Al di là dei più oscuri rischi dell’esistenza,
quale gioia perfetta procura agli sposi
la prospettiva di un’alleanza eterna!
La felicità degli sposi non ha senso se non quando accende quella dell’altro, degli altri. La felicità così vissuta è certamente mescolata a sofferenze, a delusioni, a fallimenti, ma tutto ciò verifica la qualità di questa gioia. Nella vita di una coppia le prove approfondiscono i fondamenti dell’alleanza e rinsaldano la forza del legame. Non avendo il loro centro di gravità in se stesse, le nozze non costituiscono un circolo chiuso in cui ricondurre tutto agli sposi, ma fanno degli sposi una sorgente di gioia e di fecondità che si estende al resto del mondo.
Jean Bastaire (Chamalières 1927) ha collaborato per vent’anni alla rivista francese Esprit. È da sempre impegnato per il rinnovamento della chiesa e per una lettura cristiana dell’ecologia. Presso le nostre edizioni ha già pubblicato Eros redento (1991).
L'amore, che sembra la forza principale per la vita umana, non è forse troppo debole per la costruzione di una società complessa come la nostra? Il sistema di giustizia vigente nelle nostre società non lo ha forse messo da parte come superfluo? La risposta di San Paolo è chiara: "la carità edifica" (1Cor 8,1) la Chiesa e, per analogia, qualunque società. L'amore, con il suo valore conoscitivo, precede ogni azione umana ed è il fondamento delle relazioni personali essenziali per la vita sociale.
Quasi tutti i 27 libri che compongono il Nuovo Testamento recano nella prima pagina l’espressione «perdono dei peccati». Non è quindi possibile avvicinarci alla rivelazione cristiana senza imbatterci in qualche modo nel perdono e nella sua origine, che è il Padre di misericordia, sempre aperto a un nuovo inizio nella relazione con gli uomini, anche quelli più distanti. Essere perdonati è dunque una delle caratteristiche più nitide dell’esistenza cristiana. Ma perdonare appare impresa difficile per le nostre forze, legati come siamo al risentimento per i torti ricevuti, ai desideri di rivendicazione, alle maglie strette del dolore subito e della memoria offesa.
Come perdonare, allora? Come riconciliarci? Benoît Standaert, monaco sapiente, radicato nella parola biblica e nella tradizione cristiana, ci indica qui la giusta disposizione di una pratica del perdono. Guidandoci nelle parole evangeliche, portandoci nel deserto dei padri eremiti, aprendoci alla tradizione ebraica, islamica e buddista, egli ci mostra il percorso umano più autentico, che dal perdono porta alla gioia della riconciliazione, alla libertà della pace ritrovata, alla freschezza di un nuovo inizio nelle relazioni con gli altri.
Benoît Standaert, biblista di fama internazionale, è monaco benedettino a Bruges (Belgio). Tra i suoi libri, Vita e Pensiero ha pubblicato: Come si fa a pregare? Alla scuola dei salmi, con parole e oltre ogni parola (2002), Il timore di Dio è il suo tesoro (2006), Spiritualità, arte di vivere: un alfabeto (2007).
Sacramento dell'amore costituisce la prima anta del dittico (la seconda è La donna e la salvezza del mondo) che Pavel Evdokimov ha dedicato ai carismi propri dell'uomo e della donna, come anche al "mistero" (in senso sacramentale) dell'amore umano. è superfluo dirlo: l'eros non ha trovato posto nel cristianesimo storico, se non, ma logorato, nelle imprese spirituali del monachesimo. Il Sacramento dell'amore mette in tensione le due espressioni dell'apostolo: In Cristo non c'è nè uomo nè donna" e "Nel Signore la donna non è senza l'uomo, nè l'uomo senza la donna". ciascuno, al di là di ogni definizione funzioanle, è collocato nella piena dignità di persona. E contemporaneamente è ristabilita la consustanzialità nuziale, i due poli trovano posto dentro l'intera immagine divina.
In occasione del settantesimo genetliaco del Prof. Mons. Antonio Miralles, il volume propone una selezione dei suoi scritti sulla Chiesa e sui sacramenti. La sua attivita' di docente coincide con il periodo, ancora in atto, di approfondimento e retta applicazione degli insegnamenti del Concilio Vaticano II. Grazie alla profondità e al rigore scientifico con cui l'autore affronta ogni tematica, il lettore troverà in queste pagine un contributo significativo e di grande valore teologico per attuare il tanto desiderato rinnovamento conciliare.
Il matrimonio e la famiglia sono in crisi. È veramente così? Un libro in cui l'autore rammenta come seguendo la via dello Spirito, la vicenda sponsale diventa "vicenda salvifica", le storie degli sposi, in questo tempo di incertezza, diventano "storie felici", segni di speranza per la Chiesa e per il mondo.
I brevi saggi qui pubblicati non intendono dire cose nuove sulla liturgia, i sacramenti e la Chiesa. Al contrario: mirano a dire cose antiche, quelle che la fede cristiana ha sempre predicato e insegnato. Esse appartengono al mistero, alla verità della fede, e la natura della verità è di risplendere e di essere affascinante.
C’è sempre la tentazione di rendere tali cose totalmente "normali", civilmente accettabili e politicamente corrette. È così che la liturgia diventa una rispettabile attività religiosa dell’uomo, l’Eucarestia una cena a cui partecipa il più degno dei commensali, Gesù Cristo, e la Chiesa, un’associazione dei cristiani.
Tale tentazione presente nella storia è oggi una frequente deviazione.
