Si può diventare e restare cittadini italiani, vivendo all'estero, avendo avuto un solo nonno italiano o, in alcuni casi, un antenato anche più lontano. Al contrario, per gli immigrati è difficile diventare cittadini del nostro Paese. Anche se si è nati qui ma da genitori stranieri, anche se qui si abita e si lavora. La cittadinanza italiana è un affare di famiglia: per ottenerla, il sangue conta più di qualsiasi altro tipo di legame. Il volume illustra come e perché questa concezione familista del diritto di cittadinanza si sia venuta strutturando e che cosa comporti per gli stranieri che vivono e vogliono continuare a vivere in Italia.
"Caro Veneziani, condivido il punto fondamentale da Lei così bene espresso, là dove parla della necessità di sostituire gradualmente il vecchio e inservibile bipolarismo, senza rinunciare alla necessità di una democrazia dell'alternanza. Ma non sarà allora il caso di ripensare la stessa democrazia anziché andare a caccia di nuove spaccature simili alle vecchie?" (Ralf Dahrendorf) "Veneziani attacca gli aspetti più politici della posizione liberale, e lo fa con notevole sensibilità per la tesi filosofica che difende e per quella che attacca." (Sebastiano Maffettone, "Il Sole 24 Ore")
Dal 1960, la gran parte dell'Africa si è affrancata dal dominio coloniale. Questa indipendenza, però, non soltanto non ha portato ad uno sviluppo economico e sociale del continente, ma anzi è stata seguita dall'esplosione di conflitti e guerre di ogni genere. Il volume offre un quadro per orientarsi e capire le ragioni di una violenza che spesso sulle pagine dei giornali assume le forme della "catastrofe naturale".
Tre suicidi spettacolari dell'alta società greca, in diretta televisiva, suscitano la curiosità del commissario Charìtos, ancora convalescente dopo l'ultima vittoriosa indagine. Scavando nel passato dei suicidi, questa sorta di Maigret greco scopre che i tre uomini appartenevano ad un gruppo terroristico avverso ai Colonelli, debellato perciò dai servizi segreti del regime. Dopo aver evitato il carcere, i tre erano riusciti a farsi strada nel mondo politico ed economico a colpi di tangenti e corruzione. Mentre la polizia e i giornalisti brancolano nel buio, il commissario Charìtos tenta di dipanare l'enigma che si cela dietro al concatenarsi dei suicidi pubblici, portando alla luce i segreti nascosti nel passato dei loro autori.
Il Rapporto 2006 sull'integrazione europea è diviso in due sezioni. La prima, monografica, ha l'obiettivo di fare il punto sullo stato dell'Unione europea e sulle sue prospettive in questa fase di crisi, con particolare riguardo al campo delle politiche sociali ed economiche. La seconda è invece divisa in rubriche: sugli sviluppi istituzionali, l'Unione allargata e l'economia mondiale, la costruzione dello "spazio di libertà, sicurezza e giustizia" (con particolare attenzione alla lotta al terrorismo), la politica estera e di difesa.
In cinque saggi, che sono cinque tappe esplosive, Giulietto Chiesa analizza la nuova politica americana e l'esportazione forzata della democrazia alla luce della politica spaziale americana e della militarizzazione dello spazio; scopre le facce sospettabili e insospettabili di quel "giorno zero", l'il settembre, rivelandocelo come l'evento più oscuro del nostro tempo, il "buco nero" della nostra storia; ci mostra come e perché si crea un clima di guerra e ci spiega perché il pacifismo è l'unica via d'uscita dalla politica di coloro che vogliono appropriarsi delle risorse del mondo per rifornire il loro paradiso in terra, fatto di frigoriferi e cellulari, di benessere e abbondanza.
Le menzogne uccidono. Ci sono le prove, le testimonianze, i documenti. Basta provare a cercare, basta avere voglia di sapere. È quello che ha fatto in anni di ricerca e di viaggi l'autore di questo libro utilizzando fonti "non sospette", cioè quelle ufficiali americane, inglesi, israeliane che dimostrano come il terrorismo sia stata l'arma principale di questi paesi per imporre loro un ordine mondiale. Da decenni. Da quando gli israeliani si resero protagonisti di una vera pulizia etnica contro i palestinesi, e gli americani (con gli inglesi) sostennero le controrivoluzioni in Indonesia, in Guatemala, in America Latina. Con l'aggiunta dei russi in Cecenia: una lunga lista di esempi riguardo i quali non si può restare indifferenti.
Qual è una politica estera di sinistra? Un interrogativo antico ma ancora privo di risposta. Dinanzi alle decine di regimi dittatoriali del pianeta, i progressisti possono accontentarsi di difendere lo status quo e la stabilità? Non è, invece, più coerente con la missione di una sinistra delle libertà promuovere la democrazia in tutte le sue forme e, dunque, lottare contro le tirannie? Da Carlo Rosselli ad Amartya Sen, da Arthur Koestler a John F. Kennedy, da Bill Clinton a Tony Blair, nel corso del Novecento la sinistra ha fatto dell'espansione della democrazia la sua migliore bandiera. In un mondo non meno tormentato, quella bandiera non deve essere abbandonata, a costo di sfidare le convenzioni del pacifismo e dell'antiamericanismo. Un libro non conformista che interroga la coscienza civile della sinistra italiana.
Questo libro è un tentativo di rispondere alle due domande che l'autore si è sentito più spesso rivolgere in centinaia d'incontri con studenti dei licei e delle università: com'è stato possibile il berlusconismo? Come si può uscirne? Il decennio dei servi contenti del regime è stata l'ultima "autobiografia nazione" nel senso che Gobetti attribuiva al fascismo. Ma è stato anche il sintomo di un declino prima civile e poi economico, la regressione di un Paese che ha reagito all'avvento di un mondo nuovo con l'ovvietà minacciosa di una (sin troppo familiare) tentazione autarchica. L'eredità che lascia all'Italia è molto più pesante di quanto dicano le statistiche, è la condanna alla sudamericanizzazione.
I termini "neocon" e "teocon" sono entrati prepotentemente nel linguaggio comune. Ma chi sono in realtà i neocon e i teocon? E che differenze esistono tra i due movimenti? Questo libro si pone come guida rivolta al grande pubblico per capire meglio e orientarsi all'interno di questa nuova realtà politica.
Il famoso linguista americano spiega il significato storico dell'anarchia e il cammino del movimento anarchico dalle origini ad oggi, soffermandosi sull'esperienza degli anarchici nella guerra civile spagnola e sulla critica anarchica allo statalismo di tipo sovietico. Il filo conduttore è il primato assoluto della libertà nella concezione anarchica e il suo valore irrinunciabile e incomprimibile. "Per questo", dice l'autore, "io mi sento e mi dichiaro anarchico."
Nello scenario internazionale di oggi la pace è sempre più intrecciata con la violenza. Dalla guerra civile in Jugoslavia all'intervento della Nato in Kosovo, dagli attentati dell'11 settembre 2001 alle guerre in Afghanistan e in Iraq, la violenza si è rivelata una presenza costante nelle relazioni internazionali. Ma la sua vera particolarità è il fatto di sfuggire sempre più alle regole del passato, le quali prescrivevano che solo certi soggetti (gli stati) potessero ricorrere alla forza, che solo certi individui (i combattenti) potessero essere oggetto di violenza. Questa crisi delle regole, che aveva già profondamente segnato tutti i conflitti del Novecento, è esplosa definitivamente dopo la fine della guerra fredda.