Il 22 settembre 2018 la Sala Stampa vaticana ha comunicato la firma di un accordo provvisorio tra la Repubblica popolare cinese e la Santa Sede sulle modalità di nomina dei vescovi cattolici. Come sottolinea p. Antonio Spadaro, direttore della rivista La Civiltà Cattolica e curatore di questo volume, «non si tratta della conclusione di un processo, ma del suo reale avvio», voluto con determinazione da papa Francesco, «il quale ha più volte espresso sia la sua ammirazione per la Cina sia il desiderio del superamento degli ostacoli verso un dialogo solido ed efficace». Grandi sono le opportunità di questa situazione nuova e i contributi di studio e di approfondimento raccolti in questo volume - scrive il card. Pietro Parolin nella Prefazione - «aiutano e superare la logica delle facili contrapposizioni, a cogliere la reale complessità della sfida culturale, sociale e religiosa della Cina di oggi, e a sciogliere progressivamente i nodi che ancora impediscono la gioia di un incontro fecondo».
«La donna non esiste», afferma Marinella Perroni, «esistono le donne». E allora donne: 17 voci di donne, tra le più presenti, tra le più sfidanti, nel panorama ecclesiale e storico-filosofico: Angela Ales Bello, Mary Melone, Cettina Militello, Serena Noceti, Marinella Perroni, Cristina Simonelli, Adriana Valerio, Francesca Brezzi, Yvonne Donha... sono solo alcune delle bibliste, storiche, filosofe, artiste che, attraverso le pagine di questo testo, aprono uno scorcio sul pensiero femminile e sul contributo da esso offerto al pensiero e alla Chiesa, dal concilio Vaticano II a oggi. Voci di donne - raccolte, perché intervistate, da Sabina Caligiani - che non hanno paura di stimolare la lettura e la coscienza del lettore su temi attuali e particolarmente forti.
«Il Mese Missionario Straordinario sia occasione di grazia intensa e feconda per promuovere iniziative e intensificare in modo particolare la preghiera – anima di ogni missione –, l’annuncio del Vangelo, la riflessione biblica e teologica sulla missione, le opere di carità cristiana e le azioni concrete di collaborazione e di solidarietà tra le Chiese, così che si risvegli e mai ci venga sottratto l’entusiasmo missionario».
(Papa Francesco)
Il 30 novembre 2019 ricorrerà il centenario della promulgazione della Lettera apostolica Maximum Illud, con la quale Benedetto XV desiderava dare nuovo slancio alla responsabilità missionaria di annunciare il Vangelo. In occasione di questo importante anniversario, Papa Francesco ha indetto per tutta la Chiesa un Mese Missionario Straordinario, affidando l’animazione di questo evento alla Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e alle Pontificie Opere Missionarie.
Grazie ad un’ampia consultazione presso le Chiese locali, è stata realizzata questa Guida per preparare e vivere il Mese Missionario Straordinario Ottobre 2019. Si tratta di un sussidio realizzato con i contributi provenienti da cristiani di tutto il mondo e rivolto ai cristiani di tutto il mondo. I testi qui presentati serviranno a ispirare la creatività delle Chiese locali e dei loro cristiani nell’affrontare le sfide inerenti all’evangelizzazione a partire dalla missio ad gentes e dal proprio contesto.
Le parti di cui si compone questa Guida corrispondono alle dimensioni spirituali indicate dal Santo Padre Papa Francesco nell’indire questo Mese Missionario Straordinario: l’incontro personale con Gesù Cristo vivo nella Chiesa, la testimonianza di santi e martiri della missione, la formazione catechetica alla missione e la carità missionaria.
