Il libro
Questa insolita guida, unica nel suo genere, consente per la prima volta di inserire edifici, monumenti e strade nello spazio e nel tempo geologici.
L’approccio è suggestivo: si parte da un quadrato di 30 metri di lato, centrato sulla fontana di Trevi, che viene progressivamente allargato fino a includere tutta Roma e poi l’Italia intera. In una straordinaria sequenza, fontane, ponti, chiese e acquedotti sono l’occasione per mostrare i possibili condizionamenti del sostrato geologico sull’archeologia di una città, sui materiali impiegati nella costruzione degli edifici e sui problemi posti dalla loro conservazione.
Gli autori
Donatella De Rita insegna Geologia del vulcanico all’Università di Roma Tre.
Renato Funiciello insegna Geologia delle aree urbane all’Università di Roma Tre.
Grant Heiken, geologo, ha lavorato per la NASA e collabora con il Los Alamos National Laboratory.
Maurizio Parotto insegna Rilevamento geologico all’Università di Roma Tre.
La dimensione privata del genio artistico romano
Questo volume è fortemente innovativo per la storia dell'arte: risponde pienamente infatti all'esigenza attuale di leggere l'arte nel contesto antropologico e culturale in cui è inserita. Sauron coglie il lavoro, che gli storici dell'arte medievale stanno attuando sull'arte religiosa e pubblica, nel privato delle grandi famiglie romane durante gli ultimi due secoli delle Repubblica e i primi due dell'Impero. L'opera desterà interesse ben al di là del campo degli storici dell'arte perché lo spaccato che ci viene fornito di Roma tramite la decorazione, l'assetto architettonico e i maufatti delle ville può trasmetterci una coscienza della cultura, della religiosità e delle ideologie molto arricchente in rapporto alla più consueta lettura dell'arte pubblica romana. Il sontuoso corredo iconografico del volume deriva da una campagna fotografica appositamente realizzata sotto la guida dell'autore.
Roma è i suoi quartieri, i rioni storici, i monumenti, le ville e i musei, ma anche le sue borgate: una città unica fatta di contraddizioni che convivono con l’animo scanzonato tipico dei romani. Oggi, nella Roma chiassosa, rutilante e nello stesso tempo romantica come può ancora essere una passeggiata sul Lungotevere, vive una doppia anima, diffidente e solidale, multietnica e tradizionale. E così un viaggio su un autobus notturno, una vecchia fabbrica dimenticata, un angolo sperduto di periferia, un mago ridanciano, un artigiano che apre il suo scrigno dei ricordi possono riservare straordinarie sorprese. Ecco allora centouno storie insolite e appassionanti, che ci faranno scoprire che volto ha oggi la Città Eterna e chi sono gli abitanti che la vivono, la criticano, ma non possono fare a meno di amarla.
C’è un'altra città nella città...
Tra le storie su Roma che non ti hanno mai raccontato:
Quei ragazzi di via Panisperna che cambiarono il mondo
Il barbiere che benedisse il papa in via Leone IV
L’orchestra interrotta al Pantheon
Il caffè dove pure Casanova arrossì
Er politico che fece er gaggio ar mercato
La fontanella del Trionfale durante la guerra
Le impronte di fuoco al Piccolo Duomo
I bambini che vennero battezzati due volte
Coralli falsi e rubini vietnamiti in via dei Giubbonari
La mattina che spararono a Giorgiana
Un giocattolo particolare a piazza Navona
La stamperia dei pittori all’Arco del Monte
Le insegne di legno dei negozi a Sant’Agostino
Il violino ritrovato sotto la metro B
Nel 1956, a 28 anni, William Klein arriva a Roma, fresco del debutto della sua ormai classica monografia Life is Good & Good for You in New York. Il motivo, o forse il pretesto, è di collaborare come aiuto regista di Federico Fellini sul set di Le notti di Cabiria. Le riprese slittano, e così Klein si ritrova a Roma, con una macchina fotografica, in compagnia di "guide" d'eccezione come Fellini, ma anche Pier Paolo Pasolini, Alberto Moravia, Ennio Flaiano e altri scrittori e artisti dell'avanguardia italiana. Da questo suo girovagare per la capitale nasce "Roma", un diario visivo della città, brillante e pionieristico. Pubblicato per la prima volta nel 1959, Roma rimane uno dei più importanti lavori di Klein, in cui alle straordinarie immagini si associano lunghi e coloriti testi dello stesso autore e una serie di citazioni sulle città di viaggiatori celebri come Stendhal, Michelet, Mark Twain, Henry James e altri. Per celebrare il cinquantesimo anniversario della pubblicazione di "Roma", Contrasto ha prodotto una nuova edizione, che include anche immagini inedite della moda a Roma e una nuova versione del testo aggiornato. Il libro è composto da due volumi, uno fotografico e uno interamente dedicato ai testi, raccolti in uno speciale cofanetto in PVC che riproduce la copertina originale: una nuova edizione di un volume che ha fatto la storia della fotografia.
