Il volume disegna il quadro del sapere scientifico dell'insegnamento, definito nelle sue principali articolazioni: l'oggetto, il campo e la ricerca. Delinea le forme dell'azione didattica, illustra le funzioni dell'insegnante e dello studente, precisa i luoghi della pratica insegnativa, richiama i principali metodi d'indagine. Rivolto agli studenti universitari non disdegna di risultare utile a coloro che quotidianamente svolgono la professione educativa, in primo luogo gli insegnanti, e a chi, a vario titolo, è impegnato nei processi di formazione. Il corredo bibliografico traccia l'orientamento dei lavori di ricerca sui temi affrontati e schiude ai laureandi settori di indagine cui potranno rivolgere i loro interessi di tesi.
I dubbi, quando si cresce un bambino, non finiscono mai. Fortunatamente neanche le riflessioni che permettono di trovare risposte a questi dubbi! Un vocabolario delle pedagogiste Elisabetta Rossini e Elena Urso che raccoglie e risponde alla quotidianità di incertezze pratiche ed emotive che vivono tutti coloro che ogni giorno crescono con i loro bambini.
Vengono da lontano. Si chiamano Makan, Idowu, Teresa, Bomani, Trésor, Mariela, Amadou. I loro fragili passaporti li condannerebbero a restare dove sono, nel deserto della miseria e della guerra, ma non hanno altra scelta. Come Giacobbe che combatte tutta la notte al buio in un estenuante corpo a corpo con uno sconosciuto, attraversano il mare in una lacerante e disumana ricerca di salvezza, di identità. Identità che non hanno neppure le parole per esprimere. Laura Bosio, che insieme a tanti volontari li accoglie nelle aule della sua scuola senza muri, dove "italiano" significa ascolto, dialogo, incontro inaspettato, dà voce alle loro storie, incrocia i loro sguardi, accoglie le loro reazioni quando, costretti a rispondere "bene" alla domanda "come stai?" del manuale, "ridono, rovesciandosi all'indietro sullo schienale della sedia e allargando le braccia". E in questo mondo di rabbia e disprezzo, di pregiudizi e di muri, trova spazio il più autentico cuore di un sogno, quello dei migranti e il nostro: perché, dice Laura, nonostante tutto noi siamo qui, "sulle sedie multicolore, gomito a gomito, davanti a un libro aperto, a guardarci negli occhi mentre diciamo: Io sono, affermando il semplice diritto di esistere".
Essere genitori non è mai stato facile, ma mai come oggi pare essere una "Mission Impossible". I cambiamenti epocali che ci hanno travolto hanno reso fragili e insicuri anche noi adulti. I nostri figli, senza più veri modelli e forti solo delle "sirene" che li richiamano costantemente da Internet e dai social media, finiscono per assorbirne le nuove regole, le quali esautorano tutte le figure educative di riferimento, genitori e insegnanti in primis. Ma l'aggressività dei nostri figli, diversamente da quanto avvenne anche solo con la generazione precedente, è solo sintomo di un grande disorientamento, che li rende permeabili e vulnerabili a nuove e pericolose minacce, dell'oggi e del domani. La vita che li aspetta, come e più di un collegio, dove almeno tutto è moderatamente prevedibile, sarà ricca di complessità, di imprevisti, di frustrazioni e di fatica. Molti genitori, di fronte agli insuccessi dei figli, finiscono per ergersi a prescindere in loro difesa, finendo così per minare l'autorevolezza degli insegnanti e per accrescere le debolezze dei ragazzi. È quindi quanto mai urgente ridare importanza alle regole, che sono necessarie per aiutare i nostri figli a costruirsi una coscienza di sé, a superare smarrimenti e frustrazioni, così da renderli capaci di affrontare con coraggio le sfide che la vita porrà loro. Ecco il merito di questo volume del professor Andrea Maggi: un decalogo essenziale, per far riscoprire ai ragazzi il valore delle regole e di quelle scelte consapevoli che un domani li renderanno cittadini responsabili, sicuri di sé e, soprattutto, donne e uomini felici.
Il Saggio dà voce alla sociologia e alla psicologia del cuore umano, con particolare attenzione al mondo giovane. Il testo, dedicato a genitori ed educatori, utilizza un approccio interdisciplinare e numerosi riferimenti ai media e alla vita quotidiana. Fornisce chiavi di lettura e proposte concrete, per accompagnare i ragazzi in modo sapiente ed efficace nel loro percorso di vita in fieri, per affiancarli a riflettere sulla natura e le dinamiche dei new media e su una sana educazione alle emozioni ai tempi dei social.
