Il rapido evolversi culturale delle recenti generazioni ma anche la specifica sensibilità dei pontefici, più teologica-dottrinale per alcuni, più pratica-pastorale per altri, hanno dato vita a iniziative pastorali e documenti magisteriali di diverso tipo e diverso spessore, tra i quali la prima enciclica di Giovanni Paolo II, Redemptor hominis, che costituisce una pietra miliare ricca di spunti ancora oggi importanti per il cammino ecclesiale, soprattutto per l'intreccio fra l'analisi storica e quella filosofico-teologica, il piano della dottrina e quello della prassi, il contenuto dogmatico e la forma dialogica dell'annuncio di salvezza. L'autore presenta e analizza questo importante documento pontificio in maniera concettualmente rigorosa e stilisticamente sciolta e seducente.
La presente pubblicazione si ispira ai più recenti documenti della dottrina sociale della Chiesa, che interpretano e sviluppano gli insegnamenti del Concilio Vaticano II fino al recente magistero di papa Francesco. I principi-guida del pensiero sociale della Chiesa, che nel tempo hanno animato concreti progetti in vari contesti territoriali, necessitano di essere operativamente attuati e soprattutto di coinvolgere le istituzioni educative e accademiche attraverso le quali investire sulla formazione delle giovani generazioni. Oggi, in particolare, urge preparare, culturalmente e professionalmente, "artigiani di sviluppo e di pace" per promuovere un "nuovo umanesimo". Il saggio vuole essere anche un contributo al dibattito circa i modelli di cooperazione affinché criteri e strategie di più ampia visione e a lungo termine si integrino con interventi d'urgenza o strutturati su breve e medio periodo. Nuove modalità di cooperare sono indispensabili per rispondere alle nuove sfide sociali.
"Desidero infatti ardentemente vedervi per comunicarvi qualche dono spirituale perché ne siate fortificati, o meglio, per essere in mezzo a voi confortato mediante la fede che abbiamo in comune, voi ed io. Rm 1, 11-12."
Amoris laetitia offre una prospettiva di rinnovamento ecclesiale che passa per la riscoperta della ricchezza e della complessità dell'amore familiare. L'Area famiglia e vita di Azione cattolica ha provato a raccogliere questa sfida, ascoltando persone e storie dentro e fuori l'associazione, e strutturando dei percorsi, secondo il paradigma della cura, che possano essere utilizzati dalle realtà territoriali, dalle coppie cooptate dell'Azione cattolica, da quanti vogliano promuovere la soggettività della famiglia per una Chiesa e un'Ac che sappiano correre "il rischio di sporcarsi con il fango della strada" (Al 308).
L'immagine dell'àncora è suggestiva per comprendere la stabilità e la sicurezza che, in mezzo alle acque agitate della vita, possediamo se ci affidiamo al Signore Gesù.
Le tempeste non potranno mai avere la meglio, perché siamo ancorati alla speranza della grazia, capace di farci vivere in Cristo superando il peccato, la paura e la morte. Questa speranza, ben più grande delle soddisfazioni di ogni giorno e dei miglioramenti delle condizioni di vita, ci trasporta al di là delle prove e ci esorta a camminare senza perdere di vista la grandezza della meta alla quale siamo chiamati, il Cielo.
Dopo un periodo di gestazione di quasi cinque anni, il Dicastero per la Dottrina della Fede ha pubblicato l'8 aprile 2024 la dichiarazione "Dignitas infinita" circa la dignità umana. Nel fare memoria del 75° anniversario della "Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo" (10 dicembre 1948), il Dicastero ha colto l'occasione «per proclamare nuovamente la propria convinzione che, creato da Dio e redento da Cristo, ogni essere umano deve essere riconosciuto e trattato con rispetto e con amore, proprio in ragione della sua inalienabile dignità» (n. 2). In questo volume Gaia De Vecchi e Roberto Massaro offrono una lettura attenta e critica del documento, evidenziando anche nuove piste di lavoro profetico che la chiesa è chiamata a compiere per promuovere, sostenere e implementare la dignità di ogni uomo e di ogni donna.
