Il dibattito teologico contemporaneo, eccezion fatta per chi coltiva la ricerca e frequenta le fonti, è sostenuto in massima parte dal richiamo al Concilio Ecumenico Vaticano II. È quasi sempre un richiamo materiale, fin al limite della pura e semplice ripetizione. Ultimamente, però, sta svegliandosi un timido senso critico, che potrebbe essere d'aiuto a chi intende uscire dal ripetitivo e dal generico. Un primo risultato positivo è il diffondersi dell'appello alla tradizione. Ma di tradizione si parla troppo spesso in termini non univoci. L'autore, pertanto, si propone di orientare il dibattito verso un concetto di tradizione sul quale possano pacificamente incontrarsi quanti, anche seguendo percorsi teologici diversi dal suo, hanno a cuore la verità rivelata ed il suo impatto con la storia.
Della chiesa si parla, tanto, da sempre. Gli slogan si rincorrono: chiesa si è, non si fa; Cristo sì, chiesa no; libera chiesa in libero stato; Dio è gratis, la chiesa no. Alla pletora di luoghi comuni si affianca la critica, serrata e più o meno ragionata e ragionabile, delle “scomodità” ecclesiastiche di ieri, di oggi, di sempre. La chiesa dà a pensare. Parlarne è già un modo per approcciare quell’una complexa realitas (Lumen Gentium 8) in cui la tradizione del pensiero, ad ogni latitudine, ha sempre individuato la doppia fraseologia dell’istituzione e del mistero.
Il volume intende sintonizzarsi su quel particolare “linguaggio” misterico e istituzionale che è la presenza del “noi” della chiesa nel mondo e nella storia, soffermandosi sull’immagine della chiesa “corpo di Cristo” (D. Harrington) e sulla dimensione teologica (S. Dianich).
Severino Dianich, prete della diocesi di Pisa, si è laureato in teologia alla Pontificia Università Gregoriana, ha insegnato in diverse università ed è stato professore ordinario di ecclesiologia e cristologia alla Facoltà di Teologia di Firenze, dove ha diretto un Master in Teologia e Architettura di Chiese. Negli ultimi dieci anni la sua ricerca si è orientata sui problemi della relazione fra espressioni artistiche e riflessione teologica. Della sua vasta bibliografia basti ricordare La chiesa mistero di comunione (Marietti); La Chiesa e le sue chiese.Teologia e architettura (San Paolo); Chiesa in missione ed Ecclesiologia. Questioni di metodo e una proposta (Paoline). Daniel Harrington, gesuita, è nato ad Arlington, nel Massachusetts, e ha completato i suoi studi a Boston.Tra i suoi titoli di studio figurano un grado onorario conferito nel 2009 dal Boston College e un dottorato conferito da Harvard in lingue e letteratura del Vicino Oriente. Dal 1972 al 2008 è stato docente di Nuovo Testamento presso la Weston Jesuit School of Theology. General editor di New Testament Abstracts, è autore assai prolifico. Ha infatti all’attivo la pubblicazione di più di quaranta volumi.
Se i cristiani non sono “del mondo”, tuttavia non devono dimenticare di essere “nel mondo”: oggi, infatti, a loro è richiesto di ripensare la fede cristiana all’interno della cultura postmoderna, senza alcun appiattimento acritico su di essa, ma in un’apertura al dialogo e al confronto. Possiamo così scoprire che la chiesa, nel contesto del mondo attuale, è chiamata a essere umile: la sua umiltà si radica nell’umiltà stessa di Dio, che in Gesù Cristo si è compromesso con la terra e l’umanità, e le permette di essere il popolo di Dio animato dallo Spirito santo. La chiesa è umile perché consapevole di essere “in relazione” e “dalla relazione”, perché non deve imporre una verità totalizzante, ma vuole proporre una verità che apre alla libertà.
Roberto Repole (Torino 1967), presbitero, insegna ecclesiologia e teologia sistematica presso la Facoltà teologica di Torino. Ha indirizzato buona parte della sua ricerca al ripensamento della chiesa nell’orizzonte della cultura contemporanea.
