Il presente volume raccoglie le lezioni del corso di Economia Politica della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Siena. L'argomento centrale è l'analisi del funzionamento dell'economia di mercato. L'analisi viene divisa in due parti: la Microeconomia e la Macroeconomia. Dopo un breve esame dell'andamento dell'economia nel lungo periodo, l'attenzione si concentra sui fenomeni di breve periodo, data la loro rilevanza per delle decisioni di politica economica. L'apparato analitico adottato è quello tipico dell'economia keynesiana.
Il volume è suddiviso in tre parti. La prima analizza la storia e i concetti del diritto sindacale; la seconda esamina i diritti sindacali, le organizzazioni sindacali e l'associazionismo degli imprenditori; la terza e ultima parte analizza il sistema di contrattazione collettiva.
Nove saggi classici del maggior economista del XX secolo: scritti negli anni immediatamente precedenti la stesura della sua opera fondamentale la "Teoria generale", nel periodo della Grande Depressione degli anni Trenta, i saggi di Keynes inclusi in questo volume analizzano i problemi del periodo e propongono una politica economica in grado di risolverli. Con uno stile polemico e brillante ma facilmente accessibile, Keynes aggredisce temi come disoccupazione, carenza di investimenti, operazioni speculative internazionali che allora come oggi costituiscono gli elementi di crisi del sistema economico.
La storia della gigantesca frode con il marchio Parmalat, degli uomini che l'hanno messa in pratica, di quelli che ne sono rimasti vittime. Un racconto che parte da un salumificio di Parma per approdare alle stanze ovattate delle grandi banche di Wall Street, tra controllori distratti, finanzieri d'assalto, cardinali e politici.
La regione del Caspio, ambito geopolitico generato dalla fine della guerra fredda e crocevia tra sfera d'influenza occidentale, aspirazioni imperiali post-sovietiche e varie forme di Islam, è un'area tanto strategica quanto problematica. Il volume prene in esame alcune tematiche: il processo di transizione degli stati post sovietici del Caucaso e dell'Asia centrale; il crescente interesse verso le sfere politico-economiche di questi ultimi sia degli attori regionali ma anche degli Stati Uniti, sempre più attivi negli scacchieri centroasiatico e caucasico; la conflittualità etnica che connota questi territori; la posizione strategica, sotto i profili energetico, infrastrutturale, militare, di questa macro-regione.
La vita sociale ed economica dei comuni del Regno d'Italia ebbe un decisivo sviluppo tra il 1861 e la prima guerra mondiale, quando anche il Comune di Udine sostenne la realizzazione di importanti opere pubbliche e favorì iniziative imprenditoriali che contribuirono alla crescita della città e della provincia intera. Di particolare rilievo fu la strategia che permise all'ente di superare le difficoltà finanziarie in cui versava a causa dell'elevato indebitamento raggiunto nel 1866. Il volume si sofferma sui cambiamenti avvenuti in quegli anni cruciali, illustrando il sistema tributario locale, con speciale riguardo alla distribuzione tra imposte dirette e indirette, e l'attività di primo piano svolta dal Comune nell'ambito della pubblica beneficenza.
Il mondo dei servizi pubblici ha conosciuto nell'ultimo ventennio importanti trasformazioni sotto l'insegna della liberalizzazione e più in generale della ricerca di un più proficuo rapporto pubblico-privato. Sono cambiate le logiche di erogazione dei servizi, sempre più assimilabili a beni di mercato, quindi anche le strategie degli enti locali, che da erogatori-produttori si sono trasformati in acquirenti di attività svolte da imprese industriali. Il presente lavoro, frutto di studi condotti sulla realtà del Friuli Venezia Giulia nell'ultimo quinquennio, intende offrire un contributo al dibattito che si è acceso anche nella nostra regione sugli assetti proprietari e la regolazione delle "public utilities" locali, sulle strategie di ristrutturazione di importanti settori industriali (dall'acqua ai rifiuti, dai trasporti all'energia), sulle scelte in materia di nuove infrastrutture e sui modelli di governance sviluppati in campi particolari come la sanità e la cultura.
Alla base dello studio condotto dall'autore, professore di diritto e teorico, è l'idea che, come entità legale ed economica, la moderna società di capitali ha una natura essenzialmente patologica poiché pone il profitto al di sopra di ogni altro valore sociale. Ma qualcosa sta cambiando. La recente valanga di scandali sta costringendo le società interessate a riconsiderare un aumento della loro responsabilità sociale. Dalle prove del coinvolgimento dell'IBM nella gestione dei campi di sterminio nazisti all'autocensura dei Tg della Fox sullo scandalo del latte contaminato, soffocato dai ricatti delle case farmaceutiche Usa, il volume ricostruisce la questione, proponendo un programma per riformare il settore attraverso regole e controllo democratico.