L'Anno Santo 2025 "orienterà il cammino verso un’altra ricorrenza fondamentale per tutti i cristiani: nel 2033, infatti, si celebreranno i duemila anni della Redenzione compiuta attraverso la passione, morte e risurrezione del Signore Gesù". Lo scrive il Papa, nella Bolla di indizione Spes non confundit. Il Papa aggiunge inoltre: "stabilisco che la Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano sia aperta il 24 dicembre del presente anno 2024, dando così inizio al Giubileo Ordinario." Il Giubileo Ordinario terminerà con la chiusura della Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano il 6 gennaio 2026, Epifania del Signore.
Lo sport è oggi più che mai un'opportunità di pace, per il suo linguaggio popolare e universale, in particolare con la tregua olimpica proposta dalle Nazioni Unite per le Olimpiadi e le Paralimpiadi estive a Parigi. Attraverso numerose testimonianze dei protagonisti dello sport ecco una "guida", un "manuale" curato da Vincenzo Parrinello per vivere l'anima e i valori dei Giochi. Andando al cuore delle storie delle donne e degli uomini di sport, oltre le medaglie. Con il contributo del cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la Cultura e l'Educazione, e di Athletica Vaticana e la partecipazione di vere e proprie "leggende" come Jannik Sinner, Nadia Comaneci, Federica Pellegrini, Sofia Goggia insieme ad atlete e atleti paralimpici e rifugiati. Prefazione di papa Francesco.
La parte più consistente di questo commento al capitolo III della "Lumen Gentium" si trova negli approfondimenti tematici sulla successione apostolica e sulla sacramentalità, sulla collegialità e sulle funzioni episcopali. L'esposizione parte dalla chiamata degli Apostoli e prosegue con la storia della Chiesa attraverso i secoli, mostrando che la vera autorità ha bisogno di essere compresa e vissuta.
Con la prefazione del Cardinale Matteo Maria Zuppi, la presentazione del Presidente dell'Azione cattolica Giuseppe Notarstefano e l'introduzione dell'Assistente nazionale Mons. Claudio Giuliodori il testo accoglie l'invito della sinodalità e si propone di ripensare il modo in cui abitiamo le nostre realtà parrocchiali, diocesane e nazionali: l'attenzione si focalizza sulle relazioni per dar vita a un'evangelizzazione più ampia, inclusiva e creativa. Sono la bontà delle relazioni, la maturità del servizio e l'essenzialità nel vivere il ministero, gli elementi che contribuiscono a fare dell'Ac, con la sua dinamica ecclesiale ed intergenerazionale, il grembo generativo della trasmissione della fede.
L’elaborazione di Dignitas Infinita ha richiesto oltre cinque anni di
lavoro. Come scrive il cardinale Fernández nella Presentazione, “si tratta di un documento che, per la serietà e la centralità della questione della dignità nel pensiero cristiano, ha avuto bisogno di un notevole processo di maturazione per arrivare alla stesura definitiva che oggi pubblichiamo”.
Nelle prime tre parti, la Dichiarazione richiama i principi fonda mentali e i presupposti teorici necessari a chiarire “le frequenti confusioni che si verificano nell’uso del termine dignità”. Nella quarta parte vengono affrontate alcune gravi violazioni della dignità umana: dalla guerra alla povertà, dalla violenza sui migranti a quella sulle donne o sulle persone vulnerabili, dall’aborto alla maternità surrogata all’eutanasia, dalla teoria del gender alla violenza digitale.
Il volume si avvale inoltre di una Guida alla lettura e di un’Appendice.
Per Papa Francesco l’ecumenismo è un tratto saliente del proprio ministero pontificio. Questa attenzione ecumenica viene analizzata, commentata e spiegata in queste pagine da un suo stretto conoscente fin dai tempi di Buenos Aires, un presbitero protestante che Papa Francesco ha voluto come commentatore sulle pagine dell’Osservatore romano. Questo libro dimostra come le diversità riconciliate tra cristiani diventano eloquente segno di profezia e di testimonianza in un mondo lacerato da discordie e tensioni.