Fare corrispondere la "vocazione al servizio" che accomuna i diaconi permanenti tra loro e con i battezzati tutti, con la consapevolezza della specificità ricevuta nel sacramento dell'Ordine nel proprio grado - in quanto "custodi del servizio" nella Chiesa -, chiede una formazione continua e specifica; una formazione che si esprime poi con le esigenze necessarie a declinare tutto ciò nel campo della salute, ossia del servizio alla vita. L'intenzione di questo volume è di salire un ulteriore gradino verso la definizione di un percorso completo di formazione e di inquadramento, sia iniziali che continuativi, del diaconato permanente nel servizio alla pastorale della salute; ministero che è chiamato a contribuire in modo determinante - quale "ministero soglia" - alla realizzazione della vocazione e missione della Chiesa-in-uscita, a patto di raggiungere maggior chiarezza identitaria, prima ancora che operativa e di impegno.
C'è una tentazione che serpeggia da sempre. È quella di fare da soli. Anche nella formazione, nell'educazione, nel diventare grandi. Vale per tutti. Anche nella formazione del prete, che è insieme uomo e credente prima che ministro. E non da solo, ma dentro una Chiesa, con dei compagni di viaggio, in una realtà, che sono da accogliere. La formazione dei preti non si interrompe mai e non è una questione solo individuale o di «seminario», ma interessa tutta la vita e tutti gli attori in gioco: il prete, il presbiterio, il vescovo, perché ha una valenza collettiva e fraterna. Afferma l'autore: «Vale la pena darsi tempo e voglia per pensarci sempre di più come "presbiterio" e sempre meno come "presbitero", più al "plurale" che al "singolare", meglio insieme che da soli perché, solamente come corpo, sapremo affrontare gioie e dolori, fatiche e traguardi e accompagnarci reciprocamente». Guida e caratterizza questa riflessione «ad alta voce» una metafora musicale: quella dell'orchestra, del coro. Il prete dovrebbe essere non un solista stonato ma un orchestrale accordato che suona la sinfonia del Maestro assieme agli altri.
Il testo approfondisce un tema delicato e scomodo: il denaro e il modo in cui si chiede. Si può riscoprire la richiesta di denaro come un'azione propria del ministero nella Chiesa, in quanto non si chiede per sé ma per l'edificazione del Regno di Dio. Il testo mostra come la teoria della raccolta fondi è centrata sulla relazione e sulla persona a cui chiedo e non su chi chiede e sull'organizzazione. Il fundraising, di cui il libro presenta in modo puntuale le tecniche di realizzazione, diviene forma di annuncio e di coinvolgimento in una missione. Ma va fatto bene. Le sezioni del testo: Quanta fatica a chiedere denaro, alle radici di una difficoltà. Perché chiedere denaro, la dimensione spirituale e pastorale del fundraising. Come chiedere denaro, la filosofia del fundraising. Una strategia per la raccolta fondi, la pianificazione e il documento di buona causa. Gli strumenti per la raccolta fondi. L'arte di chiedere. È un aiuto per famiglie religiose, diocesi, strutture ecclesiali a evitare errori nelle modalità comunicative e di azione per la raccolta di fondi. Testi usati da Missione Emmaus, associazione nata per la formazione pastorale nelle diocesi e in convegni nazionali e/o locali.
Un testo dedicato all'appassionante e difficile missione dei Cappellani nelle carceri e agli operatori penitenziari "tessitori di giustizia". L'intento è soprattutto pastorale: come vivere questo servizio? Come affrontare le sfide? Come essere portatori di speranza? Come contrastare la "Globalizzazione dell'indifferenza" affinché la cultura della vicinanza possa abbracciare e includere la persona anche quando esce dal carcere?
L’Istituto di Teologia Pastorale dell’Università Pontificia Salesiana ha promosso questa pubblicazione in cui si vuole riflettere – fedelmente al dettato del recente Sinodo dei Vescovi del 2018 – sul trinomio Bibbia, giovani e discernimento vocazionale: si vuole cioè mostrare, sotto varie angolature e da diverse prospettive teologiche e pratiche, come l’animazione biblica della pastorale, soprattutto nell’ambito giovanile, possa offrire percorsi e strumenti a servizio del discernimento di vita anche in vista di scelte vocazionali in senso ampio ed in senso specifico. Un ulteriore contributo di studio alla riflessione in atto nelle comunità cristiane su come ascoltare, dialogare, educare la fede delle giovani generazioni.