Tra l'8 novembre 2017 e il 4 aprile 2018, durante l'Udienza del mercoledì, papa Francesco ha tenuto un ciclo di catechesi dedicate alla Messa, in particolare alle diverse parti della liturgia eucaristica, che comincia con il segno della croce - da insegnare bene ai bambini fin da piccoli - e si conclude confluendo nella vita di tutti i giorni. Il testo raccoglie tutte e quindici le catechesi, un vero e proprio vademecum per comprendere e approfondire il significato teologico della celebrazione eucaristica, imprescindibile dagli aspetti liturgici. La Messa deve trasformare la vita in una «Pasqua fiorita»: questo l'invito di Francesco rivolto a tutti e a ciascuno.
Se c'è una parola che non perde mai di attualità questa è sicuramente la parola "liberazione". È su di essa che si sofferma il monaco benedettino, biblista e teologo della liberazione, il brasiliano Marcelo Barros, illuminandone il significato alla luce dei testi biblici e in particolare del tema giubilare, ma anche rispetto a quella riflessione in cui si è distinta la teologia latinoamericana a partire dall'inizio degli anni '70. In piena fedeltà al metodo tipicamente latinoamericano del "vedere, giudicare, agire" (prima osservando i "segni dei tempi" provenienti dalla realtà dei popoli, poi interpretandoli alla luce della Parola di Dio e infine traducendo tutto ciò in esortazioni e impegni concreti) Marcelo Barros riflette sul significato di una teologia e di una spiritualità liberatrici per il nostro presente, come risposta all'invito divino a trasformare il mondo e a costruire resurrezione laddove si incontrano oppressione e morte. Nella convinzione che la ricerca di liberazione sia una questione di fede, un tema teologale e teologico. E che, per questo, ogni autentica teologia cristiana non possa non essere, in qualche modo, una Teologia della Liberazione.
Autorevolmente come solo Scannone lo può fare, viene qui presentata la teologia argentina del popolo e della cultura, un versante con caratteristiche proprie della teologia della liberazione. L’Autore ne studia l’influsso esercitato su Jorge Mario Bergoglio, consapevole che si tratta di una chiave imprescindibile per conoscere papa Francesco: per capire sia l’ispirazione profonda della sua teologia, sia le radici filosofiche della sua pastorale, sia i suoi gesti, le sue parole, i suoi scritti, il suo impulso riformatore.
Il libro espone dapprima le origini della teología del pueblo, i suoi caratteri distintivi, le figure dei suoi principali protagonisti e le tappe del suo sviluppo storico fino ai nostri giorni. Scannone la presenta, quindi, come modello universalizzabile di inculturazione della teologia mediante la sapienza e la pietà del popolo di Dio incarnato nei popoli della terra. E, infine, mostra appunto il suo influsso decisivo sul magistero dell’attuale pontefice, che peraltro porta questa teologia a un livello più universale e la sviluppa con creatività.
La teologia del popolo esige di essere conosciuta e studiata come importante frutto del rinnovamento conciliare (specialmente nella sua declinazione latinoamericana): rappresenta un apporto originale alla teologia in quanto tale e al dialogo teologico interculturale, ma è altresì modello metodologico di annuncio ed è spinta qualificante per riformare la chiesa universale.
È stato ormai dimostrato ampiamente che Rosmini anticipa (a più di cento anni di distanza), molte posizioni del Concilio Vaticano II (ad esempio sulla partecipazione attiva dei fedeli alla liturgia, come sulla ecclesiologia). Egli è stato come un profeta che, con sguardo lungimirante, riesce a scrutare nuovi orizzonti, a indicare nuove mete, precedendo i tempi e andando avanti con un passo più celere, afferrato dal desiderio di entrare in dialogo con la cultura e con le sfide del suo tempo. E d'altronde, se è evidente che papa Francesco sta indirizzando la Chiesa verso una più fedele ricezione del Concilio, è interessante confrontare molti suoi discorsi e molte sue affermazioni per ritrovarvi un profumo rosminiano. Il quinto dei "Colloqui Rosmini", promossi dallo Studio Teologico S. Paolo di Catania sin dall'anno accademico 2009/2010, presenta il pensiero del roveretano sulla Chiesa sinodale, tema quanto mai attuale e fondamentale per la Chiesa contemporanea.