Descrizione dell'opera
Nato per sostenere la formazione dei catechisti di Roma, il testo costituisce una piccola summa di ecclesiologia, proposta con un linguaggio preciso, essenziale, sempre comprensibile ed è strumento efficace per tutti coloro che, anche al di fuori dello specifico contesto, prima di operare vogliano vivere nella Chiesa e con la Chiesa. Non si tratta quindi solo di un libro per imparare che cos'è la Chiesa, ma soprattutto per conoscerla e contribuire a edificarla con la propria vita e il proprio servizio.
Le pagine di Scabini propongono una 'dottrina' consolidata, espressa dal Magistero della Chiesa e dalla migliore riflessione teologica, ricca di continui riferimenti al Vaticano II e in particolare alla Lumen gentium, che l'autore presenta attualizzata. La pubblicazione è anche occasione per onorare, a un anno dalla morte, la memoria di un prete che fu vero e sapiente testimone del nostro tempo.
Sommario
Premessa. Introduzione. La Chiesa come passione di una vita: la figura e l'opera di mons. Pino Scabini (N. Ciola). Nota di redazione. Prologo.Quando la Chiesa diventa oggetto di ricerca. Parte I. Quando la Chiesa interroga e ascolta. Appendice. Parte II. La Chiesa e la sua autocoscienza. Parte III. La Chiesa non è lontana, è in mezzo a noi.
Note sull'autore
Pino Scabini (1926-2009), nato in provincia di Pavia, diocesi di Tortona, ha vissuto a Roma per più di trent'anni e ha visitato quasi tutte le diocesi italiane, chiamato a portare la sua parola e la sua competenza. È stato un apostolo della «carità pastorale» e della «carità intellettuale». Era di modi riservati, ma la notizia della sua morte ha suscitato profonda impressione a livello nazionale, accompagnata da commenti tutt'altro che di circostanza: «una delle figure sacerdotali più eminenti del cattolicesimo italiano», «protagonista della stagione conciliare e dell'associazionismo cattolico», «figura importante per la vita ecclesiale del paese, punto di riferimento per tante generazioni di laici».
Note sul curatore
Nicola Ciola è professore ordinario di teologia sistematica alla Pontificia Università Lateranense.
Raccolta di Scritti teologici sulla Chiesa di Dio e degli uomini.. Questa raccolta è organizzata in tre sezioni: la Chiesa e lo Spirito della storia, la Comunione nella Chiesa e la Chiesa e la sua missione.
Una certa mistica ecclesiastica ha per un certo tempo perso di vista la reale consistenza storica della Chiesa.
Essa si è così sentita posta al di là della storia, sopra la storia, in stato di assedio continuo da parte di una cultura e duna società troppo spesso interpretate come semplicemente ostili.
Gli studi di Acerbi intorno alle tematiche ecclesiologhe del Vaticano II, ordinate con cura e sapienza da questo lavoro, diventano una provocazione molto attuale per chi intende ripensare la Chiesa non solo partendo dal mistero della sua origine, ma anche dal suo cammino storico fatto in compagnia degli uomini.
Uno strumento a servizio di quanti - teologici e laici impegnati - si dedicano allo studio dell'ecclesiologia in Italia. Il Dizionario, frutto del contributo di 114 professori, teologici, storici ed esperti di pastorale - di università pontificie romane e di altre università e facoltà italiane, di nazionalità italiana e straniera -, raccoglie 162 voci che sviluppano, esplicitano e approfondiscono le tematiche e le questioni ecclesiologiche tradizionali e quelle emergenti soprattutto nel postconcilio. Il Dizionario privilegia le voci sistematiche secondo lo schema teologico-dogmatico della Lumen Gentium e della Gaudium e spes. Un'opera che coniuga alto rigore scientifico e un linguaggio comprensibile e fruibile da tutti.
Che posto ha la Chiesa nella fede cristiana? Che cosa significa “credere ecclesialmente”? Come rileggere le caratteristiche fondamentali della Chiesa – una, santa, cattolica, apostolica – alla luce del Vaticano II? Un’incisiva sintesi di ecclesiologia, firmata da uno dei più noti studiosi cattolici.