Guido Benzi. Sacerdote diocesano di Rimini (8 dicembre 1990). Licenziato in Scienze Bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico nel 1992, ha conseguito il Dottorato in Teologia Biblica presso la Pontificia Università Gregoriana nel 2004. Attualmente è Docente Stabilizzato di Sacra Scrittura presso la Università Pontificia Salesiana (Roma), membro dell’Istituto di Teologia Pastorale e Docente di Antico Testamento presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Alberto Marvelli” di Rimini.
Franciszek Krason. Salesiano dal 1975 e sacerdote dal 1982, ha ottenuto il dottorato in Liturgia presso il Pontificio Istituto Liturgico Sant’Anselmo di Roma nel 1987. Negli anni 1987-2014 è stato docente di liturgia e omiletica nel Seminario Salesiano di Cracovia. Attualmente è professore straordinario di liturgia nella Facoltà di Teologia dell’Università Pontificia Salesiana di Roma e membro dell’Istituto di Teologia Pastorale.
Il Movimento Giovanile Salesiano, attraverso un lavoro di coinvolgimento a vari livelli e disteso nel tempo, ha individuato un cammino triennale, che si pone come obiettivo la preparazione al bicentenario del famoso e ispirato sogno dei nove anni di san Giovanni Bosco. Al cuore del cammino dell'anno pastorale 2021-22 ci stanno alcune parole di Maria che invitano il piccolo Giovannino a lavorare sul proprio carattere, ad assumere una personalità tanto tenera quanto solida: "Renditi umile, forte e robusto". Il presente Quaderno di lavoro offre un itinerario che accompagna i vari soggetti della pastorale giovanile a formarsi per la missione. Il percorso proposto è distinto in quattro momenti: si chiede di stare nel mondo con speranza (terreno), di lasciarsi ispirare dalla Parola di Dio e dal sogno dei nove anni (semina), di corrispondere all'amore e alla chiamata del Signore (crescita), e infine a divenire generativi nel nostro modo di vivere personale e comunitario (frutti). Il tutto è pensato per concretizzare nel nostro tempo l'ispirazione del sogno dei nove anni: #MakeTheDream l'hashtag di riferimento, che ci invita ad essere dei creatori di sogni nel nostro tempo. Il Quaderno è pensato per essere un quaderno vivo e interattivo. La scelta, in piena continuità con quelli degli scorsi due anni (Puoi essere santo #lìdovesei e Nel cuore del mondo #LiveTheDream), è quella di offrire dei contenuti solidi capaci di interagire con il singolo e con il gruppo attraverso la richiesta di partecipazione personale al cammino di volta in volta indicato.
Per il ministero diaconale, chiamato ad animare le comunità locali nella carità in comunione con i presbiteri, si è aperta una stagione nuova. I contributi raccolti in questo volume attingono all'esperienza e alla riflessione condivisa di diverse realtà ecclesiali, che approfondiscono insieme il senso della diaconia nella Chiesa e il ruolo dei ministri ordinati. La prospettiva degli interventi attraversa l'Italia da nord a sud, con il coordinamento dei religiosi della Pia Società San Gaetano, congregazione composta da preti e diaconi a servizio delle diocesi. La diaconia della Chiesa per la vita nel mondo non può prescindere oggi dai profondi cambiamenti legati alla pandemia. Il volume propone anche spunti per comprendere il ruolo della comunità cristiana dentro le nuove povertà, in particolare a partire dall'esperienza concreta di diaconi impegnati nel servizio alle periferie esistenziali dell'umanità.
La testimonianza di fede in famiglia e l'incontro di catechesi sono vissuti da persone (adulti e bambini, ragazzi) che entrano in rapporto fra loro. È importante che tale rapporto sia il più bello possibile, il più motivante, insomma che possa dare, soprattutto ai bambini e ai ragazzi, la sensazione che è "bello stare insieme a parlare di Gesù-. Ma come è possibile? Quali sono le scelte giuste che genitori e adulti devono fare per educare alla fede i figli e i giovanissimi? Per rispondere a questa domanda, il libro è suddiviso in quattro capitoli: L'oggi: un'analisi della società odierna e della richiesta di senso che "cova sotto la cenere-. Il sacro: la nascita delle religioni e la specifi cità del cristianesimo. Trasmettere la fede: la fede e i credenti credibili che comunicano la fede "per contagio-. La trasmissione della fede: percorsi e processi, scelte concrete e passi educativi.
