Il libro racconta la storia di un frate cappuccino, Gianfranco Priori, che già in tenera età scopre una dimestichezza con le carte. Diventato predicatore, le giornate conclusive delle Missioni Popolari sono un trionfo, sia pastorale sia artistico. Frate Mago arriva in televisione, è chiamato per spettacoli in tutt’Italia e all’estero. Diventato responsabile delle missioni estere cappuccine, alimenta molti progetti in Africa. Dalla sua attività nascono le maggiori realizzazioni caritative in quel continente, dai pozzi alle chiese, dalle scuole alle adozioni internazionali. Il 7 aprile 2014 incontra in Santa Marta papa Francesco che, vedendo le carte, le cordicelle colorate e il fazzolettone, spalanca gli occhi, sorride, lo benedice e gli dice: “Ma tu sei un mago… Va’!”. Poi, il terremoto è la nuova missione: ricostruire il Santuario della Madonna dell’Ambro, dove si trova dal 2010. E la sua storia continua…
Questo volume prende in carico la sfida degli attuali teatri della comunicazione, perché danno molto da pensare e possono suggerire alla comunità cristiana forme e strumenti per una presenza veramente nuova. Il taglio dell'analisi è educativo e pastorale, ma solleva il velo anche sulle dinamiche antropologiche che attraversano i nuovi media, sempre più virtuali e social. Il mondo "virtuale" dei social c'è, è attorno a noi e dentro di noi. Non possiamo più sottrarci, diventa essenziale usare con sapienza questi strumenti, trovare una nuova retorica e una nuova pragmatica della comunicazione. Il domani ha bisogno di persone che accettino la sfida del nuovo: ad ogni cambiamento d'epoca solo i visionari sanno abitare il presente, anticipando quel futuro prossimo che è già qui.
Gli interventi pubblicati in questo volume "in ascolto della teologia" e "in ascolto delle scienze umane" sono un contributo alla comprensione di una tematica, quella dei "segni dei tempi", che è stata in auge negli anni intorno al Concilio Vaticano II, ma che solo alla fine del secolo scorso è diventata oggetto di riflessione e di studio in riferimento alla catechesi e all'evangelizzazione. Hanno affermato i Vescovi alla XIII Assemblea ordinaria: «La "nuova evangelizzazione" chiede alla Chiesa di saper discernere i segni dello Spirito all'opera, indirizzandone ed educandone le espressioni, in vista di una fede adulta e consapevole».
Il libro è un trattato di teologia e spiritualità sia perché sintetizza quello che è essenziale del Sacramento del Battesimo quale fonte di vita teologale e spirituale per il cristiano, sia perché propone di riscoprire questo dono come via maestra per gli uomini e le donne di oggi che intraprendono il cammino della fede per essere discepoli di Cristo. Completa il volume una proposta pastorale per il Battesimo, ispirata direttamente al Rito per l’iniziazione cristiana degli adulti, che l’autore presenta come base per la pastorale del pedobattesimo rivolta ai genitori e ai parenti come percorso di vera formazione cristiana
Le meditazioni del vescovo Beniamino Pizziol, sorgenti dalla fonte dei ritiri spirituali, ci invitano a riflettere sui temi che connotano la vita cristiana informata dalla misericordia e pensata nella forma della radicalità evangelica per cui nulla e nessuno va anteposto all'amore di Cristo. «Il termine "radicale" si riferisce soprattutto all'idea di "radice". Indica quindi qualcosa che è sorgivo, originario, autentico. Radicalità, perciò, vuol dire rifarsi all'originario cristiano: al Vangelo di Gesù e in particolare al discorso della Montagna, le Beatitudini, la Magna Charta del cristianesimo.» (Beniamino Pizziol). «Sono grato a chi ha messo a disposizione di tutti questo libretto. Leggerlo, meditarlo e tenerlo a portata di mano come viatico del proprio cammino quotidiano farà bene non solo ai sacerdoti, ma anche ai fedeli laici e a tutti coloro che desiderino esplorare la promessa dell'Evangelii gaudium.» (dalla Prefazione di Angelo Scola)
Questo percorso formativo ai catechisti non è un manuale, ma una raccolta di meditazioni che i catechisti possono intraprendere da soli o in équipe, e prolungarle nel vissuto della loro parrocchia. L’ordine delle idee è essenziale: filosofico, biblico, liturgico, teologale, canonistico, pastorale, didattico. Il punto di partenza è la convergenza nel Cristianesimo, inteso principalmente come Mistero di Cristo, che accoglie il mistero dell’uomo e lo conduce alla sua piena realizzazione e manifestazione nell’Unione con Dio. La crisi della catechesi ai piccoli e ai grandi può essere superata solo ritornando al cuore della nostra fede.
Rivista per la formazione liturgica permanente di ministri ordinati, persone consacrate e animatori laici della liturgia.
Nasciamo piccoli, non grandi; fragili, non forti; bisognosi di tutto e di tutti, non capaci di ogni cosa o autonomi. Piangiamo perché qualcuno ci abbracci, abbiamo fame finché qualcuno non ci nutre. Non ci è dato di non buttarci ma semplicemente crediamo che qualcuno ci prenda e ci sorregga, e ci scaldi e ci salvi.
Solo Dio può aver messo nel nostro cuore così tanta nostalgia di un abbraccio eterno e definitivo, che ci riporti a casa, tutti.
Le riflessioni sulla misericordia che il libro propone partono dall'incontro tra questa semplicità evangelica e il nostro vissuto, per lasciarci riconvertire da essa: non in senso moralistico o etico, ma convincendoci che i gesti di bontà e di amore, compiuti in nome del Vangelo, abbiano la reale capacità di cambiare la nostra vita, di renderci più uomini e più credenti. Sarà poi ognuno a ritradurre questa forza nella propria esistenza.
Oggi la teologia pastorale viene sempre più considerata non come un’appendice di altre discipline teologiche, ma come una vera disciplina teologica con proprio statuto epistemologico ed un proprio metodo.
Molti hanno contribuito a questo, soprattutto nel periodo dopo il Concilio Vaticano II, il quale, a parte il fatto di essere considerato un Concilio appunto pastorale, ci ha consegnato un grande documento, la Costituzione Pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo: Gaudim et Spes.
L’autore di questo libro è attento a non indulgere alle mode correnti e a non permettere che la pastorale sia sganciata dai fondamenti teologici. Soprattutto, con il suo impegno, da alcuni anni come direttore della Caritas diocesana di Salerno, ha messo sempre in guardia dalla possibile deriva della carità a “terzo settore” o “welfare”, rinunciando così al suo fondamento teologico.
La Chiesa italiana vuole promuovere un dialogo fra gli esperti del "Tavolo Nazionale sulla salute mentale", gli operatori del mondo sanitario, della pastorale della salute e di altri ambiti pastorali. Povertà vitale in rapporto alla salute mentale, diseguaglianza nell'accesso alle cure, condizioni sociali problematiche e nuova status syndrome sono alcune delle questioni affrontate. Si allargano le riflessioni su temi quali minori e salute mentale, infanzia abusata, genitorialità fragile, nuove dipendenze, suicidio e importanza della prevenzione