chiara Bertoglio è nata nel 1983, inizia lo studio della musica a tre anni si diploma in pianoforte all’età di 16 anni e ottiene inoltre diplomi in Svizzera, in Inghilterra e nell’ambito dei Corsi triennali di perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma. Attualmente studia per un PhD (dottorato di ricerca) presso l’Università di Birmingham (UK). È concertista, insegnante di pianoforte e ha partecipato a concerti e a programmi radiofonici e televisivi in Italia e in tutta Europa. Collabora con testate prestigiose come Panorama, e La Vita del Popolo di Torino. Tra le sue pubblicazioni: Voi suonate amici cari (ed. Marco Valerio Editore 2005); Per sorella musica (Effatà 2009); Logos e musica: Ascoltare Cristo nel bello dei suoni (Effatà 2009).
Deumanizzare significa negare l’umanità dell’altro. È un fenomeno poliedrico, multiforme, flessibile. Si adatta ai luoghi, alle relazioni, alle persone singole come a intere popolazioni e assume di volta in volta i contenuti richiesti dal clima culturale del momento. Un primo gradino, ad esempio, di questo processo sono i pregiudizi, i luoghi comuni o le espressioni razziste con cui si pongono in contrapposizione dei gruppi di persone, creando un “noi” e un “loro”: “noi” che siamo i settentrionali, i bianchi, i cattolici, gli europei e “loro” che sono i meridionali, i negri, gli zingari. Già nel porre questa divisione si crea il germe di una presunta umanità un po’ diversa, che può essere stigmatizzata ed emarginata al di fuori di quella che viene ritenuta la reale dimensione umana. Andando indietro nella storia occidentale, lo sterminio delle popolazioni americane nel ’600 è sorretto da un’ideologia che appiattisce l’immagine dei nativi su quella delle bestie. Gli esempi di deumanizzazione dei nativi pervade le cronache della conquista e la saggistica successiva: i conquistatori li definiscono creature barbare, prive di intelligenza, cannibali e i filosofi spagnoli discussero a lungo se gli indiani fossero uomini o scimmie, semplici bruti o creature capaci di pensieri razionali e se Dio li avesse creati allo scopo di fornire schiavi agli europei. Chiara Volpato propone in questo volume una rassegna degli studi sui fenomeni di deumanizzazione con una prospettiva psicosociale. Analizza le diverse espressioni che può assumere questo processo – l’animalizzazione, la demonizzazione, la biologizzazione, l’oggettivazione, la meccanizzazione – attraverso una ricognizione delle loro manifestazioni storiche. Uno sguardo particolare è riservato al ruolo che hanno oggi i media nella diffusione e nel mantenimento di immagini e concetti deumanizzanti