La "chiamata" non è solo "vocazione" al presbiterato o alla vita consacrata, ma è qualcosa che riguarda ogni credente. La "chiamata" dirige la libertà di ogni cristiano in risposta a ciò cui Dio lo chiama al suo servizio. È su questo fondamento della vita cristiana che ha inteso riflettere l'Équipe Europea di Catechesi nel corso del Congresso che ha raccolto i suoi membri a Praga, dal 25 maggio al 3 giugno 2019. «... una riflessione di maggior respiro ed utile a chi, con la sua attività catechistica, si indirizza a tutti i credenti e non solo a chi risponde ad una "vocazione" specifica». Un testo per un'ampia visione del senso della "chiamata", un'analisi storico-culturale che affonda le sue ricerche anche in culture lontane dal concetto di "chiamata, fede..." come ad esempio nella Repubblica ceca, un paese segnato dalla secolarizzazione e dall'ateismo. Il testo è ricco di contributi di autorevoli studiosi, filosofi e teologi, come Tomás Pe-trá?ek, Tomás Halík, Arnaud Join-Lambert, Isabel Morel... Completa l'opera una vasta bibliografia.
(...) Continuare a leggere ed accompagnare il “cantiere Unità Pastorali” per valorizzare appieno e in prospettiva il cammino di partecipazione di tutto il Popolo di Dio, ciascuno con il proprio ruolo e la propria vocazione. (dall’introduzione di mons. Alberto Nicelli)
La meticolosa composizione di questa fotografia del cantiere delle Unità pastorali aiuta a rendere conto della complessità della posta in gioco. Leggendo queste pagine, infatti, si può scoprire quante dinamiche e tensioni attraversino la trasformazione del modo ecclesiale di abitare il territorio. Come di un iceberg vediamo solamente la parte emersa che è una piccola percentuale della sua massa totale. (dalla postfazione di don Stefano Borghi)
Il testo illustra il processo di lavoro ed i risultati di un particolare accompagnamento dei Moderatori che la Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla ha promosso negli ultimi anni per sostenere lo sviluppo delle Unità Pastorali. L’obiettivo della Diocesi era duplice: offrire un sostegno a coloro sui quali primariamente ricade il peso della costruzione delle UP (cioè i Moderatori) e creare un laboratorio dove elaborare quadri di riferimento per portare avanti l’opera della costruzione delle UP. L’accompagnamento è consistito in percorsi centrati sulle esperienze portate dagli stessi Moderatori, facendo ricorso allo strumento dell’ “analisi del caso”, inteso come situazione reale che viene messa sotto la lente di ingrandimento e approfondita in gruppo. Questa metodologia nasce anche dalla convinzione che lavorare per far crescere le UP significa adoperarsi innanzi tutto per promuovere e accompagnare l’essere Chiesa delle comunità cristiane in contesti territoriali più ampi, dove i riferimenti (personali e di luoghi) si dilatano e si differenziano. Nel percorso si è toccato con mano quanto le UP non siano tanto “strutture” o “modelli” da realizzare e applicare nella realtà, bensì processi che chiedono di essere avviati (Evangelii gaudium, 223) ed insieme accompagnati, curati e fatti crescere. Frutto di uno scambio fra le comunità e i moderatori-presbiteri, essi cercano di tener conto delle differenze (di prassi, di progettazioni, di prospettive pastorali) presenti e si spendono per costruire integrazioni tra di esse.
Maurizio Serofilli: socio dello studio Diathesis di Modena (www.diathesis.it). Di formazione filosofica e psicosociologica si occupa di formazione, progettazione e consulenza di processo nel campo dei servizi socio-educativi e sanitari e in quello pastorale e religioso. Tra le attività svolte in quest’ultimo settore, indichiamo la consulenza al percorso di riorganizzazione di Caritas Italiana, quella per la costruzione della Provincia unitaria dei Frati Minori del Nord Italia e quelle con Dehoniani ITS e con la Congregazione Mariana delle Case della Carità.
Giorgia Gariboldi: socia dello Studio Diathesis di Modena (www.diathesis.it). Formatasi in ambito psicologico e psico-sociologico, si occupa di formazione, progettazione e consulenza di processo in ambito socio-educativo, sanitario e pastorale-ecclesiale. In quest’ultimo contesto ha collaborato con gli Uffici pastorali di alcune Diocesi (Catechesi, Pastorale giovanile, Caritas) e ha accompagnato realtà di Vita Consacrata in percorsi di unificazione, ridisegno, ripensamento dei servizi apostolici e dei cammini di formazione continua (Suore di Maria Bambina, Dehoniani ITS, Carmelitane minori delle Case della Carità).