L’Autore intende riproporre la liturgia non come lodevole attività umana, ma come opera di Cristo crocifisso e resuscitato che prende con sé l’uomo per metterlo in comunione col cielo. Egualmente l’Eucarestia è vista come mistero centrale del cristianesimo, dove Cristo non benedice semplicemente una cena, ma ci offre il suo corpo di Salvatore. Infine la Chiesa è il "corpo di Cristo", l’umanità animata dal suo Spirito, alla cui costruzione ogni cristiano è chiamato a partecipare. E non solo ogni cristiano, ma ogni uomo mosso dal sincero desiderio della verità e dell’amore.
Troppe volte anche gli uomini di Chiesa sembrano più preoccupati del plauso a destra o a sinistra che non della loro peculiare missione di partecipare a tutti il mistero di Cristo, dell’Eucarestia e della Chiesa.
Il mistero cioè che ci permette di sentirci cristiani e di non cessare di stupirci personalmente perché ci è stato reso visibile l’"altro mondo".
Il pentimento
Quando credere è ricredersi
Il pentimento, in cui il credente si conosce simultaneamente e paradossalmente peccatore e perdonato, amato nella propria miseria dal Dio misericordioso, è la via cristiana di accesso alla verità e il luogo per eccellenza di esperienza di Dio. Il pentimento è la chiave di volta della vita in Cristo e di ogni esperienza spirituale: ci apre all’unica visione di Dio a noi possibile qui e ora, una visione che passa attraverso la presa di coscienza del nostro peccato, ma senza indurci alla disperazione, perché ci sappiamo amati proprio nel nostro essere peccatori.
In questo fascicolo pubblichiamo la meditazione elaborata a partire dal testo del ritiro di Quaresima predicato a Bose il 21 febbraio 2010.
Si ripropone il tema dell'eucaristia che opera la trasformazione del mondo, il rinnovamento della storia dell'umanità e promuove quattro convegni su alcuni punti nodali: il volto dell'uomo nel nuovo millennio, la sapienza cristiana di fronte alle sfide della complessità, evento cristiano e società italiana, i giovani tra speranza cristiana e cambiamenti generazionali. In questo contesto dell'Eucaristia, sacramento di ogni salvezza nel concreto tessuto del nostro vivere, è di grandissima attualità la lezione magistrale di Giuseppe Dossetti, avvenuta a Bologna su invito dell'Arcivescovo, il cardinale Giacomo Biffi. Il testo affronta il tema del messaggio cristiano che non deve assolutamente negare il confronto, ma cercarlo con passione e fondandolo nelle proprie radici più autentiche ed essenziali. Così si conquistano spazi di maggiore libertà per quelle convergenze etiche da molti auspicate per la salvezza storica della società e della civiltà.
Se la fede è in crisi, nelle Chiese d’Occidente, la pratica sacramentale lo è ancora di più. Ma quali sono le ragioni di questa difficoltà di “praticare”, molto più grande della difficoltà di credere? Probabilmente si possono spiegare ponendo l’accento su come la fede rinvii innanzitutto alla persona del Cristo, assai generalmente rispettata, mentre la pratica sacramentale rinvii invece alla Chiesa, più volentieri criticata, quando non rigettata.
In questo volume Sesboüé ci invita a credere e a “praticare” attraverso una comprensione più alta dei sacramenti, sacramenti che ci spiega sono legati alla sfera del sacro, al rito che inscrive i suoi partecipanti in un ordine simbolico delle cose, estraneo forse al modo di fare e di pensare del nostro mondo pratico, efficiente e secolarizzato, ma essenziale per vivere appieno la pienezza della fede.
Destinatari
Sacerdoti
Autore
Bernard Sesboüé, nato nel 1929 a La Suzesur-Sarthe (Francia centro-occidentale), è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1948 e, dopo gli studi filosofici e teologici, ha insegnato teologia e patrologia in varie università. Ha fatto parte della Commissione teologica internazionale, ed è autore di numerose opere, di cui molte pubblicate in italiano dalle Edizioni San Paolo, tra le quali: La personalità dello Spirito Santo. In dialogo con Bernard Sesboüé (a cura di S.Tanzarella, 1998); «Fuori dalla Chiesa nessuna salvezza». Storia di una formula e problemi di interpretazione (2009); L’avvenire della fede. La teologia del XX secolo (2009); Lo Spirito senza volto e senza voce. Breve storia della teologia dello Spirito Santo (2010).
Punti forti
Un autore di chiara fama.
Un tema da considerarsi centrale nella vita
di ogni cristiano.
Volume dedicato al sacramento del matrimonio e alla famiglia. La lettura delle Sacre scritture porta ad necessario raffronto tra gli sposi e Cristo sposo della Chiesa. Molti sono i dati in comune e molti i passi delle Sacre scritture che sottolineano una identità tra Cristo sposo e la Chiesa e uomo e donna sposi in Cristo. In un epoca in cui sia il matrimonio che la famiglia sembrano essere diventati esperienze temporanee destinate a finire e a non durare, questo libro sottolinea come il sacramento del matrimonio e la famiglia siano in realtà un dono grandissimo che spalanca le porte a quel naturale sentire che porta ad abbracciare tutto ciò che è percepito come duraturo e non passeggero. Il matrimonio e la famiglia sono quindi esperienze attraverso le quali è possibile fare esperienza della presenza di Cristo mettendosi alla sua sequela.
Una breve presentazione della "vocazione rituale" della Chiesa può permettere di scovare diversi livelli in cui educazione umana e educazione cristiana si aiutano e si completano a vicenda. Intesa così, la sfida educativa vede il primato della "celebrazione dei misteri" sulla "affermazione dei valori". In un percorso che attraversa i sette sacramenti, ciò che è più divino e profondo viene attestato e promosso da ciò che è più umano e superficiale, almeno in apparenza. Ne risulta una rilettura dell'esperienza umana e cristiana insolita e promettente.