Breve analisi del rapporto tra cristianesimo e social network. Il web non è un luogo "a parte" dalla vita di tutti i giorni, ma parte integrante della quotidianità di tanti. Essere presenti su internet da cristiani non significa introdurvi temi religiosi, ma avere uno "stile" di apertura e dialogo.
Papa Francesco sta coinvolgendo la Chiesa, quindi tutti i singoli cristiani, in un ripensamento delle modalità di relazione con il prossimo. E fra le modalità di queste relazioni una delle prime è la comunicazione. In questo volume, che ripensa e riscrive alcuni saggi pubblicati e/o discussi in occasioni recenti, Armando Fumagalli tocca alcuni nodi della comunicazione tanto della Chiesa intesa come istituzione, quanto dell'approccio alle dimensioni comunicative e al dialogo culturale da parte dei singoli cristiani: il rapporto fra ragione ed emozioni nella comunicazione, l'uso dello storytelling, l'importanza centrale ancora oggi della comunicazione più ampiamente "popolare" che passa attraverso le forme dell'audiovisivo di massa come il cinema e la televisione, lo stile comunicativo degli ultimi tre Papi. Il volume tocca inoltre alcuni casi concreti particolarmente interessanti: un "nuovo approccio" alla comunicazione pro-life che viene da una fondazione americana e l'esperienza inglese, in rapida diffusione in diversi paesi del mondo, di Catholic voices, un team di laici, persone delle più diverse professioni, a disposizione dei media per spiegare il punto di vista della Chiesa cattolica su questioni dibattute di attualità.
"Nessuno avrebbe potuto immaginare che così poco tempo dopo la sua nascita, Vatican Insider - il portale multilingue de "La Stampa" dedicato all'informazione sul papa e la Santa Sede, ma anche sulla Chiesa nel mondo e più in generale sulle religioni - divenisse oggetto di studio. Il nostro tentativo è stato quello di proporre buona informazione sul Vaticano, in un'epoca in cui le informazioni si moltiplicano, grazie a siti e blog, ma non sempre a questa sovrabbondanza di offerta corrisponde altrettanta qualità. Vatican Insider è una realtà piccola, ma tutt'oggi unica nel panorama mediatico internazionale. Abbiamo vissuto anni cruciali per la vita e la storia della Chiesa. Nessuno poteva immaginare, quando siamo nati, che avremmo dovuto documentare la prima rinuncia per vecchiaia di un papa in duemila anni. Nessuno poteva immaginare che dopo questa rinuncia sarebbe stato eletto il primo vescovo di Roma proveniente dall'America Latina, che con la sua attività sta dando molto lavoro ai giornalisti. Che tra le tante voci esistenti ci sia stata anche quella di Vatican Insider, dei suoi articoli, delle sue analisi, dei suoi reportage durante i viaggi papali o dai luoghi più sperduti dove i cristiani vivono esperienze belle o meno belle, dove vengono perseguitati, o dove nascono insperate esperienze positive di convivenza tra fedi e culture diverse, è un fatto certamente positivo e incoraggiante." (Dalla Introduzione di Andrea Tornielli)
Il volume offre un contributo per pensare criticamente il ruolo della rete e dei media digitali nella vita quotidiana in rapporto alle istituzioni tradizionali, in particolare alla Chiesa cattolica in Italia. I rapporti della Chiesa con i processi di modernizzazione sono stati spesso controversi e caratterizzati da un'alternanza di intuizioni e chiusure, di accettazione e cautela, tanto da rendere legittima, inizialmente, l'ipotesi di un atteggiamento di resistenza nei confronti dei mutamenti creati dalla diffusione di internet. Al contrario, il mondo ecclesiale in rete si è dimostrato una realtà estremamente e inaspettatamente ricca, con migliaia di utenti anche tra le persone e i parroci più anziani, come mostra l'importante mole di dati e informazioni raccolte sul campo di cui il volume rende conto.