I MODERATORI DELLE UP
che hanno partecipato
don Francesco Avanzi
don Roberto Bertoldi
don Paolo Bizzocchi
don Gino Bolognesi
don Roberto Bondioli
don Corrado Botti
don Carlo Castellini
don Andrea Contrasti
don Wojciech Darmetko
don Giovanni Davoli
don Giancarlo Denti
don Marco Ferrari
don Guerrino Franzoni
don Luigi Gibellini
don Gionatan Giordani
don Massimiliano Giovannini
don Luca Grassi
don Giuliano Guidetti
don Fernando Imovilli
don Tanoh Koffi Didier Kouman
don Stefano Manfredini
don Fortunato Monelli
don Angelo Orlandini
don Pietro Paterlini
don Sergio Pellati
don Davide Poletti
don Pietro Rabitti
don Gianni Repetti
don Domenico Reverberi
don Giovanni Rivi
don Luigi Rossi
don Bogdan Rostkowski
don Jacek Rudziewicz
don Giovanni Ruozi
don Paolo Tondelli
Nella felice ricorrenza del 50° anniversario del Documento Base, Il Rinnovamento della Catechesi (1970), il presente volume raccoglie i risultati più significativi di un’indagine sui catechisti italiani promossa dall’Istituto di Catechetica dell’Università Pontificia Salesiana (Roma). Ciò che appare è una nitida istantanea fotografica della situazione di quelli che sono i principali educatori nella fede in Italia.
Il volume si apre con la Prefazione del sociologo Roberto Cipriani, la Presentazione del Card. Marcello Semeraro e l’Introduzione dei catecheti Ubaldo Montisci e Antonino Romano.
L’originalità della presente Ricerca (2017-2020), oltre all’aggiornamento della situazione, sta nella sua duplice strutturazione qualitativa, a cura di Emanuele Carbonara e Antonino Romano, e quantitativa, curata da Teresa Doni, secondo il Mixed Mode attuato mediante un’innovativa metodologia di ricerca di cui si rende ragione nella prima parte del volume. D’intesa con i curatori, l’interpretazione dei dati è stata effettuata da vari esperti e cultori di catechetica, alcuni dei quali hanno fatto parte del team della Ricerca sin dall’ideazione.
La situazione catechistica in Italia è stata scandagliata secondo varie prospettive che richiamano i capisaldi del Documento Base: Cosa rimane del DB nella consapevolezza dei catechisti di oggi? (G. Ruta), La natura teologica, pedagogica e comunicativa della catechesi (S. Soreca), Una catechesi per l’integrazione e interiorizzazione del messaggio nella vita (L. Meddi), La catechesi in una pastorale integrata e la sua incidenza nella cultura (V. Bulgarelli), I catechisti italiani: identità e auto-percezione (R. Paganelli), Missione e immagine di Chiesa nei catechisti italiani (P. Triani), I molti volti della comunità educante (F. Vanotti), Competenze, metodo, pratiche (G. Barbon), Articolazione del messaggio cristiano (J.L. Moral), Linguaggio e catechesi (L. Donati Fogliazza). Infine, Ubaldo Montisci firma le Annotazioni conclusive e prospettive.
Il quadro che viene proposto offre la mappa e la bussola per rilanciare la catechesi in Italia nell’orizzonte della “nuova evangelizzazione” il cui volano è costituito dalla formazione dei catechisti e dalla promozione di comunità cristiane adulte, capaci di “generare” alla fede.
Il Covid rappresenta una frattura generazionale: i giovani che la stanno attraversando ne escono cambiati. Così lo slogan che dà titolo al libro «Niente sarà più come prima» ha un certo valore: il modo di vivere le relazioni, di guardare al futuro, di porsi di fronte al mondo non sarà come prima. Quali effetti è destinata a produrre la pandemia sull'atteggiamento dei giovani nei confronti della vita, del futuro, della società? Che cosa stanno imparando? Quali ricadute ha ed avrà tutto questo nel rapporto con la fede e con la Chiesa? Paola Bignardi e Stefano Didoné hanno coinvolto alcuni giovani in dieci focus group: una straordinaria esperienza di ascolto, da cui è emerso lo spaccato di una generazione pensosa, che sta attraversando l'attuale momento con responsabilità, senza rinunciare ai propri progetti sulla vita.