Dalla quarta di copertina:
Che posto ha la Chiesa nella fede cristiana? Con questa domanda inizia la riflessione di questo libro che ci vuole aiutare a capire che cos’è la Chiesa, che funzione ha nella nostra vita oggi, come attraverso di essa viviamo la presenza di Gesù Cristo e del suo Spirito, in che senso siamo chiamati a “credere eccelsialmente”.
Partendo dalla predicazione di Gesù, l’autore ci mostra come la Chiesa si sia andata costituendo, e si sofferma soprattutto a spiegare il senso delle sue caratteristiche fondamentali (una, santa, cattolica, apostolica) alla luce dell’ecclesiologia del Vaticano II, per terminare con un’ultima riflessione sul paradosso della sua realtà misteriosa nella nostra vita e nel nostro mondo.
Una breve sintesi, firmata da uno dei più noti studiosi cattolici di ecclesiologia.
Il libro Perché la Chiesa? offre una introduzione alla «questione Chiesa» che tiene presente i diversi approcci disciplinari, in particolare quello della teologia sistematica, quello della teologia pastorale, quello della storia della Chiesa. E' il quarto volume della collana "Teologia per laici": sussidi per le Scuole di Teologia per laici attive in molte diocesi in diverse regioni d'Italia.
Descrizione dell'opera
Che cos'è la postmodernità? È davvero il paradigma oggi dominante? In tal caso, quale significato assume la realtà ecclesiale nel mondo postmoderno? Per la Chiesa non fu facile affrontare le questioni della modernità, un'epoca segnata dalle pretese del sapere scientifico. Oggi la comunità ecclesiale sembra muoversi con difficoltà pure nei confronti delle domande postmoderne, segnate invece da incertezza e frammentarietà. La risposta postmoderna alla domanda di Pilato sulla verità sembra consistere nell'indifferenza e nel non-senso.
Il volume prende in esame la situazione della Chiesa che vive nel contesto postmoderno. Le grandi svolte culturali e sociali del XX secolo esigono una diversa risposta da parte della Chiesa di oggi; sono in gioco la visione morale, l'azione pratica e pastorale, ma anche il significato teologico e spirituale e il senso della chiamata alla santità della Chiesa attuale.
L'autore ritiene che dopo il Vaticano II la Chiesa cattolica sia come rimasta in una specie di limbo, in attesa di formarsi una visione chiara della sua missione e del suo futuro. Invece di dedicarsi a singole questioni, egli offre piste e suggerimenti perché la Chiesa giunga a una migliore e più armoniosa autocomprensione, riscopra un'ecclesiologia più positiva, attui una prassi quotidiana più coerente.
Sommario
Prefazione. Ringraziamenti. Parte prima: Un nuovo paradigma per la Chiesa cattolica? I. La Chiesa nel nostro tempo: introduzione alle tematiche. II. La postmodernità e la Chiesa. Parte seconda: Risposte problematiche dell'ecclesiologia alla postmodernità. I. Dalla «Chiesa aperta» al neo-esclusivismo? II. La Chiesa e il religioso 'altro': ermeneutica dell'identità ecclesiale nella postmodernità. Parte terza: L'arte di costruire ponti. I. Dalla disputa al confronto. II. Preliminari di una metodologia ecclesiologica per l'epoca postmoderna. III. La promessa dell'ecclesiologia comparativa: verso un'ermeneutica ecumenica e interculturale. Parte quarta: «Analogia ecclesiae»: la prospettiva di una comunità virtuosa. I. «Analogia ecclesiae». II. Dall'etica delle virtù a una 'ecclesiologia delle virtù' per il nostro tempo. Conclusione: Aver cura dell'amore: spunti teologici e pratici iniziali per una «ecclesiologia delle virtù». Bibliografia. Indice dei nomi.
Note sull'autore
Gerard Mannion si occupa di ecclesiologia ed etica. Dopo la sua formazione presso le università di Oxford e Cambridge, ha insegnato presso la Liverpool Hope University e nei Church Colleges di Oxford e Leeds. Attualmente presiede l'Ecclesiological Investigations International Research Network, oltre a essere Senior Research Fellow alla Katholieke Universiteit di Leuven (Belgio) e Visiting Professor presso l'Università di Chichester (UK). È anche co-presidente dell'Ecclesiology Program Group of the American Academy of Religion. Fra i volumi più importanti ha pubblicato Schopenhauer, Religion and Morality (2003) e ha curato Catholic Social Justice: Theological and Practical Explorations (2007), Comparative Ecclesiology: Critical Investigations (2008) e The Routledge Companion to the Christian Church (2008).
