Uno stesso battesimo per uomini e donne, un solo Dio, una sola fede. Eppure, la parte maschile della Chiesa ha spesso paura delle voci femminili, che nell'ultimo tratto della storia occidentale si sono levate come non mai. Sono state ascoltate fino in fondo? Che cosa la Chiesa ha compreso (o creduto di comprendere) del loro grido? La sua reazione è all'altezza delle questioni poste ed è espressiva della novità evangelica? A partire dalla situazione attuale, come possiamo proseguire? Con ampiezza di vedute e spirito di discernimento, Luca Castiglioni discute qui la nozione di genere: ha una sua collocazione in teologia? Alla luce delle interpretazioni storiche, dopo un'analisi sul modo in cui la Chiesa ha concepito la condizione delle donne e la loro presa di parola, Castiglioni esplora le risorse della fede cristiana, dai testi della Genesi e del Cantico dei cantici alle lettere di san Paolo e ai racconti evangelici delle relazioni di Gesù con uomini e donne. Emergono allora sfide capitali per la Chiesa, tra cui l'accesso ai ministeri (ordinati) per le donne. Prefazione di Christoph Theobald.
Alla fine del 1992 veniva presentato alla Chiesa e al mondo il Catechismo della Chiesa Cat­tolica (= CCC). Tradotto in innumerevoli lingue, il CCC rappresenta allo stesso tempo un punto di arrivo e un punto di partenza della catechesi cattolica. Come punto di arrivo, costituisce una sintesi aggiornata, organica, completa ed essenziale della coscienza di fede della Chiesa dopo la grande catechesi del Concilio Vaticano li. Come punto di partenza, il CCC è ormai un riferimento imprescindibile per l’aggiornamento e l’elaborazione dei catechismi inculturati delle chiese locali.
A cinque anni dall’originale francese – con le contemporanee edizioni italiana e spagnola – e in corrispondenza con la pubblicazione dell’editio typica latina, vengono qui raccolti alcuni studi di commento e di analisi del CCC articolati in due sezioni. Nella prima, oltre a un in­quadramento di storia della catechesi e di storia della redazione (Amato, Gianetto), vengo­no offerte alcune prospettive di lettura: approccio biblico (Cimosa), uso dei Padri (Bergamelli), esigenza d’inculturazione (Montani), individuazione di alcune dinamiche proprie dei CCC (Bissoli) e, infine, una prima sintesi del vivace dibattito catechetico-pastorale provocato dal CCC (Biancardi).
L’amplissima seconda parte contiene alcuni saggi di valutazione contenutistica di carattere sistematico su Dio (Palumbieri), l’uomo (Palumbieri), la fede (Maffei), la creazione e il pec­cato originale (Gozzelino), Gesù Cristo (Caviglia), la Chiesa (Gallo), Maria (dal Covolo). Questa parte è completata da studi d’indole liturgica (Triacca, Cuva, Sodi), morale (Carlotti, Merlo, Gatti, Turek) e spirituale (Gambino).
Il volume viene completato da uno studio aggiornato sulla storia della redazione dell’editio typica latina (Martinelli), che riassume il lavoro svolto dalla Commissione Interdicasteriale, istituita nel marzo del 1993 e incaricata della revisione e della promozione del CCC.
Resta valido il giudizio formulato sul CCC dal card. Joseph Ratzinger: «L’accoglienza riser­vata al testo, mentre ha rafforzato i “legami dell’unità nella fede apostolica” tra tutti i disce­poli dei Signore, ha contribuito a dare risposte chiare a quanti desideravano conoscere il pensiero della Chiesa sui problemi essenziali della vita».
Emil Fackenheim ha vissuto in prima persona, da ebreo, il dramma del XX secolo in tutta la sua terribile profondità. Mai come allora si è rivelata la volontà esplicita e scientifica di annientare l'uomo ebreo e, perciò, l'uomo tout-court.
Per moltissimi, ancor oggi, Auschwitz e la Shoah sono un semplice episodio nella storia europea: un episodio che, per quanto triste e umiliante per la "cultura cristiana", appartiene irrimediabilmente al passato. Quando ai cristiani stessi, il più delle volte questo dramma non ha posto un vero problema alla loro fede in Dio.
