In un ambiente secolarizzato e pluralista, i cristiani di oggi sperimentano un intenso bisogno di luce e di orientamento e si mettono quindi alla ricerca di autentiche guide spirituali, per raggiungere la pienezza del battesimo. A tale aspettativa corrisponde tuttavia grande scarsità di simili figure e altrettanta urgenza di preparare adeguatamente nuovi accompagnatori.
Dopo aver pubblicato un manuale sui principi generali della direzione spirituale, volto all’indispensabile formazione teorica, l’autore consegna ora, quale complemento, una iniziazione pratica. Essa fornisce gli strumenti atti ad approfondire la conoscenza individuale delle persone dirette, a scoprire le loro ferite emozionali per aiutarne la guarigione, ad orientare nella difficoltà della preghiera, ad accompagnare i giovani, specialmente nel momento decisivo della scelta dello stato di vita.
Sommario
Presentazione. 1. Iniziazione alla direzione spirituale. 2. La guida e l’incontro di aiuto. 3. Le funzioni dell’incontro di aiuto. 4. Direzione spirituale differenziata. 5. Sanzione interiore. 6. Guarigione delle ferite affettive. 7. Accompagnamento nella crescita iniziale. 8. Accompagnare gli inizi della vita di preghiera. 9. Illuminare i giovani. 10. L’accompagnamento nella scelta dello stato di vita. 11. Supervisione nella direzione spirituale. Conclusione. Bibliografia generale.
Note sull'autore
Benito Goya, religioso del Carmelo teresiano e vicepreside del Teresianum, è professore di psicologia applicata alla vita spirituale e alla vita consacrata al Teresianum, all’Università Salesiana e al Claretianum. Ha una lunga esperienza di orientamento psicologico e spirituale. Ha pubblicato: Psicología y vida espiritual, Madrid 1983; Psicologia dinamica e vita spirituale, Roma 1985; Psicologia e vita consacrata, Roma 1996; e presso le EDB: Formazione integrale alla vita consacrata, 22000; Psicologia e vita spirituale,22001; Vita spirituale tra psicologia e grazia, 2002; Luce e guida nel cammino. Manuale di direzione spirituale, 2004.
In un ambiente secolarizzato e pluralista, i cristiani di oggi sperimentano un intenso bisogno di luce e di orientamento e si mettono quindi alla ricerca di autentiche guide spirituali, per raggiungere la pienezza del battesimo. A tale aspettativa corrisponde tuttavia grande scarsità di simili figure e altrettanta urgenza di preparare adeguatamente nuovi accompagnatori.
Dopo aver pubblicato un manuale sui principi generali della direzione spirituale, volto all’indispensabile formazione teorica, l’autore consegna ora, quale complemento, una iniziazione pratica. Essa fornisce gli strumenti atti ad approfondire la conoscenza individuale delle persone dirette, a scoprire le loro ferite emozionali per aiutarne la guarigione, ad orientare nella difficoltà della preghiera, ad accompagnare i giovani, specialmente nel momento decisivo della scelta dello stato di vita.
Sommario
Presentazione. 1. Iniziazione alla direzione spirituale. 2. La guida e l’incontro di aiuto. 3. Le funzioni dell’incontro di aiuto. 4. Direzione spirituale differenziata. 5. Sanzione interiore. 6. Guarigione delle ferite affettive. 7. Accompagnamento nella crescita iniziale. 8. Accompagnare gli inizi della vita di preghiera. 9. Illuminare i giovani. 10. L’accompagnamento nella scelta dello stato di vita. 11. Supervisione nella direzione spirituale. Conclusione. Bibliografia generale.
Note sull'autore
Benito Goya, religioso del Carmelo teresiano e vicepreside del Teresianum, è professore di psicologia applicata alla vita spirituale e alla vita consacrata al Teresianum, all’Università Salesiana e al Claretianum. Ha una lunga esperienza di orientamento psicologico e spirituale. Ha pubblicato: Psicología y vida espiritual, Madrid 1983; Psicologia dinamica e vita spirituale, Roma 1985; Psicologia e vita consacrata, Roma 1996; e presso le EDB: Formazione integrale alla vita consacrata, 22000; Psicologia e vita spirituale,22001; Vita spirituale tra psicologia e grazia, 2002; Luce e guida nel cammino. Manuale di direzione spirituale, 2004.
