Queste pagine sono dedicate alla vita e alla spiritualità di san Nuno Alvares Pereira, conosciuto anche come il "Santo Connestabile", canonizzato da Papa Benedetto XVI il 26 aprile 2009.
Teologia dogmatica
L´unico modo di ridestare il senso della verità è quello di risvegliare il senso della realtà: ma la realtà di cui si occupa la teologia è il mistero di Dio, e l´unico modo di accedervi è attraverso la contemplazione della fede: «actus intellectus assentientis veritati divinae ex imperio voluntatis a Deomotae per gratiam». Per accendere il senso della fede, e di qui ristabilire l´orientamento nella realtà illuminata dalla luce della verità, la teologia deve pertanto ritornare al mistero: contemplare umilmente - nell´atteggiamento ragionevole del «sapiente» (in senso classico e biblico) e non in quello razionalista dello «scienziato» (in senso moderno), nel legittimo pluralismo di prospettive diverse e convergenti - il volto misterioso di Dio rivelato da Gesù Cristo.
Sommario breve:
CASTELLUCCI «Dio non ha bisogno di nulla». L’autarchia come cifra fondamentale del divino nel mondo greco. BOSCHI Il mistero di Dio nella Bibbia. BENZI Mistero di Dio e purificazione in Isaia 6, 1-7. BORRIELLO Il mistero di Cristo nell’esistenza cristiana. SPIRITO La tradizione dei padri del deserto davanti al mistero di Dio. PASINI La contemplazione di Dio nella spiritualità bizantina. CARPIN La conoscenza umana di Dio in Isidoro di Siviglia. PARENTI Una questione sull’ontologia trinitaria. BARZAGHI Simbolica e teoresi nelle «cinque vie» di san Tommaso d’Aquino. OLMI La struttura del mistero di Dio.
Prosegue l’opera di diffusione del pensiero del teologo Carlo Molari, in collegamento alla sua opera principale Il cammino spirituale del cristiano e in riferimento continuo ai suoi contenuti, che vengono qui ampliati e radicati nella riflessione su Gesù di Nazaret.
«Quando Dio viene nasce un uomo. Quando Dio viene crescono i suoi figli e la vita fiorisce in noi in umanità piena. Noi attendiamo Dio che viene incontrando uomini, perché la Sua azione si esprime nei gesti, nei pensieri, nelle parole, nella misericordia di creature che arrivano, pur nei loro limiti e incompiutezze, a fare di se stesse trasparenza di Dio.»
Il modo di fare teologia di Carlo Molari è accessibile a tutti perché nasce ed è alimentato dall’esperienza del vivere. Queste riflessioni sui Vangeli costituiscono un percorso ulteriormente facilitato alla comprensione del pensiero e della spiritualità del maestro.
Il riferimento alla vicenda storica di Gesù, a partire dai Vangeli del Natale (e che prosegue in un secondo volume dedicato ai Vangeli della Pasqua) e in stretto parallelo con le vicende umane in cui ciascuno può riconoscersi, offre un contesto di esemplifi­cazione e applicazione pratica dove il pensiero teologico dell’autore emerge con chiarezza e ampiezza di implicazioni. Infatti, a quei temi della riflessione che i racconti dei Vangeli sollecitano viene gene­ralmente dato modo di esprimersi con una estensione e una concretezza mag­giori rispetto alla trattazione sistematica sviluppata ne Il cammino spirituale del cristiano cui si fa qui riferimento.
Si manifesta così lo stretto intreccio fra la meditazione delle Scrit­ture, in particolare i Vangeli, e lo svolgersi del pensiero teologico e delle indi­cazioni per la vita dello spirito da parte dell’Autore, che a sua volta ha portato lo sviluppo della spiritualità e del pensiero vitale del maestro a una penetrazione più profonda della vicenda di Gesù: a partire dalla precisione degli inquadramenti storici, attraverso l’immedesimarsi negli eventi della sua vita e il riviverne gli stati d’animo – lo sguardo fisso su Gesù – fin quasi ad assumerne sensibilità, atteggiamenti interiori e modi di porsi di fronte alle situazioni dell’esistenza. Tutto questo dà al suo modo di leggere i Vangeli una notevole perspicacia interpretativa proprio per la profondità con cui don Molari è penetrato nella conoscenza della vicenda umana in generale, e di quella dell’uomo chiamato Gesù in particolare.
