La situazione archeologica di Roma ha in sé qualcosa di sbalorditivo, per l'abbondanza e la ricchezza dei reperti. Nessuna città è stata scavata con altrettanto successo, da nessun altro insediamento antico è emersa una mole paragonabile di tracce della sua esistenza passata. Il volume, nuova edizione di un classico del settore aggiornato nei testi e nell'impianto grafico, illustra il panorama completo e aggiornato dei siti archeologici e delle raccolte museali, in una trattazione organica e sistematica. Sulla base di fonti storiche autorevoli e degli esiti più aggiornati della ricerca, questa guida racconta l'antica Roma fornendo una serie di notizie utili per la visita ai principali siti archeologici: una carta generale con le diverse zone che corrispondono ad altrettante sezioni del testo; una serie di carte di zona a inizio di ogni sezione con i nomi di tutte le località e gli itinerari da seguire; notizie storiche per inquadrare gli aspetti religioso, sociale e politico; itinerari con tutti i consigli per visitare anche i luoghi di più difficile accesso; piante di città, quartieri, edifici e zone di scavo; brevi introduzioni a temi e problemi di storia dell'arte antica.
"Chi parla di una tipica 'città romana' intende, di norma, una città a pianta ortogonale, come quelle che si incontrano nelle regioni che una volta formavano la parte occidentale dell'Impero". È quasi un paradosso: rispetto a questa struttura, Roma non si presenta affatto come una tipica 'città romana'. Ma è Roma che ha fatto da modello per intere generazioni, in particolare per le più importanti tipologie di edifici pubblici.
Il volume, dalla raffinata veste grafica, guida alla scoperta dell'area archeologica centrale di Roma, attraverso testi continui descrittivi chiari e accattivanti cui si accompagnano vere e proprie analisi d'opera dei monumenti principali e dei capolavori dell'arte antica custoditi nei musei. Godibile anche la lettura degli approfondimenti sugli aspetti più affascinanti della storia e della civiltà romane, dell'antiquaria, delle campagne di scavo, della fortuna letteraria che costellano l'itinerario di visita. Il percorso si avvia dal Foro Romano, un sito assai complesso dove coesistono costruzioni di epoche molto diverse dall'età arcaica all'Alto Medioevo, verso il Palatino, luogo mitico della fondazione della città da parte di Romolo con le sue case dipinte (dei Grifi, di Augusto e di Livia, l'Aula Isiaca) e le fastose dimore dei Cesari affacciate sul Circo Massimo. Grande rilievo è destinato al Campidoglio, sede dei Musei Capitolini, i più antichi musei del mondo di cui si visitano le sale storiche e i più recenti ampliamenti per apprezzarne i capolavori di scultura antica. Si attraversano anche i Fori Imperiali, descritti in ogni loro parte prima di approdare al Museo allestito nei Mercati di Traiano dove sono custoditi i reperti lì rinvenuti in scavi antichi e moderni. Non poteva mancare un'attenta disamina del monumento simbolo di Roma, il Colosseo, per il quale si attende una nuova stagione di restauri, e dei monumenti che lo circondano nella valle...
Lo studio dell'antica Siro-Mesopotamia ci offre il privilegio di poterci avvicinare a un momento cruciale nella storia dell'umanità, il momento in cui si svilupparono due modalità diametralmente opposte della concezione religiosa: quella politeista e quella monoteista, quest'ultima staccatasi come una scheggia dalla prima. La religione mesopotamica sviluppa strutture di controllo che mirano a frammentare l'assoluto in componenti analitiche e impersonali, mentre la religione biblica offre strutture di controllo che mirano a facilitare e regolare una disposizione d'animo pronta ad accettare un assoluto personale, impervio a ogni frammentazione. Questo volume mette in luce la valenza spirituale del politeismo. La spiritualità è la forma più alta del desiderio, desiderio di stabilire un contatto con un assoluto che ci condiziona alle radici, in modi incontrollabili. Ed è proprio da questo aspetto di "controllo" che entra in gioco la religione. La religione è, quindi, la codificazione del modo in cui questo desiderio dell'assoluto viene strutturato. Dove la strutturazione diventa fine a se stessa, la religione si ossifica e fossilizza. Quando invece si mantiene vivo il senso di un assoluto verso il quale tende sempre il nostro desiderio, per quanto incanalato in moduli espressivi socialmente validi, lì è dove la religione si mantiene come una forma viva di spiritualità. Prefazione di Mons. Franco Buzzi.