Il testo inaugura una nuova collana di itinerari di riflessione per accompagnare giovani ed educatori ad approfondire la dimensione vocazionale, in cui l'Autore, A. Cencini, offre tutta la propria collaudata esperienza nel campo della pastorale giovanile e vocazionale. Il cuore del mondo nasce dal XX Seminario di formazione alla direzione spirituale al servizio dell'orientamento vocazionale, svoltosi a Bocca di Magra nell'aprile 2005, che ha affrontato la riflessione del pellegrinaggio interiore verso il centro di sé, a partire dalla spiritualità della "piccola via" di Teresa di Lisieux. Essa risulta l'unica via, praticabile da tutti, in grado di integrare tutta la nostra storia attorno al Signore crocifisso e risorto. Il centro per il credente è infatti il mistero pasquale. Il testo si sviluppa su tre versanti: il significato del centro della vita sul piano psicopedagogico e a livello credente, come si pone il giovane d'oggi di fronte alla ricerca del proprio centro, e infine alcuni cenni riguardo al cammino di accompagnamento del giovane stesso. Un aiuto offerto agli educatori che accompagnano un giovane alla ricerca del suo centro, e anche al giovane stesso in questo percorso da compiere in tutto l'arco della propria esistenza, per non correre il rischio di vivere lontano da sé.
Questo libro presenta gli atti del convegno 2005 promosso – come ogni anno – dal prestigioso Istituto di Teologia della Vita Consacrata “Claretianum” di Roma.
Il tema del convegno era il tentativo di fare un bilancio di un quarantennio di ripensamento e rinnovamento della vita consacrata, a partire dal documento Perfectae caritatis del Concilio Vaticano II.
Una antologia di testi che offre brani stimolanti sulla vita e la spiritualità delle suore, queste persone "particolari" guardate a volte con simpatia, altre volte con diffidenza e leggerezza, considerandole quasi fuori dal mondo. Riportando il pensiero di molti autori antichi e moderni - da sant'Ambrogio a Manzoni, da Caterina da Siena a Kierkegaard, da Erasmo da Rotterdam a Bernanos, da Giovanni Verga a Erich Fromm, fino ai moderni scrittori di spiritualità e cose religiose - il libro racconta il variegato mondo delle suore in un caleidoscopio di temi che restituiscono un'immagine vera e reale di questo affascinante e poco conosciuto continente che sono le suore. Così, accanto alle voci più comuni che ci si può aspettare a riguardo delle suore, cene sono altre: cinema, contro corrente, fantasia, illusioni, musica, provocazioni, scandalo, sport, teatro, umorismo e molte altre, che rendono godibile e proficua la lettura di questa antologia.
Descrizione dell'opera
Da trentacinque anni la Caritas Italiana è impegnata nell’accompagnamento delle Chiese locali affinché, nel progettare la pastorale, non perdano di vista l’obiettivo di formare comunità che annunciano, celebrano e testimoniano in modo organico il vangelo della carità. A tale fine diviene sempre più importante la formazione dei presbiteri e dei diaconi permanenti: questi ultimi sono infatti i primi destinatari del volume, il cui contributo originale consiste nel presentare la centralità della carità nella proposta di vita cristiana attraverso una fondazione teologica che fa sintesi del lavoro di ricerca degli ultimi decenni.
I contenuti sono organizzati in tre parti: la prima tratteggia una panoramica della società civile e della Chiesa italiana, al fine di contestualizzare la necessità di ripensare la formazione alla carità dei presbiteri e degli operatori pastorali; la seconda raccoglie una serie di documenti della Chiesa universale e della Chiesa italiana, riletti ed esaminati ricercando gli aspetti educativi e formativi del clero nella prospettiva della carità; l’ultima parte è il cuore dell’opera: partendo dall’ecclesiologia di comunione del Vaticano II, evidenzia gli interrogativi su cui riflettere per dare centralità alla carità nella comunità ecclesiale.
