"L'interprete delle Passioni" è un canzoniere in cui con gli accenti dell'amore terreno si canta l'amore per Dio. È lo stesso Ibn Arabi a chiarirlo nel prologo e nel commentario (uno dei rari casi in cui un autore offre un commento alla sua stessa opera poetica). Del resto, dal "Cantico dei Cantici" a Giovanni della Croce, sempre l'amore celeste è stato espresso con le parole e i toni delll'amore carnale, come non esistesse altro modo per esprimerlo, o comunque quel modo fosse il più naturale. Inoltre, Ibn Arabi è un sufi, e quello dei sufi è il regno dell'immaginazione creatrice.
II volume è rivolto a chi, per ragioni professionali o per interesse personale, intende comprendere la storia e il funzionamento del diritto musulmano. L'esposizione dei fondamenti del diritto musulmano è accompagnata da numerosi esempi e da riferimenti a casi concreti che facilitano nella comprensione il lettore non specialista. Il libro offre un quadro completo del pensiero islamico in tutte le sue epoche, dai compagni del Profeta fino agli autori di oggi, e in tutte le sue tendenze, dagli autori classici ai moderni. Questa lettura aiuterà la comprensione dell'Islam e delle dinamiche del diritto e dello Stato nel mondo musulmano contemporaneo.
L'obiettivo perseguito dal volume è quello di dare particolare attenzione al linguaggio proprio attraverso il quale la cultura, la civiltà e la religione islamica si esprimono, nella convinzione che solo attraverso l'accesso al linguaggio nella sua proprietà e nella sua diversità rispetto ad altri, si crei la giusta distanza e la giusta vicinanza per la comprensione. Capire e capirsi sta alla base di ogni forma di convivenza, di interazione e di integrazione. La conoscenza della diversa configurazione del Gesù della storia e della fede nelle due religioni (Cristianesimo e Islam) arricchisce l'una e l'alta fede, mantenendo ognuna di esse dentro la propria identità.
Il libro e' un abc sull'Islam, scritto da uno dei principali esperti della religione musulmana.
Un dizionario con oltre 400 brevi saggi per conoscere il Libro Santo dei musulmani; le voci sono curate dai più importanti islamologi di Francia, Italia, Belgio, Tunisia, Algeria, Israele e Iran. L'islam e la civiltà islamica sono presentati in una prospettiva storica e geografica e nel rapporto con le altre religioni. Un'opera scientifica destinata al grande pubblico pensata con l'ambizione di essere anche e soprattutto "civica".
In questo libro l'autore ci accompagna in un viaggio alla scoperta dei luoghi e dei tempi della religione islamica.
Islàm: una delle religioni maggiori del mondo, profondamente radicata sui cinque continenti e da quattordici secoli sulla scena mondiale con ruolo da protagonista. Dunque una realtà antica e lontana, ma da tempo divenuta per noi vicina, incombente. E a volte inquietante. Queste poche pagine aiutano a capire: la storia dell'Islàm, a partire dal suo fondatore; i principi in cui i musulmani credono; la loro presenza in Italia: dove, quando, perché; come convivere, cristiani e musulmani insieme.
La Baghdad dei califfi, celebre per le scintillanti storie delle Mille e una notte, nell'anno 922 fu teatro di una sanguinosa tragedia: il processo e la messa a morte di al-Husayn ibn Mansùr Al-Hallàj. Personaggio straordinario e complesso, Al-Hallàj può essere considerato non solo uno dei massimi mistici dell'Islam, ma anche uno dei suoi pensatori più sublimi. Ammirato per la sua eloquenza, per l'infaticabile ascesi, per i miracoli sbalorditivi, fu odiato da tutti coloro che vedevano nella sua predicazione una minaccia all'ordine costituito. Fu per questo che funzionari di corte e dottori della legge, si adoperarono affinché il califfo ne sentenziasse la morte. Al-Hallàj fu crocifisso al termine di un supplizio particolarmente crudele. Anche nella morte, quindi, continuò a incarnare il modello di Gesù, che aveva segnato tutta la sua esperienza spirituale. Il Cristo di cui seguì le tracce è quello del Corano e della tradizione islamica, per molti aspetti diverso da quello che i cristiani hanno imparato a conoscere, ma per i musulmani la somiglianza tra le due figure è tanto intensa da portarli a considerare al-Hallàj un vero e proprio "Cristo dell'Islam". Questo volume riunisce tutti gli scritti sicuramente attribuibili ad al-Hallàj: un Canzoniere, che raccoglie le sue poesie mistiche; il Libro dei Tawàsin, opera sfavillante di intuizioni sul mistero dell'identità fra l'uomo e Dio, e infine i Detti ispirati, sentenze in cui Dio parla agli uomini per indicare loro la via dello spirito.
"Capire l'Islam" costituisce una succinta e accessibile introduzione a una delle grandi tradizioni religiose e culturali del mondo. II libro è organizzato intorno a nove temi chiave: le origini e lo sviluppo storico, gli aspetti del divino, i testi sacri, le persone sacre, i principi etici, gli spazi sacri, il tempo sacro, la morte e l'aldilà, la società e la religione. Ciascuno di questi temi è arricchito con citazioni oppure con riassunti di testi storici, accompagnati da un commento d'autore che spiega il significato di ciascun testo o lo colloca nel suo contesto. Più specificamente, gli argomenti trattati in questo libro comprendono: il Profeta e i suoi insegnamenti; il Corano, lo "Hadith" e la "sharia"; la storia dell'impero islamico; le "madrasa" e il jihad; l'Islam sciita e sunnita; i "Cinque Pilastri"; l'arte e la religione; la Mecca, le moschee e i "mihrab"; gli angeli, i "jinn" e le figure oggetto di venerazione; il nazionalismo secolare e il revival dell'Islam.
Nell'universo interculturale contemporaneo si spalancano minacciosi panorami di scontri di civiltà e si rafforzano pericolosi meccanismi di difesa della propria identità. Mai come oggi l'Occidente si sente minacciato dai vari fondamentalismi e troppo facilmente riduce la complessità dell'Islam a quella di una piatta categoria aggressiva. Ecco allora che un volume sulla religione dell'Islam - da Maometto fino alle nuove spiritualità islamiche di oggi - è strumento prezioso di conoscenza dell'altro.
Il 2 novembre 2004 un olandese di origine marocchina uccide nel pieno centro di Amsterdam con un coltello e in nome del Corano il regista Theo Van Gogh. Era "colpevole" - lui e la sceneggiatrice somala Ayaan Hirsi Ali - di aver girato un film ritenuto blasfemo per l'Islam. Per Buruma è un brutale punto di svolta che segna la crisi di un modello di integrazione - il multiculturalismo - in un Paese che vantava di essere un bastione della tolleranza, che aveva accolto turchi, marocchini, siriani, iraniani, egiziani, cinesi. Dopo quel gesto la crisi politica e identitaria è stata gravissima e ha dato voce a chi urlava che l'Islam è "una religione arretrata", i musulmani "un popolo di bruti", e che non è tollerabile accettare una cultura che tramanda pratiche inaccettabili e violenze. Ma è possibile azzerare le culture di provenienza costringendo gli immigrati ad adeguarsi agli standard culturali occidentali in una sorta di integrazione forzata? Secondo Ian Buruma, tutto ciò è impossibile. E questa presa di posizione è all'origine di uno scontro tra intellettuali di diversa estrazione che ha preso toni di dimenticata durezza. Ma che la lettura di questo libro può collocare nella giusta prospettiva.