Se il tentativo di restituire un periodo o un personaggio storico attraverso una mostra ha sempre qualcosa dell'azzardo, per l'idea di raccontare la storia della civiltà umana sulla Terra attraverso 100 oggetti - da una pietra da taglio abbandonata in Tanzania due milioni di anni fa a una carta di credito islamica emessa nel 2009 - mancano le definizioni. Eppure Neil MacGregor non solo ha raccolto la sfida, ma le ha aggiunto un ulteriore gradiente di difficoltà: ha cioè pensato di descrivere i 100 oggetti, tutti provenienti dalle collezioni del British, alla radio, in altrettante puntate da un quarto d'ora l'una trasmesse tre anni fa dalla BBC. E, per farlo, ha sostituito alle immagini un numero equivalente di storie, raccontate con la sua voce, ma anche lasciando la parola a una folla di studiosi, esperti, artisti. Risultato? Un successo enorme che ha incoraggiato MacGregor a trasformare tutto il materiale trasmesso in ciò che, in filigrana, era già: questo libro. Che adesso si può aprire come un'enciclopedia, leggere come un romanzo, o visitare come una Wunderkammer - un personalissimo museo portatile da percorrere una stanza dopo l'altra, seguendo le connessioni che la nostra guida di volta in volta ci indica, oppure stabilendone di nostre, attraverso il tempo e lo spazio: finché le rifrazioni di questa stupefacente macchina ottica non ci costringeranno a vedere anche il presente con occhi diversi.
Le piramidi d'Egitto, una delle sette meraviglie del mondo antico, uno dei più grandi enigmi della nostra storia. Perché gli Egizi le costruirono? Perché così imponenti e con tale precisione tecnica? Perché sparse nel deserto? Dopo dieci anni trascorsi a studiare i Testi delle piramidi, Robert Bauval ha individuato la chiave d'interpretazione del progetto che è alla base della costruzione delle piramidi, svelando così un mistero rimasto sepolto per migliaia di anni.
Un'agile e affascinante guida nel passato della Vicenza romana, per scoprire una città e il suo territorio ricco di meraviglie, marmi, mosaici, ville, palazzi e templi
La pubblicazione (1762) del Campo Marzio di Giovanni Battista Piranesi, quinto volume delle sue "Antichità romane", la più ampia ed erudita ricostruzione mai compiuta della Roma antica, suscitò grande sorpresa. Al suo interno era infatti scomparsa la Via Lata (l'odierna Via del Corso), un'arteria fondamentale nella rete viaria dell'Urbe, spostata in altra parte della città. Per spiegare i motivi dell'originale scelta, Connors indaga sulla genesi dell'opera e ripercorre la storia delle precedenti piante di Roma utilizzate da Piranesi, da quella di Leonardo Bufalini (1551) alla scoperta (1562) dei frammenti della pianta marmorea risalente a Settimio Severo, sino alla pianta, recentissima, di Giovanni Battista Nolli (1748). Anche se le ipotesi piranesiane sono state smentite dalle ricerche più recenti, il suo modo di "anatomizzare" le rovine con immaginazione quasi visionaria, nutrita dal sapere cumulato da generazioni di antiquari e di topografi ma anche dall'esame diretto dei resti sopravvissuti, rimane straordinariamente avvincente e istruttivo. Il volume pubblica sia il testo pronunciato in italiano della XXI "Conferenza dell'Unione" tenuta a Roma il 1° dicembre 2003, sia quello successivamente elaborato, ampliato e annotato, in inglese. Prefazione di Walter Geerts. Introduzione di Lousie Rice
"Babilonia era una coppa d'oro in mano al Signore, con la quale egli inebriava tutta la terra." Così il profeta Geremia evoca il potere e il fascino tentatore di questa antica città, le cui testimonianze echeggiano nella Bibbia e nei classici. Ma cosa si cela dietro il mito? Come ha potuto una delle città più importanti dell'antichità, capitale e faro culturale del Vicino Oriente, trasformarsi in un'immagine nefasta di confusione, vizio e lussuria? Guidando il lettore in uno stimolante viaggio tra mito e realtà, Paolo Brusasco svela la storia della città con le sue straordinarie meraviglie - i Giardini Pensili, le Mura, la Torre di Babele - e le incredibili conquiste culturali tramandate sia a Oriente sia a Occidente. Senza dimenticare che il sito archeologico è stato gravemente compromesso dagli eventi bellici della seconda guerra del Golfo.