Sommario
Presentazione (V. Nozza). Introduzione. I. Società civile e Chiesa italiana: cambiamenti e prospettive negli ultimi quarant’anni. 1. Una società in rapida evoluzione. 2. L’evento del concilio Vaticano II: verso un nuovo modello ecclesiale. 3. Il cammino della Chiesa in Italia negli anni postconciliari. II. La formazione dei presbiteri alla pastorale della carità nei documenti magisteriali. 4. Il magistero universale dal concilio Vaticano II alla Deus caritas est. 5. I documenti della Chiesa italiana riguardo alla formazione dei presbiteri dal concilio Vaticano II ad oggi. III. Teologia della carità nell’ecclesiologia di comunione. Per una formazione alla pastorale della carità. 6. Ecclesiologia di comunione e carità. 7. Centralità della carità nella proposta di vita cristiana. 8. La Caritas, organismo pastorale per promuovere la testimonianza della carità. 9. Per una più adeguata formazione sacerdotale alla pastorale della carità. Conclusione. Fonti. Postfazione (G. Pasini).
Note sull'autore
Salvatore Ferdinandi, sacerdote della diocesi di Terni-Narni-Amelia, dal 1982 al 2001 è stato direttore della Caritas diocesana, esperienza pastorale riversata poi in Caritas Italiana, ove è responsabile per gli ambiti della formazione e promozione delle Caritas diocesane e parrocchiali, della documentazione e della sussidiazione. Ha conseguito la laurea in teologia morale presso l’Istituto Teologico di Assisi e la specializzazione all’Accademia Alfonsiana di Roma. È docente di dottrina sociale della Chiesa presso la Pontificia Università Urbaniana e teologia pastorale presso il Pontificio Collegio Leonino di Anagni. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Pace a te, Chiesa sorella, Caritas Italiana, Roma 1995 e Per una carità aperta al mondo, EDB, Bologna 2003.
Descrizione dell'opera
Di fronte alla crisi della vita consacrata si parla talora della necessità di tornare alle radici. Per l’autore è tuttavia indispensabile un passo ulteriore, al fine di individuare un ‘ripartire da Cristo’ che sappia saldarsi alla situazione attuale, ne diventi chiave interpretativa e indichi la vera risposta che occorre. Le pagine che egli propone si pongono su questa linea: partono dai fatti – l’attuale situazione della vita consacrata – e cercano di mostrare come proprio il ritorno al vangelo, e dunque il significato teologico-spirituale delle grandi parole che definiscono il progetto di vita consacrata, ha forza di rinnovamento per la vita consacrata stessa in ogni suo aspetto.
Il discorso intende essere spirituale, ma secondo una spiritualità che parla alla vita e la trasforma non solo a livello personale ma comunitario e apostolico. Il tema che ritorna nel corso di tutta l’esposizione è infatti quello della riqualificazione spirituale, nella convinzione che siano maturi i tempi per una vera ripresa spirituale, profondamente incarnata nel tessuto storico e culturale di oggi, capace di restituire alla vita consacrata autenticità e credibilità.
La seconda edizione è arricchita da tre nuovi capitoli che affrontano in particolare i temi della castità e della povertà.
Sommario
Prefazione. 1. Vita consacrata un ritorno alle radici. 2. La pratica e il frutto. 3. La vita spirituale come vita nello Spirito. 4. Carisma e vita nello Spirito. 5. Carisma del fondatore e carisma dell’istituto. 6. Obbedienza e vita nello Spirito. 7. Con discernimento. 8. Nella vita consacrata un’obbedienza per la missione. 9. Il servizio dell’autorità nella comunità religiosa. 10. Nel celibato per il Regno. 11. Solitudine e comunione nel celibato. 12. Per i poveri da poveri. 13. Obbedienza alla vita nella sottomissione. 14. Perché diventi vita vissuta (E. Citterio).