Non è stato così per svariati filosofi e teologi ebrei, i quali hanno sviluppato una vera e propria "teologia dell'Olocausto": questo saggio impressionante di Fackenheim ne è uno dei testi più significativi.
Introduzione all'edizione italiana di Cornelis A. RijK, «Il lettore cristiano apprenderà qui a discernere meglio i segni della presenza divina nella storia. Al tempo stesso, la coscienza della storicità della fede contribuirà in lui a sviluppare un maggiore senso di responsabilità verso la storia».
Analisi brillante e convincente del nuovo ruolo che il cristianesimo può assumere nell'epoca contemporanea. Lo sguardo dell'autore non è nostalgico verso l'era della cristianità, considera invece l'avvento della secolarizzazione come un'occasione per la fede di ripensarsi e generare una modalità nuova della presenza cristiana nel mondo. I punti di riferimento sono gli studi di Jürgen Habermas, Paul Ricoeur, Paul Vayne e Adrien Candiard. Il modello dei cristiani d'oggi possono essere i monaci di Tibhirine, impegnati in una vita di preghiera, servizio e dialogo con il mondo.Analisi brillante e convincente del nuovo ruolo che il cristianesimo può assumere nell'epoca contemporanea. Lo sguardo dell'autore non è nostalgico verso l'era della cristianità, considera invece l'avvento della secolarizzazione come un'occasione per la fede di ripensarsi e generare una modalità nuova della presenza cristiana nel mondo. I punti di riferimento sono gli studi di Jürgen Habermas, Paul Ricoeur, Paul Vayne e Adrien Candiard. Il modello dei cristiani d'oggi possono essere i monaci di Tibhirine, impegnati in una vita di preghiera, servizio e dialogo con il mondo. Prefazione di Lucia Vantini.
La teologia che si fa pensiero pulsante e soteriologicamente coerente è un pensare nella relazione. L'esigenza di ripensare l'ontologia a partire dal dio uni-trino si accredita come una delle sollecitazioni più attuali e profetiche per la teologia. L'intuizione di questo saggio guarda alla relazione come chiave di volta per la presentazione di una via, concreta ed epistemicamente fondata in Cristo, per giungere a una proposta di rinnovamento in tal senso praticabile.
Perdonare e sentirci perdonati ci cambia la vita. È salutare. Ci fa star bene. Come non perdonare e non essere perdonati ce la può complicare. Il perdono è liberante, il non perdono ci imprigiona nel passato e blocca le risorse che potremmo spendere più fruttuosamente in futuro. Tutti abbiamo bisogno talvolta di perdonare e di essere perdonati. Il cammino del perdono e della riconciliazione è un cammino di guarigione delle ferite, dei ricordi, delle emozioni e delle relazioni. La psicologia può essere utile per capire la complessità del perdono e della riconciliazione, per aiutare a risolvere conflitti e prevenire situazioni spiacevoli. Ma perdono e riconciliazione hanno a che fare anche con i valori di riferimento, con la nostra spiritualità e con le nostre credenze religiose, con la nostra teologia.
Il crollo della cattedrale di Norcia, l'incendio di Notre Dame di Parigi, la pandemia di Covid-19 e la guerra in Ucraina (con lo spettro di una Terza guerra mondiale) hanno riportato l'attenzione sul problema del male: le catastrofi naturali e le calamità che si abbattono sul mondo sono il castigo che Dio riserva agli uomini per la loro malvagità? E, se Dio esiste, come può permettere il male? Questo libro affronta questioni centrali della teologia e della filosofia cristiana della storia. Il male non può essere considerato come una "distrazione di Dio", ma deve essere necessariamente collegato alla libertà dell'uomo e inserito in una prospettiva provvidenziale che trova la sua ragione nella mente imperscrutabile di Dio.
Maria e la devozione a lei rivolta diventano, in questo libro, un'esperienza di vita che l'autrice, suora orsolina, propone a tutti coloro che vogliono incontrare la Madre di Dio in maniera diversa, attuale, senza però perdere la ricchezza della tradizione. Nella scansione dei vari capitoli, l'autrice propone una serie di meditazioni, ciascuna su un brano evangelico che vede protagonista la madre di Gesù, declinando poi il tutto in un racconto attualizzante, preso dalle sue esperienze di vita vissuta, e infine trasformandolo in una provocazione rivolta al lettore, affinché a partire dal culto a Maria ciascuno ritrovi un suo personale sguardo interiore, una vera e propria "grammatica" dell'esistere a partire da ciò che Maria ci offre nella sua vita.
