In questo libro Lindsay Brown racconta la pulsante vita del movimento studentesco evangelico in tutte le università del mondo. Egli inizia facendo notare che tutte le pagine più pregnanti della storia del cristianesimo evangelico hanno visto come protagonisti gli studenti cristiani e avverte di "non sottovalutare mai quello che gli studenti possono fare". Capitolo dopo capitolo, ricorrendo alla narrazione di molti aneddoti ed episodi realmente accaduti, l'autore illustra la creatività evangelistica degli studenti ma anche la loro capacità di saper incidere nel posto in cui vivono, per esempio incarnando la forza riconciliatrice della fede cristiana nei contesti segnati da genocidi e conflitti etnici, nel saper soffrire per il vangelo che annunciano e nel saper restare fedeli in mezzo alla corruzione. Lindsay Brown ha studiato storia a Oxford e teologia a Parigi. È stato il terzo Segretario Generale di IFES a partire dal 1991. Attualmente è International Director, Lausanne Committee for World Evangelization.
Negli Stati islamici mediorientali, dal Nord Africa al Pakistan, compresi Sudan, Penisola Arabica, Iraq, Iran, Turchia e Afghanistan, con l'aggiunta dell'Africa occidentale, sia sotto governanti arabi sia durante l'Impero ottomano, la vita delle comunità cristiane che precedevano l'islamizzazione è proseguita costantemente mantenendo le proprie tradizioni religiose culturali e artistiche. La contemporaneità, invece, è caratterizzata da due fattori tendenti a sconvolgere equilibri e armonie secolari. Il peso delle potenze coloniali nell'Ottocento e nel Novecento ha provocato in questi Paesi una situazione di sottosviluppo che il petrolio non ha tolto. Anzi le differenze sociali si sono aggravate, legando, nonostante puntuali tentativi di indipendenza e di opposizione alle potenze occidentali, le élites ai benefici dell'oro nero e lasciando le popolazioni in un disagio crescente. Disagio e miseria sono divenuti terreno fertile, dopo l'insuccesso di vari movimenti comunisti, socialisti e nazionalisti, per movimenti fondamentalisti islamici, unica forma di protesta rimasta. Gli ulteriori interventi militari delle guerre del Golfo hanno appiattito l'immagine dei cristiani sulle responsabilità delle potenze belligeranti, accreditando anche atti persecutori. Il Medio Oriente sta perdendo ormai moltissimi cristiani, che emigrano lasciando proprio le terre del primo cristianesimo e provocando un impoverimento culturale per l'intero Medio Oriente.
La crisi dell'etica pubblica, nelle democrazie liberali, è sotto gli occhi di tutti. Il compromesso tra le grandi famiglie culturali e religiose, che per lunghi decenni ha temperato i loro dissensi ed offerto a tutte le parti in causa un orizzonte comune, si è da qualche tempo incrinato. Per quale ragione? Il libro individua, come chiave di lettura del fenomeno, il crescente attrito fra autenticità e solidarietà. Lo "spirito del tempo" oscilla, senza equilibrio, tra le loro rispettive ambizioni. Da un lato, esalta la gestione creativa dell'identità personale e celebra, come una nuova tappa sulla via dell'emancipazione, la "liquidità" e la "leggerezza" delle relazioni umane. Dall'altro, tesse le lodi dell'altruismo e raccomanda la sensibilità per il destino altrui come una fondamentale virtù civile. Questa situazione apre nuovi spiragli nel tormentato rapporto fra l'etica secolare e l'ethos cristiano. L'una ha sempre pensato che il solo contenuto razionalmente accessibile dell'altro fosse il comandamento dell'amore, il "vangelo della carità".
I lunghi mesi di prigionia dopo la scomunica e l'intervento alla Dieta di Worms
L'operosissimo lavoro in un periodo di incertezza e smarrimento
La liberazione per grazia
Nel difficile periodo che Lutero trascorse nella fortezza della Wartburg, il suo pensiero ricevette, dopo una complessa evoluzione, una sistemazione definitiva: entrambe furono operate sulla base di quello che per lui era il solo criterio valido, l'armonizzazione con l'evangelo, ossia con il principio di gratuità della salvezza.
Dalla quarta di copertina:
Scomunicato dal papa e messo al bando dall'imperatore, dal maggio 1521, per dieci mesi, Lutero rimase nascosto nella fortezza della Wartburg, lontano dal tumultuoso sviluppo degli eventi messi in moto dalla sua iniziativa riformatrice, precisando sempre meglio i temi della sua teologia.
Dall'analisi delle lettere che in quei mesi di isolamento lo tennero in contatto con l'esterno, emerge preponderante il tema della libertà.
Perdonato e salvato da Dio gratuitamente, senza dover dare nulla in cambio di quel perdono, il cristiano è veramente libero. Libero dal ricatto del clero, che non può più imporgli le sue condizioni per fare da mediatore tra lui e Dio; libero dal potere politico, che non ha giurisdizione sulla sua coscienza; libero da se stesso e dal suo peccato, che non ha più dominio assoluto sul suo pensiero e le sue scelte.
