In questo testo Betty Edwards offre una proposta stimolante, poiché è convinta che tutti siano dotati di creatività e che esistano semplici tecniche basilari che possiamo usare per accrescere la nostra stessa espressione artistica e liberare il nostro vero potenziale creativo, indipendentemente dal fatto che il risultato finale sia un'opera d'arte o un'idea originale, un intuito personale o la soluzione creativa a un problema d'affari. Basando il proprio studio sulle più recenti ricerche attorno alla duplice funzione del cervello, l'autrice ci conduce in un'affascinante esplorazione della natura del processo creativo in sé, il quale nasce dalla combinazione del procedimento percettivo-visivo dell'emisfero destro.
Decretando gli onori liturgici a fra' Giovanni da Fiesole, ho inteso riconoscere la perfezione cristiana al sommo pittore, innovatore efficace e sincero della spiritualità artistica, ma ho voluto anche testimoniare il profondo interesse della Chiesa al progresso della cultura e dell'arte e al dialogo con esse. Giovanni Paolo II
Fotografare è tante cose. Si può contemplare, comunicare il presente o rileggerlo, così come un futuro realistico o immaginato. Due libri fotografici, illustrati con grande attenzione alla qualità viaggiano fianco a fianco in questa ultima uscita del Touring Club Italiano, che li propone in una preziosa collaborazione con Carsa Edizioni e FAM Publishing.
"Monocrome" è un ritratto delle Dolomiti Ampezzane, riprodotte nella loro monumentalità accentuata dall’utilizzo del bianco e nero. "L’Aquila. La città e il nuovo millennio" è invece un racconto collettivo per immagini, che riesce a uscire dalla staticità per sciogliersi nel racconto di una città che sta rinascendo dopo che il terremoto e molta incuria l’hanno rapita negli ultimi anni.
L’AQUILA, LA CITTÀ E IL NUOVO MILLENNIO
Il prossimo 6 aprile saranno esattamente 10 anni da che un terremoto di magnitudo 6,3 sprigionò tutta la sua potenza a L’Aquila e nei centri abitati vicini. Una catastrofe che colse nel sonno migliaia di persone causando 309 morti e migliaia di sfollati.
In questi anni la ricostruzione è stata oggetto di critiche e di indagini che hanno portato alla luce vicende di malaffare e di malapolitica, ma è anche stata l’occasione per sperimentare nuove tecniche di restauro e di ricostruzione. Come dice Sergio Rizzo nel suo contributo: “Da anni il centro storico dell’Aquila è un laboratorio a cielo aperto, nel quale ingegneri e ditte specializzate hanno messo a frutto e affinato i risultati delle loro ricerche. Difficile non immaginare che tutto questo possa venire in qualche modo capitalizzato [...]”.
La narrazione di questa rinascita e dello spirito con cui le avversità sono state affrontate, unita al racconto del patrimonio di tradizione e cultura del capoluogo abruzzese, vivono nei contributi di Sergio Rizzo e di altri quali Carlo Cambi, Donatella Di Pietrantonio, Paolo Fresu, Roberto Aloisio e Simone Cristicchi.