L’autore riflette su come l’educazione alla bellezza permetta ai giovani, ma non solo, di riscoprire le proprie nobili origini e, con esse, il punto di raccordo fra etica ed estetica. Nei momenti storici in cui ogni riferimento cade, studiare e approfondire l’immenso patrimonio culturale e artistico dell’antichità “classica” permette la riscoperta dell’umano. In circa quattro decenni di attività educativa nell’ambito dell’insegnamento della musica ai giovani, l’autore ha potuto verificare “sul campo” che nel nostro passato c’è un tesoro di conoscenze e sensibilità in grado, in ogni momento, di indicare una strada da seguire per curare la nostra umanità – anche quella liquida e post ideologica – che vive una crisi profonda, la cui causa non è solo economica.
"Che bello il mondo" è dedicato ai bambini dai 3 ai 6 anni e propone una serie di temi che si originano dalla maggior indipendenza del bambino e dalla sua crescita psicologica. Dopo i primi anni, il percorso di separazione è avviato, sia per il piccolo sia per la mamma, e la figura del papà acquista sempre più importanza. Il bambino sente l'esigenza di vedere riconosciuta la sua persona e provoca, si oppone all'inizio dell'educazione. I primi "no" sono per il piccolo il primo e prezioso incontro con il valore della frustrazione e per i genitori rappresentano l'inizio della grande e faticosa avventura di sostegno alla crescita del figlio.
È possibile ipotizzare nel contesto della scuola primaria un futuro maestro o un futuro laureato in scienze motorie entrambe portatori di una cultura motorio-sportiva? Se si, ci dovremmo preoccupare di formare i futuri educatori da una parte e i futuri allenatori dall'altra in un unico profilo, attento a far crescere la persona, attraverso la pratica sportivo-motoria, in tutte le sue dimensioni, a cominciare da quella etica. Si tratta di una scelta decisiva nel quadro della cosiddetta "emergenza educativa" che, per essere raccolta, domanda anzitutto di avere la presenza concreta di bambini da educare anche con le attività motorie. Tutti sappiamo che questa condizione è resa concreta perché lo sport è nelle corde di molti sin dall'età infantile. In tutte le età della vita l'uomo non può fare a meno di una adeguata quantità e qualità di movimento. I benefici sulla salute sono rilevanti al punto che l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito l'esercizio fisico e lo sport come potenti mezzi di prevenzione delle malattie e di "empowerment" della persona. Questo volume, nato dalla collaborazione di un gruppo di docenti dei dipartimenti di Pedagogia dell'Università Cattolica di Milano e dell'Università degli studi di Torino, poggia su queste evidenze.
"Ciao nonni, forse ancora non sapete che sto per arrivare, così ho deciso di dirvelo io! [...] La mia mamma e il mio papà hanno ancora tanto bisogno di voi: stanno per fare i loro primi passi da genitori, e quando sarò nato si confronteranno con voi e con il loro essere stati bambini. Sì, perché sono ancora i vostri bambini, anche se stanno per diventare genitori. Vi ricordate quando hanno cominciato a camminare e poi a correre? E ricordate quando, pur non avendo più bisogno della vostra mano, si voltavano a guardarvi cercando conferma nel vostro sguardo? Sarete i loro genitori e i miei nonni per sempre, e fino all'ultimo dei vostri giorni cercheranno il vostro sorriso, il vostro conforto, la vostra accoglienza e il vostro incoraggiamento per essere genitori migliori, per spiccare il volo insieme a me." Prima di diventare nonni si è stati genitori ed è impossibile dimenticarselo. Questo libro vuole unire le generazioni e dare strumenti per andare d'accordo quando nasce un nipotino. A tutte le età è necessario fare un passo indietro, condividere il passato per godersi il presente del neonato rispettando le scelte dei neogenitori.
Come è nata la grammatica dell’italiano e come si è evoluta nel tempo? Quali sono stati gli autori che ne hanno codificato le regole e in quale modo lo hanno fatto? Come si è arrivati alle grammatiche di oggi? Il libro, dopo aver definito con precisione il campo d’indagine e gli strumenti di riferimento per effettuarne uno studio approfondito, risponde a queste domande con un breve e aggiornato profilo di grammaticografia, cioè un resoconto storico delle principali fasi che la codificazione della grammatica dell’italiano ha attraversato nel corso dei secoli. La nuova edizione, oltre a presentare una bibliografia ampliata, è completata da un capitolo sulle opere grammaticali del Terzo millennio.