Note sull'autore
Luigi Guccini, sacerdote dehoniano, ha compiuto gli studi alla Pontificia Università Gregoriana. Ha lavorato per quasi 30 anni al Centro Editoriale Dehoniano di Bologna come direttore del quindicinale Testimoni e curatore di alcune collane editoriali nel campo della spiritualità e della vita religiosa. Questo incarico gli ha consentito di seguire con attenzione e in modo continuativo la ricerca e l'evoluzione della vita consacrata nel postconcilio, sia in Italia che a livello internazionale. Presso le EDB ha pubblicato – da solo o in collaborazione – Obbedienza vita nello Spirito (1981), La vita consacrata a vent'anni dal concilio (1986), Dove va la vita consacrata (1996) e ha curato Una comunità per domani. Prospettive della vita religiosa apostolica (2000). Attualmente vive e opera in un centro di spiritualità del suo istituto a Capiago, alle porte di Como.
Non diversamente dagli altri gruppi umani, le comunità religiose rispondono alle leggi che regolano i rapporti tra individui e comunità. Nel descrivere tali rapporti gli studi più recenti hanno superato l’opposizione tra il polo individuale e quello collettivo, per affermarne il carattere psicosociale: i rapporti vengono costruiti dalla comunità nell’interazione sociale; la responsabilità personale non viene esclusa, ma occorre collocarla in un contesto sociale.
Il volume aiuta a integrare la maturazione personale (prima parte) nella costruzione della comunità religiosa (seconda parte), per giungere a definire il funzionamento della comunità (terza parte), avvalendosi di utili test ed esercitazioni.
Sommario
Introduzione. 1. Il processo di maturazione personale. 2. La costruzione della comunità religiosa. 3. Analisi del funzionamento delle comunità. Conclusione. Bibliografia.
Note sull'autore
Sabino Ayestarán, francescano, è laureato in psicologia all’Università di Lovanio (1965), dottorato in psicologia alla Pontificia Università di Salamanca (1980). Docente di psicologia nella Scuola di lavoro sociale di San Sebastián (1972-1975), alla Pontificia Università di Salamanca (1976-1980) e all’Università dei Paesi Baschi (dal 1981). Psicologo di professione, la sua ricerca è incentrata sulle dinamiche dei gruppi umani. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: El grupo como construcción social, Barcelona 1995; Manual de Psicoterapia de grupo, Salamanca 1980.
La situazione attuale della vita consacrata, con la sua sterilità e le sue crisi, rivela una sua non corrispondenza con i piani di Dio e le esigenze profonde del cuore umano che anela a una salvezza. Essa è condizionata dalla cultura occidentale, radicata in un concetto dell'"io" assoluto che può intessere solo rapporti di utilità, distruggendo quegli stessi diritti umani e tanti valori umanistici di civiltà vera che pure aveva prodotto. La Chiesa ha ritenuto per molto tempo di potere coniugare cristianesimo e cultura occidentale, e ha così edulcorato il vangelo e reso difficile il suo annuncio. La vita religiosa, nel bene e nel male è stata parallela alla occidentalizzazione del cristianesimo e ha gradatamente perso la sua carica profetica. Abbiamo bisogno di una nuova concezione antropologica. Potremmo dire: passaggio dall'"io" al "sé", dall'essere alla relazione. Non più "Io sono", ma "Io siamo"; più conforme alla visione cristiana che vede la profonda identità di Dio nella Relazione, nella Comunità Trinitaria: è l'ecclesiologia del Vaticano II. Il religioso è colui che incarna questo uomo nuovo, questo nuovo cristiano: il principio-segno della possibilità di vivere il Vangelo e quindi di annunziarlo senza tradirlo e senza edulcorarlo. Il testo di F. Scalia è attuale e provocatorio. Richiama la vita consacrata alla sua radicalità.