È questo lo sfondo teologico dal quale irrompe un'idea di libertà che contribuisce a fondarne il significato moderno e che comincia a rappresentarla in una visione destinata a segnare la coscienza della storia europea.
"In quest'ampia monografia c'è una proposta interpretativa forte che affronta in modo vivo e originale i temi fondamentali dell'opera e del pensiero di Lutero in un momento cruciale della sua vita e della storia europea."
Adriano Prosperi
Mar Musa, monastero dedicato a san Mosè l’Abissino, sorge in mezzo al deserto, in cima a una montagna scoscesa, nei pressi della cittadina di Nebek, in Siria.Abbandonato da due secoli, è stato restaurato grazie alla tenacia di un gesuita italiano,Paolo Dall’Oglio,che vi ha fondato una comunità monastica di rito siriaco. Mar Musa è oggi luogo di accoglienza e di apertura, dedicato al dialogo islamo-cristiano. Qui, uomini e donne ritrovano l’esperienza millenaria del deserto:privazione,silenzio,lavoro e preghiera. Guyonne de Montjou ha incontrato Paolo Dall’Oglio a Mar Musa e ne ha raccolto la storia e la testimonianza,che ha poi raccontato in questo libro, in cui la parola di padre Paolo si alterna alle impressioni della giornalista. Paolo Dall’Oglio (Roma, 1954) rivela fin da ragazzo uno spirito rivoluzionario.Militante di sinistra dalle idee brillanti ma studente mediocre,va a lavorare in un cantiere di Fiumicino,dove ripara barche e dove scopre la solidarietà operaia.Dopo la laurea,comincia a maturare la sua vocazione:nel 1975 entra nella Compagnia di Gesù.Nel 1982,da una vecchia guida turistica della Siria,viene a conoscenza dell’esistenza di Mar Musa,monastero abbandonato da molto tempo. Comprende che lì è diretta la sua missione e decide di far risorgere il monastero fondandovi una comunità dove il dialogo tra cristiani e musulmani è quotidianamente e concretamente vissuto.
AUTRICE Guyonne de Montjou, giornalista francese, scrive per la rivista Prier.
La condizione umana, la storia, il linguaggio, in generale l'essere al mondo è un atto di meticciamento: incontro e scambio che fa nascere qualcosa di differente che non era previsto prima. Per questo l'identità, anche quella reclamata come pura, non può fare a meno dell'incontro con l'altro. Per questo l'ospitalità è una categoria rifondativa. Quello che chiediamo si affermi è il "pensiero ospitale", che descrive l'umano, il reale, perfino il divino diversamente. L'ecumenismo che verrà è quello dell'ospitalità: essere è essere per l'altro e credere è vivere per l'altro. Dalla coesistenza come imperativo giuridico, alla pro-esistenza come appello etico e religioso. La proposta è di aiutare l'ecumenismo ed insieme ad esso il dialogo interreligioso a ripensarsi.
Dall'inizio degli anni '90 gli europei hanno dovuto abituarsi al triste spettacolo delle guerre nell'ex-Jugoslavia - caratterizzate da una particolare ferocia - con il corredo di genocidi, deportazioni e bombardamenti internazionali che hanno riempito le cronache e provocato, per la prima volta dopo il 1945, la creazione di un Tribunale Penale internazionale per giudicarne i responsabili. Questo saggio, scritto "sul campo" da un coraggioso Operatore internazionale, rivela con quali tecniche di manipolazione di massa è stato rinfocolato, diffuso e scatenato nel Balcani il demone dell'odio etnico e religioso, chi ne sono stati i protagonisti e, soprattutto, chi ne ha tratto guadagno.
Formatosi nella Parigi di Huysmans, di Maritain, di Charles de Foucauld e di Claudel, è in Nord Africa e nel Vicino Oriente, dove giovanissimo realizzò le sue prime missioni geografiche e archeologiche, che Louis Massignon, uno dei maggiori orientalisti del secolo scorso, fece l'incontro decisivo con la parola araba e la spiritualità musulmana. A partire da queste esperienze il rapporto tra il mondo occidentale e quello musulmano verrà da lui interamente ripensato ponendo al centro di tutto l'itinerario mistico. Ma cogliere il destino comune della spiritualità islamica, ebraica e cristiana, implicava un cammino diverso da quello, per esempio, del sacerdote spagnolo Asín Palacios: si trattava anzitutto di apprezzare l'assoluta differenza di ciascuna storia, di distinguere la genesi spirituale dei simboli dell'islam e del cristianesimo, ma anche di cogliere le differenze fra l'ispirazione poetica e l'esperienza mistica, tra la filosofia e il misticismo. Ovvero, distinguere Dante da Ibn 'Arabi. Dai saggi raccolti in questo volume che esaminano i rapporti e le differenze fra mistica e poesia nell'islam e nel cristianesimo, emerge come per Massignon sia indispensabile riconoscere l'unicità delle diverse storie umane, individuali e collettive. Soltanto praticando questo discernimento spirituale, secondo il grande islamista, si può incontrare veramente l'Altro. E tale modo di conoscenza si scioglie, appunto, nell'esperienza mistica.