(Dalla prefazione di Ornella Stazi, che negli anni ha trascritto, e infine selezionato, le omelie per la pubblicazione, e di Francesco Nicastro, curatore del volume)
Incalzato dalle domande di Gwendoline Jarczyk - studiosa di filosofia, specialista di Hegel e del mistico medievale Meister Eckhart -, Raimon Panikkar ha modo di ripercorrere in questo libro tutti i temi salienti della sua lunga riflessione, da quelli di più scottante attualità a quelli più radicali e pregnanti (come il valore del silenzio e della parola, il senso del tempo e soprattutto la visione 'trinitaria' della realtà). Un dialogo vigoroso e appassionato, disseminato di alcune delle folgoranti intuizioni che hanno fatto di Panikkar uno dei più grandi teologi e maestri spirituali viventi, testimone di una sintesi armoniosa di culture diverse.
Catechesi sul Credo di Giovanni Paolo II.
In tempi che vedono anche la lingua della predicazione e della catechesi cristiana afflitta in misura non lieve dalla frammentazione tipica della cultura postmoderna, il tentativo di offrire un’intelligente introduzione alla fede va salutato con soddisfazione. È questo il caso del saggio di Pierluigi Lia, che si propone di disegnare una visione complessiva e coerente del mistero cristiano. La sintesi unificante viene conseguita, in modo agile e originale, attorno alla nozione di ‘forma’, sviluppando un orientamento teologico, quello sensibile alle istanze ‘estetiche’, che si va dimostrando sempre più pertinente ed efficace. Qui non si allude certo a un inconcludente estetismo, ma ci si riferisce al disporsi bello della realtà cristiana verso lo sguardo semplice che si fa guidare dal manifestarsi della verità. Al cuore dell’identità cristiana, quale forza che ne plasma la forma, sta la rivelazione di Dio, il suo splendore, apparso una volta per sempre nella pasqua di Gesù. Nel Figlio, nella sua sorprendente vicenda terrena, Dio realizza l’intenzione di far conoscere la propria verità. In rapporto a questa figura acquistano collocazione sensata e ordinata le linee essenziali che costituiscono l’identità cristiana e che qui vengono conseguentemente rilette: la deformazione dell’immagine originaria dell’uomo a causa del peccato, la rinascita dall’alto del credente che si va così conformando all’immagine del Figlio, la figura della Chiesa come segno vivo del destino a cui tutti gli uomini sono chiamati. L’itinerario che l’autore fa in tal modo percorrere si rivela nitido e persuasivo, capace di accompagnare la riflessione di chi si avventura a riscoprire l’insieme inviolabile del mistero cristiano.
Pierluigi Lia, teologo, è stato a lungo docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Nel suo lavoro dedica particolare attenzione alle relazioni tra l’intelligenza propria della fede cristiana, la filosofia e l’estetica. Oltre a numerosi articoli e contributi in opere collettive ha pubblicato: Libertà incatenata e trascendenza. Note per una fenomenologia della coscienza credente, Milano 1995; Forza di Dio è solo quella che dona la vita. Percorsi di riflessione teologica a proposito della speranza cristiana, Milano 1996; L’incanto della speranza. Saggio sul canto dei Misteri di Ch. Péguy, Milano 1998; La pietà Rondanini. Una lettura del Mistero pasquale, Milano 1999; Et incarnatus est. Sguardi sul mistero cristiano, seduzione dell’intelligenza e passione del cuore, Milano 2000.
Un testo del famoso teologo protestante dedicato a un tema oggi quanto mai discusso: Dio e il problema del male, in confronto con i classici della filosofia.