Dio è pienezza d’amore in sé perché è Trinità, compresenza di tre persone in relazione tra loro. Se crea lo fa per esuberanza d’amore ed è per amore che si apre all’universo e all’Umanità, al fine di entrare in relazione con ogni persona creata.
Come esprimere in modo forte e adeguato questo globale disegno se non con il simbolo delle nozze? E se questo mistero, che è il cuore della realtà di Cristo Sposo e della Chiesa sua Sposa uniti dal sigillo dello Spirito, fosse rapportato al sacerdote ordinato e al suo impegno pastorale, alla sua dedizione agli uomini?
Francesco Pilloni, sacerdote della diocesi di Verona, è docente di Teologia patristica del matrimonio e della famiglia presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II e Coordinatore del Centro di Spiritualità Padre Enrico Mauri.
“Fuori dalla Chiesa nessuna salvezza”.Come comprendere questo detto? È la domanda che si pone il teologo Bernard Sesboué.Non costituisce l’espressione più compiuta di un atteggiamento di esclusione nei confronti di tutti quelli che non condividono la fede cattolica? La formula, che in partenza riguardava quelli che erano tentati di lasciare la Chiesa,è stata spontaneamente e massicciamente estesa a tutti quelli che, nello spazio dell’Europa e del mondo mediterraneo, restavano materialmente al di fuori della Chiesa. Ma allora, come applicarla agli indiani del Nuovo Mondo, scoperti all’alba dei tempi moderni,che non avevano ricevuto l’annuncio del Vangelo e ai quali non si poteva imputare alcun rifiuto della Chiesa? L’impatto di queste scoperte porterà il detto a una regressione lenta e prudente,ma continua.Si puntualizzerà nel XIX secolo che la formula non vale che nel caso di rifiuto colpevole della Chiesa. Ma bisognerà attendere il XX secolo, con i lavori di Henri de Lubac e l’apporto del Concilio Vaticano II, per assistere a un cambiamento decisivo di prospettiva:la salvezza non è più considerata in maniera individuale come un obbligo che incombe per prima cosa su ciascun essere umano; esso costituisce in primo luogo e innanzitutto una responsabilità comunitaria di tutta la Chiesa.L’espressione antica può dunque fare posto a una nuova:«La salvezza con la Chiesa».Non c’è nessuna esclusione,ma una proposta fatta a tutti,che passa attraverso la mediazione di Cristo e la missione della Chiesa. Si aprono così dei cammini di dialogo e una nuova percezione dell’atto di credere. È lo studio di questo rovesciamento copernicano che propone qui Bernard Sesboué con un appassionante percorso teologico e storico.L’autore si interessa ugualmente alla difficile questione dell’interpretazione delle formule dogmatiche.
AUTORE Bernard Sesboué,nato nel 1929 a Suzesur-Sarthe (Francia centro-occidentale),è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1948 e,dopo gli studi filosofici e teologici,ha insegna-to in varie università teologia e patrologia.Hafatto parte della Commissione teologica internazionale,è copresidente cattolico del “Gruppo di Dombes” e insegna al centro Sèvres.È autore di numerose opere,di cui molte pubblicate in italiano dalle Edizioni SanPaolo – Gesù Cristo nella tradizione della Chiesa. Per una attualizzazione della cristologia di Calcedonia(1987);Gesù Cristo l’unico mediatore: I. Problematica e rilettura dottrinale(1991),II. I racconti della salvezza: soteriologia narrativa (1994);La personalità dello Spirito Santo. In dia-logo con Bernard Sesboué(cur.S.Tanzarella, 1998);La teologia del XX secolo e l’avvenire della fede. Colloquio con Marc Leboucher(2009)– e da altre editrici:Riconciliati in Cristo (1990);Storia dei dogmi (4 volumi,in collaborazione con altri autori,1996-’98);Cristologia fondamentale(1997);Credere. Invito alla fede cattolica(2000).