Il volume è il catalogo della mostra di Roma (Scuderie del Quirinale, 24 settembre 2009 - 17 gennaio 2010). Attraverso un'ampia selezione di opere provenienti dai principali musei del mondo (tra gli altri, dagli scavi di Pompei e dal Museo Archeologico di Napoli, dai Musei Vaticani, dalla sede di Palazzo Massimo del Museo Nazionale Romano, dal Louvre di Parigi, dal British Museum di Londra, dal Pushkin di Mosca, dai musei archeologici di Monaco, Francoforte, Zurigo), la mostra intende esaminare analiticamente singoli frammenti di affreschi, pitture su legno o su vetro, cercando di misurarne, in base alle tecniche artistiche, alle composizioni, ai soggetti, il livello formale cui era giunta la pittura nel mondo romano, dal I secolo a.C. alle soglie del tardo-antico e dell'età bizantina. I saggi in catalogo (scritti da illustri studiosi dai diversi profili specialistici) si propongono il raggiungimento di obiettivi saldamente storici. Ciò che interessa è la costruzione degli spazi pittorici secondo canoni talvolta distanti da quelli moderni, come ben si vede nel caso delle vedute paesistiche, in cui spicca la distanza rispetto al sistema di prospettiva lineare, per noi ormai abituale; è la persistenza della memoria dell'antico (dai ritratti del Fayyum alle prime icone cristiane del Sinai); è lo studio delle tendenze e delle varianti che attraversano l'universo pittorico romano; è l'analisi dei procedimenti, delle tecniche, delle tradizioni di bottega.
L’impero romano, che rappresenta sia il punto di arrivo della civiltà antica, sia la base del mondo moderno, si è manifestato anche nell’arte. La quale era - ed è restata - presente nel grande e nel minuscolo: negli impianti urbani, nei monumenti, sulle pareti delle case, negli oggetti del vivere quotidiano. L’arte di Roma è nel contempo un amalgama di tradizioni differenti e strumento di potere, ma anche espressione dei valori condivisi di una società stratificata e multiforme. Nel corso delle generazioni che vedono la città sul Tevere, una come molte altre, trasformarsi in un impero universale va modificandosi anche il quadro dell’arte e il modo di utilizzarla. Il fascino dell’arte di Roma sta nella sua varietà e nella dinamica del suo percorso: questo libro si propone di trasmetterlo.
Dalla seconda metà del Cinquecento e per oltre due secoli, la pratica del viaggio in Europa acquisì un valore centrale nella formazione della classe dirigente inglese e dei rampolli dell'aristocrazia del Continente. Il Grand Tour allora iniziò a essere considerato un'esperienza cruciale con cui si confrontarono scrittori, pittori, uomini di cultura, di vario orientamento e di diversa provenienza. Nel corso di lunghe, faticose, e talvolta rischiose, peregrinazioni, il momento più decisivo restava comunque l'incontro con Roma, ritenuta il centro d'irradiazione di tutta la civiltà occidentale. Oggetti, cimeli, reperti, immagini costituirono il tramite con cui centinaia di viaggiatori tentarono di portarne in patria miti e atmosfere. Ma il ricordo, oltre ai monumenti e alle chiese, alle rovine e ai palazzi di Roma, riproponeva spesso sensazioni e immagini anche della Campagna romana, da cui la Capitale traeva, da sempre, alimento e vita. Fu dunque da questa commistione originale che derivarono i modi e le forme con cui i grands touristes ripensarono se stessi e la propria storia, riflettendo sulle proprie radici; in una parola, sull'identità stessa europea.