L'indagine su Cirillo e Metodio induce Dvornik ad affrontare, con il metodo storico critico, la questione del Primato Romano ascoltando le ragioni della parte bizantina. L'analisi storica sulla formazione del concetto di Basileia porta l'autore a sostenere l'iniziale condivisione da parte della Sede Romana della classica posizione bizantina circa il fondamento politico del Primato nella Chiesa e a negare qualsiasi fondamento storico al ruolo dell'Apostolo Andrea nella fondazione della Sede Costantinopolitana, al punto che anche il patriarca Fozio, la cui aspra controversia con Roma viene dall'autore sottoposta a profonda revisione storica, vi rimase del tutto indifferente. Il monumentale edificio eretto da Dvornik appare un gigante dai piedi d'argilla di cui si evidenziano in quest'opera le fragilità e le contraddizioni.
Voglio solo mettere Cristo sempre più al centro della Chiesa. Poi sarà Lui a fare le riforme necessarie.
Francesco
Si può dire " il popolo evangelizza continuamente se stesso". Qui riveste importanza la pietà popolare, autentica espressione dell'azione missionaria spontanea del Popolo di Dio.
Francesco
Nella Chiesa cattolica è tempo di grandi divisioni, divisioni su temi importanti e di grande impatto per i fedeli e anche per coloro che non si professano cattolici. Ecco un libro che porta avanti dei dialoghi su alcuni dei nodi più importanti dietro a queste divisioni, un libro appassionato e sofferto, scritto da Aldo Maria Valli, noto vaticanista e Aurelio Porfiri, musicista di Chiesa e scrittore. Tutti e due impegnati in una intensa attività giornalistica, hanno condensato in questa pagine ore di discussioni, meditazioni, riflessioni anche contro corrente. Come ha detto il notissimo teologo Mons. Antonio Livi nella prefazione: "Conosco Aurelio Porfiri e Aldo Maria Valli da molti anni, anche se per ragioni diverse. Sono lieto di poter dire alcune parole su questo testo, "Sradicati", in cui i due autori cercano di prendere di petto alcuni problemi di pressante attualità nella Chiesa, una Chiesa in grande crisi, quasi "liquida", come si dice nel sottotitolo del libro. Aurelio Porfiri e Aldo Maria Valli, gli autori, parlano da cattolici, sinceramente e profondamente credenti, e non temono che quanto scrivono possa attrarre nemici: la verità ha dei diritti che sono anche superiori al proprio tornaconto personale. Come dice il Vangelo, la verità ci farà liberi, non le convenienze dettate da esigenze di carriera". Proprio commentando su queste difficoltà così Mons. Livi conclude la sua prefazione: "Vorrei dire a questi due miei amici: non vi fate zittire o impaurire da quanti vi ostacolano pubblicamente o di nascosto. Piuttosto, nella consapevolezza certa di difendere la verità del Vangelo dalle eresie o dalle strumentalizzazioni politiche, rallegratevi ed esultate di fronte alla persecuzione! Soffrire per la verità di Cristo su questa terra è un titolo certo di merito per godere della pace e della gioia in paradiso quando nostro Signore Gesù ci dirà: “Avanti, servo buono e fedele: sei stato fedele nel piccolo, e io adesso ti concedo un premio grande!”".Un testo scorrevole ma denso e di grande importanza per il dibattito fra le diverse anime del cattolicesimo nel nostro tempo.SommarioPrefazione (Mons. Antonio Livi)Siamo nati cattoliciLa giovinezza nella Chiesa postconciliareQuando siamo cambiatiTradizionalisti?Il nodo dell'ubbidienzaLa Chiesa della misericordiaDivisioni nella ChiesaCattolici ma...Il nodo della famigliaChiesa cattolica e omosessualitàSacerdoti in crisiPovera liturgiaIl ruolo dei social mediaParlare... malgrado le nostre imperfezioniMoriremo cattolici?49