Le straordinarie scoperte fatte negli ultimi decenni a Roma, nelle città latine e nelle necropoli etrusche hanno riproposto il tema fondamentale del rapporto tra l'effettiva vicenda storica documentata dall'archeologia, purtroppo sempre parziale e soprattutto anonima, e la tradizione letteraria relativa alle origini, riferita a un periodo compreso tra protostoria e storia, vale a dire fra età del Bronzo e del Ferro, tramandato dagli autori antichi avvolto in un'aura mitica. Tali scoperte hanno avviato un vivace dibattito, in realtà mai sopito da quando è nata la moderna archeologia, tra chi intende conservare il più possibile della tradizione letteraria nell'interpretazione dei fatti archeologici e chi invece ritiene quella tradizione troppo condizionata da ipotesi di natura mitologica. Questo libro intende dare un contributo al dibattito attraverso una raccolta coerente di saggi. Per ricostruire la società romana arcaica e la sua vita quotidiana, il solo insieme di dati certi ci viene offerto dal carattere incredibilmente conservativo della stessa cultura romana e di quella etrusca, quest'ultima tuttora immersa in un mistero che ne alimenta il fascino. L'ansia di ricercare la continuità fra le diverse epoche del passato è un'esigenza che dovrebbe informare non la ricostruzione di una realtà virtuale e priva di sostanza storica, ma l'ancoraggio del passato più remoto del mondo italico a tradizioni e categorie socio-religiose ancora vive nell'arcaismo latino.
"La forza dei libri di viaggio di Brandi non sta nella fascinazione estetica e stilistica, ma anche nel rigore, nella ricchezza dei confronti, delle analogie, dei rimandi. Brandi - avverte Enzo Siciliano - scrive per riportare visioni sublimi alla realtà della loro esistenza materiale, fuori dell'alone di una qualche leggenda." Nuovamente Cicerone per i lettori "con la valigia", Cesare Brandi porta, pagina dopo pagina, alla scoperta di luoghi e sensazioni, meraviglie dell'arte e angoli dell'anima.
Miti, riti del divino ancestrale e simboli dell'eros vengono rievocati da Luisella Veroli per dialogare con l'immaginario. Per rivivere la storia delle nostre origini, l'autrice intraprende un viaggio alla ricerca di luoghi di culto preistorici che la porterà a ritrovare, in Dordogna, il più antico santuario dimenticato della Dea Luna e, nel greto abbandonato di un fiume, una neolitica "'pietra della vita", come preannunciato da un sogno. Ci si addentra così in un percorso iniziatico al femminile. Mentre gli itinerari spirituali al maschile vanno da un perdersi iniziale nella materia, nell'oscuro, nelle tenebre (Apuleio nell'Animalità, Dante nell'Inferno, Goethe nella Magia) a un tendere verso la luce, verso l'ascesi, qui il percorso è inverso: dalla solarità di Afrodite alla discesa nell'ombra, nell'utero della Madre Terra, sino a sfiorare la materia incandescente da cui proveniamo. L'opera è corredata da un itinerario iconografico che aiuta ad avvicinarsi alle opere d'arte delle origini e agli archetipi del femminile, alla maniera degli antichi iniziati che si lasciavano fecondare dall'ambivalenza dei simboli custodendone il segreto. La prefazione di Alda Merini, gli "autografi alla luna" di Vivian Lamarque, la veste grafica di Paola Varani, e il dialogo sull'enigma della bellezza di Lella Ravasi Bellocchio rendono questo libro simile a un magico vaso di terracotta.