«L’amore non può esistere senza la comunicazione. Migliorare la qualità della nostra comunicazione significa migliorare la natura e la qualità del nostro amore» (dall’Introduzione).
Le pagine offerte dall’autrice, esperta in comunicazione, si concentrano sul binomio comunicazione-amore, con l’obiettivo di accrescere la capacità di dialogo all’interno delle comunità religiose. E questo non soltanto per rendere più soddisfacente la vita dei soggetti coinvolti, ma anche per la testimonianza che essi sono chiamati a portare per esplicita indicazione di Gesù: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,35).
Se nelle comunità viene meno la comunicazione, queste non saranno altro che gruppi di uomini o donne residenti sotto lo stesso tetto e che forse condividono il lavoro e le spese, mentre la loro prospettiva deve essere quella di divenire un’unità fisica, spirituale e psicologica, con specifiche caratteristiche di fratellanza, amicizia e accoglienza, acquisite attraverso la continua cura della comunicazione tra i propri membri.
Al fine di tradurre in esperienza il percorso proposto dal volume, ogni capitolo è corredato di un’esercitazione, da svolgere dapprima individualmente e poi in gruppo.
Sommario
Introduzione. 1. Una prima definizione. 2. Il dialogo con me stesso. 3. La comunicazione nella vita comunitaria. 4. Solitudine. Comunità. Solidarietà. 5. Chiudersi alla comunicazione: scegliere il non essere. 6. Vivere il sacramento dell’amicizia. Conclusione. Bibliografia. Segni per l’animazione comunitaria.
Note sull'autrice
Maite Melendo, nata a Madrid e formata negli Stati Uniti, è psicoterapeuta. Tiene numerosi corsi sulla comunicazione interpersonale e le tecniche di ascolto. Tra le sue opere ricordiamo: Comunicación e integración personal (1985); En tu centro: el Eneagrama (1995); Soledad acompañada (1995); Vivir de verdad (1996); La escucha (2001).
Che cosa avvenne alla Compagnia di Gesù dopo che fu messa al bando tra il 1759 e il 1773? Gli oltre quindicimila gesuiti che vivevano e operavano in ogni parte del mondo rinunciarono davvero alla regola di sant’Ignazio? E come fu possibile riportare in vita l’Ordine ignaziano nel 1814, dopo quasi mezzo secolo di estinzione? Questo libro prova a rispondere a tali domande, prendendo in esame le vicende di numerosi Paesi europei. Contribuisce così a fare luce su una fase particolarmente critica e poco nota nella storia dei gesuiti. Infatti, se il Cinquecento, secolo degli esordi, fu segnato dall’opera di santi e martiri, e il Seicento rappresentò il momento della piena realizzazione spirituale, apostolica e culturale dell’Ordine, il Settecento fu il secolo delle espulsioni e della soppressione, episodi che ancora oggi non sono stati pienamente elaborati, non solo nella storia della Compagnia di Gesù, ma anche in quella della Chiesa.
Paolo Bianchini è ricercatore in Storia dell’educazione presso la Facoltà di Scienze della formazione dell’Università di Torino. Si occupa di storia delle pratiche di diffusione della cultura in Europa tra XVIII e XIX secolo, interessandosi in particolare alle modalità educative della Compagnia di Gesù e alla manualistica per la scuola. È coordinatore nazionale della banca dati italiana sul manuale scolastico (EDISCO).
L’opera è anzitutto destinata in prima battuta all’ambito monastico, a figure come il maestro dei novizi, i confessori, l’abate, tutti coloro che prestano un qualche servizio alla vita spirituale dei giovani professi. Il testo, schematico e non pedante, può essere letto anche da chi svolge un ruolo comunque formativo (catechista, animatore di gruppi parrocchiali) interessato ad approfondire queste tematiche. Il libro offre una serie di indicazioni teoriche e pratiche e, tenendo presente come riferimento la regola di san Benedetto, pesca nella tradizione cistercense, il cammino carmelitano e le scienze umane.