"Sono venute da me tante persone preoccupate perché il coniuge aveva abbandonato il tetto coniugale poiché vittima, probabilmente, di un maleficio amatorio. Questa opinione è ancor più avvalorata se, prima di giungere a me, sono andati da qualche mago che - unicamente per soldi - ha detto loro ciò che volevano sentirsi dire. Il mago non dice mai niente sulla libera responsabilità del soggetto: è più facile dire che il marito (o la moglie) ha tradito perché è stato costretto dall'influsso straordinario del diavolo piuttosto che affermare che dietro quel tradimento c'è la scelta libera dell'individuo. Nessun maleficio ha il potere di sopprimere la libertà umana". Una missiva semplice e chiarissima rivolta ai fedeli, agli esorcizzandi e a tutti coloro che hanno a che fare, per un motivo o per l'altro, con l'azione straordinaria del demonio. Un testo ricco di contenuti spirituali e con un interessante orizzonte mistico. Contiene in appendice le preghiere di liberazione offerte dal magistero della chiesa e una invocazione a San Michele Arcangelo.
Le lettere pastorali annuali del cardinale C.M. Martini sono state un dono formativo importante per tanti credenti, ben oltre i confini della diocesi ambrosiana. Su quelle lettere si concentra il volume, sulla loro capacita di plasmare cristiani adulti e consapevoli, in grado di rispondere alle sempre nuove sfide del tempo in cui vivono.
È quindi sommamente importante la radice contemplativa, ed è forse il dono più bello che vorrei lasciare come eredità di questi 22 anni di servizio episcopale: dimensione contemplativa e Parola...
Luca di Pietro, laureato in giurisprudenza, e frate Minore nel nord Italia. Ha portato a termine i suoi studi teologici con il Dottorato presso la Facoltà teologica del Triveneto sulla figura del cardinale Carlo Maria Martini. Impegnato in una piccola fraternità nella provincia di Cuneo, si occupa prevalentemente di accompagnamento familiare.
Chi non conosce Pinocchio e le sue avventure? Quando e da chi uno le ha conosciute? Difficile la risposta. Pinocchio fa parte della memoria di tutti. Poche cose sono così radicate nella cultura popolare del nostro come di altri paesi. Ma questo significa che nel rimettersi a leggere, a capire le avventure di Pinocchio, si possono capire le esigenze più profonde di quella umanità che le ha fatte proprie. Le esigenze dell'uomo sono la grande strada per comprendere il suo senso della vita, il suo senso religioso. Questo spiega la nascita di un libro di teologia che, capitolo per capitolo, segue le avventure di Pinocchio. La differenza tra burattino e figlio, nolenti o volenti, resta la sintesi del dramma dell'uomo contemporaneo.
«Non esiste un cristiano senza gioia» ci ricorda papa Francesco. Una gioia che scaturisce dall'abitare la Parola, la quale scruta pensieri e sentimenti del cuore. La gioia, di cui il presente testo è occasione di continua riflessione quotidiana attraverso alcuni brani tratti dai più differenti (ed eterogenei) interventi di papa Francesco, non si identifica con il semplice stato d'animo di chi è felice: «Non è un semplice divertimento, non è un'allegria passeggera. Piuttosto, la gioia cristiana è un dono dello Spirito Santo». La felicita non è destinata solo ad alcuni fortunati, è un potere nascosto che si trova dentro di noi e la sua rivelazione è in grado di cambiare ogni aspetto della nostra esistenza. Unendo saggezza pratica e spiritualità, papa Francesco ci offre strumenti per cogliere nuove possibilità e nuove opportunità per vivere con gioia la nostra vita, a partire da tre parole: Essere: La gioia è il gusto e la bellezza delle relazioni. Condividere: La gioia nell'impegno e nell'amicizia sociale. Testimoniare: Vivere al modo di Dio. Testimoniare la gioia.