Essere genitori significa affrontare così tante sfide, piccole e grandi, che è impossibile essere preparati a tutto. Ammettiamolo: raramente ci sentiamo i genitori che sognavamo di essere. È una cosa normalissima, eppure genera un forte senso di inadeguatezza. E se gli adulti non sono sereni, difficilmente lo saranno i bambini... In che modo, allora, possiamo infondere loro sicurezza senza diventare troppo protettivi? E come gestire le emozioni, spesso davvero viscerali, che i figli fanno nascere dentro di noi, per esempio quando si comportano in maniera insopportabile davanti a tutti? Per prima cosa, scrive Hedvig Montgomery, non è il caso di farsi prendere dall'ansia. Crescere un figlio è un progetto a lungo termine, e abbiamo a disposizione tutto il tempo che serve per farlo nel miglior modo possibile. Grazie a un'esperienza ventennale come psicologa dello sviluppo e terapeuta familiare, Montgomery ha messo a punto "Sette passi per crescere figli indipendenti e felici". Questo metodo innovativo, pratico e coinvolgente non mira a trasformarvi in genitori perfetti - perché i genitori perfetti, semplicemente, non esistono - ma a dare consigli preziosi per comprendere meglio i nostri bambini, per creare con loro un autentico legame di empatia e per affrontare con serenità il compito più bello e importante: crescere figli meno competitivi ma più sicuri di sé, in grado di stare bene con se stessi e con gli altri. E accompagnarli con amore verso una sana autonomia.
È al sistema scuola nel suo complesso, tra elementi positivi e criticità, che MicroMega ha deciso di dedicare questo numero. Ad aprire l'Almanacco è l'intervento di Alessandro Barbero che traccia un quadro a 360° dei mali che affliggono la scuola, indicando qualche semplice rimedio, primo fra tutti: lasciare in pace gli insegnanti, liberandoli da scartoffie e inutili fardelli burocratici. Proprio ai docenti e a chi nella scuola lavora quotidianamente lascia la parola la prima sezione del numero: Stefania Marchetti racconta la propria esperienza alle medie, facendo un ritratto senza speranza del sistema; Christian Raimo chiarisce come la scuola può e deve tornare a essere perno di un progetto di educazione alla cittadinanza; Francesca Antonacci e Monica Guerra illustrano l'innovativo progetto pedagogico che le vede impegnate in prima linea; Carlo Scognamiglio e Onofrio Nardella descrivono pregi e difetti del sistema di inclusione scolastica; Eraldo Affinati spiega come funzionano le scuole Penny Wirton per l'insegnamento dell'italiano agli immigrati; e infine Marilù Oliva ci presenta la sua idea per una scuola superiore alternativa. Una seconda sezione del numero affronta una serie di questioni che sono - o dovrebbero essere - al centro del dibattito pubblico sulla scuola. Vera Gheno spiega come la scuola può gestire le nuove esigenze imposte dalla rivoluzione digitale; Paolo Berdini ripercorre la storia dell'edilizia scolastica in Italia e sottolinea l'importanza di una riqualificazione di questo immenso patrimonio immobiliare; Salvo Intravaia illustra alcune proposte per modificare il sistema di reclutamento degli insegnanti; Cristiano Corsini mette in luce limiti e potenzialità del sistema di valutazione Invalsi; Rossella Benedetti descrive i sistemi scolastici nel resto d'Europa; Checchino Antonini offre uno spaccato delle scuole popolari; Ismaele Calaciura Errante e Francesco Paolo Savatteri raccontano la politica studentesca dall'interno. Ma l'Almanacco non finisce qui. Ernesto Galli della Loggia e Tomaso Montanari dialogano a tutto tondo sulla scuola pubblica a partire da posizioni molto diverse che convergono solo nella critica alle recenti riforme che hanno portato all'aziendalizzazione della scuola. Girolamo De Michele e Antonio Vigilante si confrontano invece su tutte quelle novità che hanno investito la scuola negli ultimi anni e che più fanno discutere 'a sinistra': dall'alternanza scuola-lavoro alla didattica per competenze, passando per i sistemi di valutazione .Arricchiscono poi il volume il saggio di Carlo Barone e Antonio Schizzerotto sul legame tra disuguaglianze sociali e istruzione e quello di Paolo Ercolani sulla necessità di costruire una contro-narrazione pedagogica rispetto a quella imposta dal sistema tecno-finanziario che ha subordinato la scuola e più in generale la conoscenza alla logica quantitativa del commercio e del profitto monetario. Chiude il numero una sezione dedicata alle cenerentole fra le materie scolastiche, quelle cioè che rischiano di sparire o che vengono insegnate male e che invece andrebbero valorizzate. Luciano Canfora ci esorta allo studio della storia; Nicola Gardini sottolinea come il latino debba essere studiato a partire dalle elementari e anche nelle scuole tecniche; Ezio Bosso illustra i vantaggi di imparare la musica fin dalla più tenera età; Nicola Grandi ci offre qualche valido strumento per un insegnamento efficace delle lingue; Francesco 'Pancho' Pardi ci porta in giro per il mondo per farci comprendere l'importanza e la bellezza della geografia.