Cosa sono i settimanali diocesani? Quando sono nati? Dove si leggono oggi? Quale la loro funzione? A queste e a molte altre domande intende dare risposta il volume. I settimanali diocesani in Italia sono una realtà che edita circa 800mila copie complessive, per un numero di lettori attorno ai 2.400.000. Questo ponderoso volume si propone come una fotografia dei settimanali esistenti e delle loro diverse tipologie, ne ripercorre la storia, la difficile situazione che caratterizza il presente e poi si volge in avanti per rispondere all'interrogativo se ci sia un futuro per la stampa. "Questo libro non vuole essere l'ultima fotografia di gruppo dei giornali delle Chiese italiane. Lo scrivo per ridare speranza e rilanciare la stampa diocesana annota l'autore nell'introduzione -. Ma per non scomparire è necessaria una svolta". Il volume si articola in sei parti. La prima fa rivivere la storia dei settimanali cattolici, partendo dalla proclamazione dell'unità d'Italia nel 1861, citando tra l'altro alcuni passaggi dell'enciclica Etsi Nos di Leone XIII, datata 1882, con i quali il Pontefice intende dare impulso alla stampa cattolica per avversare l'onda liberale, con l'invito esplicito a fondare giornali anche quotidiani per contrastare le idee e le testate degli anticlericali. I settimanali diocesani sono poi protagonisti della vivace stagione editoriale d'inizio XX secolo, mentre attraversano grandi difficoltà durante il ventennio fascista...
Come i dieci precedenti volumi (2004-2013), "Scegliere un film 2014" è uno strumento sia per genitori che vogliono scegliere un film da godere in famiglia, sia per chi organizza cineforum, soprattutto in contesti educativi (scuole, gruppi giovanili, associazioni...). Ma anche gli studiosi, i professionisti dell'audiovisivo e i semplici appassionati potranno trovare uno sguardo acuto, intelligente e originale per comprendere a fondo i film analizzati. Il volume raccoglie infatti i circa 190 titoli considerati più significativi fra quelli usciti da giugno 2011 a maggio 2012. Le recensioni, firmate da giovani e brillanti professionisti dei media (sceneggiatori, story editors, studiosi), privilegiano la componente narrativa: il tipo di storia raccontata, i personaggi e i valori di cui si fa portatrice, con una valutazione che tiene in primo piano le componenti etico-antropologiche del film. Per rendere la consultazione più rapida e immediata, a ogni film è stato attribuito un voto in stelline, da una a cinque. Il voto non è per cinefili, ma per un pubblico di persone "normali", ed è il frutto di un giudizio complessivo che tiene conto dei pregi estetici, ma soprattutto contenutistici.
Il volume raccoglie i tweet di Mons. Costantino di Bruno, teologo e assistent centrale del Movimento apostolico. Alcune delle migliaia di riflessioni che, giorno dopo giorno, il sacerdote consegna al web. Un mix di sapienza teologica e arte comunicativa contemporanea, che ci aiuterà a vivere in un tempo speciale per la Chiesa Cattolica e per l'intera società.
Quale è il ruolo della tecnologia all'interno del Disegno divino sul mondo? È possibile associare le parole "Dio" e "tecnologia" in un qualche tipo di proposizione significante? E se la teologia è incapace di elaborare questo nesso non rischia di lasciare la tecnologia orfana di ogni paternità spirituale e in balìa delle sole ideologie? Dopo un esordio sulla filosofia novecentesca e sulle interpretazioni cristiane del mito di Prometeo, la riflessione proposta dall'autore si inserisce in un percorso teologico più tradizionale, con un'analisi minuziosa dei testi del concilio Vaticano II e di altri più recenti documenti del magistero, recuperando le acquisizioni delle cosiddette "teologia delle realtà terrestri" e "teologia della storia". Un capitolo è dedicato al confronto con alcune figure della cultura filosofica e teologica contemporanea particolarmente impegnate nella comprensione del fenomeno tecnologico, da Tanzella-Nitti a Barrajon, da Severino a Galimberti, da Cole-Turner a Kelly.
Il rapporto tra le narrazioni cinematografiche e le forme, gli stili, le dinamiche della preghiera presenta da sempre più difficoltà che consonanze. Non sfugge a nessuno: l’occhio della cinepresa non coincide solamente con lo sguardo pudico del regista, è anche la finestra impolverata dello spettatore, quando non diventa il buco della serratura del moderno consumatore, che spia fra le pieghe, i conflitti, le gioie e le disperazioni dell’orante ripreso. Questo libro si propone come riflessione e sguardo circa il rapporto tra la settima arte e la preghiera, momento intimo, ma non privato, del rapporto tra Dio e l’uomo. Una meditazione articolata e profonda la cui lettura, almeno come speranza, comporta un ritrovato bisogno di andare al cinema con occhi nuovi. Per uscire di sala con la mente un po’ più fresca e la vita un po’ più animata da uno spirito di fiducia. Proprio come quel giorno sul Tabor.
L'AUTORE
Dario Cornati è docente dal 1991 di Teodicea, Ermeneutica ed Estetica. Dal 2000 assume l’insegnamento di Metafisica, di Antropologia e
di Fenomenologia della Religione presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano. Dall’ottobre 2003 è docente di Metafisica e di Antropologia presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. Membro ufficiale del Centro di Studi blondeliani all’Istituto Giovanni Paolo II di Roma, nonché assistente spirituale della Famiglia Vincenziana e delle Conferenze vincenziane in Milano. Tra le sue pubblicazioni si ricordano: Ontologia dell’Assoluto affettivo. Linee di un’ontologia della vita di Dio e di un’antropologia dei legami (2010). Dario Edoardo Viganò è Direttore del Centro Televisivo Vaticano (CTV) e professore ordinario di Teologia della comunicazione presso la Pontificia Università Lateranense, dove è anche Direttore del Master in Digital Journalism (con Emilio Carelli). Insegna Linguaggi e mercati dell’audiovisivo alla LUISS “Guido Carli”. È stato, dal 2004 al 2013, Presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo, Direttore della «Rivista del Cinematografo» e Presidente della Commissione Nazionale Valutazione Film della CEI. Tra i suoi libri si ricordano: Telecamere su San Pietro (2013), I film studies (2013, con E. De Blasio), Etica del cinema (2013), Il Vaticano II e la comunicazione (2013), La maschera del potere. Carisma e leadership nel cinema (2012), Chiesa e pubblicità. Storia e analisi degli spot 8x1000 (2011) e Dizionario della comunicazione (2009).
Il sistema che si è dimostrato più efficace per imparare la gestione di una crisi è il metodo del caso, che aiuta a capire la dinamica reale degli avvenimenti e le soluzioni migliori. I presenti "Scenari di crisi nella Chiesa" raccoglie casi di situazioni di conflitto o di crisi in ambito ecclesiale, a modo di palestra virtuale per gli addetti alla comunicazione di istituzioni di Chiesa: diocesi, ordini e congregazioni religiose, movimenti apostolici, conferenze episcopali, ONG cattoliche, ecc. Le storie riportate sono adattamenti di casi reali, sebbene semplificati in ragione del tempo disponibile per la discussione e modificati per non ledere né la privacy, né la carità.
Queste pagine ricostruiscono la nascita e lo sviluppo della sala della comunità. In filigrana scorre l'appassionato contributo assicurato dall'ACEC, l'Associazione nata alla fine degli anni Quaranta dall'Ente per lo Spettacolo per lo più con una funzione di coordinamento delle sale cinematografiche cattoliche. Il testo riprende il filo di una storia e di un'azione pastorale che partono da lontano, e prosegue poi a delineare il volto odierno della sala della comunità: la sua qualificazione pastorale e culturale; l'ormai assodata destinazione della sala al di là della pura attività cinematografica; il ruolo essenziale della comunità ecclesiale. Come conseguenza naturale della riflessione, arriva quindi un rinnovato stimolo a investire sulla formazione della figura dell'animatore della cultura e della comunicazione, che proprio nella sala della comunità trova l'ambito peculiare in cui svolgere il proprio servizio ecclesiale.